Valle di Assisi Resort Spa Golf
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Assisi (PG), Umbria
assisi, bastia umbra, bettona, cannara
Scopri tutti i comuni del territorioIl termine Comprensorio Assisano potrebbe essere sinonimo di bellezza e spiritualità. Due caratteristiche di cui la città di Assisi è pervasa in ogni sua pietra, di quel tenue rosa che la sera si fa più intenso. Dal 2000, il suo Centro Storico e la quasi totalità del territorio comunale sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità, in virtù dei molti monumenti che qui, nella parte settentrionale della valle umbra, si concentrano. La lista delle tappe d’obbligo è pressoché infinita: a cominciare dalla Basilica di San Francesco, celebre per il ciclo di affreschi di Giotto e Cimabue, cui seguono gli altri siti francescani, la Cattedrale di San Rufino, la Basilica di Santa Chiara, il Convento della Chiesa Nuova, il Tempio di Minerva, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, l’Abbazia di San Pietro, la Basilica di Santa Maria degli Angeli con la Porziuncola, il Santuario di Rivotorto, l’Eremo delle Carceri e il Monastero di San Damiano, oltre alla Rocca Maggiore e alla Rocca Minore.
L’importanza di questa culla della spiritualità sta anche nel messaggio di pura bellezza trasmesso dall’Ordine Francescano, che partendo da qui si è diffuso ovunque influenzando la storia dell’arte stessa. Assisi è un esempio unico di integrazione fra epoche, stili e mondi diversi, quello terreno e quello spirituale, giunto ai nostri giorni perfettamente in continuità e sinergia con il contemporaneo.
Nei dintorni di Assisi si può fare sosta a Cannara, dove dai tempi del “poverello” si coltiva un prodotto dalle proprietà benefiche, la cipolla, cui sono legate tradizioni e ricette ancora oggi in uso. Per apprezzarle, nel mese di settembre, c’è l’annuale Sagra della Cipolla, periodo in cui le strade del borgo sono invase dalle caratteristiche “trecce” che facilitano la conservazione del prodotto.
Una volta giunti fin qui, si può deviare verso il piccolo borgo etrusco di Bettona, sulla sinistra del Tevere, che ha in serbo una sorpresa: una passeggiata di circa 1 km lungo la cinta muraria che un tempo proteggeva il centro abitato, oggi straordinario belvedere sulla valle e sul fiume Tiber.
Dati ottenuti tramite l’analisi delle recensioni sul web
Le attività del turista Culturale
Anno 2000, anno del Giubileo. Sarà un caso, ma è stato proprio in quel momento significativo per la Cristianità che Assisi e gli altri luoghi legati alla vita di San Francesco sono entrati finalmente a far parte del Patrimonio dell’Umanità.
Ma anche escludendo tutto ciò che riguarda direttamente la figura del Santo Patrono d’Italia, il Comprensorio Assisano rimane una terra ricca di storia e arte. Seguendo per esempio le molte tracce lasciate da Giotto, autore del meraviglioso ciclo di affreschi della Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi, si arriva nella Chiesa di Sant’Andrea Apostolo a Spello, che conserva due opere riconducibili alla sua scuola: l’affresco della “Madonna con il Bambino in trono, due angeli, Sant’Antonio abate, San Giacomo pellegrino e due committenti” e il Crocefisso, attribuito al Maestro espressionista di Santa Chiara. In particolare, per quest’ultimo si tratta di un crocefisso sofferente, introdotto proprio da Giotto e per il quale è conosciuto in tutto il mondo.
Un secondo itinerario è quello dell’Assisi Romana. Per scoprirlo non serve neanche uscire dalle mura della città. Nel quartiere di Porta Perlici si trova l’Anfiteatro Romano, del I secolo d.C., in via del Torrione, i resti del Mausoleo del I d. C. e alcune gradinate del Teatro Romano. Su Piazza San Piazza del Comune affaccia il Tempio di Minerva, datato al I sec. a.C., perfettamente integrato con i palazzi di epoca medievale, mentre sotto il manto stradale, ecco il Foro Romano e la Collezione Archeologica. Infine, nei pressi della Chiesa di Santa Maria Maggiore, preziose eredità sono la “Casa di Sesto Properzio” e la “Domus del Lararium”.
