Per tutti è il “porticciolo” turistico, ma in realtà, il Molo Sant’Eligio è un punto di riferimento per i diportisti che transitano nel Mediterraneo, fra Adriatico, Ionio ed Egeo. Sulle sue banchine trovano infatti riparo imbarcazioni fino a 60 metri, che possono così giovare di tutti i servizi di terra e nautici, in un contesto di pregio storico che è il suo plus. Il Molo si trova infatti tra le acque del Mar Grande e del Mar Piccolo, nel cuore del Borgo Antico di Taranto, sull’isola “Città Vecchia”. Basta fare due passi ed ecco i monumenti più belli, a partire dal Castello Aragonese, simbolo stesso della “Città dei due mari”.
Grazie alla sua posizione strategica è possibile raggiungere a piedi e in pochi minuti i luoghi di maggior interesse, le vie dello shopping e le meravigliose spiagge. Da qui, partono poi i collegamenti via terra per Matera e la Valle d’Itria, destinazioni perfette per una gita anche in giornata.
Dati ottenuti tramite l’analisi delle recensioni sul web
Taranto, Borgo Antico. Quell’isola di mezzo fra il Mare Piccolo e il Mare Grande, dove si concentrano la maggior parte delle emergenze storico-culturali, come per esempio il magnifico Castello Aragonese, simbolo del capoluogo pugliese, di proprietà della Marina Militare. A pochi passi da qui, è invece la nautica da diporto che prende il sopravvento con il Porto Turistico del Molo Sant’Egidio, accessibile a 254 imbarcazioni fino a 60 metri. A disposizione dei naviganti in transito, posti fissi e galleggianti, alaggio, piazzali di rimessaggio, parcheggi e aree verdi, bar e ristoranti e un punto informazioni dove si possono ricevere tutti i consigli del caso per scoprire le molte bellezze della “città dei due mari”.
Sul vicino Molo San Cataldo sono invece in dirittura d’arrivo i lavori per la nuova stazione marittima “Falanto Port Center”, avveniristico nella sua struttura architettonica dalle linee minimali, così come nei servizi predisposti per croceristi e turisti in transito. Al suo interno, anche un auditorium polifunzionale, sala convegni e spazi polifunzionali per attività espositive e didattiche per la promozione della cultura marittima.
Basterebbe la cosiddetta collezione degli Ori di Taranto per giustificare il viaggio nella “città dei due mari” e la visita al Museo Archeologico Nazionale di Taranto. Si tratta infatti di una copiosa raccolta di gioielli comprendente anelli, orecchini, bracciali e corona di epoca ellenistica e romana, che contribuisce a fare del MArTa uno dei più importanti d’Italia, dal 2014 annoverato fra i 20 del Paese con autonomia speciale.
Anno di fondazione del museo, il 1887, data che segna per il capoluogo pugliese la realizzazione del Borgo Umbertino, conseguente all’urbanizzazione della zona a est del Canale Navigabile. Lunga e articolata la storia dell’edificio risalente alla fine del Settecento, poi rimaneggiato nel 1903 per il rifacimento della facciata, e ancora fra il 1935 e il 1941 per l’aggiunta di una nuova ala. Ultimo restyling, fra il 1998 e il 2016, anno in cui prende forma il percorso museale attuale, che in una sequenza cronologica progressiva conduce dalla Preistoria all’Alto Medioevo.
Si chiama Castel Sant’Angelo, ma non si trova a Roma, davanti alla Basilica di San Pietro, bensì a Taranto, affacciato sui due mari, all’ingresso del borgo antico della città. Impossibile non rimanere affascinati dalla mole imponente di questa fortezza, nel cui impianto architettonico si possono riconoscere elementi di epoca greca, bizantina, normanno-svevo-angioina. Il primo nucleo risale al 780, a quando cioè i Bizantini decisero che era il momento di dotare la “città dei due mari” di un sistema difensivo contro le continue incursioni dei Saraceni e della Repubblica della Serenissima. Sorsero così alte torri e strette, dalle quali si combatteva con lance, frecce, pietre e olio bollente. Fu poi fra il 1487 e il 1492 che, mentre Cristoforo Colombo era intento alle sue esplorazioni, qui a Taranto Ferdinando I Re di Napoli incaricava il celebre architetto militare Francesco di Giorgio Martini di rivederne l’impianto, perfezionando le dotazioni di bordo anti incursioni nemiche. Nacque così il Castello Aragonese di Taranto, nella foggia in cui ancora oggi lo conosciamo e possiamo scoprirlo, partecipando alle visite guidate gratuite che tutti i giorni, festivi inclusi, sono organizzate dalla Marina Militare, che lo rende accessibile con visite guidate gratuite tutti i giorni, festivi inclusi.