Hotel Fungo Reale
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Valloriate (CN), Piemonte
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Scopri tutti i comuni del territorioNon una, bensì dodici vallate, contando solo le principali, formano il sistema delle Montagne Cuneesi. Disposte a raggiera attorno al loro fulcro, la città di Cuneo, comprendono la Val Tanaro, la Valle Corsaglia, la Pennavaire, la Mongia, la Casotto… fino alla Valle Monregalese, con Mondovì, culla del Barocco Piemontese, e alla Valle Po, con la bella Saluzzo dal volto medievale e la cima del Monviso alta 3.841 metri che sul fianco vede sgorgare le sorgenti del Grande Fiume.
Dodici valli più una serie di diramazioni minori, per un ecosistema a se stante, terreno fertile per ogni genere di attività sportiva: cicloturismo, MTB, escursionismo, arrampicata, sci da discesa, fondo, sci escursionismo, sci alpinismo, freeride, snowboard e iceclimbing. Un vero paradiso per gli amanti dello sport e della natura incontaminata, con la costante di offrire sempre panorami e scorci emozionanti sull’arco alpino e soste in borghi antichi per apprezzare le locali tradizioni enogastronomiche.
Dati ottenuti tramite l’analisi delle recensioni sul web
Le attività del turista Culturale
Fra i “Borghi più belli d’Italia” c’è Saluzzo, in provincia di Cuneo. Un paese che, da ex Capitale di un Marchesato, ha saputo conservare intatto il suo ricco patrimonio artistico, e che da anni fa da palcoscenico a una manifestazione che in realtà è un originale ensemble di eventi. START Saluzzo nasce appunto come una kermesse che nell’arco di 65 giorni, per l’edizione 2023 vede svolgersi nel borgo prima, dal 22 aprile all’1 maggio, una mostra di artigianato con una quarantina di espositori, poi dal 13 al 21 maggio una mostra-mercato di antiquariato con 25 “botteghe” on the road, e infine dal 27 maggio, una rassegna di 50 artisti, con un allestimento diffuso in diversi spazi, fra cortili, piazze, dimore, scuderie, scalinate e persino un ex carcere.
Le attività del turista Enogastronomico
Nella Valle Gesso, in provincia di Cuneo, fra il paese di Sant’Anna di Valdieri e le due borgate di Tàit Bartòla e Tàit Bariao, si sviluppa un antico sentiero ad anello lungo il quale le abitazioni hanno il tetto in paglia di segale. Partendo da questo spunto, un guardiano del Parco naturale delle Alpi Marittime, ha lanciato l’idea di creare un Ecomuseo della Segale, volto al recupero di una cultura e una conoscenza che rischiavano di perdersi. Un sogno diventato realtà, e che oggi si è tradotto in una rete di strutture, attività ed eventi distribuiti sul territorio: il primo passo è stato il cosiddetto Lo Viòl di Tàit, “il sentiero dei tetti”, cui sono seguiti il Museo della Civiltà della Segale, la Festa della Segale, l’alimentari-osteria I Bateur, la Festa della Lavanda, il Carnevale Alpino dell’Orso, i laboratori di panificazione… Un ecomuseo perennemente in fieri, che di anno in anno è andato ampliandosi e arricchendosi di nuove energie, al solo scopo di promuovere il territorio e le tradizioni ataviche delle sue genti.
Le attività del turista Naturalistico
Le città d’arte e i borghi storici, le Spa e le stazioni termali, le dolci colline e le montagne più aspre. E tanta, tanta buona cucina ad attendere camminatori, trekker accaniti e cicloamatori slow o da downhill. Quanto a itinerari da testare, ce n’è davvero per tutti i gusti nel comprensorio della Montagna Cuneese. Fra le esperienze di primavera, per esempio, c’è anche il volo in mongolfiera, per ammirare distese di filari di vigneti rinomati nel mondo lambiti da boschi fittissimi, in cui, in autunno, si pratica la caccia più preziosa, quella al tartufo bianco d’Alba. E poi ancora, i tour guidati alle Residenze Sabaude come il Castello di Racconigi, o a uno dei molti manieri che punteggiano il territorio del cuneese e in generale il Piemonte, in un susseguirsi di spunti storico artistici che non smettono di stupire.
Fra le proposte di Cuneo Alps, ci sono i percorsi occitani in Valle Maira, effettuabile da maggio a settembre. Per completarlo a piedi si può dividere in sette tappe, con livelli di difficoltà assai diversi che vanno dagli 880 metri di dislivello e 13,5 km di distanza della tappa 1 ai 1233 metri di dislivello per 19 km di distanza per la tappa 5, forse la più tosta. Per avere un’idea di ciò che ci aspetta, la prima sequenza prevede la partenza da Macra da cui si prende il Sentiero dei Ciclamini, che conduce a Caricatori e Langra. La cresta della montagna porta fino alla conca di Centenero e Caudano, nel territorio di Stroppo, e poi alla chiesa di San Peyre. Una ripida mulattiera raggiunge Ruata Valle, e passando per Cucchiales si arriva a Ciamino e poco dopo a San Martino. Da San Peyre a San Martino ci vogliono un paio di ore di cammino. Così via, per altre sei tappe, in un’alternanza di borghi e immersione nella natura che non stanca mai.
