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Comune di OTTAVIANO
Immaginate per un istante di essere seduti sull’orlo del cratere del Vesuvio e di godervi uno spettacolo unico e allo stesso tempo inquietante. Ecco, è proprio questa la sensazione che descrive Francois René de Chateaubriand una volta giunto in cima. All’epoca non c’erano ancora i nove sentieri tracciati lungo il crinale del vulcano attivo più pericoloso dell’Europa Centrale. Pericoloso perché è il più densamente popolato, con case che arrivano a circa 700 metri di quota sui 1.232 totali della vetta.
Nove sentieri di trekking che permettono di scoprire il Parco Nazionale del Vesuvio, istituito nel 1995 per tutelare un ecosistema fragile e prezioso, conservare i valori del territorio e dell’ambiente e la loro integrazione con l’uomo, infine promuovere attività di educazione ambientale, formazione e ricerca scientifica. Al suo interno si riconoscono due realtà piuttosto diverse: la prima è l’area di Monte Somma, umida e con boschi misti di castagno, querce, ontani, aceri, lecci e betulle, oltre alle ginestre decantate da Giacomo Leopardi, e a ben 23 specie di orchidee selvagge. La seconda, sul Cono Vesuviano, è al di là della cosiddetta Valle del Gigante, a sua volta suddivisa in Atrio del Cavallo a ovest e Valle dell’Inferno a est, e presenta vegetazione tipicamente mediterranea con pinete e boschi di leccio.
I nove percorsi sono identificati da quattro tipi di segnaletica: itinerario agricolo (sentiero 7), panoramico (6), educativo (9) e circolare (dall’1 al 5 e 8). Un grande classico è quello che porta da Ercolano fino a quota 1170, per un totale di 4 km da percorrere in circa 3 ore. Una volta giunti in cima, si apre una vista su tutto il Golfo di Napoli e sul cratere principale, le cui misure lasciano letteralmente senza fiato: 600 metri di diametro e 200 metri di profondità. Se non si hanno fiato, gambe e soprattutto tempo per guadagnarsi questo traguardo da soli, ci sono dei comodi bus che conducono fino in vetta. Da quota 1017 metri si deve comunque proseguire a piedi, su un sentiero che giunge all’orlo del cratere.
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