Le attività del turista Enogastronomico
L’extravergine “Colli Assisi-Spoleto” è una DOP che prevede l’uso della varietà Moraiolo per almeno il 60%, Frantoio e Leccino per un massimo del 30%. Un olio fruttato, dall’aroma intenso e dal sapore gradevolmente piccante, perfetto per carne, legumi e cereali, ingredienti alla base della cucina umbra, compresa quella di Assisi. Assisi è nota anche per la produzione di vini DOC, quali Assisi Bianco, Assisi Rosso, Assisi Rosato e Assisi Novello, creati da vitigni Sangiovese e Merlot per il rosso e da Trebbiano e Grechetto per il bianco. Di qui passa anche la Strada dei Vini del Cantico, un itinerario che ripercorre le strade di epoca romana che collegano i principali centri di produzione vinicola.
Il borgo di Cannara, il cui terreno sabbioso-limoso di origine lacustre è ideale per la coltivazione della Cipolla (Prodotto Agroalimentare Tradizionale e Presidio Slow Food), è noto anche per la Vernaccia, prodotti che diventano entrambi protagonisti dell’annuale Sagra della Cipolla.
Tutti i piatti della tradizione assisana hanno una profonda radice contadina, come fave e cotiche (antico piatto romano che serviva a mettere in comunicazione i vivi con i morti), il cavolo ripassato al tegame con olio, aglio e pane, gli immancabili strangozzi fatti a mano (pasta fresca di sola acqua e farina da condire con sugo o tartufo), e i dolci, tra cui la Rocciata d’Assisi, tipico natalizio, e il pan caciato. I mostaccioli, biscotti secchi al mosto, sono invece il dolce legato alla figura di San Francesco, ottimi da gustare con un bel bicchiere di Vin Santo Colli del Trasimeno DOC. Si deve invece ai monaci un liquore fatto di erbe aromatiche, l’Amaro Francescano.
Per i secondi, dominano le carni, di maiale nero, agnello – ottimo allo scottadito – e piccione, da mangiare “alla ghiotta” con crostone di paté di fegatini. Se si ama la porchetta, quella da provare è senz’altro quella di Bastia Umbra, una delle migliori della Regione.
Le attività del turista Naturalistico
Assisi, il “poverello” e le sue fatiche. I due percorsi che stiamo per affrontare si snodano attorno a questi temi, e prendono il nome di Cammino o Via di Francesco e Italia Coast2Coast. Il primo è diviso in due tronconi, piuttosto impegnativi e perciò fattibili in varie tappe, sempre indicate con segnaletica CAI bianco-rossa nel Lazio e giallo-blu in Umbria. La Via di Francesco del Nord va da La Verna ad Assisi, e comincia subito con due “scogli”, la salita verso l’Eremo di Montecasale e la città di Sansepolcro, per poi proseguire in un saliscendi di pendenze che mettono in connessione luoghi d’arte quali Citerna, Città di Castello, Pietralunga, Gubbio e Valfabbrica. Fatiche ben ricompensate da una sequenza di panorami e monumenti al genio dell’uomo.
La Via del Sud è invece la direttiva che in 180 km porta da Greccio, nella Valle Santa di Rieti, Lazio, ad Assisi, e viceversa. Il Santuario di Greccio, dove Francesco realizzò il primo presepe della storia, è il primo di una serie di tasselli della vita del Santo: Fonte Colombo, La Foresta e Poggio Bustone, passando per la Cattedrale di Rieti. Il punto di incontro fra Lazio e Umbria è il Lago di Piediluco, in cui si immette il fiume Velino. Si cammina nel silenzio, riflettendo i pensieri là dove si riflettono le montagne e i boschi attorno. Si risale il fiume Nera, nella Valnerina, che sprofonda nelle Cascate delle Marmore e poi sfocia nella Valle di Spoleto. Sono questi i luoghi più amati dal Santo, che soleva dire “Nihil iucundius vidi valle mea spoletana”. Ecco dunque Spoleto, Trevi, Foligno, Spello e Assisi, fra emozioni da esternare ammirando un territorio di rara piacevolezza o intime da interiorizzare dinanzi alla tomba del Santo, nella Basilica a lui dedicata nella “Città della Pace”.
Quattrocentodieci chilometri di sentieri, sterrati e stradine danno invece forma all’”Italia Coast to Coast”, suddiviso in 18 tappe di circa 20/25 km al giorno se si va a piedi, 50 se il mezzo è la MTB (per un totale di 440 km), che collegano fra loro quattro Regioni, Marche, Umbria, Lazio e Toscana. In Umbria, il C2C parte da Nocera Umbra e arriva a Orvieto. Nel mezzo, bellissime le soste ad Assisi, Cannara, nel cuore della Valle Umbra, e poi ancora Bevagna, Montefalco, Gualdo Cattaneo, Todi e Baschi.
