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Todi (PG), Umbria
collazzone, fratta todina, marsciano, massa martana, monte castello di vibio, todi
Scopri tutti i comuni del territorioLungo la Strada Provinciale Tuderte la mano dell’uomo è ovunque, nella natura, lavorata e addomesticata con viti e ulivi disposti ordinatamente sui crinali dei colli, e nei borghi, appollaiati sui promontori per scrutare la valle. Al centro di questo “sistema”, Todi, l’antica Colonia Julia Fida Tuder, che all’interno delle tre cerchia di mura concentriche mostra tutto ciò che ha saputo difendere: il volto umbro-romano delle origini, e medievale poi, corrugato di viuzze strette e irte che si arrampicano fino a Piazza del Popolo. Ci vogliono fiato e buone gambe per arrivarci, ma ne vale la pena, perché ad attenderci ci sono il Palazzo del Popolo, detto anche Palazzo Vecchio, il Palazzo del Capitano, o Palazzo Nuovo, e in cima a una ripida scalinata, il Tempio di San Fortunato, notevole esempio di stile gotico umbro. Nella cripta trovano spazio le spoglie del frate-poeta Jacopone da Todi e quelle dei santi protettori della città, ben cinque: Fortunato, Callisto, Cassiano, Degna e Romana. Ai margini del borgo sorge invece la Chiesa di Santa Maria della Consolazione, Rinascimento puro nelle linee, grazie al tocco del Bramante che diede avvio al progetto nel 1508.
Bisogna andare invece a Collazzone per leggere di quella notte di Natale del 1306 in cui Jacopone da Todi sarebbe morto nella cripta del Convento di San Lorenzo, dal 1227 benedettino, e poi dal 1236 francescano. Tutto attorno al Convento si sviluppa il borgo, con un’architettura militare tipica dell’epoca longobarda, fra terrapieni, contrafforti, torrioni e strette vie in cui ci si ritrova ad osservare piccoli dettagli, vasi di fiori a decorare terrazzini e davanzali, portali in pietra scolpita, lacerti di affreschi su palazzi un tempo nobiliari.
Per le strade di Fratta Todina, il restauro di edifici antichi ha preso piede, ed ecco allora rinata una parte delle mura castellane, il Palazzo Vescovile del Seicento e la Chiesa Parrocchiale edificata nel 1654 dal cardinale Altieri di fronte al palazzo di famiglia,
l’opera architettonica più imponente e fastosa del paese, con una galleria affrescata e una deliziosa loggia. A Massa Martana e a Marsciano non c’è una pietra fuori posto. Qui, monumenti, palazzi, edifici religiosi e civili sono tornati come una volta. A Marsciano in particolare si notino la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista, patrono della città, con un bel dipinto della scuola del Perugino, il Palazzo Comunale, costruito nel 1871, il Teatro della Concordia, gli edifici in stile liberty e lo splendido Palazzo Battaglia, e la porta d’accesso chiamata Porta Vecchia, interamente ricostruita. Il Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte, con varie sedi nel territorio fra siti di produzione e laboratori, permette poi di ripercorrere lo sviluppo di questa antica tradizione locale. Una delle sedi è nel Centro Storico, a Palazzo Pietromarchi, residenza trecentesca della famiglia dei Conti Bulgarelli di Marsciano, dove sono esposti oggetti e opere di varie epoche.
Chiude questo itinerario tuderte Monte Castello di Vibio, che a dispetto del suo nome e del gran numero di manieri della zona, non ha un castello vero e proprio, ma solo una torre sopra la Porta di Maggio. Per chi ama collezionare luoghi da Guinness, qui si trova il teatro più piccolo del mondo, con solo 99 posti suddivisi fra palchi e platea. E’ il Teatro della Concordia, realizzato nel 1808 per iniziativa di alcune famiglie abbienti che volevano creare un luogo di divertimento in paese.
Dati ottenuti tramite l’analisi delle recensioni sul web
Le attività del turista Culturale
Mura fortificate, castelli, piazze su cui affacciano palazzi del potere e luoghi di culto, vicoli e strade tortuose, un tempo difesa contro i numerosi attacchi nemici. Questo impianto urbanistico si ripete ovunque in Umbria, nelle città d’arte come nei piccoli borghi, nei cui dintorni si scoprono spesso siti etruschi e romani, abbazie, santuari e pievi dalle atmosfere che invitano alla meditazione.
