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Lombardia

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Il motore economico dell’Italia ha un epicentro ben preciso, la Regione Lombardia, che insieme a Baden-Wurttembergen, Catalogna e Alvernia-Rodano Alpi è uno dei quattro centri nevralgici del Pil dell’Europa. Un assetto che trova riscontro anche in un dato demografico: il territorio è suddiviso in 1506 Comuni, il più alto numero del Paese, distribuiti a loro volta in undici province più la città metropolitana di Milano. Un quadro d’insieme che potrebbe far immaginare paesaggi completamente urbanizzati, oltre che industrializzati, ma che invece lascia ampio spazio alla natura. Anzi, a onor del vero, la Lombardia è stata la prima Regione italiana a creare aree protette di vario genere e livello, arrivando a coprire una superficie pari al 29% del totale, istituendo parchi fluviali – il primo in Europa fu nel 1974 il Parco naturale lombardo della Valle del Ticino – parchi agricoli e locali, 24 parchi regionali, 65 riserve e 30 monumenti nazionali. A ciò si aggiunga la presenza di una porzione piuttosto consistente del Parco Nazionale dello Stelvio, condiviso con Trentino e Alto Adige, e del sito di Monte San Giorgio, Patrimonio dell’Umanità in “comproprietà” con la vicina Svizzera, meta ben nota ad appassionati ed esperti di paleontologia per i molti depositi fossiliferi. Ebbene, flora e fauna sono quindi preservate, tanto che lupi, stambecchi, cervi, caprioli, camosci, volpi, ermellini e marmotte sono solo alcune delle specie oggetto di “safari” fra la Pianura Padana e le Prealpi.

E se di tutela dei beni si tratta, bisogna allora considerare anche i dieci siti inseriti nel listing ufficiale dell’Unesco, che ne fanno la Regione con il maggior numero sui 53 totali nel Bel Paese. Scorrendo questa rosa di dieci soggetti non si può non notare la grande varietà di beni posti “sotto chiave”: partendo dal centro storico di Milano, ecco una delle opere più rappresentative di tutto il patrimonio artistico lombardo e forse d’Italia, la Chiesa e il Convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie con l’affresco de L’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci. Sempre nell’ambito delle emergenze architettonico-artistiche si collocano il Complesso monastico longobardo di San Salvatore-Santa Giulia, le chiese di Santa Giulia e le Domus dell’Ortaglia a Brescia, i centri storici di Mantova e Sabbioneta, le Mura venete di Bergamo e i Sacri Monti del Rosario a Varese e della Beata Vergine del Soccorso a Ossuccio, nel comasco. Fra i beni preistorico-archeologici, troviamo il Parco di Castelseprio e i siti palafitticoli delle Alpi, oltre alle incisioni rupestri della Val Camonica. Unico nel suo genere il villaggio operaio di Crespi d’Adda, modello di un sistema industriale che fu, così come la Ferrovia retica dell’Albula e del Bernina, che travalicando le Alpi a bordo di un treno a scartamento ridotto consente di vivere una sorta di viaggio spazio-temporale memorabile per il contesto paesaggistico.
Insomma, da queste parti non si corre certo il rischio di annoiarsi in un territorio tanto vasto – la Lombardia è quarta per dimensioni dopo Sicilia, Piemonte e Sardegna – e multiforme, che comprende per il 47 % grandi pianure, per il 12% rilievi collinari che risalgono la china fino a ergersi a vere e proprie montagne (41 %), numerosi bacini lacustri che vanno dai piccoli specchi d’acqua come quello di Monate, d’Idro e Iseo, fino ai tre principali del Nord Italia – Maggiore, Como e Garda – e fiumi importanti quali l’Adda, l’Oglio, il Mincio, il Ticino e ovviamente il Po.

