Le attività del turista Culturale
cultura materiale (città d'arte, siti archeologici, musei)
La Costa degli Etruschi è quel tratto di litorale tirrenico in provincia di Livorno in cui il passato ha lasciato traccia ovunque, a partire dal nome, ispirato dalla cultura dell’antico popolo che qui visse e profilerò. Nella sola Val di Cornia, per esempio, si possono visitare
a Populonia il Parco Archeologico di Baratti e Populonia e il Museo Archeologico del territorio, a Piombino il Museo Archeologico, il Museo del Mare e il Museo del Castello e delle Ceramiche medievali, e a ridosso di Campiglia Marittima il Parco Archeominerario di San Silvestro. Quest’ultimo in particolare si presenta come un mondo a parte, in cui tutto ruota attorno all’attività mineraria che sin dall’antichità ha interessato questa zona della Toscana: 450 ettari di gallerie minerarie e sentieri distribuiti fra il sito della Miniera del Temperino e l’area di Pozzo Earle, dove è allestito il Museo delle Macchine Minerarie e il Museo dei Minatori.
Con il nome di Sistema dei Musei Carducciani si fa invece riferimento ai diversi luoghi legati alla vita e alle opere del poeta Giosuè Carducci, nativo di Castagneto Carducci. In primis il Centro di valorizzazione “Casa Carducci” e poi il Museo Archivio dove sono conservati manoscritti e cimeli.
Suvereto, borgo medievale che di per sé merita una visita, ha fra le sue unicità l’originale Museo Artistico della Bambola, con una collezione di oltre 50 pezzi che tracciano l’evoluzione di questo giocattolo in fatto di stile, costume e materiali.
La Costa degli Etruschi chiude il cerchio con la civiltà antica che l’ha segnata con il Museo Archeologico e l’Area Archeologica e della Villa Romana di San Vincenzino a Cecina, sito datato fra il I e il V secolo d.C., e il Museo Civico Archeologico “Palazzo Bombardieri” di Rosignano Marittimo, inaugurato nel 1955 con una ricca raccolta di arredi funebri di alcune tombe di epoca ellenistica rinvenute nella zona di Castiglioncello.
Le attività del turista Enogastronomico
Enogastronomia
Le sue bottiglie raggiungono quotazioni da record, paragonabili a un Picasso nella vendita di una casa d’aste. Il Bolgheri Sassicaia è un vino toscano DOC rinomato in tutto il mondo, la cui produzione è consentita solo in provincia di Livorno, e precisamente nel Comune di Castagneto Carducci, e andando ancora più nello specifico, solo sui terreni di un’azienda, Tenuta San Guido, che possiede tutta l’area della DOC. Questa caratteristica particolare lo rende l’unico vino italiano di una specifica cantina che ha una DOC riservata, in esclusiva. Per l’80-95%, il Sassicaia è composto da uve di Cabernet Sauvignon, e per il resto da Cabernet Franc. Un blend molto apprezzato per la sua struttura e carattere, ideale per accompagnare cacciagione e cibi dal sapore intenso, come quelli toscani insomma. L’origine di questa “case history” dell’enologia contemporanea italiana ma non solo risale agli anni Quaranta, a quando cioè il marchese Mario Incisa della Rocchetta importò dalla Francia delle barbatele di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Nel 1944, furono prodotte le prime bottiglie di Sassicaia, ma solo a uso familiare, e così fu fino al 1968, anno della commercializzazione. Ma la DOC Bolgheri comprende altre 40 aziende associate al Consorzio, distribuite lungo la Strada del Vino e dell’Olio Costa degli Etruschi, dove è possibile effettuare degustazioni, visite in cantina ed esperienze di conoscenza del territorio con guide specializzate.