Ne è un esempio Todi, arroccata su un promontorio che domina la piana sottostante, e che nel suo Centro Storico raccoglie edifici di varie epoche, dall’arte etrusca alla romanica, dalla gotica alla rinascimentale e alla barocca, e trova fra i suoi simboli il millenario Tempio di San Fortunato. A ben guardare, la mole dell’edificio sembra sovradimensionata rispetto a tutta Todi, spiccando fra i tetti del nucleo urbano. Proprio al suo interno, nella cripta, è custodito il monumento funebre di Beato Jacopone da Todi, la cui fama come uomo religioso e letterato, ha ampliato anche quella della meta turistica. Poco distante si trova il Museo Civico, che ospita una ricca collezione di monete, ceramiche e oggetti di epoca etrusca e romana. Poi, è una sequenza di palazzi e chiese: la Cattedrale, la chiesa di S. Ilario, le Fonti Scarnabecco, il Foro Romano, i Nicchioni e le Cisterne romane che si trovano sotto la celebre Piazza medioevale. Sulla piazza, tra le più belle d’Italia, si affacciano tre importanti edifici di epoca medievale: il Palazzo dei Priori, il Palazzo del Popolo e il Palazzo del Capitano del Popolo, mentre bisogna uscire dalle mura per imbattersi nel Tempio di Santa Maria della Consolazione, il cui progetto fu firmato nientemeno che dal Bramante.
Da qui, si può partire per un itinerario che vede come tappe Collazzone, con la cripta della Chiesa di San Lorenzo, la Chiesa di San Savino a Fratta Todina, e Marsciano, oggetto di un attento restauro che ha toccato anche la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, patrono della città. Al suo interno, meritano un minuto di contemplazione un dipinto della scuola del Perugino, un crocifisso ligneo ottocentesco e un ciborio in legno del Settecento.
A Marsciano, noto per la produzione del laterizio, ha sede il Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte, che si articola sul territorio percorrendo i luoghi della civiltà contadina, artigianale e industriale. Nucleo centrale di questa esposizione diffusa è Palazzo Pietromarchi, residenza nobiliare costruita nel ‘300 dalla famiglia dei Conti Bulgarelli di Marsciano, dove sono ospitate una sezione dedicata alle terrecotte, una dedicata ai laterizi e un affresco di scuola del Pinturicchio degli inizi del XVI secolo.
Una preziosa tela del 1595, raffigurante una Madonna con Bambino coronata di angeli tra S. Felice e San Sebastiano, è custodita nella Chiesa di San Sebastiano a Massa Martana, mentre il gioiello del borgo di Monte Castello di Vibio è il Teatro della Concordia, che con soli 99 posti fra palchi e platea, è il teatro più piccolo del mondo.
Le attività del turista Enogastronomico
Nella tradizione gastronomica di Todi, o tuderte che dir si voglia, cereali, legumi, ortaggi e verdura di ogni tipo si affiancano a carne e prodotti selvatici dei boschi circostanti, ossia funghi, asparagi e tartufi. Una cucina che fa di necessità virtù, della stagionalità e del km zero dei diktat, e che pertanto esclude il pesce dalle tavole di questa zona dell’Umbria.
In menu, a Todi e dintorni si trovano la Palomba alla Ghiotta e la Pasta Dolce dei morti, nome che allude a Maccheroni Dolci, una pasta tipica del periodo dei Santi, il Pan Caciato o Nociato, ovvero un piccolo pane di forma rotonda con un impasto a base di noci, formaggio e uvetta.
La zona, come gran parte dell’Umbria, si presta alla produzione di olio e vino di grande qualità. L’ “oro verde” tuderte ha il marchio DOP, in particolare fa parte della sottozona denominata Colli Martani, area di cui fanno parte 15 Comuni tra cui Massa Martana, Giano dell’Umbria e Montefalco. Lungo la “Strada dei vini del Cantico” si possono invece scoprire le cantine produttrici di 1 DOCG e 5 DOC, fra cui il Grechetto di Todi, varietà forse proveniente dall’Asia, dove si produceva un vino in “stile greco” da cui il nome. Vitigno comune in tutta la Regione, trova qui la sua massima espressione, come già testimoniava Plinio il Vecchio nel I secolo d.C. e pure e Sante Lancerio, cantiniere del Papa Paolo III, che nel 1500 mesceva spesso il Grechetto per la mensa pontificia.
