Hotel Europa Biella
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Biella (BI), Piemonte
Grandioso. Guardando la spianata su cui sorge il Santuario di Oropa, circondato dalla corona delle Alpi Biellesi, non resta che pensare questo, che è semplicemente grandioso. Il più importante e vasto santuario delle Alpi, dal 2003 dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco insieme al sistema di Sacri Monti di Piemonte e Lombardia, richiederebbe una giornata intera per essere visitato a dovere: si compone infatti di una serie di edifici, costruiti nel corso di secoli a partire probabilmente dal IV d.C. per volere di Sant’Eusebio, primo vescovo di Vercelli e del Piemonte. Le prime notizie certe si hanno invece nel 1207, quando in una Bolla papale si fa riferimento a due chiese in quei di Oropa, risalenti all’VIII secolo. Fu poi dal Quattrocento che le famiglie biellesi iniziarono a costruire case private per ospitare i numerosi pellegrini che giungevano qui per venerare la Madonna Nera. La maggior parte di ciò che vediamo oggi è invece frutto della devozione di Casa Savoia, che a partire dalla metà del XVII secolo mise a disposizione i suoi più grandi architetti – l’Arduzzi, lo Juvarra e il Guarini – per rendere spettacolare il Santuario. E ci riuscirono di certo.
Nel complesso si distinguono pertanto la Basilica Antica del Seicento, che al suo interno custodisce il sacello eusebiano decorato da preziosi affreschi del Trecento e la statua della Madonna Nera, realizzata nel Duecento in legno di cirmolo da uno scultore valdostano; la Basilica Superiore (o Chiesa Nuova), la cui realizzazione richiese più di un secolo di lavori. Iniziata nel 1885, fu portata avanti nonostante le due guerre, per essere infine consacrata nel 1960. Di questo edificio, si notano soprattutto le dimensioni mastodontiche della cupola che dominano tutta la valle: 33 metri di diametro per 80 metri di altezza.
Ma non è finita. Il Santuario comprende anche le 12 cappelle del Sacro Monte di Oropa, popolate di statue di terracotta policroma dedicate alla storia della vita di Maria. Costruito tra il 1620 e il 1720, richiese la collaborazione di alcuni dei più grandi artisti dell’epoca, che insieme realizzarono un vero e proprio paesaggio sacralizzato.
Dati ottenuti tramite l’analisi delle recensioni sul web
Le attività del turista Naturalistico
I numeri sono di quelli che contano: 800 specie floristiche, distribuite su una superficie di circa 1.500 ettari e un territorio compreso tra i 750 e i 2388 metri di altezza. Per preservare tutto questo, nel 2005 è stata istituita la Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Oropa, che tutela la conca di Oropa, in provincia di Biella, al centro della quale si trova appunto l’imponente Santuario.
Se già di per sé il Santuario è un luogo che stimola il movimento per la sua vastità, la Riserva ne è il prolungamento in natura, facendo da scenario ideale per passeggiate, trekking, alpinismo, mountain bike, sci alpino e sci di fondo. Partendo dal Santuario, si possono intraprendere la cosiddetta «Passeggiata dei preti», che offre meravigliosi scorci sul complesso architettonico, e altri itinerari più impegnativi fra cui quello che porta verso la galleria Rosazza, il lago della Mora e la Muanda, dove arriva il sentiero che sale da Pollone intitolato al beato Pier Giorgio Frassati.
Bastano un’ora da Milano o mezz’ora da Torino per arrivare alla stazione ferroviaria di Santhià, da cui si diparte il Cammino di Oropa che in quattro tappe giunge al Santuario di Oropa. Lungo le prime due tappe – da Santhià a Roppolo e da qui a Sala Biellese – il tragitto ripercorre i passi della Via Francigena, per poi risalire la Serra d’Ivrea. E questo nei primi due giorni. Poi, negli altri due, da Serra si transita per il Santuario di Graglia e infine si giunge al Santuario di Oropa.
Bellezze paesaggistiche, storiche e culturali si alternano fra distese pianeggianti e rilievi che anticipano le Alpi Biellesi, consentendo di cogliere la spiritualità dei luoghi, la piacevolezza di una vita semplice, agreste, e per questo perfetto nesso fra natura e anima. Il cammino è ben segnalato, e permette di “riscuotere” Credenziale e Testimonium per prepararsi ad affrontare per esempio la Via Francigena o il Cammino di Santiago.
Le attività del turista Sportivo
Bastano un’ora da Milano o mezz’ora da Torino per arrivare alla stazione ferroviaria di Santhià, da cui si diparte il Cammino di Oropa che in quattro tappe giunge al Santuario di Oropa. Lungo le prime due tappe – da Santhià a Roppolo e da qui a Sala Biellese – il tragitto ripercorre i passi della Via Francigena, per poi risalire la Serra d’Ivrea. E questo nei primi due giorni. Poi, negli altri due, da Serra si transita per il Santuario di Graglia e infine si giunge al Santuario di Oropa.
Bellezze paesaggistiche, storiche e culturali si alternano fra distese pianeggianti e rilievi che anticipano le Alpi Biellesi, consentendo di cogliere la spiritualità dei luoghi, la piacevolezza di una vita semplice, agreste, e per questo perfetto nesso fra natura e anima. Il cammino è ben segnalato, e permette di “riscuotere” Credenziale e Testimonium per prepararsi ad affrontare per esempio la Via Francigena o il Cammino di Santiago.