Le attività del turista Naturalistico
turismo termale
Lungo la Costa degli Etruschi si può integrare il benessere della balneoterapia con quanto la natura ha regalato generosamente a questo tratto di terra Toscana. Molti borghi e località in provincia di Livorno sono infatti associati da sempre alla presenza di sorgenti benefiche che, nei secoli, spesso dai tempi degli Etruschi o dei Romani, hanno fatto da attrattore turistico. Ne sono un esempio le Terme di Venturina, famose anche come “Terme etrusche”, frequentate da oltre tremila anni per il Calidario, la vasca-laghetto in cui sgorga la sorgente naturale di acqua calda a 36°, rendendo piacevolissimo un bagno termale anche d’inverno. Oggi, attorno a questo prodigio della natura si sviluppa un resort con Spa di ultima generazione, e stessa cosa si può dire di La Cerreta Terme Biodynamic Farmhouse, a Sassetta, con vasche e piscine termali ispirate alle architettura etrusche e romane, alimentate da un bacino sotterraneo di acque surgive a 51°C.
Attingono invece il benessere direttamente dal mare le Terme Tombolo Talasso Resort, a Castagneto Carducci. La Spa interna al resort fronte mare, ricavato dalla ristrutturazione di una colonia degli Anni Cinquanta, è infatti alimentata dalle acque pescate a circa 800 metri dalla costa, poi purificate per diventare “ingrediente” base dei trattamenti talassoterapici proposti in cabina.
tur. naturalistico/svago/relax
La Val di Cornia è la summa di una serie di aree protette e parchi naturalistici che offrono un’ampia varietà di ambienti e habitat, tale da rendere questo tratto della provincia di Livorno una vera meta per appassionati di escursionismo. Il Parco Costiero della Sterpaia, per esempio, ricopre una superficie di circa 300 ettari compresa fra Piombino e Follonica, con 8 km di spiagge, 124 ettari di dune e aree retrodunali e 155 di boschi e campi agricoli.
Sono invece oltre il doppio, circa 650, gli ettari del Parco Costiero di Rimigliano, che collega San Vincenzo e Piombino correndo lungo la Via della Principessa. Nel Comune di Castagneto Carducci si trova invece il Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri “Marchese Mario Incisa della Rocchetta”, oggi Oasi del WWF, che oltre a tramandare il ricordo di colui che nel 1944 creò il blend enologico del celebre Sassicaia, composto per l’80-85% da Cabernet Sauvignon e per la restante parte da Cabernet Franc, protegge prati umidi, boschi allagati a frassino ossifilo e stagni per circa 150 ettari di estensione, creando un tipico esempio di ambiente dell’Alta Maremma. Infine, in Località Torre del Sale, vicino a Piombino, si sviluppa un’altra Oasi WWF, la Riserva Naturale Regionale Padule di Orti-Bottagone, fra i pochi scampoli di palude rimasti, un tempo habitat tipico della bassa Val di Cornia.
Le attività del turista Sportivo
ciclismo
Si chiama Grande Traversata della Costa degli Etruschi, e va da Livorno a Piombino. Già queste poche linee guida fanno capire che l’itinerario è percorribile anche in una sola tappa ma da ciclisti allenati, con ritorno in treno sulla linea Piombino – Campiglia – Livorno. In caso di una preparazione da cicloamatori e meno da atleti, il consiglio è di fare la Grande Traversata in 2 o 3 tappe. La seconda parte dell’itinerario si sviluppa nell’entroterra e prevede la possibilità di varianti verso la costa verso la Marina di Bibbona, la Marina di Donoratico e San Vincenzo.
