Massimo Plaza Hotel
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Palermo (PA), Sicilia
Comune di PALERMO
Nel Centro Storico di Palermo, e precisamente al civico 6 di Via Torremuzza, si trova uno di quei gioielli architettonici che si rischia di perdere, perché da fuori, eccetto che per l’insegna, non si intuisce ciò che si va poi a scoprire una volta varcata la soglia. Invece, ecco il Teatro Ditirammu, singolare per la sua pianta quadrangolare e per i soli 52 posti a sedere che ne fanno uno dei teatri più piccoli d’Italia, e certamente l’unico nel suo genere.
Le origini della Compagnia di Canto Popolare Ditirammu risalgono agli anni ’30, periodo in cui andava ancora in voga la formazione di canto folklorico. All’epoca, la direzione artistica era affidata al maestro Carmelo Gioacchino e alle ricerche musicali di Giovanni Varvaro, musicista capace di passare dalla chitarra al friscaletto fino al marranzano. Allo stesso Varvaro si deve nel 1934, in occasione del matrimonio del principe Umberto di Savoia, la creazione del Coro della Conca D’Oro, il primo dei cori folkorici siciliani, attivo fino alla fine degli anni ’50. La scuola che ne nacque fu uno di quei modelli che ha lasciato il segno. Giovanni Varvaro e Irene D’onufrio hanno dato vita a una dinastia di artisti, fra cui anche figli e nipoti, trasferendo ad essi il modo interpretativo del sentimento popolare siciliano. Tra i suoi allievi, Vito Parrinello e Rosa Mistretta ne hanno seguito le orme, tramandando i loro insegnamenti e proseguendo la tradizione di famiglia a sua volta passata ai figli Elisa e Giovanni, che dal 2000 si sono impegnati nella creazione di laboratori artistici per bambini e ragazzi. Molti i cimeli di famiglia esposti nel teatro, così come nell’adiacente piccolo “CantoMUSEO”.
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