Fucina di Vulcano
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Bronte (CT), Sicilia
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Scopri tutti i comuni del territorioSciare con il mare all’orizzonte non è una cosa che si dimentica, così come esplorare una grotta interamente rivestita di ghiaccio o fare un’escursione di trekking in un paesaggio lunare. Queste sono solo alcune delle esperienze che si possono fare visitando il Parco dell’Etna – il primo istituito in Sicilia nel 1987 e dal 2013 entrato di diritto nella World Heritage List dell’Unesco – su un’area vasta 1260 km. che ha come fulcro la sommità del cratere centrale, alta circa 3350 metri.
È un paesaggio decisamente straordinario quello del vulcano più alto d’Europa, monitorato in modo costante nella sua attività sotterranea così come in superficie, a tutela di quel prezioso ecosistema di fauna e flora che lo caratterizza. Proprio una delle attrazioni principali, la Grotta del Gelo, è per esempio stata di recente messa sotto osservazione perché l’aumento delle visite rischia di far sciogliere il ghiaccio che la rende tanto speciale e unica. A meritare attenzione sono però anche tradizioni e storia dei numerosi borghi della zona, suddivisi nei dieci comuni alle pendici di quella che tutti qui chiamano “’a Muntagna”.
Fra gli itinerari proposti c’è quello nella bella cittadina medievale di Randazzo, uno dei pochi centri abitati non toccati dal terremoto del 1693, devastante per gran parte della Sicilia Orientale, poi il Sentiero delle Ginestre che da Linguaglossa conduce ai crateri dell’eruzione del 1928, al solitario Santuario Magazzeni e agli impianti sciistici, o ancora la traccia che consente di raggiungere la Valle del Bove, spettacolare per la vegetazione che comprende secolari castagni e Cerri dell’Etna, fra cui l’esemplare più antico e imponente, inserito fra le piante monumentali d’Italia.
Dati ottenuti tramite l’analisi delle recensioni sul web
Le attività del turista Naturalistico
Dai pendii del vulcano più alto d’Europa – 3.343 metri – si vede anche il mare. E si scia pure. Mare e neve insieme, e tutto questo, appunto, su un vulcano. Attivo. Anzi, fra i più attivi d’Europa. Insomma, l’Etna è un microcosmo che ne genera altri, per esempio regala il terreno fertile e minerale adatto a creare vini d’eccellenza, e un altro prodotto noto in tutto il mondo, il pistacchio di Bronte. Tornando in quota, si trovano gli impianti di risalita, per godere di neve poi non così rara come si potrebbe credere. Capita anche in estate che nevichi, per via di straordinarie condizioni climatiche, ma di certo solo in inverno si hanno gli impianti a disposizione per tuffarsi poi sulle piste, e zigzagare fino a valle, ammirando il mare blu all’orizzonte. Il più vicino è quello di Taormina e dintorni, a circa 70 km da qui. Un input che è un altro richiamo a esplorare la costa Est della Sicilia.
Organizzare un’escursione di trekking prevede numerosi passaggi. In primis lo studio dell’itinerario che si vuole fare in base a preparazione fisica, durata e stagione, che su un “terreno di gioco” come quello vulcanico diventa assai insidioso. Per questo, chi vuole affronta i 3.343 metri di quota del vulcano più alto d’Europa, è meglio che si affidi a guide esperte. Come quelle di Etna Experience, per esempio, che dal 2005 a oggi hanno progettato, testato e messo in campo numerose tipologie di itinerari di esplorazione. L’Etna al mattino, al tramonto, oppure abbinata al canyoning nelle Gole dell’Alcantara e alla degustazione di vini locali, o perché no alla visita a Taormina, a circa 70 km da qui, restando sempre in provincia di Catania. O ancora, per chi vuole unire l’ebrezza di una salita in quota a quella di una veleggiata sulle rotte di Ulisse, c’è il sailing tour in barca a vela da fare una volta tolti gli scarponcini e lo zaino.