Le attività del turista Sportivo
Le città d’arte e i borghi storici, le Spa e le stazioni termali, le dolci colline e le montagne più aspre. E tanta, tanta buona cucina ad attendere camminatori, trekker accaniti e cicloamatori slow o da downhill. Quanto a itinerari da testare, ce n’è davvero per tutti i gusti nel comprensorio della Montagna Cuneese. Fra le esperienze di primavera, per esempio, c’è anche il volo in mongolfiera, per ammirare distese di filari di vigneti rinomati nel mondo lambiti da boschi fittissimi, in cui, in autunno, si pratica la caccia più preziosa, quella al tartufo bianco d’Alba. E poi ancora, i tour guidati alle Residenze Sabaude come il Castello di Racconigi, o a uno dei molti manieri che punteggiano il territorio del cuneese e in generale il Piemonte, in un susseguirsi di spunti storico artistici che non smettono di stupire.
Fra le proposte di Cuneo Alps, ci sono i percorsi occitani in Valle Maira, effettuabile da maggio a settembre. Per completarlo a piedi si può dividere in sette tappe, con livelli di difficoltà assai diversi che vanno dagli 880 metri di dislivello e 13,5 km di distanza della tappa 1 ai 1233 metri di dislivello per 19 km di distanza per la tappa 5, forse la più tosta. Per avere un’idea di ciò che ci aspetta, la prima sequenza prevede la partenza da Macra da cui si prende il Sentiero dei Ciclamini, che conduce a Caricatori e Langra. La cresta della montagna porta fino alla conca di Centenero e Caudano, nel territorio di Stroppo, e poi alla chiesa di San Peyre. Una ripida mulattiera raggiunge Ruata Valle, e passando per Cucchiales si arriva a Ciamino e poco dopo a San Martino. Da San Peyre a San Martino ci vogliono un paio di ore di cammino. Così via, per altre sei tappe, in un’alternanza di borghi e immersione nella natura che non stanca mai.
Nel pittoresco comune di Limone Piemonte si estende un affascinante comprensorio che accoglie appassionati di sci e montagna con una serie di impianti di risalita di prim’ordine, tra cui Limone Sole, Colle di Tenda-Quota 1400 e Limonetto.
Gli ultimi anni hanno visto un notevole sforzo di rinnovamento degli impianti di risalita, che ha portato a un risultato straordinario: attualmente il comprensorio vanta la presenza di circa 80 chilometri di piste perfettamente preparate e ben curate. Gli sciatori e gli appassionati di snowboard possono godere di 16 impianti di risalita, una selezione completa che include 1 telecabina, 11 seggiovie e 4 skilifts.
Vicino a Mondovì si trova il comprensorio sciistico più grande della provincia di Cuneo. Mondolè Ski insieme a Prato Nevoso consiste in 130 km di tracciati che corrono lungo le pendici occidentali del Monte Malanotte. A dare il via alla creazione della ski area fu nel 1960 Giacomo Dodero, abituale frequentatore di Frabosa Soprana, il comune di Prato Nevoso, e appassionato camminatore. Da allora, gli impianti sono stati costantemente ampliati e ammodernati, mantenendo la destinazione al passo coi tempi, tanto da attirare investitori immobiliari come nel caso della realizzazione del Borgo Stalle Lunghe, un bellissimo e moderno complesso residenziale integrato nel paesaggio, che anche in estate è fulcro di molti attività outdoor.
Le antiche “Vie del Sale”, percorsi che un tempo servivano da vie di passaggio per pastori, pellegrini, commercianti e viaggiatori, sono ora diventate un vero tesoro per gli appassionati di viaggi e avventure all’aria aperta. Questi sentieri, che collegavano il Ponente ligure alla Provenza e alle regioni settentrionali, sono stati gli scenari di scambi e interazioni che hanno plasmato storie e culture.
Originariamente utilizzate per il commercio del sale e di altre merci preziose, le “Vie del Sale” attraevano viaggiatori provenienti da diversi territori, convergendo nel Colle del Cornio, noto oggi come Colle di Tenda. Questo punto di passaggio era il cuore pulsante delle rotte commerciali e la Via del Sale costituiva uno degli itinerari più caratteristici, segnato da mulattiere e affascinanti sentieri.
Oggi, sebbene abbiano perso il loro scopo commerciale originario, le “Vie del Sale” giocano un ruolo di primaria importanza nel mondo del turismo outdoor. Si sono trasformate in mete ambite per escursionisti, amanti del trekking e appassionati di mountain bike perché offrono un’opportunità unica di esplorare paesaggi incontaminati, abbracciando la bellezza naturale e l’abbondante biodiversità delle regioni attraversate.
