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La Valnerina, in provincia di Perugia, è indiscutibilmente nota per la sua natura, ma basta guardarsi in giro per accorgersi che ovunque la mano dell’uomo ha lasciato esempi importanti di architettura e arte. L’incipit di questo tour all’insegna della bellezza può essere Cascia, che accoglie pellegrini e visitatori nella Collegiata di Santa Maria e nel Santuario di Santa Rita, eretto nel Novecento per ospitare le spoglie della Santa. A Norcia non si può che rimanere colpiti dalle profonde ferite lasciate dall’ultimo sisma, a partire dalla Basilica di San Benedetto, dedicata al Santo Patrono d’Europa, norcino Doc, oggi in fase di ricostruzione.
Attorno a un eremo pre-benedettino fondato dal monaco siriano Eutizio nel V secolo sarebbe sorto Preci, borgo non lontano da Norcia. L’insediamento, molto compatto, è in gran parte cinquecentesco, con palazzi gentilizi che ricordano le numerose famiglie di medici preciani. Sì, medici, perché Preci fu sede di una scuola chirurgica di fama mondiale che traeva origine dalle conoscenze mediche dei monaci siriani insediatisi nella vicina Valle Castoriana. L’Abbazia stessa era dotata di un’infermeria e di un’importante biblioteca, e fu per secoli il cuore di questa attività, il centro dove quest’arte medica ebbe origine. Nel borgo vale la pena visitare anche la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria e la Chiesa di Santa Caterina, oggi sede del Museo di Chirurgia Preciana.
Ci si dedicava invece alla coltivazione e lavorazione della canapa a Sant’Anatolia di Narco, di cui si può sapere tutto nel locale Museo della Canapa. Non lontano da qui si visita Poggiodomo, che con meno di 200 abitanti è il comune più piccolo della provincia di Perugia. Ben diverso doveva essere nei tempi addietro, essendo stato meta prediletta di monaci, eremiti e mistici e, nella Seconda Guerra, di ribelli partigiani.
Il tour nella Valnerina non può che avere come ultima tappa Vallo di Nera, appollaiato su un poggio che domina tutta la valle e con numerose antiche torri di difesa oggi trasformate in abitazioni. Fra i vicoli e le scalette ripide, la chiesa di Santa Maria con annesso convento e chiostro è quasi un’apparizione, che cela al suo interno affreschi di Cola di Pietro da Camerino e di Francesco di Antonio.
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