Hôtel Des Rêves
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Sant'Elia Fiumerapido (FR), Lazio
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Scopri tutti i comuni del territorioSpa, Salus per Aquam, la “salute attraverso l’acqua”. Un acronimo oggi ben noto in tutto il mondo, che già duemila anni fa doveva essere di casa a Fiuggi, Cassino, Ferentino e Guarcino,” quattro mete che fanno della della Ciociaria e della provincia di Frosinone una vera e propria destinazione benessere. Complice anche la sua posizione centrale nel Lazio e quindi nel cuore d’Italia, la Ciociaria è da sempre un luogo privilegiato, oltre che per le sue fonti termali, per le bellezze paesaggistiche e i borghi storici. Basti citare Anagni, la “città dei Papi”, o Alatri, nota per l’Acropoli ricca di testimonianze storico-artistiche.
LE TERME DI FIUGGI
Il complesso di Fiuggi è composto da due stabilimenti idrotermali, vero toccasana per chi soffre di calcoli renali: la Fonte di Bonifacio, la più antica e scenografica, con numerose fontane poste lungo un viale di castagni secolari, e la Fonte Anticolana, quest’ultima attrezzata con campi da tennis, ping-pong, campi da bocce e il grande teatro delle Fonti, luogo di spettacoli e rassegne culturali soprattutto nel periodo estivo. Per la pratica del golf c’è invece un prestigioso Golf Club, sorto nel 1928 e fra i più antichi d’Italia. Chi non è avvezzo al green, può comunque visitare il suo splendido parco.
LE TERME VARRONIANE A CASSINO
Non è difficile immaginare Cicerone, Marco Antonio e Marco Terenzio Varrone seduti qui, a bordo delle piscine delle Terme di Cassino, dette appunto Varroniane. Chissà se soffrivano di disfunzioni epatiche, o se le frequentavano solo per quella forma d’otium che oggi chiameremmo relax. Di certo, allora, annessa allo stabilimento non c’era tutta l’area attrezzata per massaggi e trattamenti di bellezza che oggi fanno di Cassino una moderna Spa di tutto rispetto. Se poi si vuole integrare il relax con attività sportiva e un pizzico di avventura, il consiglio è di fare un’escursione di rafting che parte proprio dalle Terme.
LE TERME DI POMPEO A FERENTINO
Il nome parla chiaro: a scoprire e sfruttare le acque sulfuree medicamentose di Ferentino furono i Romani. La tradizione vuole che fu Domitilla, nipote dell’Imperatore Vespasiano, a far costruire il primo stabilimento, che da allora non ha mai cessato l’attività. Semmai, l’ha evoluta: oggi, il percorso termale è integrato da Kneipp, idromassaggi e bagni turchi, oltre che da massaggi, fanghi e inalazioni proposti anche in versione “kids”, per i bambini.
LA FONTE FILETTE A GUARCINO
Un buon prosciutto artigianale, amaretti e biscotti alle mandorle da assaggiare e portare a casa, e un’ottima acqua da bere. Il borgo di Guarcino offre proprio tutto per stare bene, fra cui appunto una fonte di acqua minerale ben nota al grande pubblico caratterizzata da un basso residuo fisso che aiuta l’assorbimento di minerali, facilita la digestione e apporta ossigeno ai tessuti.
Dati ottenuti tramite l’analisi delle recensioni sul web
Le attività del turista Culturale
L’Acropoli megalitica di Alatri come le piramidi della piana di Giza. Può sembrare un paragone esagerato, ma sono numerosi gli archeo-astronomi che sostengono come le mura e le porte ciclopiche di accesso alla cittadina ciociara siano orientate astronomicamente verso il sorgere del sole al solstizio d’estate. Una teoria scientifica, o quasi, che trova riscontro nelle tradizioni popolari, secondo le quali il 21 giugno di ogni anno è consuetudine attendere l’alba sull’acropoli per essere testimoni dei natali dell’antica Aletrium. Fra leggenda e realtà, vero è che Alatri è solo uno degli esempi delle grandiose acropoli erette dai geniali architetti degli antichi Ernici e Volsci, popolazioni descritte da Virgilio come “civiltà di fieri combattenti e tiratori infallibili”. Un’affermazione in linea con quanto sostenne lo storico tedesco Ferdinand Gregorovius, rimasto più impressionato dalle mura di Alatri che dal Colosseo.
Ma la Storia volle che la capitale della confederazione delle città erniche fosse un’altra, la dives Anagni, cantata da Virgilio per la sua bellezza, arrivata a noi grazie alla maestosa cinta muraria – realizzata senza alcun tipo di legante fra i blocchi di travertino – che per secoli ha custodito il centro storico.
