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Comune di NICHELINO
L’ultima arrivata sulla scena in ordine di tempo è forse la più bella e rappresentativa delle Residenze Sabaude che formano la cosiddetta “Corona di Delizie”. La Palazzina di Caccia di Stupinigi, situata a Nichelino, a meno di mezz’ora da Torino, è un indiscusso capolavoro del Settecento europeo, il cui progetto fu firmato da Filippo Juvarra, architetto di Casa Savoia. Committente Vittorio Amedeo II, che come i suoi predecessori desiderava un suo buen retiro nelle immediate vicinanze del capoluogo piemontese. L’architetto morì purtroppo poco dopo l’inizio dei lavori, nel 1736, ma la sua opera fu continuata e portata a buon fine da artisti e maestranze scelti fra i migliori dell’epoca: Benedetto Alfieri, Giovanni Battista Bernero, Bernard, Ignazio Birago, Ludovico Bo, Ignazio Collino, Francesco Ladatte, Ernst Melano, Pietro Piffetti, Luigi Prinotto, Tommaso Prunotto, Michele Antonio Rapous, Vittorio Amedeo Rapous, Domenico e Giuseppe Valeriano.
La bellezza sfolgorante e armonica della Palazzina di Stupinigi, giunta a noi intatta e in grado di trasmettere le stesse atmosfere sognanti e regali, nel corso del XVIII secolo raggiunse il culmine del suo splendore, rivaleggiando con le altre regge europee quanto a feste, balli, battute di caccia, fino a quando, con la rivoluzione francese, fu spogliata di alcuni arredi e l’Ordine Mauriziano venne abolito. Nel corso dei secoli la Palazzina ospitò numerosi personaggi illustri, come per esempio nel 1805 Napoleone con la sorella Paolina. Vi si svolsero pure nozze principesche, fra cui lo sposalizio fra Maria Teresa di Savoia e il conte d’Artois, futuro re di Francia Carlo X, e nel 1842 quello di Vittorio Emanuele II con Maria Adelaide di Lorena. Ultima Savoia a soggiornarvi fu tra il 1900 e il 1919 la Regina Margherita, dopo di che la proprietà passò al Demanio dello Stato e nel 1925, entrò nuovamente nel patrimonio dell’Ordine Mauriziano come sede per il Museo di Arte e dell’Ammobiliamento, destinazione che tutt’ora conserva.
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