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Comune di SQUILLACE
Il Museo di Capodimonte di Napoli, il Museo Civico di Rovereto, il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, il Victoria and Albert Museum di Londra e il Metropolitan di New York hanno un minimo comun denominatore: reperti di varie epoche realizzati in ceramica graffita di Squillace, lavorazione così particolare da aver ricevuto il riconoscimento di Ceramica Italiana DOC. Un “veicolo” sui generis che ha fatto sì che la fama di questa cittadina a circa 25 km dal capoluogo Catanzaro viaggiasse letteralmente nel mondo, oggi come ieri, risalendo indietro nei secoli.
Le prime testimonianze di quest’antica arte sono riferite al 1654, data riportata sul fondo di un grande piatto da parata, ingobbiato, con intrecci e figurazioni in giallo oro, graffiti sul fondo rosso scuro del biscotto. Un lavoro di ispirazione araba con tanto di marchio sul retro che non lascia dubbi, “Sqllci”, e che evidenzia una chiara continuità con la similare ceramica bizantina.
Nata probabilmente in Magna Grecia, era una tecnica già ampiamente conosciuta nel mondo romano, che continuò a essere praticata a Bisanzio anche dopo la decadenza di Roma e si diffuse poi in tutta l’Italia meridionale e soprattutto in Calabria grazie all’espansione politica bizantina, iniziata nel VI secolo e consolidata nel IX secolo anche sul piano religioso-culturale grazie alla diffusione del monachesimo basiliano. Risalgono invece all’inizio dell’XI secolo alcuni documenti riportanti i nomi di figuli locali, artisti quali un certo “Giovanni” detto “Cannata” e Sergio detto “Scutelli”, entrambi nativi di Squillace e presenti all’assedio di Capua del 1098.
Secoli d’oro della produzione locale furono in particolare il XVI e il XVII, di cui rimangono anfore, grandi piatta di parata, bottiglie, idrie farmaceutiche e crateri tutti di notevolissima fattura e attualmente conservati negli importanti musei sopra citati, da Napoli a New York. Per cogliere la bellezza di certi manufatti e la ragione di una fama così diffusa e duratura basta fare due passi lungo il Viale fuori le Porte, nel centro storico di Squillace, dove è un susseguirsi di botteghe artigiane che con orgoglio tramandano questa raffinata cultura atavica.
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