Una dinamica comune alla vicina Ferentino, che della sua romanità plurisecolare conserva il mercato, il criptoportico, il teatro e la Porta Sanguinaria, cosiddetta perché un tempo varcata dai condannati a morte e teatro di sanguinose battaglie.
Ben più protetta doveva essere l’antica Verulae, i cui resti sono visibili a tratti fra le vie e nei sotterranei della medievale Veroli. Di quest’epoca più recente rimangono i torrioni, mentre del Forum e delle mura degli Ernici solo alcune tracce davanti al Palazzo Comunale.
Tant’è, l’orgoglio di civitas erecta è ancora ben saldo, così come ad Arpino, “città’ dei Volsci, municipio dei Romani, patria di Marco Tullio Cicerone, principe dell’eloquenza, e di Caio Mario, sette volte console…”, fondata da Saturno che qui terminò i suoi giorni. Qualcosa di prodigioso dovevano trasmetterlo già all’epoca anche le mura e l’arco a sesto acuto in esse conservato, frutto di ingegno e capacità tecniche ancora oggi sorprendenti.
Infine, fra quelle che Virgilio definì le città più importanti del Lazio c’era Atina potens, la potente, la cui ricchezza era dovuta ai depositi di ferro e rame dei vicini Monti della Meta. Qui furono infatti forgiate per secoli armi, comprese quelle usate contro Enea giunto qui come profugo da Troia, appena prima che desse origine alla stirpe che portò alla nascita di Romolo e Remo e quindi di Roma.
Le attività del turista Enogastronomico
Sulla tavola di Federico II di Svevia, nei calici dei Papa di Anagni e prima ancora degli Antichi Romani c’era spesso un vino, il Cesanese, vitigno originario del piccolo borgo di Affile e da secoli portabandiera dei molti prodotti enogastronomici della Ciociaria. Una terra ricca anche di storia, arte e natura, apprezzabili nel corso di un’escursione lungo la Strada de Vino Cesanese, creata nel 2006 proprio per valorizzare le tante bellezze e bontà di una zona più che generosa. Con essa, oltre al vino, rappresentato anche dalla Passerina del Frusinate, si celebrano pure l’oliva Rosciola e il pecorino di Piglio, borgo arroccato sul monte Scalambra a 620 metri di altezza, belvedere che spazia dalla valle del fiume Sacco ai verdissimi Monti Lepini, e che nella prima domenica di ottobre ospita la Sagra dell’Uva Cesanese. La Strada, che inizia ad Anagni e termina a Paliano, è un continuum di cantine, aziende agricole e norcinerie, buone per l’assaggio anche di confetture, miele, salumi e formaggi, pregiate carni di maiale nero e latte d’asina.
Menzione a parte meritano i tanti formaggi ciociari, dagli aromi particolarmente intensi: le ricotte, di latte di capra e ovino, servite come un tempo nel classico cestino di vimini rivestito di foglie di fico; le Marzoline di capra; il Gran Cacio di Morolo, caciocavallo affumicato; il Pecorino di Piglio e Ferentino; e la prelibata Mozzarella di Bufala D.O.P. di Amaseno, che pur essendo in provincia di Frosinone, gode della denominazione ottenuta dalla “sorella” campana, estesa anche i vicini comuni di Giuliano di Roma, Villa S. Stefano, Castro dei Volsci, Pofi, Ceccano, Frosinone, Ferentino, Morolo, Alatri, Castrocielo, Ceprano e Roccasecca. Un prodotto tanto rappresentativo della zona da diventare protagonista di una sua “via del gusto”: la Strada della Bufala è la realizzazione di un itinerario sulla filiera bufalina, il cui fine è sostenere e valorizzare le eccellenze agroalimentari, rurali e paesaggistiche dell’area geografica della Ciociaria e dell’Agro Pontino.
Le attività del turista Naturalistico
Deltaplano, parapendio, volo libero sono le discipline per chi la bella campagna della Ciociaria la vuole ammirare dall’alto. Trekking, equitazione, arrampicata, speleologia, MTB, rafting e canyoning per chi ama interpretare il territorio in base al suo sport preferito. Non c’è che l’imbarazzo della scelta per vivere questa zona del Lazio in modalità “active”, sfruttando centinaia di sentieri e strutture, dedicate sia ad escursionisti alle prime armi sia a quelli più esperti.
Nel novero delle aree verdi tutelate, anche porzioni del Parco Regionale Monti Simbruini e del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, cui si aggiungono il Parco Regionale Monti Aurunci, la Riserva Regionale Lago di Canterno, la Riserva Regionale Antiche Città di Fregellae e Fabrateria Nova, Lago di San Giovanni Incarico e la Riserva Regionale di Posta Fibreno. Nel mezzo, luoghi di rara suggestione come le grotte di Pastena, Collepardo e Falvaterra, e le pareti delle Gole del Melfa, del Monte Cairo, del Vallone Lacerno e del Centro ResMira.