In Lombardia, montagne e pianura non sono dunque così lontane l’una dall’altra. Se si arriva in aereo, poco dopo aver sorvolato il Monte Bianco, ci si ritrova sui laghi e da lì in pochi minuti sulla Padania. Gli appassionati di arrampicata, salendo sulle cime Prealpine, possono sfiorare con lo sguardo un bel tratto di arco alpino, dal Monte Rosa all’Ortles, e da qui, nelle giornate particolarmente terse, fino alla Valle dell’Adige, mentre chi si affaccia sul delizioso balcone naturale di Brunate, sopra Como, può arrivare a inquadrare le vette piemontesi a ovest e quelle svizzere a nord. Stendhal, habitué delle valli lombarde, si faceva portare sulla collina sopra Montevecchia, nel lecchese, per ammirare all’orizzonte gli Appennini, alle spalle di Parma, forse, chissà, traendo ispirazione per uno dei suoi romanzi più celebri, La Certosa di Parma.
Estremamente favorita in questo zigzagare fra bellezze di ogni genere, la Lombardia consente sempre di girare l’angolo e trovare qualcosa di gratificante per occhi e spirito: Bergamo e Brescia sono due insospettabili scrigni di palazzi, chiese, strade medievali e piazze silenziose fra le quali si nascondono scavi archeologici di notevole importanza. Pavia trova la sua arteria nel Ticino, attraversato dal Ponte Coperto, il suo cuore nell’Università e nella Basilica di San Michele Maggiore e la sua appendice nella Certosa, appena fuori porta, così come Palazzo Te si trova alle porte di Mantova, splendidamente riflessa nei suoi tre specchi d’acqua – il Lago Superiore, di Mezzo e Inferiore, bacini fluviali del Mincio – e arroccata attorno al Castello e alle molte vestigia della corte dei Gonzaga. Nella Bassa, c’è un gioiello prezioso, Lodi, dove brillano la Piazza Maggiore per i portici, il Duomo e il Broletto. Ma ciò che è un vanto antico qui si coniuga con il fermento del lavoro, nelle fabbriche e nei campi, una costante anche per la provincia di Cremona, la città del “Torrazzo”, che svetta accanto alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, del violino, eccellenza artigianale dai tempi di Stradivari e dal 2012 Patrimonio orale e immateriale dell’Umanità, del torrone di mandorle e della mostarda, che raccoglie in barattoli di vetro tutti i frutti della campagna circostante.
Assai operosa è pure Monza, porta della Brianza, ricca di industrie e di storia millenaria, segnata dalla regina Teodolinda e da Napoleone, che volle il grande e rigoglioso parco di Villa Reale, polmone verde che oggi fa da quinta verde anche al noto circuito di Formula 1.

Con più di mille km di piste da sci, la Lombardia si colloca sul terzo gradino del podio nazionale per il numero di impianti, dopo Piemonte e Alto Adige, proponendosi come destinazione invernale di tutto rispetto. In Valtellina, provincia di Sondrio, si trovano le due ski area più gettonate: Bormio, storica località termale, e Santa Caterina Valfurva, mentre in Valle Spluga, nella Comunità Montana della Valchiavenna, la meta è senz’altro Madesimo. Queste zone richiamano alla mente anche la buona tavola, dove dopo una bella sciata non mancano mai i pizzoccheri, fra i piatti più rappresentativi della cultura gastronomica lombarda, accompagnati da un buon calice di vino, magari di Inferno – una delle 5 sottozone del Valtellina Superiore – o di Sforzato, entrambi DOCG regionali. Gli altri input enologici si assiepano nella zona del bresciano, nella spumeggiante Franciacorta e nell’Oltrepò Pavese. Le province di Lecco, Como e Varese evocano invece l’idea di placide sponde lacustri lungo le quali bordeggiare, ammirando giardini e ville storiche un tempo rifugio dell’aristocrazia milanese che amava ritirarsi in villeggiatura ora a Bellagio, Menaggio o Varenna, ora ad Angera, Luino o Varese.
A ciascuno il suo buen retiro, ieri per una fuga stagionale da una metropoli d’altri tempi, e oggi nel fine settimana, lasciando la città più silenziosa e “spoglia” d’auto, ideale per chi vuole godersi in tranquillità una visita al Castello Sforzesco, a Sant’Ambrogio o al Museo Poldi Pezzoli, una passeggiata lungo il Naviglio Grande o nei vicoli della vecchia Brera, un concerto al Teatro alla Scala o una salita sulle guglie del Duomo, per arrivare a un soffio dalla Madonnina e dominare la gran Milan.

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Santuario di Santa Maria della Fonte

Caravaggio, Lombardia

53 elementi Cosa fare e vedere

  • Chiese e luoghi di culto

Santuario di Santa Maria della Fonte

Caravaggio, Lombardia

Il Santuario di Santa Maria della Fonte, imponente edificio di culto situato a Caravaggio, provincia di Bergamo, è un luogo intriso di storia e religione. La sua origine risale al 1432, quando Maria Vergine, secondo la tradizione, apparve in questo luogo. L’inizio della costruzione del tempio, fortemente voluto dall’Arcivescovo Carlo Borromeo, risale al 1575 sotto la guida dell’architetto Pellegrino Tibaldi, noto come il Pellegrini. Il completamento dell’opera si ebbe ai primi decenni del XVIII secolo.

