Le attività del turista Culturale
cultura materiale (città d'arte, siti archeologici, musei)
La storia tramanda che nel 1587 Sisto V fondò a Subiaco una cartiera, fornitrice dell’allora Stato Pontificio e destinata per lungo tempo a essere un punto di riferimento nel Centro Italia. Situato nel frosinate, nell’Alta Valle dell’Aniene, Subiaco presenta ancora oggi molte emergenze architettoniche e artistiche, in particolare nell’antico Borgo degli Opifici, fra Piazza Sant’Andrea e Piazza Benedetto Tozzi, come per esempio la Basilica e il Palazzo Comunale, e nel Borgo dei Cartai, zona dove si concentravano appunto le attività legate a questo antico mestiere. Per capirne di più, parte di questo quartiere è stato trasformato in Museo immersivo nonché in un polo produttivo, grazie anche alla ricostruzione dei macchinari di una cartiera dell’800 perfettamente funzionanti. Da visitare anche la Rocca Abbaziale, e nei dintorni il Monastero di San Benedetto, detto anche del Sacro Speco, e il Monastero di Santa Scolastica.
Le attività del turista Enogastronomico
Enogastronomia
La pellicola di “Lo chiamavano Trinità”, anno 1970, vede i giovanissimi Terence Hill e Bud Spencer vestire i panni di autentici cowboy in un territorio che pare vero Far West. Pare, perché in realtà si tratta di una delle valli più suggestive del Lazio, l’Alta Valle dell’Aniene, in provincia di Frosinone. Fra cime montuose, boschi, praterie, vegetazione e zone carsiche sorge Camerata Vecchia, borgo abbandonato da quel lontano 9 gennaio 1859 in cui un incendio distrusse gran parte dell’abitato. Da lì nacque Camerata Nuova, poco più a valle, che si sviluppa intorno alla piazza centrale, con palazzi in cui si riconoscono elementi architettonici come davanzali e cornici cinquecenteschi frutto di un sapiente recupero di quel poco che si era salvato a Camerata Vecchia.
Di questa zona del Lazio si conoscono soprattutto formaggio, arrosticini e braciole, derivati da un intensivo allevamento di bestiame, base di una cucina genuina e ricca di tradizione. Ne sono un esempio i ravioli dolci cameratani farciti con ricotta e conditi con sugo di pecora e le sagne ‘npezze, un formato di pasta tipica, e la carne cotta alla brace, o ancora il caciofiore, un formaggio a pasta morbida realizzato con latte ovino e il pecorino locale più saporito, stagionato dai 3 ai 12 mesi.
Per assaporare quanto di meglio produce il territorio, c’è l’annuale Sagra della Braciola, una manifestazione nata per ricordare l’incendio del 1859: il 9 gennaio, giorno del funesto anniversario, su una graticola gigante si cucinano braciole di castrato in quantità, da distribuire a tutti i visitatori.
Le attività del turista Naturalistico
svago/relax (mare, lago, etc)
L’Alta Valle dell’Aniene è la gita “fuori porta”, a meno di un’ora dal “GRA” (Grande Raccordo Anulare) di Roma, che davvero non ti aspetteresti mai di fare. Prima la “vestizione” con giubbotti salvagente e casco, poi si sale a bordo di gommoni guidati da istruttori esperti, e via… l’avventura inizia. Il rafting è una di quelle discipline che regala una sensazione di libertà massima, di contatto con la natura estremo, soprattutto se il tutto avviene nella cornice del Parco dei Monti Simbruini, là dove la campagna laziale si fa inaspettatamente selvaggia.
