Hotel l’Approdo
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Pettenasco (NO), Piemonte
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Scopri tutti i comuni del territorioLaghi, monti, valli e persino isole. Non manca proprio niente al Distretto Turistico dei Laghi, Monti e Valli dell’Ossola, area situata nella parte più settentrionale del Piemonte, incuneata fra il Lago Maggiore e il Lago d’Orta e con i paesaggi alpini del Monte Rosa e la cima del Mottarone alle spalle.
Per trovare le isole bisogna guardare negli specchi d’acqua: sul Lago Maggiore, al centro, ecco le regali Isole Borromee – la Madre, la Bella e dei Pescatori – tuttora appartenenti alla casata dei Principi Borromeo e da loro gestite come musei en plein air. Risalendo il lago verso la Svizzera, all’altezza di Cannero Riviera ecco gli omonimi isolotti rocciosi, con i ruderi di un castello che, nella nebbia del mattino, sembrano quasi uscire dal set di un film in costume. Lungo la costa, si aggiungono altre perle di rara bellezza, con i deliziosi centri storici di Meina, Belgirate, Baveno, Stresa, Verbania e Cannobio ma soprattutto le tante ville d’epoca circondate da giardini pennellati come in un quadro del Settecento o del tardo-Romanticismo. Anche il piccolo Lago d’Orta ha la sua Isola, quella di San Giulio con il palazzo vescovile, la basilica romanica e l’abbazia benedettina, mentre sulla terraferma, è il borgo antico di Orta con il Sacro Monte di San Francesco a richiamare i visitatori, dal 2003 Patrimonio dell’Umanità.
Dopo tanta arte, ci si può dedicare all’aspetto naturalistico, che qui trova sfogo nel Parco Nazionale della Val Grande, l’area protetta più estesa delle Alpi e d’Italia, nel Parco Regionale dell’Alpe Veglia e Devero e nell’Oasi Faunistica di Macugnaga, ai piedi del Monte Rosa, regno della comunità Walser. Anche le specialità gastronomiche sono specchio delle tradizioni alpigiane, e contemplano una rosa di prodotti che va dal gustoso prosciutto affumicato della Val Vigezzo, alla mortadella della Val d’Ossola, al profumato formaggio d’alpeggio Bettelmatt, da gustare con pane di segale o alle noci e un calice dei superbi Docg Ghemme e Gattinara.
Dati ottenuti tramite l’analisi delle recensioni sul web
Le attività del turista Naturalistico
La “Valle delle 100 Cascate”. L’idea di un viaggio in un luogo che si è guadagnato questo appellativo non suona male. E in effetti, c’è una zona del Piemonte, e in particolare della provincia di Verbano Cusio Ossola, che è così ricca di sorgenti e di vegetazione da aver fatto del motto latino Salus per Aquam il suo credo. Qui si trovano le Terme di Bognanco, tra le più antiche del Piemonte, attive da oltre 150 anni, che offrono trattamenti di ogni genere presso il Centro Benessere e Piscina “Óniro”, dotato di hammam, sauna, docce emozionali e cabine, oltre all’innovativa Spa Stream, una doccia con 1200 getti d’acqua che replicano i movimenti benefici di un terapista.
Ruggero Bonghi fu uno statista e letterato dell’800 la cui memoria viene tramandata più che dalle sue opere dalla bellezza della sua dimora, Villa Pallavicino, a Stresa, in provincia di Verbania. Nel 1862, la villa diventava proprietà della famiglia nobile genovese dei Pallavicino, cui si deve l’ampliamento del parco e la trasformazione in un vero e proprio museo floro-faunistico all’aperto: 18 ettari che fanno oggi di questa tenuta un gioiello del distretto Verbano-Cusio-Ossola, dal 2017 parte del circuito turistico Borromeo che trova nelle Isole Borromee del lago Maggiore la sua massima espressione.
La visita permette di ammirare i sontuosi interni della dimora e la ricca varietà di piante secolari, alcune delle quali sono annoverate tra le più antiche in Italia: castani, lyriodendri, faggi rossi, aceri, larici, ginko biloba, sequoie, magnolie e il grandioso cedro del Libano, posto nell’anfiteatro naturale di fronte alla villa.
