Pistoia e Montagna Pistoiese

Pistoia e Montagna Pistoiese

Iniziare un cammino di 400 km non è cosa da tutti i giorni, ma è una di quelle esperienze che si ricordano per tutta la vita. “La Grande Escursione Appenninica”, uno dei percorsi più famosi della montagna pistoiese, è fra queste. Ideata dal CAI, segue il tracciato di antiche mulattiere, toccando numerosi borghi medievali in una piacevole alternanza fra prati verdi e foreste secolari. Il tempo medio di percorrenza è di 6 giorni, considerando come punto di partenza l’Abetone e come arrivo il Passo della Cisa. Sempre dall’Abetone prende avvio il cammino che attraversa la cima cosiddetta del Libro Aperto, a 1937 metri, e termina 228 metri più su, sul Monte Cimone, oppure sul versante sud al Corno alle Scale, a 1943 metri.

Il Libro Aperto è uno dei punti di riferimento anche nel territorio di Cutigliano, ideale per le escursioni di trekking perché fa da snodo a numerosi percorsi. Particolarmente apprezzabili sono quelli che conducono al Prato Bellincioni, terrazza naturale alle pendici del Monte Caligi (1457 mt. s.l.m.), al Monte Tauffi (1799 mt. s.l.m.) con la Fonte del Capitano, al Lago Scaffaiolo (1775 mt. s.l.m.) e al Crinale Appenninico. Suggestivo per la bellezza della foresta di faggi è invece quello che attraversa la Riserva Biogenetica di Pian degli Ontani, luogo dove è possibile praticare Orienteering, così come nelle località di Pianosinatico e Pian di Novello.

A fare da collante fra ben sei itinerari in zona è l’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, che dal 1990 propone attività di vario genere a sostegno della valorizzazione del territorio, anche attraverso una Associazione con sede a Gavignana. Stimolanti sono i laboratori didattici, dedicati a studenti e visitatori interessati ad approfondire gli aspetti della relazione uomo/ambiente, di cui ferriere, ghiacciaie e molini sono una concreta testimonianza. Curiosi i nomi degli itinerari, che richiamano ciascuno a una di queste tematiche: Il Ghiaccio, Il Ferro, La Natura, La Vita Quotidiana, La Pietra e L’Arte Sacra. Partendo da quest’ultimo, conduce dall’antica Pieve di Santa Maria Assunta fino a Popiglio, seguendo i tracciati delle rogazioni, mentre La Pietra va da Pavana fino a Sambuca Castello, ripercorrendo parte della medievale Via Francesca della Sambuca, lungo la quale si possono notare maschere scolpite nella pietra che la leggenda vuole essere legate ad antichi rituali magici.

Cinquanta sono invece i chilometri dell’escursione Pracchia-Abetone, che attraversa le Foreste Regionali di Maresca, Melo-Lizzano-Spignana ed Abetone. La prima tranche segue la storica ferrovia transappenninica Porrettana, la seconda la strada granducale Ximenes-Giardini, costruita per volere del Granduca Toscano Pietro Leopoldo e del Duca di Modena e Reggio Francesco III d’Este. Oltre a questo fascino storico che non guasta, a renderla di grande appeal anche per le famiglie sono la facilità e l’altitudine modesta, che si aggira sui 1.100 metri di quota.

Porta invece piacevolmente fuori rotta il Cammino di San Jacopo, un itinerario di circa 110 km da Firenze a Lucca, transitando per ben 17 Comuni (Firenze, Sesto Fiorentino, Calenzano, Prato, Montemurlo, Montale, Pistoia, Serravalle Pistoiese, Pieve a Nievole, Monsummano Terme, Montecatini Terme, Massa e Cozzile, Buggiano, Uzzano, Pescia, Capannori, Lucca) e mettendo in collegamento la Via Francigena a ovest con Firenze e tutti gli itinerari che da qui partono.

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