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Percorrendo i 912 metri del camminamento di ronda delle mura medievali di Corinaldo, nell’anconetano, ci si imbatte in una serie di elementi architettonici dai nomi bizzarri. Il tour inizia dalla Porta di Santa Maria del Mercato, che conserva ancora le sedi di scorrimento delle catene del ponte levatoio. Di fronte ha inizio l’antica scalinata di Via Piaggia (detta “delle cento scale”), “cardo” del nucleo medievale, lungo la quale si incontra il Pozzo della Polenta. Seguono la Torre del Mangano, cosiddetta dall’antico strumento usato per pressare le stoffe, la Guardiola di Mezzogiorno, il Torrione del Calcinaro, il cui nome deriva dalla professione di chi lo abitava, e la Torre della Rotonda.
Il corridoio porticato poco oltre, detto “I landroni”, è ricavato dall’aggiunta di un piano agli edifici settecenteschi lungo Via del Corso, e conduce fino a Porta Nova. La Torre dello Sperone si fa notare per la struttura pentagonale, alta 18 metri, concepita nel XV secolo da uno dei più abili architetti militari dell’epoca, il senese Francesco di Giorgio Martini. Porta San Giovanni si differenzia invece per una serie di elementi costruttivi, come per esempio la “bianchetta”, porta a lato dell’arco d’ingresso per l’accesso alla città durante gli assedi, e ancora saettiere, archibugiere, piombatoi e merlature ghibelline a coda di rondine rimaste praticamente inalterate. Chiude il camminamento la Torre dello Scorticatore, alta 15 metri di altezza, il cui nome non lascia molta fantasia.
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