Il Parco Pallavicino è famoso anche per le oltre 50 specie di animali, molte delle quli non propriamente autoctone, come il canguro, la zebra e i lama. È presente anche un’area “Fattoria” con docili caprette tibetane, caprette saltasasso, pecore, lama e daini che vivono liberi e che si possono facilmente avvicinare.
Milano è a poco più di un’ora, eppure qui si respira già aria di montagna, che genera quel relax infinito che nasce da un contesto naturale integro e dalla possibilità di immergersi in micro realtà sociali che sanno ancora di autentico, di antico. Accade in quell’area compresa fra le sponde del Lago Maggiore e il confine con la Svizzera, in Val d’Ossola, Val Formazza, Val Grande e nel Parco Naturale Veglia-Devero, dove alla parola alpeggio corrisponde ancora uno stile di vita, con tradizioni e costumi di una volta. Così, si cammina e ci si arrampica lungo sentieri tracciati e ferrate sicure, seguendo Guide Alpine professioniste con brevetto internazionale certificato UIAGM, fra incantevoli laghi in quota, e ci si ritempra degustando prodotti tipici ossolani.
Le attività del turista Sportivo
Milano è a poco più di un’ora, eppure qui si respira già aria di montagna, che genera quel relax infinito che nasce da un contesto naturale integro e dalla possibilità di immergersi in micro realtà sociali che sanno ancora di autentico, di antico. Accade in quell’area compresa fra le sponde del Lago Maggiore e il confine con la Svizzera, in Val d’Ossola, Val Formazza, Val Grande e nel Parco Naturale Veglia-Devero, dove alla parola alpeggio corrisponde ancora uno stile di vita, con tradizioni e costumi di una volta. Così, si cammina e ci si arrampica lungo sentieri tracciati e ferrate sicure, seguendo Guide Alpine professioniste con brevetto internazionale certificato UIAGM, fra incantevoli laghi in quota, e ci si ritempra degustando prodotti tipici ossolani.
Con un’altitudine massima di 2.240 metri, l’Alpe Devero è una perfetta destinazione per praticare sport, sia in inverno che nella bella stagione. Molti sono i versanti adatti a free riders e appassionati di fuoripista in sicurezza, ma anche a sciatori meno avvezzi al brivido, magari in escursione con figli al seguito. Per salire in quota, si parte da Domodossola, passando per Baceno e Goglio. Poi, una volta arrivati, si hanno a disposizione 4 impianti, suddivisi in 2 skilift, 1 seggiovia due posti e 1 tapis roulant, per un totale di 9 km di tracciati.
In primavera ed estate, invece, che sia a piedi o in MTB, molti sono i sentieri tracciati per esplorare la natura di questa montagna, a ridosso del Distretto dei Laghi, in provincia di Verbania.
Ciascuna delle venti cappelle del Sacro Monte di Orta raffigura un episodio della vita di San Francesco, una particolarità che lo rende unico, poiché in genere a essere rappresentata è la vita di Cristo o della Madonna. Realizzato sul modello del vicino Sacro Monte di Varallo, noto come la “Gerusalemme della Valsesia”, sorge al centro della penisola di Orta San Giulio, sulla riva orientale del Lago d’Orta, in provincia di Novara, e presenta un itinerario a spirale che, di passo in passo, illustra vari stili architettonici e decorativi, in un excursus storico-artistico che va dal tardo Rinascimento al Barocco.
Un progetto imponente che vide la collaborazione di numerosi grandi artisti dell’epoca, quali Cristoforo Prestinari, Dionigi Bussola, i Fiammenghini, i fratelli Righi e molti altri, tanto che, insieme agli altri sei Sacri Monti del Piemonte (oltre a Varallo, Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa) e ai due della Lombardia (Ossuccio e Varese), dal 2003 è inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.
La ventesima e ultima cappella regala un’altra particolarità: l’edificio è una chiesa di epoca proto-romanica, rifatta nel Seicento ispirandosi alla Basilica Inferiore di Assisi. Un ultimo estremo omaggio al Santo Patrono d’Italia.
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