Le attività del turista Spirituale
Prima ancora che Assisi diventasse per tutti la città natia di San Francesco e Santa Chiara, la spiritualità di questo luogo si poteva cogliere nella natura prorompente che caratterizza tutta la zona. Già i primi cristiani si erano rifugiati nei boschi attorno ad Assisi,
trovandoli adatti alla meditazione e alla preghiera. A maggior ragione, dopo l’avvento dei due Santi, la città divenne meta di pellegrinaggi, lungo quello che è oggi noto come “Cammino di Assisi”.
San Damiano, S. Maria in Rivotorto, Basilica di Santa Chiara, Basilica di San Francesco, Eremo delle Carceri, la Porziuncola e Santa Maria degli Angeli, Santuario Francescano del Sacro Tugurio di Rivotorto, Chiesa Nuova, Santuario casa Paterna San Francesco: sono queste le tappe che scandiscono l’itinerario di fede, ripercorrendo le orme del “Poverello” e della su “pianticella”, come amava farsi chiamare Chiara. Lungo il tragitto, numerose sono le case religiose che offrono ospitalità ai pellegrini.
Grazie a questa sua particolare vocazione spirituale, da luglio del 2007 Assisi è gemellata con un’altra città europea nota come tappa finale di un importante pellegrinaggio, vale a dire Santiago de Compostela, in Spagna.
Assisi, il “poverello” e le sue fatiche. I due percorsi che stiamo per affrontare si snodano attorno a questi temi, e prendono il nome di Cammino o Via di Francesco e Italia Coast2Coast. Il primo è diviso in due tronconi, piuttosto impegnativi e perciò fattibili in varie tappe, sempre indicate con segnaletica CAI bianco-rossa nel Lazio e giallo-blu in Umbria. La Via di Francesco del Nord va da La Verna ad Assisi, e comincia subito con due “scogli”, la salita verso l’Eremo di Montecasale e la città di Sansepolcro, per poi proseguire in un saliscendi di pendenze che mettono in connessione luoghi d’arte quali Citerna, Città di Castello, Pietralunga, Gubbio e Valfabbrica. Fatiche ben ricompensate da una sequenza di panorami e monumenti al genio dell’uomo.
La Via del Sud è invece la direttiva che in 180 km porta da Greccio, nella Valle Santa di Rieti, Lazio, ad Assisi, e viceversa. Il Santuario di Greccio, dove Francesco realizzò il primo presepe della storia, è il primo di una serie di tasselli della vita del Santo: Fonte Colombo, La Foresta e Poggio Bustone, passando per la Cattedrale di Rieti. Il punto di incontro fra Lazio e Umbria è il Lago di Piediluco, in cui si immette il fiume Velino. Si cammina nel silenzio, riflettendo i pensieri là dove si riflettono le montagne e i boschi attorno. Si risale il fiume Nera, nella Valnerina, che sprofonda nelle Cascate delle Marmore e poi sfocia nella Valle di Spoleto. Sono questi i luoghi più amati dal Santo, che soleva dire “Nihil iucundius vidi valle mea spoletana”. Ecco dunque Spoleto, Trevi, Foligno, Spello e Assisi, fra emozioni da esternare ammirando un territorio di rara piacevolezza o intime da interiorizzare dinanzi alla tomba del Santo, nella Basilica a lui dedicata nella “Città della Pace”.
Quattrocentodieci chilometri di sentieri, sterrati e stradine danno invece forma all’”Italia Coast to Coast”, suddiviso in 18 tappe di circa 20/25 km al giorno se si va a piedi, 50 se il mezzo è la MTB (per un totale di 440 km), che collegano fra loro quattro Regioni, Marche, Umbria, Lazio e Toscana. In Umbria, il C2C parte da Nocera Umbra e arriva a Orvieto. Nel mezzo, bellissime le soste ad Assisi, Cannara, nel cuore della Valle Umbra, e poi ancora Bevagna, Montefalco, Gualdo Cattaneo, Todi e Baschi.