Uno dei tratti più suggestivi si snoda lungo l’ex strada militare tra Limone e Monesi, un itinerario di media difficoltà che raggiunge la quota massima di 2.239 metri. La partenza può avvenire dalla Stazione Ferroviaria di Limone Piemonte, con un percorso di 53 chilometri, oppure dal Colle di Tenda, con una distanza di 39 chilometri. Il percorso si conclude a Monesi di Triora, a un’altitudine di 1378 metri, formando un anello che offre anche l’opzione di ritornare attraverso il territorio francese.
La Riserva della biosfera transfrontaliera del Monviso, una gemma naturalistica che abbraccia le bellezze di Italia e Francia, è il frutto della sinergia tra due Parchi regionali: il Parco del Po cuneese e il Parco naturale regionale del Queyras. Questa riserva è l’unica area protetta transfrontaliera italiana e rappresenta la testimonianza tangibile della volontà di tutelare e valorizzare la straordinaria biodiversità di questo territorio composto da 109 comuni, di cui 88 in Italia e 21 in Francia.
Un panorama unico che spazia dai pendii del Monviso alle colline del Roero, attraversando le valli della Maira, Varaita e Po, oltre ai territori di Bronda e Infernotto, l’area del Saluzzese, Racconigi e Savigliano. Completa questo affascinante mosaico geografico una porzione della provincia di Torino, con i Comuni di confine di Villafranca Piemonte, Pancalieri, Cavour e Bobbio Pellice.
La Riserva della biosfera rappresenta la diversità ecologica delle Alpi, con i maestosi rilievi del Monviso, il possente corso del fiume Po e una miriade di laghi alpini. Questo territorio è uno dei gioielli naturalistici delle Alpi e la sua ricchezza ecologica e biologica lo rende un habitat cruciale per un migliaio di specie vegetali e più di cento specie animali che trovano rifugio in questo prezioso angolo di mondo.
All’interno di questa straordinaria cornice, si ergono anche quattro siti che fanno parte del Patrimonio mondiale dell’UNESCO: Briançon, il Castello di Racconigi, il Castello di Pollenzo e Mont-Dauphin, ulteriori testimonianze dell’importanza e della bellezza di questa regione.
Da cime a fondovalle, dai 450 metri fino a toccare i 3841 metri sul livello del mare, questo territorio è un invito a immergersi nella bellezza e nella biodiversità delle Alpi.
L’Italia ha presentato nel 2019 una candidatura di straordinaria rilevanza: le Alpi del Mediterraneo come Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Questo ambizioso progetto è stato una collaborazione transnazionale tra Italia, Francia e Principato di Monaco, per la tutela e la valorizzazione di un territorio di eccezionale bellezza e importanza.
L’area denominata “Alpi del Mediterraneo,” si estende su una superficie totale di 268.500 ettari, di cui il 60% costituito da terraferma e il restante 40% dal mare. Questo straordinario territorio abbraccia porzioni significative delle alte valli cuneesi tra Stura e Tanaro, l’entroterra del Ponente ligure, il Massiccio del Mercantour e la Costa Azzurra. Inoltre, comprende un vasto tratto di mare che si estende tra le città di Nizza e Ventimiglia. Tutte le aree coinvolte fanno parte di parchi (come il Parco Naturale delle Alpi Marittime, il Parco Naturale del Marguareis, il Parco delle Alpi Liguri e il Parco Nazionale del Mercantour) o di Siti di Importanza Comunitaria.
Degna di nota è la storia geologica straordinaria che caratterizza il territorio. Una menzione d’onore spetta al maestoso Massiccio dell’Argentera e al complesso carsico del Marguareis, siti geologici che rivestono una notevole importanza nello studio della dinamica terrestre. Uno spazio relativamente piccolo di soli 70 chilometri, collega il ghiacciaio più meridionale delle Alpi agli abissi più profondi del Mediterraneo occidentale. Le Alpi del Mediterraneo rappresentano il solo sito conosciuto in cui è possibile osservare le tracce di tre cicli geodinamici successivi, che si sono svolti nell’arco di 400 milioni di anni. Una vera e propria finestra sul passato geologico della Terra.
Ma non è solo l’aspetto geologico a caratterizzare l’area; fondamentale anche la biodiversità presente. Grazie alle caratteristiche geomorfologiche e climatiche che favoriscono una transizione rapida dall’ambiente alpino a quello mediterraneo, l’area è uno scrigno di diversità biologiche dove convivono specie provenienti da ecosistemi differenti, contribuendo a una ricchezza unica nel suo genere.
Nel suggestivo scenario del pianoro della Gardetta, si cela una straordinaria testimonianza del passato: reperti fossili marini, dune costiere, ciottoli portati dai fiumi di tempi remoti e tracce di flussi lavici. Questa eccezionale combinazione geologica ha portato nel 2001 al riconoscimento ufficiale, da parte dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici, come Patrimonio Geologico Italiano.
Il pianoro è incorniciato da maestose vette, tra cui Rocca la Meja. Questa cima, composta da calcare dolomitico con una distintiva stratificazione verticale, costituisce una meta ambita sia per la sua forma imponente sia per la sua storia intrigante, che aggiungono ulteriore fascino all’esperienza di chi decide di affrontarne la scalata o l’esplorazione.
Piemonte
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