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Il Parco Nazionale del Pollino, dal 2015 nel listing del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, è l’area protetta più grande d’Italia, incentrata principalmente su due massicci, quello del Pollino e dell’Orsomarso, entrambi compresi nell’Appennino meridionale e con vette superiori ai 2.200 metri. Variegati i paesaggi che si presentano a chi vi si avventura per apprezzarne la natura selvaggia: rocce dolomitiche, bastioni calcarei, pareti di faglia, dirupi, grotte carsiche, terreni di origine vulcanica, pianori, prati, pascoli d’alta quota, circhi glaciali e massi erratici. Molti i fiumi, artefici di veri e propri spettacoli, quali gole e vallate profonde, oggi sfruttati per la pratica di canyoning e rafting. I principali corsi sono quelli del Sinni, del Lao, del Coscile, dell’Esaro, del Sarmento e dell’Abatemarco, per un range che va da 97 a 20 km. In questi corsi e in particolare nel torrente Paraturo, si può praticare la pesca.
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