Le attività del turista Culturale
cultura materiale (città d'arte, siti archeologici, musei)
Il Duomo di Spoleto, con la sua caratteristica facciata bizantineggiante ricoperta da un mosaico, è l’emblema della città del “Festival dei Due Mondi”, evento dedicato a tutte le arti magicamente inserito in un luogo che parla di arte.
Oltre al Duomo, molti altri sono gli edifici religiosi che meritano attenzione, fra cui la Chiesa di San Paolo Inter Vineas e la Chiesa di San Pietro, straordinario belvecdere su tutta Spoleto fino al possente Ponte delle Torri, che porta alla Rocca albornoziana al monte, fortilizio costruito a partire dal 1360 da Matteo di Giovannello, detto il Gattapone. Oltre le mura si trova anche la lecceta sempreverde del “bosco sacro” di Monteluco, che invita a godersi la natura umbra.
Nella sua lunga storia, Spoleto ha visto passare di qui numerose personalità, fra cui i pontefici Nicolo V, Pio II, Sisto IV, Giulio II, Cesare Borgia, detto il Valentino, e persino sua sorella, la celeberrima Lucrezia. Nominata reggente del Ducato di Spoleto dal padre, Lucrezia soggiornò nella città umbra nel 1499, per alcuni mesi, tornandoci poi nel 1502. Per sapere di più di quel glorioso periodo – il Ducato fu fondato nel 570, in seguito alla conquista longobarda – si può visitare il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, allestito all’interno della Rocca.
Nel Centro Storico si trovano inoltre il Teatro Romano, sede del Museo Nazionale Archeologico di Spoleto, che documenta il processo di formazione del centro urbano di Spoleto, e la Basilica di San Salvatore, un interessante monumento di origini paleocristiane (IV-V secolo), Patrimonio Mondiale dell’Unesco come parte del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere” (568-774 d.C.), ma anche il palazzo Collicola, che ospita il Museo Palazzo Collicola Arti Visive – Carandente. Si fregia del marchio Unesco anche il Tempietto del Clitunno, eretto nel V secolo d.C. non lontano dalla città.
cultura immateriale (eventi, spettacoli dal vivo, festival)
Nel 1958, su iniziativa del maestro compositore Gian Carlo Menotti nasceva a Spoleto il “Festival dei due mondi”, che da allora non ha fatto che accrescere la sua fama di evento culturale che spazia dal mondo dell’arte a quello della musica, del ballo, del teatro e dello spettacolo in generale. L’appuntamento, fissato dall’ultimo venerdì di giugno fino alla terza domenica successiva, ha visto negli anni esibirsi o presenziare su questo palcoscenico alcune delle personalità di maggior spicco a livello mondiale, fra cui, solo a titolo di esempio, Luchino Visconti, Rudolf Nurejev, Carla Fracci, Ezra Pound, Vittorio Gassman, Mariangela Melato, Roberto Bolle e Marion Cotillard. Un momento sfolgorante per la città di Spoleto, ma anche per tutta l’Umbria, che giova di un flusso turistico diffuso, indotto dall’evento stesso.
Le attività del turista Enogastronomico
Enogastronomia
Fertile e fruttifero, il territorio dello Spoletino produce da secoli olio e vino di qualità, portabandiera dell’Umbria nel resto d’Italia e anche all’estero. Le varietà Moraiolo, Frantoio e Leccino danno origine all’Olio DOP Umbria, dal sapore fruttato particolarmente deciso e con una nota amaro e piccante che lo rende inconfondibile ai palati più allenati. Alle pendici dei Monti Martani, si coltivano per lo più trebbiano, grechetto e sangiovese. In particolare, si fanno onore il Trebbiano Spoletino, concentrato nella zona tra Spoleto, Foligno e Montefalco, e il Sagrantino DOCG.
Olio e vino si abbinano perfettamente ai piatti tipici dello Spoletino, rustici e decisi come la Attorta o serpentone, un dolce di pasta sfoglia ripiena di mele, cacao e noci a forma di spirale. La Crescionda è invece il dolce di Carnevale, con tre strati di amaretti, cioccolato e farina. Non c’è menu a Spoleto e provincia che non contempli gli strangozzi, conditi con un sugo leggermente piccante a base di pomodoro e aglio, oppure al tartufo per una versione più sontuosa. Il pregiato tubero lo si usa anche per le frittate, che in Umbria si preparano con asparagi selvatici, strigoli o altre erbe spontanee.