Le attività del turista Sportivo
Dal 1995, il Parco del Monte Subasio è un’area protetta, per il patrimonio naturalistico, ma anche per i molti siti storici e i luoghi sacri legati alla figura di San Francesco, che in questa zona trascorse anni in preghiera. Il Parco è ideale per escursioni di ogni genere, e la moto è di sicuro un modo comodo per apprezzare la bellezza di scorci che si aprono a Ovest su Assisi e Spello, a Est su Nocera Umbra e Valtopina, a Nord su Gualdo Tadino e a Sud su Foligno.
Dunque, si parte da Spello, che oltre al suo magnifico centro medievale, nella Chiesa di Santa Maria di Mausoleo nasconde un monumento funebre di epoca romana. Accade qui e anche lungo la Statale 147, in località Capital Loreto: nel cortile di un’abitazione privata, in Via delle Regioni, poco prima della chiesina di Sant’Antonio, si scorgono i resti di un’altra tomba romana. Lì era e lì è rimasta, nel giardino di chi ora può letteralmente toccare la storia ogni giorno. Virtù di una terra antica!
Da San Vitale si inizia a salire verso il Monte Subasio, e a 791 metri di quota sui 1.290 totali ci si ferma per immergersi nella quiete totale del bosco di lecci che circonda l’Eremo delle Carceri, là dove il “poverello” si ritirava con i suoi monaci, dormendo su una pietra oggi venerata. Nel bosco si sviluppano una serie di percorsi a piedi, con soste nei punti più panoramici o significativi della vita del Santo. Si torna poi verso Assisi, cui si accede tramite la Porta Cappuccini. Qui, si apre il Centro Storico pedonale a più alta concentrazione di chiese e santuari d’Italia, forse del mondo.
Se la Strada provinciale 251 scende verso il centro di Assisi, la Statale 444 riporta verso il Parco del Monte Subasio, in direzione Valtopina, punteggiata di fortilizi di varie epoche:
il Castello del Poggio, di Gallano, Santa Cristina, Pasano,… Fra manieri aperti al pubblico e castelli privati, c’è da fare a gara al più antico, più bello, meglio conservato.
Da Valtopina si rientra nel Parco del Monte Subasio, prendendo la strada provinciale 249 verso San Giovanni ed Armenzano. I tornanti si fanno più fitti, per la gioia dei centauri e dei fotografi paesaggisti, che potranno immortalare paesaggi di rara bellezza
Assisi, il “poverello” e le sue fatiche. I due percorsi che stiamo per affrontare si snodano attorno a questi temi, e prendono il nome di Cammino o Via di Francesco e Italia Coast2Coast. Il primo è diviso in due tronconi, piuttosto impegnativi e perciò fattibili in varie tappe, sempre indicate con segnaletica CAI bianco-rossa nel Lazio e giallo-blu in Umbria. La Via di Francesco del Nord va da La Verna ad Assisi, e comincia subito con due “scogli”, la salita verso l’Eremo di Montecasale e la città di Sansepolcro, per poi proseguire in un saliscendi di pendenze che mettono in connessione luoghi d’arte quali Citerna, Città di Castello, Pietralunga, Gubbio e Valfabbrica. Fatiche ben ricompensate da una sequenza di panorami e monumenti al genio dell’uomo.
La Via del Sud è invece la direttiva che in 180 km porta da Greccio, nella Valle Santa di Rieti, Lazio, ad Assisi, e viceversa. Il Santuario di Greccio, dove Francesco realizzò il primo presepe della storia, è il primo di una serie di tasselli della vita del Santo: Fonte Colombo, La Foresta e Poggio Bustone, passando per la Cattedrale di Rieti. Il punto di incontro fra Lazio e Umbria è il Lago di Piediluco, in cui si immette il fiume Velino. Si cammina nel silenzio, riflettendo i pensieri là dove si riflettono le montagne e i boschi attorno. Si risale il fiume Nera, nella Valnerina, che sprofonda nelle Cascate delle Marmore e poi sfocia nella Valle di Spoleto. Sono questi i luoghi più amati dal Santo, che soleva dire “Nihil iucundius vidi valle mea spoletana”. Ecco dunque Spoleto, Trevi, Foligno, Spello e Assisi, fra emozioni da esternare ammirando un territorio di rara piacevolezza o intime da interiorizzare dinanzi alla tomba del Santo, nella Basilica a lui dedicata nella “Città della Pace”.
