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Cuneo (CN), Piemonte
Cuneo, un toponimo che dice già tutto. La “punta”, il cuneo, è quello dell’altopiano su cui il capoluogo pimontese si trova dal 1198, là dove si incontrano il torrente Gesso e il fiume Stura. Da qui, il territorio sembra spaccarsi in sei valli distinte, che corrono verso la Francia.
Cuneo è nota come la “città dei sette assedi”, anche se gli annali ne ricordano nove: dal primo del 1347 ad opera di Luchino Visconti, all’ultimo del 1799 da parte delle truppe austro-russe. Gente indomita i cuneesi, che non si è mai lasciata conquistare facilmente, se non dalle buone maniere, eleganti e cortesi, appagandosi poi della sua aria salottiera, grazie a centinaia di metri di portici che invitano alla chiacchiera, a un buon caffè, da consumare seduti ai tavolini dei locali storici affacciati sull’elegante Piazza Galimberti. A tratti, ricorda un po’ Torino, a tratti un po’ Nizza, ma è orgogliosamente Cuneo, con la sua Medaglia d’Oro per la Resistenza appuntata idealmente sul petto.
I palazzi aristocratici, le botteghe storiche, le chiese di Santa Chiara e Santa Croce, Contrada Mondovì con la sinagoga dell’ex ghetto ebraico, il Teatro Toselli e gli edifici datati a 8 secoli fa, dominati dall’ex chiesa di San Francesco. Bella da scoprire passo a passo, partendo dalle mura medievali circondate da parchi, viali e giardini rigogliosi, che le sono valsi un’altra medaglia, quella di “Capitale verde del Piemonte”.
Dati ottenuti tramite l’analisi delle recensioni sul web
Le attività del turista Culturale
Che la razza piemontese fassona dia origine a una delle carni più pregiate d’Italia, oggi Presidio Slow Food, è cosa assai nota. Tanto buona da essere sfruttata per una pietanza tipica del cuneese e più in generale del Piemonte, vale a dire la battuta di carne cruda tagliata al coltello, condita con poco sale e olio extravergine. Una ricetta che lascia esprimersi nella sua totale naturalezza il sapore di una materia prima che non ha bisogno di altro per dare il suo meglio.
Non poteva quindi che svolgersi a Cuneo l’annuale Mostra Zootecnica di Quaresima, un appuntamento ormai consueto per il settore zootecnico e agricolo della Provincia e non solo, in cui protagonista assoluta è appunto la razza bovina autoctona “Piemontese”.
Le attività del turista Enogastronomico
Il concetto del “km zero” è alla base della Mostra Regionale Ortofrutticola “Città di Cuneo”, un appuntamento che nel 2029 vedrà la sua centesima edizione. La storicità di questo appuntamento rivela l’importanza di un settore da sempre alla base dell’economia della Regione Piemonte, nonché vessillo di eccellenze da esportazione. La mostra mercato si svolge a San Rocco Castagnaretta, la zona degli orti di Cuneo nonché territorio di produzione dell’omonima carota, a marchio PAT, Prodotto Agroalimentare Tradizionale.
Nel cuneese, là dove le gesta ciclistiche di Fausto Coppi sono ancora un ricordo stimolante, oggi si sviluppa il tracciato di una delle Granfondo più longeve d’Italia e d’Europa, oltre che più emozionanti. Si ripercorrono le strade del Giro d’Italia e del Tour de France, nel cuore delle Alpi Marittime, con oltre 4000 metri di dislivello. Il punto di partenza è proprio Cuneo, e dopo aver percorso il viadotto Soleri si svolta verso Busca. Dopo 30 km in piano si affronta la prima salita della giornata, quella che conduce al santuario di Valmala, a quota 1.380 in Valle Varaita. Oltrepassati Dronero e il ponte del Diavolo, si affronta la seconda salita, uno strappo di 10 km verso la Piatta Soprana e la Valle Grana con punti che sfiorano pendenze del 14%. Scesi in Valle Grana, il percorso della Granfondo si riunisce a quello della Mediofondo: ed è qui che ci si ritrova al cospetto del Colle Fauniera e quindi della salita peggiore di tutto il tracciato. Mediofondo e Granfondo scorrono poi insieme, fino al rientro a Cuneo.
Cuneo, Saluzzo, Mondovì, Alba e Fossano hanno in comune centri storici di epoca medievale che regalano ancora il piacere di una passeggiata che sa di ritorno al passato, facendo fare un salto all’indietro nel tempo. Ne è un esempio Corso Nizza, che attraversando tutta la città porta alla scoperta di luoghi suggestivi come Piazza Galimberti, Via Roma costeggiata su ambo i lati da 8 km di portici, Corso Marconi e il Parco della Gioventù.
A Saluzzo si può andare anche per escursioni naturalistiche, essendo Sede del Parco Naturale del Monviso e Capitale del Marchesato, ma è soprattutto una piccola città con interessanti emergenze artistiche, visitando le quali si può godere della vista sul Massiccio del Monviso. L’aspetto è quello del tipico borgo di collina del Trecento: piccole vie acciottolate, chiese ed eleganti palazzi nobiliari circondati dai loro giardini. Fra le facciate dall’allure aristocratica spuntano poi il Duomo, Casa Cavassa, la Chiesa di San Giovanni e la Castiglia, con i nuovi allestimenti multimediali della Memoria Carceraria e della Civiltà Cavalleresca, nonché sede dell’archivio storico, della collezione di arte contemporanea IGAV e di spazi per mostre temporanee.
Il centro storico di Fossano, chiuso da resti delle mura contenitive dell’antico castello, dal Bastione della Porta del Salice e dalla Porta di San Martino, è invece formato da due borghi distinti: Borgo Piazza, sviluppatosi tra il ‘400 e il ‘700, e Borgo Vecchio, nucleo originario di età medievale. Elementi architettonici medievali, rinascimentali e barocchi si alternano lungo le vie del centro, caratterizzato dalla presenza dei portici, una costante delle città piemontesi, che qui a Fossano affiancano interamente via Roma e da questa arteria principale si dipartono lungo le strade laterali, tra cui via Cavour, via Garibaldi, via Barotti, via Muratori. Viale Mellano è invece la passeggiata pedonale che sembra quasi a tratti un belvedere sulle Langhe, mentre lungo via Martiri dell’Indipendenza, viale Sacerdote e viale Bianco, la vista spazia sulle cime alpine, fra cui spicca il Monviso.
Palazzi nobiliari e chiese sono invece il biglietto da visita di Alba insieme alle sue note torri, tanto che un tempo era detta “città delle cento torri” poiché erano assai più numerose quelle erette fra XIV e XV secolo. In Piazza Risorgimento si trova il Palazzo del Comune, fulcro storico della città, realizzato là dove in epoca romana sorgevano altri edifici amministrativi. Il Salone del Consiglio è decorato da dipinti quali la Vergine con il Bambino di Macrino d’Alba, datata al 1501, la pala con Madonna e Bambino tra San Giuseppe e Sant’Anna e il Concerto attribuito a Mattia Preti.
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