Le attività del turista Naturalistico
alpinismo
Hanno nomi più che evocativi le mete speleologiche del comprensorio dello Spoletino. Le due escursioni più note sono quelle denominate La Risorgenza Solenne e Le Cese di Spoleto. Prima di partire armati di torce, corde e moschettoni, è bene informarsi sulle possibili piogge e sulla presenza di acqua, che potrebbe rendere impossibile o pericolosa la discesa. Un cunicolo di 10 metri, angusto e piuttosto selettivo, introduce alla Risorgenza, che poi si allarga in tre vani, con bellissime colate calcitiche.
Nei dintorni di Spoleto si trova la Grotta del Chiocchio, una delle più gettonate d’Italia, per la spettacolarità delle ampie sale con pozzi cascata, cui si accede tramite stretti cunicoli erosi e modellati dalle acque. La profondità massima che si raggiunge è ragguardevole: 514 metri.
cammini
La Via di Francesco, o Via del Sud, e il Cammino di San Benedetto sono una ricchezza del territorio spoletino. La Via del Sud parte da Greccio, nel Lazio, luogo dove secondo la tradizione, nel 1223 il Santo di Assisi realizzò il primo presepe della storia.
Il tratto della Via di Francesco del Sud ha una lunghezza totale di circa 180 km, che è consigliabile percorrere in 10 tappe. Da Greccio, cuore della Valle Santa, si punta su Fonte Colombo, La Foresta e Poggio Bustone, poi verso Piediluco e il suo lago. Si prosegue lungo il Velino e il Nera fino a giungere alle Cascate delle Marmore. Si entra poi nella Valle di Spoleto, fra abbazie, pievi, conventi e centri storici ricchissimi di arte e storia, ossia quelli di Spoleto, Trevi, Foligno, Spello e Assisi, dove si termina il cammino con una preghiera sulla tomba del Santo Patrono d’Italia. Per fare tutto ciò, in Umbria bisogna seguire le segnaletiche Giallo e Blu.
L’itinerario benedettino in provincia di Spoleto tocca numerosi luoghi legati alla vita del Santo da Norcia, fra cui l’Abbazia di San Felice, non lontano dal borgo di Giano dell’Umbria. Il complesso, datato agli inizi del XII secolo, è totalmente immerso nella natura e nel silenzio, condizioni ideali per vivere a pieno l’esperienza della Regola “ora et labora”, “prega e lavora”. Sui monti Martani, dove i primi segni di evangelizzazione risalgono al IV secolo d.C., si trovano invece l’Abbazia dei Santi Fidenzio e Terenzio e la Chiesa di Santa Maria in Pantano – una delle più antiche e interessanti dell’Umbria – sorte entrambe sulle fondamenta di edifici romani.
Le attività del turista Spirituale
cammini
La Via di Francesco, o Via del Sud, e il Cammino di San Benedetto sono una ricchezza del territorio spoletino. La Via del Sud parte da Greccio, nel Lazio, luogo dove secondo la tradizione, nel 1223 il Santo di Assisi realizzò il primo presepe della storia.
Il tratto della Via di Francesco del Sud ha una lunghezza totale di circa 180 km, che è consigliabile percorrere in 10 tappe. Da Greccio, cuore della Valle Santa, si punta su Fonte Colombo, La Foresta e Poggio Bustone, poi verso Piediluco e il suo lago. Si prosegue lungo il Velino e il Nera fino a giungere alle Cascate delle Marmore. Si entra poi nella Valle di Spoleto, fra abbazie, pievi, conventi e centri storici ricchissimi di arte e storia, ossia quelli di Spoleto, Trevi, Foligno, Spello e Assisi, dove si termina il cammino con una preghiera sulla tomba del Santo Patrono d’Italia. Per fare tutto ciò, in Umbria bisogna seguire le segnaletiche Giallo e Blu.
L’itinerario benedettino in provincia di Spoleto tocca numerosi luoghi legati alla vita del Santo da Norcia, fra cui l’Abbazia di San Felice, non lontano dal borgo di Giano dell’Umbria. Il complesso, datato agli inizi del XII secolo, è totalmente immerso nella natura e nel silenzio, condizioni ideali per vivere a pieno l’esperienza della Regola “ora et labora”, “prega e lavora”. Sui monti Martani, dove i primi segni di evangelizzazione risalgono al IV secolo d.C., si trovano invece l’Abbazia dei Santi Fidenzio e Terenzio e la Chiesa di Santa Maria in Pantano – una delle più antiche e interessanti dell’Umbria – sorte entrambe sulle fondamenta di edifici romani.