Quattrocentodieci chilometri di sentieri, sterrati e stradine danno invece forma all’”Italia Coast to Coast”, suddiviso in 18 tappe di circa 20/25 km al giorno se si va a piedi, 50 se il mezzo è la MTB (per un totale di 440 km), che collegano fra loro quattro Regioni, Marche, Umbria, Lazio e Toscana. In Umbria, il C2C parte da Nocera Umbra e arriva a Orvieto. Nel mezzo, bellissime le soste ad Assisi, Cannara, nel cuore della Valle Umbra, e poi ancora Bevagna, Montefalco, Gualdo Cattaneo, Todi e Baschi.
Assisi e l’Umbria tutta richiamano in particolare due temi mainstream, la natura, da vivere e scoprire con attività outdoor di ogni genere, e i molti siti religiosi dedicati a chi, in queste valli silenziose e verdissime, ha scritto pagine importanti della storia della Chiesa. In primis San Francesco e Santa Chiara, nati e scomparsi entrambi proprio nella cittadina medievale.
Nel comprensorio dell’Assisano si sviluppano una serie di ciclovie e percorsi mtb che, attraversando tratti di campagna incontaminata e percorrendo strade per nulla trafficate, permettono di fare tappa in alcuni dei luoghi più rappresentativi della Regione. La Ciclovia Assisi – Spoleto è lunga poco più di 50 km, suddivisi fra un tratto di 22,5 km fino a Bevagna, con un dislivello di 150 metri e solo qualche brevissimo sterrato, e uno di altri 28,7 km su fondo per lo più asfaltato che porta fino alla “Città del Festival dei Due Mondi”. Il livello di difficoltà è facile, un vero invito a percorrere questa ciclovia lungo la quale si incontrano la Basilica di Santa Maria degli Angeli, il Santuario di Rivotorto, Cannara, Pian d’Arca, Bevagna, Montefalco, Trevi, le Fonti del Clitunno, Pissignano, il Castello di San Giacomo e infine Spoleto. Chi è di buona gamba la potrebbe affrontare anche in un solo giorno, ma va detto che questi “intermezzi” meritano ciascuno una visita di approfondimento e non una sosta en passant.
Bello anche il tragitto di collegamento fra la Ciclovia del Tevere e la Assisi-Spoleto: si parte dal Rifugio Enpa di Collestrada, alle porte di Perugia, e in 12,8 km appena si arriva alla “città dei Santi”, per ricongiungersi al percorso precedente. Il consiglio qui è di evitare l’uso della bici da corsa per via del terreno piuttosto accidentato nella breve salita che porta alle prime case di Collestrada, ma per il resto, largo all’avventura con mtb e fat bike.
Quota 1.290 metri, un’altitudine non eccessiva ma sufficiente per una scarica di adrenalina che certo non si dimentica. È quella della cima del Monte Subasio, sull’Appennino Umbro-Marchigiano, in provincia di Perugia, hot spot fra i più conosciuti in Umbria per i lanci in paracadute e deltaplano. Ed è qui che negli ultimi anni hanno aperto numerose scuole di volo, grazie alle ottime caratteristiche geografiche e di vento che garantiscono emozioni in sicurezza anche ai bambini, in parapendio o deltaplano biposto con il supporto di esperti istruttori.
Si trattiene il respiro, si prende la rincorsa e infine si salta nel vuoto, verso l’infinito, fino a scorgere in lontananza il Lago Trasimeno e gli Appennini. Pochi istanti e ci si libra in volo sulla campagna umbra, il “polmone verde” d’Italia, colorato a tratti dell’argento dell’ulivo, pianta simbolo della Regione oltre che di pace. Quella parola, “Pax”, che sorvolando Assisi si legge davanti all’ingresso della Basilica di San Francesco, patrono del Paese nato e scomparso in questo borgo medievale da allora meta di pellegrinaggio insieme ai molti luoghi dove era solito ritirarsi in preghiera. Fra questi c’era proprio il Monte Subasio: qui, nel silenzio di un bosco di lecci secolari, si trova il Santuario dell’Eremo delle Carceri, custodito dai Frati Minori della Provincia Serafica di San Francesco d’Assisi, perfetto rifugio di meditazione e preghiera, ieri come oggi.
Il 16 luglio 1228, Francesco d’Assisi, al secolo Giovanni di Pietro di Bernardone, veniva canonizzato da Papa Gregorio IX. Il giorno dopo, lo stesso pontefice poneva la prima pietra di quella che sarebbe diventata la Basilica di San Francesco di Assisi, fulcro della Cristianità fra i più visitati al mondo, simbolo di pace e perciò scelto spesso per ospitare gli incontri più importanti a favore del dialogo interreligioso.
