Il Barocco in Puglia non significa solo Lecce. Anche Martina Franca, situata nella parte più meridionale delle Murge, alla confluenza delle province di Bari, Taranto e Brindisi, stupisce per le architetture arzigogolate dei suoi palazzi e monumenti, che arrivano a sfiorare il Rococcò. Si varca l’Arco di Santo Stefano, già di per sé trionfale, e ci si ritrova in uno scenario urbanistico tutt’altro che banale, che ha il suo fulcro nella centralissima Via Vittorio Emanuele, detta anche Ringo, dal latino medievale ruga. Poi, ecco il Palazzo Ducale, ex dimora del Duca Petracone Caracciolo di Napoli, che ospita una preziosa raccolta di giade e porcellane cinesi e giapponesi. Più avanti, è la Basilica di San Martino a prendere la scena, con il suo magnifico lavoro d’intarsio datato alla seconda metà del Settecento.
Martina Franca è dal 1975 anche il “teatro” en plein air del Festival Musicale della Valle d’Itria, di cui è considerata la “capitale”. Il paese è anche un centro agricolo e vitivinicolo, e pure nelle sue floride campagne ha lasciato spazio al ritrovamento di importanti reperti archeologici, come per esempio quelli della Grotta Monte Fellone, che attestano la presenza umana e dei primi cavalli dal neolitico al IV secolo d.C. Nella zona, molte sono anche le Specchie, costruzioni con funzione difensiva simili a torri realizzate a secco con pietre calcaree. La più nota e vicina a Martina Franca è la Specchia Tarantina, in corrispondenza del confine tra i territori messapi e tarantini.