Le attività del turista Sportivo
alpinismo
Hanno nomi più che evocativi le mete speleologiche del comprensorio dello Spoletino. Le due escursioni più note sono quelle denominate La Risorgenza Solenne e Le Cese di Spoleto. Prima di partire armati di torce, corde e moschettoni, è bene informarsi sulle possibili piogge e sulla presenza di acqua, che potrebbe rendere impossibile o pericolosa la discesa. Un cunicolo di 10 metri, angusto e piuttosto selettivo, introduce alla Risorgenza, che poi si allarga in tre vani, con bellissime colate calcitiche.
Nei dintorni di Spoleto si trova la Grotta del Chiocchio, una delle più gettonate d’Italia, per la spettacolarità delle ampie sale con pozzi cascata, cui si accede tramite stretti cunicoli erosi e modellati dalle acque. La profondità massima che si raggiunge è ragguardevole: 514 metri.
cammini
La Via di Francesco, o Via del Sud, e il Cammino di San Benedetto sono una ricchezza del territorio spoletino. La Via del Sud parte da Greccio, nel Lazio, luogo dove secondo la tradizione, nel 1223 il Santo di Assisi realizzò il primo presepe della storia.
Il tratto della Via di Francesco del Sud ha una lunghezza totale di circa 180 km, che è consigliabile percorrere in 10 tappe. Da Greccio, cuore della Valle Santa, si punta su Fonte Colombo, La Foresta e Poggio Bustone, poi verso Piediluco e il suo lago. Si prosegue lungo il Velino e il Nera fino a giungere alle Cascate delle Marmore. Si entra poi nella Valle di Spoleto, fra abbazie, pievi, conventi e centri storici ricchissimi di arte e storia, ossia quelli di Spoleto, Trevi, Foligno, Spello e Assisi, dove si termina il cammino con una preghiera sulla tomba del Santo Patrono d’Italia. Per fare tutto ciò, in Umbria bisogna seguire le segnaletiche Giallo e Blu.
L’itinerario benedettino in provincia di Spoleto tocca numerosi luoghi legati alla vita del Santo da Norcia, fra cui l’Abbazia di San Felice, non lontano dal borgo di Giano dell’Umbria. Il complesso, datato agli inizi del XII secolo, è totalmente immerso nella natura e nel silenzio, condizioni ideali per vivere a pieno l’esperienza della Regola “ora et labora”, “prega e lavora”. Sui monti Martani, dove i primi segni di evangelizzazione risalgono al IV secolo d.C., si trovano invece l’Abbazia dei Santi Fidenzio e Terenzio e la Chiesa di Santa Maria in Pantano – una delle più antiche e interessanti dell’Umbria – sorte entrambe sulle fondamenta di edifici romani.
ciclismo
Nel comprensorio Spoletino si sviluppano una serie di ciclovie e percorsi mtb che, attraversando tratti di campagna incontaminata e percorrendo strade per nulla trafficate, permettono di fare tappa in alcuni dei luoghi più rappresentativi della Regione. La Assisi – Spoleto è lunga poco più di 50 km, suddivisi fra un tratto di 22,5 km fino a Bevagna, con un dislivello di 150 metri e solo qualche brevissimo sterrato, e uno di altri 28,7 km su fondo per lo più asfaltato che porta fino alla “Città del Festival dei Due Mondi”. Il livello di difficoltà è facile, un vero invito a percorrere questa ciclovia lungo la quale si incontrano la Basilica di Santa Maria degli Angeli, il Santuario di Rivotorto, Cannara, Pian d’Arca, Bevagna, Montefalco, Trevi, le Fonti del Clitunno, Pissignano, il Castello di San Giacomo e infine Spoleto. Chi è di buona gamba la potrebbe affrontare anche in un solo giorno, ma va detto che questi “intermezzi” meritano ciascuno una visita di approfondimento e non una sosta en passant.
Quanto alla Ciclovia Ex Ferrovia Spoleto-Norcia, è di 23,5 km, con un +400m, -400m di dislivello e una difficoltà media, consigliata per MTB per via del 48% di sterrati. Realizzata nel 1926, la linea elettrificata a scartamento ridotto fu chiusa nel 1968 e poi trasformata nel 2014 in un vero e proprio modello di mobilità dolce. Il contesto è quanto di più suggestivo si possa immaginare, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, e lungo il tragitto si attraversano numerosi Siti Natura 2000, strette gole, paesaggi di alta montagna con lievi pendenze, fino a raggiungere la quota massima nel punto in cui si trova la galleria della Caprareccia.