La Baita della Polenta
Rifugio Rifugio alpino
Crissolo (CN), Piemonte
Comune di CRISSOLO
Il Giro di Viso è un emozionante itinerario escursionistico a forma di anello che circonda maestosamente il Monviso all’interno dell’omonimo Parco. Questo percorso, recentemente elevato allo status di Riserva Transfrontaliera insieme al Parco Regionale del Queyras, è un autentico tesoro riconosciuto dall’UNESCO all’interno del prestigioso programma “Man and Biosphere” (MaB).
Il Monviso, conosciuto come il “Re di Pietra”, è una delle vette più celebri dell’intero arco alpino, prevalentemente costituita da rocce che si sono formate sul fondale oceanico ben ottanta milioni di anni fa. L’acqua proveniente dai nevai e dai ghiacciai dà origine a ruscelli impetuosi che alimentano pittoreschi laghetti alpini. Inoltre, un lago poco profondo ha dato vita alla torbiera di Pian del Re, un’area in cui sopravvivono numerose piante rare dell’era glaciale e che ospita le sorgenti del fiume Po.
La magia del Giro di Viso si svela partendo dalla Valle Po o dalla Valle Varaita. Queste valli abbracciano il gruppo del Monviso e l’osco dell’Alevé. Dall’altro lato c’è la suggestiva Valle del Guil in Francia. Il percorso ad anello può essere completato in un periodo che varia da un minimo di due giorni fino a un massimo di sei giorni. Per i più avventurosi l’esperienza può completarsi con l’ascesa alla cima del Monviso.
L’itinerario del Giro di Viso incrocia importanti percorsi escursionistici come la Gran Traversata delle Alpi (GTA) e la Via Alpina, arricchendo l’esperienza di chi attraversa questo magnifico territorio.
L’escursione al Giro di Viso offre non solo paesaggi mozzafiato ma anche l’opportunità di conoscere i rifugi storici lungo il percorso. Uno di questi è il Rifugio Quintino Sella, costruito tra il 1904 e il 1905 in onore di Quintino Sella, fondatore del Club Alpino Italiano nonché organizzatore della prima spedizione italiana a raggiungere la vetta del Monviso. Un altro luogo è il Rifugio Vitale Giacoletti, che trova spazio in una ex caserma della Guardia di Finanza (Ricovero del Coulour del Porco), che fu inaugurato nel 1939 ed abbandonato nel 1943.
Una tappa imprescindibile per gli appassionati della montagna è il Buco di Viso, conosciuto anche come Buco delle Traversette. Questa galleria scolpita nella roccia si estende per circa 75 metri a un’altitudine di 2882 metri, collegando l’Italia alla Francia e mettendo in comunicazione i territori di Crissolo e Ristolas. Con i suoi 2,5 metri di altezza media e 2 metri di larghezza, offre un’esperienza unica ma fattibile solo durante i mesi estivi, poiché la neve può ostruire l’accesso negli altri periodi dell’anno.
Il Buco di Viso è il primo traforo alpino mai realizzato. Voluto dal marchese di Saluzzo Ludovico II Del Vasto nel 1479, questo tunnel fu concepito per favorire i traffici commerciali con la Provenza. Prima della sua costruzione, l’unico passaggio disponibile era il colle delle Traversette, a un’altitudine maggiore e quindi accessibile per un periodo limitato a causa delle nevicate. L’apertura del traforo avvenne nel 1480, aprendo le porte a scambi commerciali vitali. Il Buco di Viso divenne un punto cruciale per l’esportazione di vico, riso e canapa, oltre che per l’importazione di tessuti, cavalli e soprattutto sale.
Nel corso degli anni, il Buco di Viso ha vissuto varie fasi di chiusura e riapertura. Nel 2014, il tunnel ha subito importanti lavori di restauro che hanno aumentato significativamente l’afflusso di turisti ed escursionisti nella Riserva della Biosfera Transfrontaliera del Monviso. Oggi rappresenta un tratto cruciale del Giro del Monviso, testimoniando il suo ruolo di collegamento tra passato e presente.
Incorporando una naturale bellezza e una storia affascinante, il Giro di Viso e il Buco di Viso offrono un’esperienza unica nel cuore delle Alpi.
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