trekking
Che l’Alta Valle dell’Aniene fosse una perfetta destinazione turistica era già chiaro secoli fa. Lo si capisce visitando i resti della Villa di Nerone, imperatore che qui aveva la sua fastosa residenza estiva, all’epoca estesa su un terreno di 75 ettar di superficie. Una reggia che sorgeva nei pressi del Monastero di Santa Scolastica a Subiaco, passato alla storia per essere l’unico sopravvissuto ai saraceni dei 12 voluti dal Santo da Norcia nella valle subiacense, e perché proprio qui nel 1465 due monaci tedeschi fondarono la prima stamperia d’Italia. Lasciato il monastero, salici e pioppi accompagnano il pellegrino lungo il cammino, fino a un vero e proprio locus amoenus: il laghetto di San Benedetto, immerso nella natura e nel silenzio, in cui si getta una cascata.
cammini
Sono 16 le tappe che costituiscono il Cammino di San Benedetto, 300 km che attraversano tutto il Centro Italia, da Norcia, sua città natale in Umbria, fino alla Campania. Qui, nell’Alta Valle dell’Aniene e nel resto del Lazio tocca una serie di comuni: Leonessa. Poggio Bustone, Rieti e la Valle Santa, Rocca Sinibalda e Castel di Tora, Pozzaglia, Orvino, Mandela e Vicovaro, Subiaco, dov’egli visse più di trent’anni e fondò numerosi monasteri, e infine Montecassino, dove trascorse l’ultima parte della vita e scrisse la Regola.
Le attività del turista Spirituale
religioso
Subiaco, Comune della città metropolitana di Roma Capitale. Una definizione che non rende giustizia alla realtà di questa bella località appena fuori l’Urbe, dominata da un’imponente Rocca Abbaziale, circondata dal verde del Parco naturale regionale Monti Simbruini e con due monumenti religiosi di tutto rispetto e cuore della cosiddetta “Valle Santa”, che ogni anno attirano decine di migliaia i visitatori.
Il Monastero di San Benedetto, con i suoi mille e più anni di storia e il “Sacro Speco”, dove il giovane Benedetto da Norcia era solito ritirarsi in preghiera, è uno dei luoghi spirituali più importanti per la Chiesa, ma a impressionare è anche la sua struttura, incastonato com’è nella viva roccia in un’ansa del Monte Taleo, sospeso su nove grandi arcate. Internamente presenta poi un intricato labirinto di ambienti, chiesette e cappelle impreziosite da un ricco ciclo di affreschi che vanno dal periodo bizantino (VIII secolo d.C.) a quello che è passato alla storia come il più antico e il più fedele ritratto di San Francesco, datato al 1223.
Poco distante da qui si trova il Monastero di Santa Scolastica, talmente grande e articolato che per ammirarlo in tutta la sua completezza bisognerebbe sorvolarlo. Come il precedente è uno dei dodici monasteri fondati da San Benedetto, ma risalendo all’anno 520, è il più antico d’Italia e del mondo dello stesso ordine religioso. Sull’ingresso, la scritta “Ora et Labora” richiama subito la Regola del Santo da Norcia, introducendo a uno dei numerosi chiostri. C’è quello Rinascimentale, quello Gotico, poi il Cosmatesco, in una sequenza cronologica che passa dal XVI al XIV e infine al XIII secolo. La chiesa attuale è datata al Settecento, ma è solo l’ultima di ben cinque susseguitesi nel tempo. Ad aver reso speciale e unico questo posto è anche un altro episodio: fu qui che nel 1465, due chierici tedeschi allievi di un certo Johannes Gutenberg – che dieci anni prima in Baviera aveva stampato il primo volume al mondo, una Bibbia – impiantarono la prima tipografia italiana, arricchendo la Biblioteca posta accanto al Chiostro Gotico di incunaboli e volumi di straordinario valore. Visitarla oggi è come fare un tuffo nella storia, in stile “Il nome della rosa”.
cammini
Sono 16 le tappe che costituiscono il Cammino di San Benedetto, 300 km che attraversano tutto il Centro Italia, da Norcia, sua città natale in Umbria, fino alla Campania. Qui, nell’Alta Valle dell’Aniene e nel resto del Lazio tocca una serie di comuni: Leonessa. Poggio Bustone, Rieti e la Valle Santa, Rocca Sinibalda e Castel di Tora, Pozzaglia, Orvino, Mandela e Vicovaro, Subiaco, dov’egli visse più di trent’anni e fondò numerosi monasteri, e infine Montecassino, dove trascorse l’ultima parte della vita e scrisse la Regola.