Le attività del turista Naturalistico
In provincia di Perugia, nel territorio del Tuderte, si trova una di quelle mete imperdibili per gli appassionati di speleologia. Si tratta della Grotta dei Pozzi della Piana, che
sulla sponda destra della Gole del Forello presenta 5 diversi accessi, circa 150 metri sopra il corso attuale del fiume Tevere. La cavità si trova nella parte superiore di un vasto banco di travertino, è lunga oltre 2500 metri e ha una profondità massima di 25 metri. Il ginepraio di cunicoli e gallerie che si sviluppa al suo interno la rendono un vero rebus per chi ama l’avventura, regalando lungo il percorso depositi di rocce evaporitiche di straordinaria bellezza.
Se gli States hanno la “Route 66”, noi abbiamo l’ “Italia Coast to Coast”. Quattrocentodieci chilometri di sentieri, sterrati e stradine suddivisi in 18 tappe di circa 20/25 km ciascuna, se si va a piedi, 50 se il mezzo è la MTB (per un totale di 440 km), che collegano fra loro quattro Regioni, Marche, Umbria, Lazio e Toscana, collegando l’Adriatico al Tirreno. Il cosiddetto C2C è un itinerario per chi vuole fare una full immersion in ciò che vuol dire Italia: natura, piccoli borghi, eremi, santuari, siti archeologici. In Umbria, parte da Nocera Umbra e arriva a Orvieto. Nel mezzo, bellissime le soste ad Assisi, Cannara, nel cuore della Valle Umbra, e poi ancora Bevagna, Montefalco, Gualdo Cattaneo, Todi e Baschi.
Le attività del turista Spirituale
Da Giano dell’Umbria a Sangemini, nel Tuderte, si sviluppa un itinerario religioso che ripercorre alcune tappe della vita di San Benedetto da Norcia. Ci si mette in marcia a Massa Martana, sui monti Martani, che prima ancora del passaggio del Patrono d’Europa, attorno al IV secolo d.C. erano stati evangelizzati. All’epoca, furono infatti i primi cristiani a introdurre la fede cattolica agli abitanti della zona, nel corso dei loro spostamenti lungo la Via Flaminia. Poi, fu con l’avvento di San Benedetto, nato nel 480 d.C., e la costruzione di importanti complessi abbaziali sorti sulle fondamenta di edifici romani che si ebbe una diffusione ancora maggiore. Fra questi, notevole l’Abbazia dei Santi Fidenzio e Terenzio, sorta nel X secolo sul luogo dove furono giustiziati i due martiri siriani, dalle atmosfere mistiche e con una cripta dove la luce arriva a stento, ma per questa ancora più suggestiva. Acquistata da privati, è aperta per le visite solo la domenica, dalle 10 alle 12. Nei pressi della zona archeologica di Massa Martana sorge invece la Chiesa di Santa Maria in Pantano, del VI secolo, fra le più antiche e interessanti dell’Umbria. Nel Centro Storico di Todi, affollato di edifici religiosi, sono consigliate le visite alla cinquecentesca Chiesa del Santissimo Crocifisso e, fuori le mura della città, il Tempio di Santa Maria della Consolazione, realizzata fra i 1508 e il 1607 su progetto di Donato Bramante, uno dei massimi architetti del Rinascimento.
Se gli States hanno la “Route 66”, noi abbiamo l’ “Italia Coast to Coast”. Quattrocentodieci chilometri di sentieri, sterrati e stradine suddivisi in 18 tappe di circa 20/25 km ciascuna, se si va a piedi, 50 se il mezzo è la MTB (per un totale di 440 km), che collegano fra loro quattro Regioni, Marche, Umbria, Lazio e Toscana, collegando l’Adriatico al Tirreno. Il cosiddetto C2C è un itinerario per chi vuole fare una full immersion in ciò che vuol dire Italia: natura, piccoli borghi, eremi, santuari, siti archeologici. In Umbria, parte da Nocera Umbra e arriva a Orvieto. Nel mezzo, bellissime le soste ad Assisi, Cannara, nel cuore della Valle Umbra, e poi ancora Bevagna, Montefalco, Gualdo Cattaneo, Todi e Baschi.
