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Punta Sabbioni

Venezia è là, sulla linea dell’orizzonte, oltre la Laguna. Dall’altra parte, il Mar Adriatico. Il particolare contesto “acquatico” e naturalistico in cui si colloca Cavallino Treporti ne fa un luogo che merita la giusta attenzione, soprattutto nelle stagioni più fresche, quando ci si può godere al meglio questa fertile penisola che si protende come una lingua di sabbia fra le ultime isole lagunari e Jesolo. Tutt’attorno, un complesso di dune, pinete, orti, spiagge dorate, barene e valli da pesca – le tipiche zone dedicate all’itticoltura intensiva -, punti di riferimento in un panorama pressoché piatto, sparsi su un territorio che fino al 1888 era circa la metà rispetto a oggi. Quell’anno fu infatti costruita la diga foranea, che da allora ha fatto accumulare sabbia allungando la penisola di circa 150 metri ogni dieci anni, determinando la formazione di una sorta di triangolo di nuova terra costiera.

Lungo la penisola di Cavallino Treporti si distinguono qua e là anche le cosiddette “batterie”, le tipiche installazioni militari risalenti alla Grande Guerra, fra cui la Batteria Vittor Pisani, la Batteria Amalfi, situata a Punta Sabbioni vicino a Forte Treporti, datato invece alla fine dell’Ottocento. Quest’ultima in particolare è una delle fortificazioni meglio conservate di tutta la Laguna, e come le batterie è inserita nel percorso museale della “Via dei Forti”.

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