Un modo più soft e “Scottish” di approcciare alla natura ciociara tanto generosa è il golf, che qui può contare sui Club di Frosinone, Fiuggi e San Donato Val Comino, mentre la pesca sportiva trova spazi adeguati e di incantevole bellezza nei laghi della Selva di Cardito, S. Giovanni Incarico e Posta Fibreno. In inverno, a prendere la scena è invece lo sci, che ha libero sfogo sulle piste delle località di Campocatino, Campostaffi e Prati di Mezzo.
Sono oltre 130 i sentieri che attraversano la Ciociaria, “Terra di mezzo” fra Roma e Napoli. La provincia è quella di Frosinone, parcellizzata in ben 91 Comuni distribuiti in una campagna felix che alterna dolci pendii, sorgenti, fiumi e boschi rigogliosi che custodiscono spesso luoghi di grande interesse storico, artistico e religioso.
Chiese e abbazie sono ovunque, tracciando una fitta rete di Cammini della Fede, quali per esempio la Via Francigena, il Cammino delle Abbazie e il Cammino di San Benedetto. Che sia a piedi, in bicicletta o a cavallo, l’esperienza che offrono questi itinerari è di quelle che coniugano bellezze naturalistiche e artistiche insieme, ammantate del fascino mistico proprio solo dei luoghi vocati al sacro, con in più la consapevolezza di trovare sempre tavole imbandite di prodotti e piatti del territorio che tramandano tradizioni secolari.
Un viaggio fisico che diventa anche profondamente spirituale, grazie a silenzi e orizzonti che si aprono fino alle cime dei Monti Simbruini, dei Lepini e del gruppo Meta-Mainarde, delle catene pre-appenniniche che comprendono parte dei Monti Lepini, dei Monti Ausoni ed Aurunci, ed arrivano fino alla Valle Latina e, nelle giornate più limpide, persino al Mar Tirreno.
Spa, Salus per Aquam, la “salute attraverso l’acqua”. Un acronimo oggi ben noto in tutto il mondo, che già duemila anni fa doveva essere di casa a Fiuggi, Cassino, Ferentino e Guarcino, quattro mete che fanno della Ciociaria e della provincia di Frosinone una vera e propria destinazione benessere. Complice anche la sua posizione centrale nel Lazio e quindi nel cuore d’Italia, la Ciociaria è da sempre luogo privilegiato, oltre che per le sue fonti termali, per le bellezze paesaggistiche e i borghi storici. Basti citare Anagni, la “città dei Papi”, o Alatri, nota per l’Acropoli ricca di testimonianze storico-artistiche.
Il complesso di Fiuggi è composto da due stabilimenti idrotermali, vero toccasana per chi soffre di calcoli renali: la Fonte di Bonifacio, la più antica e scenografica, con numerose fontane poste lungo un viale di castagni secolari, e la Fonte Anticolana, quest’ultima attrezzata con campi da tennis, ping-pong, campi da bocce e il grande teatro delle Fonti, luogo di spettacoli e rassegne culturali soprattutto nel periodo estivo. Per la pratica del golf c’è invece un prestigioso Golf Club, sorto nel 1928 e fra i più antichi d’Italia. Chi non è avvezzo al green, può comunque visitare il suo splendido parco.
Non è difficile immaginare Cicerone, Marco Antonio e Marco Terenzio Varrone seduti qui, a bordo delle piscine delle Terme di Cassino, dette appunto Varroniane. Chissà se soffrivano di disfunzioni epatiche, o se le frequentavano solo per quella forma d’otium che oggi chiameremmo relax. Di certo, allora, annessa allo stabilimento non c’era tutta l’area attrezzata per massaggi e trattamenti di bellezza che oggi fanno di Cassino una moderna Spa di tutto rispetto. Se poi si vuole integrare il relax con attività sportiva e un pizzico di avventura, il consiglio è di fare un’escursione di rafting che parte proprio dalle Terme.
Il nome parla chiaro: a scoprire e sfruttare le acque sulfuree medicamentose di Ferentino furono i Romani. La tradizione vuole che fu Domitilla, nipote dell’Imperatore Vespasiano, a far costruire il primo stabilimento, che da allora non ha mai cessato l’attività. Semmai, l’ha evoluta: oggi, il percorso termale è integrato da Kneipp, idromassaggi e bagni turchi, oltre che da massaggi, fanghi e inalazioni proposti anche in versione “kids”, per i bambini.