Le attività del turista Sportivo
In provincia di Perugia, nel territorio del Tuderte, si trova una di quelle mete imperdibili per gli appassionati di speleologia. Si tratta della Grotta dei Pozzi della Piana, che
sulla sponda destra della Gole del Forello presenta 5 diversi accessi, circa 150 metri sopra il corso attuale del fiume Tevere. La cavità si trova nella parte superiore di un vasto banco di travertino, è lunga oltre 2500 metri e ha una profondità massima di 25 metri. Il ginepraio di cunicoli e gallerie che si sviluppa al suo interno la rendono un vero rebus per chi ama l’avventura, regalando lungo il percorso depositi di rocce evaporitiche di straordinaria bellezza.
Se gli States hanno la “Route 66”, noi abbiamo l’ “Italia Coast to Coast”. Quattrocentodieci chilometri di sentieri, sterrati e stradine suddivisi in 18 tappe di circa 20/25 km ciascuna, se si va a piedi, 50 se il mezzo è la MTB (per un totale di 440 km), che collegano fra loro quattro Regioni, Marche, Umbria, Lazio e Toscana, collegando l’Adriatico al Tirreno. Il cosiddetto C2C è un itinerario per chi vuole fare una full immersion in ciò che vuol dire Italia: natura, piccoli borghi, eremi, santuari, siti archeologici. In Umbria, parte da Nocera Umbra e arriva a Orvieto. Nel mezzo, bellissime le soste ad Assisi, Cannara, nel cuore della Valle Umbra, e poi ancora Bevagna, Montefalco, Gualdo Cattaneo, Todi e Baschi.
Sono 52 i km che separano Todi e i borghi di Collazzone e San Terenziano, i due punti più alti di questo percorso in bici ad anello che, dopo la salita sui Monti Martani, torna nel centro del borgo medievale tuderte. Il dislivello è di 900 metri e la difficoltà media, quindi affrontabile con un minimo di preparazione atletica.
L’itinerario è rappresentativo di ciò che significa viaggiare in Umbria: natura, arte, storia in un tutt’uno. Oltre alla bellissima Todi, fra i centri meglio conservati della Regione, è l’occasione per scoprire due borghi fra i meno noti della zona, Collazzone e San Terenziano, che oltre a conservare autentiche atmosfere medievali, affacciano su splendidi panorami e sulla valle lambita dal Tevere.
Sull’altare maggiore del Tempio di Santa Maria della Consolazione a Todi si trova l’antica immagine de La Madonna con Bambino e Lo sposalizio di Santa Caterina d’Alessandria. Un “dettaglio” artistico che potrebbe sfuggire a un occhio distratto dalla curiosa pianta centrale dell’edificio, a croce greca chiusa da tre absidi poligonali e uno semicircolare. Una struttura architettonica complessa cui, a partire dal 1508, hanno contribuito importanti artisti rinascimentali: Cola di Matteuccio da Caprarola, Ambrogio da Milano, Antonio da Sangallo il Giovane, Jacopo Barozzi detto “Il Vignola” e Baldassarre Peruzzi, e secondo alcuni persino un Donato Bramante ultrasessantenne.
Ma è l’immagine la vera “star” di questo tempio appena fuori le mura perimetrali della città: secondo un’antica leggenda, sarebbe stata infatti rinvenuta sporca e coperta di ragnatele da un muratore in una cappella in rovina nel centro storico medievale. L’uomo l’avrebbe pulita con un fazzoletto, con cui poi si sarebbe asciugato la fronte, guarendo all’istante da una grave malattia a un occhio. A ricordo di ciò, ogni anno a Todi l’8 settembre si celebra la Festa della Natività della Beata Vergine Maria, nota anche come Festa della Consolazione, seguita da spettacolari fuochi d’artificio.
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