Hotel La Rosetta
Hotel
-
-
-
-
Perugia (PG), Umbria
corciano, deruta, perugia, torgiano
Scopri tutti i comuni del territorioGli Etruschi a Ovest, gli Umbri a Est. E al centro il Tevere. Nella Media Valle del Tevere, a stabilire tutto ci ha pensato il corso del fiume, che ha tracciato un solco indelebile fra culture diverse. Almeno fino a quando a rimescolare le carte non ci hanno pensato giochi di interesse e desiderio di conquista. Questi vari passaggi di fortuna si intravedono tutti per le strade del Centro Storico di Perugia, dentro quella cinta muraria risalente al periodo in cui Perusna era una delle lucumonie più fiorenti dell’Etruria, con una serie di imponenti porte di accesso datate dal III a.C. in poi. Una volta varcata la soglia, la kermesse storico-architettonica si fa più intensa: stradine e scalinate ripide e tortuose conducono a un elegante salotto, Corso Vannucci, la via più animata di Perugia, dove si affacciano l’imponente Palazzo dei Priori, dimore patrizie, negozi, bar e ristoranti di lusso, e al termine della via, il Giardino Carducci. Da qui si gode una vista superba che spazia dai Monti Martani alla bianca Assisi. Perugia, etrusca, romana, medievale, rinascimentale, è insomma una piccola capitale della cultura, fra l’Università, una più antiche d’Italia fondata nel 1308, la Galleria Nazionale dell’Umbria, il Museo Archeologico Nazionale, e una miriade di monumenti fra cui spicca la cinquecentesca Rocca Paolina, progettata da Antonio da Sangallo il Giovane.
Mura alte e robuste le vanta anche l’antico borgo di Castello di Corciano, percorrendo le quali la vista arriva fino al Monte Tezio, una delle aree naturalisticamente più apprezzabili della Media Valle del Tevere. Visitati il Palazzo del Capitano del Popolo e la Chiesa di Santa Maria Assunta, dove è conservata un’opera del Perugino, ci si dirige a Torgiano, altro borgo medievale intatto, la cui fama è legata al Torgiano Doc. E proprio qui, in questa terra vocata al vino e all’olio, ecco due tappe da fini intenditori e appassionati del genere: il Museo del Vino e il Museo dell’Olivo e dell’Olio, con reperti e documenti che narrano l’evoluzione di queste due importanti colture, in Umbria ma non solo.
Deruta invece è sinonimo di maiolica, e infatti è qui che si trova il Museo Regionale della Ceramica, con pezzi rari e preziosi datati dal periodo arcaico ai giorni nostri.
Dati ottenuti tramite l’analisi delle recensioni sul web
Le attività del turista Culturale
Nel centro storico di Perugia, per “sfogliare” le pagine del suo passato lungo più di tremila anni ci sono oggi una serie di percorsi di trekking urbano identificati come Perugia Sotterranea. I primi a insediarsi sull’Acropoli – che qui ha la particolarità di sorgere su una serie di alture asimmetriche – furono gli Umbri, cui seguirono gli Etruschi, che ne fecero una delle lucumonie più importanti e belle.
Uno degli itinerari più interessanti è sicuramente quello che parte dal Museo del Capitolo di San Lorenzo, accanto all’omonima Cattedrale, che consente di ripercorrere a ritroso l’evolversi dell’Acropoli dagli Etruschi in poi. Una scalinata laterale al chiostro della Canonica conduce alla Sala del Conclave, chiamata così in ricordo della sua antica funzione: questo fu infatti il luogo dove furono eletti ben quattro Papi, Onorio III, Onorio IV, Celestino V e Clemente V. Da qui, si prosegue verso i resti delle mura etrusche visibili in più punti, anche sul Colle Landone e sul Colle del Sole, fino a raggiungere un’antica strada, affascinante con i suoi solchi incisi da ruote di carri transitati secoli e secoli fa.
Il resto della città ci riporta invece all’epoca medievale, periodo già florido culturalmente, come testimonia l’Università degli Studi, fondata nel 1308 e quindi fra le più antiche d’Italia e del mondo. Anche l’arte fu sempre un fiore all’occhiello di Perugia, dando i natali a numerosi protagonisti del passato: fra questi spiccano Pietro di Cristoforo Vannucci detto il Perugino, e Bernardino di Betto Betti, meglio noto come il Pinturicchio. Durante il Rinascimento, la città fu anche “centro” di formazione per numerosi altri personaggi destinati a lasciare il segno, come Raffaello Sanzio, Piero della Francesca e Luca Signorelli. Non è quindi un caso se nel 1570 nasceva l’Accademia di belle arti Pietro Vannucci, la seconda più antica d’Italia.
