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Comune di MONTALTO DELLE MARCHE
Uno dei simboli di Roma è l’Altare della Patria. A progettarlo fu l’architetto Giuseppe Sacconi, originario di Montalto delle Marche, a circa 20 minuti dall’Adriatico e altrettanti dalla Catena dei Sibillini. Una geocalizzazione fortunata che nell’antichità ha favorito insediamenti già nel 6.000 a.C, nel neolitico, e poi senza soluzione di continuità nel VII secolo a.C., come testimoniano reperti di cultura picena, romana e di epoche successive.
Persino San Francesco d’Assisi trovò “casa” da queste parti, scegliendo questo territorio per diffondervi la sua Regola e fondando il Convento delle Fratte, notevole per gli affreschi di scuola giottesca. A questo luogo mistico si legano anche le memorie di Felice Peretti, eletto Papa nel 1585 con il nome di Sisto V, che donò alla sua “patria carissima, Montalto delle Marche” il Reliquiario con Imago Pietatis e Scene della Passione (detto “Reliquiario di Montalto”), oggetto di straordinario valore artistico. Realizzato in oro e pietre preziose, è conservato presso il Museo Sistino Vescovile. Ma il regalo più grande che Sisto V fece ai suoi concittadini furono i privilegi, economici e di status, sfruttati fino all’Unità d’Italia e che permisero al borgo di crescere come centro culturale ed artistico.
Unico nel suo genere è il Museo delle Carceri, con graffiti e disegni realizzati dai reclusi e con un impianto fonico che diffonde storie autentiche dei carcerati nelle in scena da una compagnia teatrale, così come il Museo L’Acqua, la Terra, la Tela, collocati entrambi presso la sede municipale, purtroppo rimasta in parte lesionata dal terremoto del 2016.
Montalto è un Comune che si compone di numerose frazioni, fra cui Patrignone dove si consiglia la sosta alla Chiesa romanica di Santa Maria in Viminato, impreziosita da affreschi che vanno dal Quattrocento al Seicento. Nella frazione Porchia si nota invece il Torrione del Trecento, elemento di spicco di un Medioevo che qui si legge in ogni vicolo, oltre che nella Cripta della Chiesa di Santa Lucia, con una tavola di Vincenzo Pagani e una stupenda Natività del XV secolo. Della piccola frazione di Valdaso si apprezza invece la bellezza ordinata di una campagna che alterna frutteti e campi coltivati, e fra cui spicca il torrione dell’antico mulino di Sisto V, il “Papa di Montalto”.
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