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ph Mauro Grigollo per © Comune di Grado

Il Mar Adriatico conta migliaia di chilometri di spiagge, ma solo una località ospita oltre cinque chilometri di spiagge interamente rivolte a sud, GRADO. Una caratteristica che le permette di avere sempre la giusta esposizione e che la rende unica, così come lo è avere uno stabilimento di Terme Marine, una serie di lidi riservati a chi viaggia con bambini al seguito o con gli amici a quattro zampe e un Parco Acquatico per il divertimento a qualsiasi età. Il tutto bagnato da un’acqua fra le più pulite d’Europa, Bandiera Blu da quasi trent’anni, e affacciato su un’immensa laguna protetta da quattro riserve naturali.

Chi ama l’arte e la storia dirà poi che il CASTRUM di Grado basterebbe già per giustificare una vacanza. E in effetti, il suo centro storico è un susseguirsi di monumenti che coprono un arco temporale di oltre duemila anni, a partire dalla BASILICA DI SANT’EUFEMIA, consacrata nel 579 d.C. ma in realtà sorta sulla precedente basilica del IV secolo e detta di Petrus, come testimonia il ricco Lapidario lì accanto. Architettura, decori pittorici e musivi fanno di Sant’Eufemia un vero capolavoro di arte paleocristiana. Da notare il pavimento musivo, che oltre al classico motivo dell’onda marina stilizzata, riporta un’immagine del Castrum così com’era secoli fa. Osservarlo è come guardare una cartolina un po’ sbiadita ma assai precisa di un passato millenario. All’esterno, l’attenzione viene catturata dalla cima del campanile: è qui che si trova “l’Anzolo San Michele”, l’angelo segnavento alto quasi tre metri da sempre simbolo della città. A pochi passi si trovano altri due significativi monumenti di epoca paleocristiana, la BASILICA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE e il BATTISTERO a pianta ottagonale. Messe insieme, queste tre opere d’arte permettono di immaginare come doveva essere Grado agli albori della sua lunga storia, che traspare anche nello scavo della Basilica della Corte. Contemporanea per le molte attività che propone ma antica per l’edificio che la ospita, del VI secolo d.C., è invece la Casa della Musica, punto di riferimento e di ritrovo nel centro storico.

Vivere a Grado significa però anche cogliere la sua anima marina: la passeggiata sulla Diga che collega la spiaggia “nuova” da quella “vecchia”, costeggiata da un lato dal mare aperto e dall’altra da una fila di eleganti ville dei primi del Novecento, è un rito irrinunciabile. Per esplorare i dintorni, inoltre, ci si può munire di bicicletta, vista la fitta rete di piste ciclabili congiunte a due delle “arterie” friulane meglio organizzate per le due ruote, la CICLOVIA ALPE ADRIA e la CICLABILE FVG2. Assolutamente unico per il contesto paesaggistico, oltre che sfidante per giocatori di ogni livello, è pure districarsi fra le 18 buche di un GOLF CLUB di tutto rispetto, tracciato da testare anche solo per immergersi in un silenzio surreale e per avvistare molte delle specie acquatiche che popolano le riserve dei dintorni.

Si prende invece il traghetto per arrivare all’ISOLA DI BARBANA, dove si trova il SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE MARIA. Fondato nel 582 a seguito di una violenta mareggiata che portò sulle rive di Grado un’immagine della Madonna, è fra i più antichi santuari mariani al mondo e di sicuro uno dei più suggestivi, sospeso com’è sull’acqua placida. Lo è ancora di più nella prima domenica di luglio, quando si svolge il Perdòn di Barbana, pellegrinaggio che prevede una processione di barche imbandierate al seguito della Battella, l’imbarcazione che porta la statua della Madonna degli Angeli, solitamente custodita a Sant’Eufemia. Una tradizione nata in seguito alla pestilenza del 1237 e che ancora oggi richiama migliaia di pellegrini.

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Terme di Grado

Grado, Friuli-Venezia Giulia

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Terme di Grado

Grado, Friuli-Venezia Giulia

Annus Domini 1873. Inizia allora la storia del primo stabilimento marino di Grado, anche se bisogna attendere il 1892 perché l’Imperial Regio Governo Astro-Ungarico, che all’epoca dominava l’isola, riconosca ufficialmente la destinazione come stazione di cura, iscrivendola nell’albo ufficiale dell’impero asburgico.
La cittadina friulana ha per sua natura il privilegio di assommare i benefici di una destinazione marina a quelli di un microclima mediterraneo caratterizzato da alta pressione costante, ridotte escursioni termiche e forte carica di ionizzazione negativa dell’aria, cui si aggiungono Terme Marine e Istituto Talassoterapico di Grado fra i più moderni e sostenibili d’Italia, grazie a impianti di estrazione dell’acqua rispettosi dell’ambiente e delle norme ecologico-sanitarie. Se l’Ottocento è stato il periodo delle frequentazioni aristocratiche, austro-ungariche e non solo, dagli anni ’60 del Novecento in poi la Stazione Termale di Grado è stata meta di alcuni dei più grandi sportivi italiani ed internazionali, fra cui spiccano i nomi di grandi calciatori di ieri e di oggi, come Gigi Riva, Omar Sivori, Fabio Capello e Roberto Baggio.

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Grado, Friuli-Venezia Giulia

Annus Domini 1873. Inizia allora la storia del primo stabilimento marino di Grado, anche se bisogna attendere il 1892 perché l’Imperial Regio Governo Astro-Ungarico, che all’epoca dominava l’isola, riconosca ufficialmente la destinazione come stazione di cura, iscrivendola nell’albo ufficiale dell’impero asburgico.
La cittadina friulana ha per sua natura il privilegio di assommare i benefici di una destinazione marina a quelli di un microclima mediterraneo caratterizzato da alta pressione costante, ridotte escursioni termiche e forte carica di ionizzazione negativa dell’aria, cui si aggiungono Terme Marine e Istituto Talassoterapico di Grado fra i più moderni e sostenibili d’Italia, grazie a impianti di estrazione dell’acqua rispettosi dell’ambiente e delle norme ecologico-sanitarie. Se l’Ottocento è stato il periodo delle frequentazioni aristocratiche, austro-ungariche e non solo, dagli anni ’60 del Novecento in poi la Stazione Termale di Grado è stata meta di alcuni dei più grandi sportivi italiani ed internazionali, fra cui spiccano i nomi di grandi calciatori di ieri e di oggi, come Gigi Riva, Omar Sivori, Fabio Capello e Roberto Baggio.

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