Si deve invece andare in visita al Nobile Collegio del Cambio e alla Galleria Nazionale dell’Umbria per ammirare molti dei capolavori del Maestro Perugino, excursus su tela che ripercorre tutte le fasi della sua carriera pittorica.
Le attività del turista Enogastronomico
Iniziamo la carrellata delle bontà enogastronomiche Made in Umbria dal dolce, o meglio, dal cioccolato, il prodotto principe della tradizione perugina. Nel capoluogo umbro si trovano la Scuola del Cioccolato e la Casa del Cioccolato Perugina, punto di riferimento per aspiranti maître chocolatier ma anche di semplici appassionati di cacao e dintorni, che vogliono apprendere tutto sull’arte del temperaggio manuale e la creazione di dolci dove tecnica e fantasia diventano un tutt’uno. “Cioco Cake-Design”, “Crea e Decora il tuo cioccolatino” “Fai goal”, “La dama di cioccolato” sono solo alcuni dei corsi proposti, pensati per adulti e bambini e realizzati nelle cucine già set del film “Lezioni di Cioccolato” di Claudio Cupellini. Qui accanto si visita poi La Casa del Cioccolato Perugina, con la Fabbrica e il Museo Storico della Cioccolata, al cui interno ha sede l’Archivio Storico Buitoni Perugina, importante testimonianza di un secolo di storia imprenditoriale italiana tutelato dalla Soprintendenza dei Beni Culturali.
Risalendo la “catena alimentare”, non si può non parlare di due protagonisti della tavola umbra, vino e olio, colture favorite da caratteristiche geomorfologiche e clima, che diventano spunto di conoscenza del territorio. Ecco dunque le Strade del Vino e dell’Olio, cinque in tutto: la Strada dei Vini Colli del Trasimeno, del Sagrantino, dell’Olio DOP, dei Vini Etrusco Romana e dei Vini del Cantico, itinerari lungo i quali cantine, frantoi, ristoranti, trattorie e strutture ricettive, dall’agriturismo più rustico al resort con Spa, accolgono chi vuole degustare, scoprire, conoscere. Là dove castelli, pievi, abbazie e monumenti attirano appassionati del bello, feste e sagre profumano le vie di borghi e città, con aromi che sanno di antico, da condire con olio di grande carattere e da abbinare a vini di qualità. Come per esempio la DOCG, il Torgiano Rosso Riserva, e le 5 DOC – Assisi, Colli Perugini, Colli Martani, Torgiano, Todi – della Strada dei Vini del Cantico.
Infine, il più classico dei menu tradizionali locali non può non prevedere gli strangozzi, fettuccine fatte in casa con acqua e farina, o la torta al testo, focaccia schiacciata cotta in un piatto di ghisa dalla forma rotonda e piatta. I palombacci alla perugina sono invece un piatto di carne di piccione salata e pepata, avvolta in fette di prosciutto croccanti. Fra i lievitati, da provare la torta di Pasqua al formaggio, la ciaramicola, un ciambellone meringato e ricoperto di confettini tipico del periodo pasquale, mentre le pinoccate e il torciglione, così come il torcolo di San Costanzo, con uva passa, cedro candito, pinoli e semi di anice, hanno tutte le sfumature del Natale.
Le attività del turista Sportivo
La Ciclovia del Tevere è uno dei numerosi percorsi cicloturistici dell’Umbria, territorio che, per la sua natura orografica in cui si alternano pendii collinari e pianure, è un perfetto “campo di gioco” per gli appassionati di ogni forma di mezzo a due ruote, dalla bici da corsa alla mtb e fat bike. La particolarità di questo itinerario è che si sviluppa lungo le sponde del fiume Tevere, che qui modifica il paesaggio creando scorci di rara suggestione.
I circa 85 km della distanza totale che da Città di Castello conducono a Perugia sono classificabili per lo più come facili, e corrono per il 60% su sterrati ben battuti percorribili con un’ibrida o una mtb. La prima tappa copre il tragitto fra San Giustino e Umbertide, facendo sosta fra le bellezze medievali di Città di Castello e della sua frazione Trestina. Il secondo tratto arriva a Ponte San Giovanni, con un dislivello di 220 metri e una difficoltà che passa da facile a media: se la stanchezza si fa sentire, nulla di più semplice che cogliere uno dei tanti spunti che offre il contesto, come per esempio la visita all’Abbazia di San Salvatore di Montecorona, Ponte Pattoli e, infine, l’imperdibile Perugia.