Le attività del turista Sportivo
sci alpino
Sei piste da sci per 8 km di tracciati costituiscono un comprensorio di tutto rispetto, soprattutto se ci troviamo in provincia di Roma. Quello situato sul Monte Livata, a 1.419 metri di quota, è l’unico nella zona della capitale, offrendo così la possibilità di una giornata sulla neve a chi ha la fortuna di avere il mare a meno di 30 km. Anche chi pratica sci nordico ha di che gioire: sono infatti a disposizione tre anelli lunghi da 2.5 a 7 km immersi in un incantevole contesto paesaggistico. Per lo snowpark, attualmente in costruzione, il punto di riferimento è la pista Trasversale. Per le ciaspole, non serve altro che un po’ di curiosità per perlustrare i boschi circostanti, oltre che una preparazione sufficiente per affrontare i molti sali-scendi del comprensorio.
A pochi chilometri di distanza, nell’Alta Valle dell’Aniene, si trova poi il comune di Subiaco, borgo medievale noto soprattutto per le notevoli emergenze architettoniche – vedi i Monasteri benedettini di Santa Scolastica e del “Sacro Speco” – tappa intermedia che, a dire il vero, varrebbe da sola l’escursione “fuori porta” o il viaggio.
La zona di Subiaco – Monte Livata è meta frequentata dagli sportivi anche nella bella stagione, grazie al centro sportivo Anello, un’oasi di pace e relax che ospita un paio di campi da calcetto, un campetto da basket, 6 campi da tennis, un’area per il tiro con l’arco, una parete per l’arrampicata sportiva, campo da bocce, minigolf e area gioco per bambini. Mountain-bike e downhill trovano sfogo sulle stesse piste da sci grazie alla modifica apportata alla seggiovia che, durante i mesi estivi, consente di caricare sull’impianto la propria bici. Gli appassionati della disciplina nota come orienteering, una sorta di corsa campestre in cui l’itinerario è costruito passo dopo passo grazie alle indicazioni disseminate lungo il tracciato, non hanno che l’imbarazzo della scelta.
trekking
Che l’Alta Valle dell’Aniene fosse una perfetta destinazione turistica era già chiaro secoli fa. Lo si capisce visitando i resti della Villa di Nerone, imperatore che qui aveva la sua fastosa residenza estiva, all’epoca estesa su un terreno di 75 ettar di superficie. Una reggia che sorgeva nei pressi del Monastero di Santa Scolastica a Subiaco, passato alla storia per essere l’unico sopravvissuto ai saraceni dei 12 voluti dal Santo da Norcia nella valle subiacense, e perché proprio qui nel 1465 due monaci tedeschi fondarono la prima stamperia d’Italia. Lasciato il monastero, salici e pioppi accompagnano il pellegrino lungo il cammino, fino a un vero e proprio locus amoenus: il laghetto di San Benedetto, immerso nella natura e nel silenzio, in cui si getta una cascata.
cammini
Sono 16 le tappe che costituiscono il Cammino di San Benedetto, 300 km che attraversano tutto il Centro Italia, da Norcia, sua città natale in Umbria, fino alla Campania. Qui, nell’Alta Valle dell’Aniene e nel resto del Lazio tocca una serie di comuni: Leonessa. Poggio Bustone, Rieti e la Valle Santa, Rocca Sinibalda e Castel di Tora, Pozzaglia, Orvino, Mandela e Vicovaro, Subiaco, dov’egli visse più di trent’anni e fondò numerosi monasteri, e infine Montecassino, dove trascorse l’ultima parte della vita e scrisse la Regola.