Un buon prosciutto artigianale, amaretti e biscotti alle mandorle da assaggiare e portare a casa, e un’ottima acqua da bere. Il borgo di Guarcino offre proprio tutto per stare bene, fra cui appunto una fonte di acqua minerale, la Fonte Filette, ben nota al grande pubblico caratterizzata da un basso residuo fisso che aiuta l’assorbimento di minerali, facilita la digestione e apporta ossigeno ai tessuti.
Le attività del turista Spirituale
Sono oltre 130 i sentieri che attraversano la Ciociaria, “Terra di mezzo” fra Roma e Napoli. La provincia è quella di Frosinone, parcellizzata in ben 91 Comuni distribuiti in una campagna felix che alterna dolci pendii, sorgenti, fiumi e boschi rigogliosi che custodiscono spesso luoghi di grande interesse storico, artistico e religioso.
Chiese e abbazie sono ovunque, tracciando una fitta rete di Cammini della Fede, quali per esempio la Via Francigena, il Cammino delle Abbazie e il Cammino di San Benedetto. Che sia a piedi, in bicicletta o a cavallo, l’esperienza che offrono questi itinerari è di quelle che coniugano bellezze naturalistiche e artistiche insieme, ammantate del fascino mistico proprio solo dei luoghi vocati al sacro, con in più la consapevolezza di trovare sempre tavole imbandite di prodotti e piatti del territorio che tramandano tradizioni secolari.
Un viaggio fisico che diventa anche profondamente spirituale, grazie a silenzi e orizzonti che si aprono fino alle cime dei Monti Simbruini, dei Lepini e del gruppo Meta-Mainarde, delle catene pre-appenniniche che comprendono parte dei Monti Lepini, dei Monti Ausoni ed Aurunci, ed arrivano fino alla Valle Latina e, nelle giornate più limpide, persino al Mar Tirreno.
Le attività del turista Sportivo
Sono oltre 130 i sentieri che attraversano la Ciociaria, “Terra di mezzo” fra Roma e Napoli. La provincia è quella di Frosinone, parcellizzata in ben 91 Comuni distribuiti in una campagna felix che alterna dolci pendii, sorgenti, fiumi e boschi rigogliosi che custodiscono spesso luoghi di grande interesse storico, artistico e religioso.
Chiese e abbazie sono ovunque, tracciando una fitta rete di Cammini della Fede, quali per esempio la Via Francigena, il Cammino delle Abbazie e il Cammino di San Benedetto. Che sia a piedi, in bicicletta o a cavallo, l’esperienza che offrono questi itinerari è di quelle che coniugano bellezze naturalistiche e artistiche insieme, ammantate del fascino mistico proprio solo dei luoghi vocati al sacro, con in più la consapevolezza di trovare sempre tavole imbandite di prodotti e piatti del territorio che tramandano tradizioni secolari.
Un viaggio fisico che diventa anche profondamente spirituale, grazie a silenzi e orizzonti che si aprono fino alle cime dei Monti Simbruini, dei Lepini e del gruppo Meta-Mainarde, delle catene pre-appenniniche che comprendono parte dei Monti Lepini, dei Monti Ausoni ed Aurunci, ed arrivano fino alla Valle Latina e, nelle giornate più limpide, persino al Mar Tirreno.
Le tre tastiere e le 5200 canne dell’organo settecentesco dell’Abbazia di Montecassino funzionano perfettamente, come fossero nuove, tanto quanto le 82 sedute intarsiate del coro ligneo poste attorno all’altare centrale. E questo grazie alla meticolosa opera di restauro che ha interessato tutto l’immenso complesso edilizio, raso al suolo dai bombardamenti degli Alleati nel 1944.
Un luogo che nei suoi 1500 anni di vita è stato duramente colpito più e più volte, per esempio nel 570 dal saccheggio dei Longobardi e nell’883 da quello dei Saraceni. Eppure, ogni volta, la prima abbazia fondata da San Benedetto nel 529 è risorta dalle proprie ceneri, arrivando a noi intatta nella sua bellezza architettonica, oggi custode di un immenso patrimonio di antichissimi manoscritti, codici miniati, incunaboli, paramenti liturgici, oreficerie sacre e persino di opere pittoriche di Sandro Botticelli, Luca Giordano e Pietro Annigoni.
Tesori portati in dono da duchi, principi, re, imperatori e pontefici, poi messi in salvo dalle truppe tedesche poco prima dell’attacco aereo, che per settimane li trasportarono in Vaticano in gran segreto, e infine riportati qui al termine del restauro. Una storia travagliata quanto ricca di colpi di scena, consacrata alla Regola benedettina dell’”Ora et labora”, e poi riconsacrata nel 1964 da Papa Paolo VI con queste parole: “Pace a questa casa e a tutti quelli che ne hanno dimora. Qui la pace troviamo, come invidiato tesoro nella sua più sicura custodia”.