La Vecchia Aurelia è il punto di partenza da Livorno, verso Calafuria e la Torre del Romito e da qui per Quercianella. Dopo 19,5 km si raggiunge Castiglioncello, poi Rosignano Solvay e, dopo circa 2,1 km, si punta sul litorale. Altri 27,5 km ed ecco Vada e la zona della Mazzanta, altri 35 e siamo a Marina di Cecina. Da qui, 2 km verso Cecina, nell’entroterra, e si seguono le indicazioni per Montescudaio che si raggiunge dopo circa 5 km, e Guardistallo. Arrivati a Casale Marittimo, si continua verso Bibbona, dove si va a sinistra in direzione Bolgheri che si raggiunge dopo 5 km di saliscendi piuttosto ardui. Percorso il celebre Viale dei Cipressi per circa 1.8 km, compare Castagneto Carducci. Da qui si pedala verso Sassetta e poi ancora verso Suvereto lungo una strada spettacolare, fra i più bei percorsi cicloturistici d’Italia. Ancora un ultimo sforzo verso Massa Marittima, San Lorenzo con la Cantina di Petra e la Fattoria di Casalappi, Cafaggio e Venturina. E ancora Baratti e Populonia, tappe d’obbligo per unire l’utile (riprendere fiato) al dilettevole (visitare gli scavi archeologici di epoca etrusca). Per Piombino, si torna sulla S.P. 23 “della Principessa” passando per le località Fiorentina e Gagno.
La Costa degli Etruschi offre un altro itinerario cicloturistico, in cui si pedala dalla costa fino alle colline delle Val di Cornia. Le salite verso Sassetta e Campiglia Marittima sono le più toste. Si parte da Donoratico sulla S.P. 39 Vecchia Aurelia in direzione Cecina e Castagneto Carducci. Dal Ponte d’Oro inizia la salita di circa 2 km verso il passo di Bocca di Valle. Una volta giunti a Sassetta si prosegue per circa 1 km in leggera salita e poi in pedalabile discesa verso la Val di Cornia: poco traffico e traiettorie di grande contenuto tecnico con tantissime curve. Stupendo, per chi ama le due ruote. In località Prata si apre il paesaggio ampio e solare della Val di Cornia, e da lì si scende fino a Suvereto, poi Cafaggio – Venturina in discesa sulla S.P. 398 in direzione Monteverdi – Monterotondo. Si lascia la S.P. 398 per Massa Marittima e Montioni sulla S.P. 19 “di Montioni”. Oltrepassato il ponte sul fiume Cornia, si raggiunge un bivio, dove si piega a destra prendendo la S.P. 22 “San Lorenzo – Banditelle”, e fra vigneti e cantine, ci troviamo al km 4,5 della S.P. 22, poi sulla S.P. 21 “Campiglia Marittima – Riotorto”, puntando verso la vicina Cafaggio. Giunti a Campiglia Marittima si pedala in discesa per circa 6 km fino al cavalcavia che oltrepassa la S.S. 1 Aurelia. Raggiunta la S.P. 39 “Vecchia Aurelia”, si va in volata verso San Vincenzo e Donoratico.
ippoturismo/equitazione
Si va al passo, poi al trotto o al galoppo, sulla spiaggia o lungo i crinali e i belvedere naturali della Costa degli Etruschi. L’Ippovia detta appunto della Costa degli Etruschi è un’emozione continua, lungo quei 170 km che vanno da Livorno a confine con il grossetano, attraversando boschi, oliveti, strade bianche e sentieri, alla scoperta di Parchi, borghi e luoghi storici quali il Castello Medioevale di Rosignano, Bolgheri, Castagneto Carducci. I profumi selvaggi della Macchia della Magona inebriano chi affronta questa avventura a cavallo, per poi giungere nella zona del Parco Nazionale delle Colline Metallifere, dove spesso la terra affiorante, anche sotto le viti, è rosso porpora per l’alta percentuale di minerali ferrosi. Minerali preziosi un tempo per le attività estrattive, e oggi per arricchire la struttura di vini rinomati.
Se ogni tanto il mare scompare all’orizzonte, poi ritorna protagonista, offrendo anche scorci sull’Arcipelago Toscano che fa capolino in lontananza. Una volta giunti sui pendii della Val di Cornia, ci si immerge nel Medioevo lungo le viuzze di Campiglia Marittima e Suvereto, per poi riprendere la strada fino al Parco Naturale di Montioni.