Rieti

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In medio stat virtus. I romani l’avrebbero risolta così la questione della “giustezza” della composizione di sali minerali della Fonte Cottorella di Rieti, che grazie alla bassa concentrazione di fluoruri è adatta a tutte le età e non ha controindicazioni. E in effetti, già gli antichi romani ne sfruttavano le proprietà salutari, la purezza e la leggerezza per l’assenza di elementi inquinanti. In buona sostanza, un presidio terapeutico naturale. Si narra che gli imperatori Vespasiano e Tito venivano spesso e volentieri a rilassarsi alle terme reatine, beneficiando delle terapie idriche e della natura della Sabina, dove avevano le residenze estive. La fama di questi luoghi non passò mai di moda, tanto che nel Medioevo e poi più tardi nel Rinascimento, personaggi quali Papa Gregorio IX, Pompeo Colonna e il celebre architetto Bramante ne decantavano bellezza e salubrità.

Nei secoli, ci furono sempre poeti, medici, biologi e chimici pronti a esaltare le proprietà organolettiche e curative delle acque di Fonte Cottorella, tanto che persino l’ospedale romano Fatebenefratelli ne richiese un approvvigionamento quotidiano per il trattamento delle malattie urologiche, e i frati del Convento di Sant’Antonio al Monte, vicino a Rieti, si occupavano del trasporto dei barili. Nel 1926 arrivò poi l’imprimatur del Ministero dell’Interno, che autorizzò l’imbottigliamento delle acque di Fonte Cottorella con la dicitura “Fonte Cottorella, acqua digestiva, sovranamente antiurica, di rara purezza”. Gli anni ’20 furono l’età dell’oro delle terme di Fonte Cottorella, per la nobiltà reatina ma non solo, che fece dei rinomati concerti della domenica uno straordinario momento di socializzazione, affari e bien vivre.

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