Le attività del turista Sportivo
Dai pendii del vulcano più alto d’Europa – 3.343 metri – si vede anche il mare. E si scia pure. Mare e neve insieme, e tutto questo, appunto, su un vulcano. Attivo. Anzi, fra i più attivi d’Europa. Insomma, l’Etna è un microcosmo che ne genera altri, per esempio regala il terreno fertile e minerale adatto a creare vini d’eccellenza, e un altro prodotto noto in tutto il mondo, il pistacchio di Bronte. Tornando in quota, si trovano gli impianti di risalita, per godere di neve poi non così rara come si potrebbe credere. Capita anche in estate che nevichi, per via di straordinarie condizioni climatiche, ma di certo solo in inverno si hanno gli impianti a disposizione per tuffarsi poi sulle piste, e zigzagare fino a valle, ammirando il mare blu all’orizzonte. Il più vicino è quello di Taormina e dintorni, a circa 70 km da qui. Un input che è un altro richiamo a esplorare la costa Est della Sicilia.
Organizzare un’escursione di trekking prevede numerosi passaggi. In primis lo studio dell’itinerario che si vuole fare in base a preparazione fisica, durata e stagione, che su un “terreno di gioco” come quello vulcanico diventa assai insidioso. Per questo, chi vuole affronta i 3.343 metri di quota del vulcano più alto d’Europa, è meglio che si affidi a guide esperte. Come quelle di Etna Experience, per esempio, che dal 2005 a oggi hanno progettato, testato e messo in campo numerose tipologie di itinerari di esplorazione. L’Etna al mattino, al tramonto, oppure abbinata al canyoning nelle Gole dell’Alcantara e alla degustazione di vini locali, o perché no alla visita a Taormina, a circa 70 km da qui, restando sempre in provincia di Catania. O ancora, per chi vuole unire l’ebrezza di una salita in quota a quella di una veleggiata sulle rotte di Ulisse, c’è il sailing tour in barca a vela da fare una volta tolti gli scarponcini e lo zaino.
L’appuntamento con l’Ottobrata Zafferanese è tutte le domeniche del mese di ottobre nel Centro Storico di Zafferana Etnea, borgo medievale in provincia di Catania, situato alle pendici del vulcano più attivo e spettacolare d’Europa. L’evento è nato negli anni Settanta come una semplice mostra-mercato, evolvendosi poi nel tempo in una kermesse di carattere fieristico e culturale insieme.
A scandire il calendario è il numero delle domeniche di ottobre: se sono 4, si svolgeranno 4 sagre, se sono 5 saranno 5, concepite ciascuna come un evento a se stante ma con il filo conduttore dei prodotti tipici della terra e dei loro derivati. L’uva, il vino, la mostarda, il miele, le mele e la frutta di stagione, che in Sicilia significano fichi d’India, melograni, noci, nocciole, castagne, pistacchi, oltre ai funghi porcini dell’Etna, l’olio, le olive e le conserve sott’olio. La rassegna contempla anche i prodotti artigianali derivati da antichi mestieri ormai in via di estinzione: scultori del legno e della pietra lavica, pittori di sponde di carretti siciliani, ricamatrici, lavoratori del ferro battuto, pupari. Camminando lungo il corso principale fino a Piazza Umberto I si ha l’occasione di fermarsi presso gli stand di questi Maestri, cultori di arti desuete ma che sanno trasmettere passione e conoscenza ormai rare. Nell’aria si colgono i profumi intensi della cucina tipica siciliana, fra fritti di pesce e dolci tradizionali quali le zeppole, le paste di mandorla, le foglie da tè, i torroni e la frutta secca caramellata.
L’Ottobrata Zafferanese è però anche promozione della cultura locale, con convegni e dibattiti sui temi inerenti alla tutela e al riconoscimento delle qualità dei prodotti locali, proiezione di documentari sull’Etna e sul suo territorio, escursioni alla scoperta dei dintorni, esibizione di gruppi musicali e di ballo, mostre fotografiche e tanto altro.
La manifestazione è organizzata ogni anno da un apposito Comitato, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Zafferana Etnea, della Provincia Regionale di Catania, della Regione Siciliana, dell’Ente Parco dell’Etna, della Camera di Commercio di Catania, delle Associazioni Terre dell’Etna e dell’Alcantara, Città del Vulcano, Città del Vino, Città del Miele, Produttori Mele dell’Etna, Strada del vino dell’Etna e Ferrovia Circumetnea.