Il luogo prescelto per la costruzione, indicato in vita dallo stesso “Poverello”, era quello dove un tempo venivano eseguite le condanne a morte e seppelliti i malfattori. Qui, nell’arco di 25 anni, sorse uno dei complessi più spettacolari del Medioevo, che ancora oggi stupisce per l’articolata e imponente struttura, ben visibile già da lontano, arrivando dalla piana che circonda il promontorio di Assisi.
Due le chiese che si innestano una sull’altra. La Basilica Inferiore, a una sola navata, divisa da arcate ribassate in cinque grandi campate e con una serie di cappelle laterali della fine del XIII secolo, presenta un’atmosfera cupa che invita al raccoglimento, prima e dopo la discesa nella cripta dietro l’altare, dove si trova l’urna con le spoglie del Santo. E la Basilica Superiore, ariosa e luminosa, in stile gotico con influssi francesi, a una navata con quattro campare e volte a crociera, transetto e abside poligonale. Protagonisti in entrambe le chiese sono gli spettacolari cicli di affreschi, che al piano inferiore vedono, fra le altre, opere a firma di Pietro Lorenzetti, e a quello superiore due distinti cicli, quello di Cimabue e quello di Giotto, fra le narrazioni pittoriche più mirabili dell’epoca e oltre. Accanto al primo piano si apre poi il Chiostro di Sisto IV, cui si accede al Museo del Tesoro, dove dipinti, oreficerie e tessuti pregiati narrano la storia del complesso, Monumento Nazionale dal 2000 iscritto alla lista del Patrimonio dell’Umanità Unesco insieme alle altre principali emergenze architettoniche di Assisi. Si vedano la Chiesa di Santa Chiara, fondatrice dell’ordine delle Clarisse, il Duomo di San Rufino, la Chiesa di San Pietro, di Santa Maria Maggiore, la Chiesa Nuova e la Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, che la tradizione narra essere il luogo dove il Santo fondò l’Ordine dei Frati Minori, accolse i primi fratelli e fondò l’Ordine delle Clarisse nel 1211.
Cinquecento km in tutto, da La Verna in Toscana fino a Roma. La Via di Francesco è dedicata a tutti coloro che vogliono ripercorrere, passo dopo passo, opere e gesta del “Poverello di Assisi”, in un iter spirituale che attinge valore anche dalla bellezza e dalla serenità sprigionata dai luoghi in cui si fa tappa. Due i percorsi principali: La Via del Nord – 200 km in 10 tappe a piedi, 7 in bicicletta – e la Via del Sud – 300 km in 18 tappe a piedi, 11 su due ruote.
La natura selvaggia del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi avvolge il Santuario de La Verna, punto di partenza della “variante Nord”, ma soprattutto uno dei luoghi più amati da San Francesco. Si lascia alle spalle la Toscana alla volta dell’Umbria, attraverso le colline dell’Alta Valle del Tevere, toccando i centri di Citerna, Città di Castello e Pietralunga. Gubbio, con il suo ricco patrimonio d’arte e natura che invita alla sosta, evoca il ricordo del primo pellegrinaggio del Santo, lasciando poi riprendere la strada verso Valfabbrica. Una teoria di dolci colline porta ad Assisi, città che nel 1182 gli diede i natali e che dal 2000 è Patrimonio dell’Umanità, insieme alla Basilica di San Francesco, dove è conservato il sarcofago con le sue spoglie, alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, custode della Porziuncola – la piccola chiesa in cui il Poverello avrebbe compreso la sua vocazione – , e agli altri siti a lui legati nei dintorni.
La “variante Sud” parte da Roma e segue il corso del Tevere. Dopo aver attraversato la campagna romana, la Sabina e la Valle Santa di Rieti, si giunge al Lago di Piediluco, già in terra d’Umbria, e si attraversa la Valnerina, toccando i caratteristici borghi di Arrone, Ferentillo e Ceselli, e dopo aver visitato il Bosco Sacro e il Santuario francescano di Monteluco, si giunge nella Valle di Spoleto. Qui, il tempo scorre fra una visita alla città del Festival dei Due Monti, e i vicini centri di Poreta, Trevi – celebre per la Cascata di Comunacque sui monti Simbruini – e le medievali Foligno e Spello. Ultima tappa, Assisi, là dove il senso del viaggio si sublima anche negli affreschi di Giotto e Cimabue, nella Basilica dove dal 1230 il Santo riposa.