Da qui prende il via il Collegamento fra la Ciclovia del Tevere e quella denominata Assisi-Spoleto: si parte dal Rifugio Enpa di Collestrada, alle porte di Perugia, e in 12,8 km appena si arriva alla “città dei Santi”.
Il primo concerto in assoluto di Umbria Jazz si tenne a Villalago a Piediluco, in provincia di Terni, il 23 Agosto 1973, e sul palco c’erano gli Aktuala e l’orchestra di Thad Jones e Mel Lewis, con una giovanissima Dee Dee Bridgewater che all’epoca muoveva i primi passi. Deus ex machina di quell’evento fu un certo Carlo Pagnotta, commerciante perugino appassionato di jazz, oggi considerato il “padre” di Umbria Jazz.
Dopo quella prima magica serata, si capì che quello non poteva rimanere un caso isolato. Così, in breve, oltre al teatro naturale di Villalago, anche piazza del Popolo a Todi, piazza IV Novembre a Perugia, il teatro romano a Gubbio, la fortezza dell’Albornoz a Spoleto e piazza San Francesco a Umbertide divennero location di concerti open air. I primi anni, l’Umbria Jazz aveva questa formula, itinerante e gratuita, che toccava alcuni dei luoghi più suggestivi del “cuore verde dell’Italia”, trasformati per una notte in palcoscenico dei più grandi artisti jazz del mondo. Una formula che piacque così tanto da creare seri problemi logistici in tutta la Regione, presa d’assalto da appassionati del genere. C’è ancora chi ricorda che un anno, Count Basi, travolto dalla folla, non riuscì a raggiungere il palco e dovette rinunciare a fare il concerto.
Dal 1982, la manifestazione prende le sue sembianze attuali, diventando stanziale e trasformando il centro storico di Perugia in un unico grande music set, dove per dieci giorni, sempre nel mese di luglio, si avvicendano i più grandi artisti internazionali. E non solo di jazz ortodosso, ma anche black music con divagazioni nel pop-rock, come testimoniano le apparizioni di Elton John, Carlos Santana ed Eric Clapton.
Perugia, Piazza IV Novembre. Quasi uno “stargate” ai duemilacinquecento anni di storia del capoluogo umbro. Si varca la soglia del Museo Capitolare e Area Archeologica della Cattedrale di San Lorenzo e si ha accesso a un vero e proprio percorso archeologico che permette di scoprire, uno dopo l’altro, gli edifici qui sotto conservati. Un iter fisico che corre parallelo alla storia, in un continuum che va dagli edifici sacri e civili di epoca umbra e passa poi a quelli etruschi e romani, fino ai resti della cittadella medievale. Partendo dall’alto, si incontrano il Palazzo dell’amministrazione pubblica nel medioevo comunale, il podio del tempio etrusco, il grande salone medievale, il grande muro etrusco di terrazzamento, la case della torre bizantina, la strada etrusco-romana e una casa romana.
Il Cammino di San Benedetto è un itinerario religioso che traccia sul territorio i momenti fondamentali della vita del Patrono d’Europa. Le sedici tappe partono dalla città umbra Norcia, luogo d’origine del Santo situato alle pendici dei Monti Sibillini, per giungere fino al confine con la Campania, attraversando valli e montagne fra le meno note dell’Italia Centrale. Sentieri, carrarecce, strade bianche e asfaltate a basso traffico si alternano componendo un puzzle lungo 300 km e toccando luoghi a lui cari: oltre alla sua città natale, sempre in terra d’Umbria si fa sosta a Cascia, città di Santa Rita, e nel borgo medievale di Monteleone di Spoleto, mentre nel Lazio ci si ferma in numerosi borghi, fra cui Subiaco, dove fondò vari monasteri, e a Montecassino, dove terminò i suoi giorni terreni dopo aver scritto la Regola dell’Ordine Benedettino.
Piero della Francesca, Perugino, Pinturicchio, Beato Angelico, Gentile da Fabriano, Duccio di Buoninsegna, Arnolfo di Cambio… L’elenco dei grandi protagonisti dell’arte pittorica del passato e dei loro capolavori qui conservati è tale da annoverare la Galleria Nazionale dell’Umbria fra le più ricche raccolte museali d’Italia. Le oltre 3000 opere tra dipinti, sculture, ceramiche, tessuti e oreficerie, databili tra il XIII e il XIX secolo, sono distribuite in 40 sale all’interno dello splendido Palazzo dei Priori a Perugia, per una superficie totale di quasi 4.000 mq.