Ermenegildo Zegna, Loro Piana, Zegna Baruffa. Tre brand che portano l’eccellenza del prodotto Made in Italy nel mondo e che provengono tutti da un unico territorio, quello del Biellese. Una zona dove la lavorazione della lana, favorita dalla presenza di molti torrenti e quindi della disponibilità di forza motrice a basso costo, ha origini antichissime.
Le prime notizie risalgono al Medioevo, mentre nel Seicento sono documentati già cinque grandi opifici degli Ambrosetti. Nell’800 i laboratori si trasformano in fabbriche, con filatoi e telai meccanici importati dalla Gran Bretagna. In brevissimo tempo la rivoluzione industriale travolge il distretto biellese, che da quel momento punta sempre di più sulla qualità dei filati. Alla storica lavorazione della lana di pecora, si aggiungono quelle di cachemire, pelo di cammello, alpaca, vigogna, mohair, e poi la produzione di maglieria di lusso e il confezionamento di abbigliamento maschile e femminile di alta sartoria.
Parallelamente si sviluppa la filiera delle macchine tessili, anch’esse esportate in tutto il mondo, e più di recente una rete di outlet aziendali che fanno del Biellese una shopping destination molto ambita. Ad oggi sono più di 50 gli spacci aziendali presenti in zona, dove è possibile acquistare a prezzo di fabbrica capi in vendita nel Quadrilatero della Moda e nelle vie del lusso di tutto il mondo.
Questi gli indirizzi da tenere a portata di mano: A Gaglianico, l’Angelico Outlet, abbigliamento per uomo e donna; a Verrone, Beta con Fred Perry sportswear uomo-donna-bambino, e Gant sportswear uomo-bambino, abbigliamento tecnico; a Ponderano, Boglietti, biancheria, intimo, abbigliamento uomo, donna; a Cossato, Bottega verde, Modafil, Nay Oleari; a Sagliano Micca, Cappellificio Cervo; a Pollone, F.lli Piacenza, abbigliamento alta qualità, donna e uomo, tessuti, maglieria in puro cachemire; a Biella, Lanificio F.lli Cerruti, abbigliamento uomo e donna classico, e Liabel, Intimo, maglieria esterna, pigiami, maglieria per neonato; a Romagnano Sesia, Lanificio Ing. Loro Piana & C., abbigliamento uomo, donna e bambino, tessuti e casa; A Verrone, Modesto Bertotto, tessuti pregiati e innovativi di propria produzione, collezione uomo donna con capi ed accessori sartoriali e sportivi; a Trivero, Ermenegildo Zegna, abbigliamento maschile, maglieria, sportswear, cravatte, accessori. A Sandigliano c’è invece il multimarca The Place – Luxury Outlet, che contempla Ermenegildo Zegna, Agnona, La Perla; Gucci; Vogart per gli occhiali.
Guardando la spianata su cui sorge il Santuario di Oropa, circondato dalla corona delle Alpi Biellesi, non resta che pensare che è semplicemente grandioso. Il più importante e vasto santuario delle Alpi, dal 2003 dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco insieme al sistema di Sacri Monti di Piemonte e Lombardia, richiederebbe una giornata intera per essere visitato a dovere: si compone infatti di una serie di edifici, costruiti nel corso di secoli a partire probabilmente dal IV d.C. per volere di Sant’Eusebio, primo vescovo di Vercelli e del Piemonte. Le prime notizie certe si hanno invece nel 1207, quando in una Bolla papale si fa riferimento a due chiese in quei di Oropa, risalenti all’VIII secolo. Fu poi dal Quattrocento che le famiglie biellesi iniziarono a costruire case private per ospitare i numerosi pellegrini che giungevano qui per venerare la Madonna Nera. La maggior parte di ciò che vediamo oggi è invece frutto della devozione di Casa Savoia, che a partire dalla metà del XVII secolo mise a disposizione i suoi più grandi architetti – l’Arduzzi, lo Juvarra e il Guarini – per rendere spettacolare il Santuario. E ci riuscirono di certo. Nel complesso si distinguono pertanto la Basilica Antica del Seicento, che al suo interno custodisce il sacello eusebiano decorato da preziosi affreschi del Trecento e la statua della Madonna Nera, realizzata nel Duecento in legno di cirmolo da uno scultore valdostano; la Basilica Superiore (o Chiesa Nuova), la cui realizzazione richiese più di un secolo di lavori. Iniziata nel 1885, fu portata avanti nonostante le due guerre, per essere infine consacrata nel 1960. Di questo edificio, si notano soprattutto le dimensioni mastodontiche della cupola che dominano tutta la valle: 33 metri di diametro per 80 metri di altezza. Ma non è finita. Il Santuario comprende anche le 12 cappelle del Sacro Monte di Oropa, popolate di statue di terracotta policroma dedicate alla storia della vita di Maria. Costruito tra il 1620 e il 1720, richiese la collaborazione di alcuni dei più grandi artisti dell’epoca, che insieme realizzarono un vero e proprio paesaggio sacralizzato.
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