Il Santuario domina una vasta spianata circondata da portici simmetrici su tutti e quattro i lati, con oltre 200 arcate che si estendono per quasi 800 metri. Il piazzale antistante ospita un alto obelisco in marmo e una fontana di dimensioni imponenti, la cui acqua scorre sotto la cattedrale, raccogliendo quella del Sacro Fonte raccoglie quella del Sacro Fonte e confluisce nel piazzale posteriore, dove viene raccolta in una piscina a disposizione degli infermi.
Numerosi i racconti sulle apparizioni di Maria Vergine, storie di fede e leggende che rendono questo luogo ancora meta di pellegrinaggi e un tassello importante nella storia religiosa della regione.

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  • Castelli e ville

Castello Visconteo di Voghera

Voghera, Lombardia

Il Castello Visconteo di Voghera, eredità significativa dei Visconti, rappresenta un tassello storico fondamentale per la città. Costruita da Galeazzo II nel 1360 e successivamente ampliata nel 1372, questa fortezza offre uno sguardo nel passato. Come molti altri Castelli Viscontei, anche quello di Voghera è strategicamente posizionato lungo la cinta muraria, per difendere la città dalle minacce esterne e servendo come via di fuga durante sommosse interne.

Nel corso del XIX secolo, il Castello fu adibito a carcere, subendo modifiche significative. Tuttavia l’impianto originale emerge chiaramente, caratterizzato da una pianta quadrangolare con torri angolari e una torre-porta d’ingresso. Inizialmente questa torre era dotata di un ponte levatoio che consentiva di superare il fossato scavato attorno al perimetro delle mura, conferendo al Castello una presenza imponente.

Il Castello Visconteo di Voghera, con la sua storia intrisa di potere, difesa e trasformazione nel corso dei secoli, rappresenta una tappa imperdibile per coloro che desiderano immergersi nel patrimonio culturale della regione.

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  • Borghi

Ponti sul Mincio

Mantova, Lombardia

Ponti sul Mincio, il primo comune mantovano all’interno del Parco dedicato al fiume che lo percorre, offre un affascinante viaggio attraverso la storia, la cultura e le tradizioni eno-gastronomiche della regione. Attraversato da piste ciclabili, il territorio rivela suggestivi scorci tra sfide militari, devozione religiosa e delizie culinarie inaspettate.

Uno dei punti di interesse è il Forte Ardietti, una testimonianza ben conservata del famoso “Quadrilatero”, la rete di città fortificate strategiche durante il controllo austriaco in Italia. Costruito dopo la Prima Guerra di Indipendenza Italiana, il forte ha mantenuto la sua struttura originale, diventando un memoriale delle vicende risorgimentali. Attraverso i suoi fossati, mura e ridotti, trasmette il ricordo di un’epoca cruciale.

Il Castello Scaligero, eretto tra il 1260 e il 1276, è un altro gioiello storico. Definito come un “castello recinto”, si presenta con una forma poligonale racchiusa da cinque torri, ciascuna con la propria storia e funzione. Il castello, parte delle difese degli Scaligeri, offre un’esperienza immersiva nel passato, con la Torre dell’Orologio che permette di ammirare un panorama mozzafiato.

Ponti sul Mincio accoglie i visitatori con la sua ricca storia e i tesori architettonici restaurati con cura.

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  • Cammini sportivi

Ciclovia Mantova-Sabbioneta

Mantova, Lombardia

La ciclovia Mantova-Sabbioneta, un affascinante percorso di circa 47 km, offre un collegamento promiscuo tra due città dichiarate patrimonio UNESCO. Il tracciato si snoda principalmente lungo strade a basso traffico, attraversando le suggestive aree umide del Parco Oglio Sud.

L’esperienza di attraversare in bicicletta la distanza tra Mantova e Sabbioneta conduce i visitatori attraverso panorami mozzafiato, offrendo l’opportunità di scoprire due città intrise di storia e cultura. Da Mantova, si attraversano tranquille strade di campagna, circondate da rigogliosi campi verdi e serpeggianti canali. Sabbioneta, con le sue stradine lastricate e accoglienti piazze, permette una immersione in un affascinante passato.

E’ possibile inoltre esplorare il maestoso Palazzo Ducale e passeggiare lungo le antiche mura cittadine, ammirando le viste panoramiche dei dintorni.

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  • Chiese e luoghi di culto

Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro

Pavia, Lombardia

San Pietro in Ciel d’Oro, una delle più antiche chiese di Pavia, affonda le sue radici nel regno dei Goti, testimone di un ricco patrimonio storico e artistico. La sua importanza culmina sotto il regno di Liutprando, quando ospita le reliquie di Sant’Agostino, acquisite dai Saraceni in Sardegna.

Le reliquie di Sant’Agostino riposano in uno scrigno argenteo dell’epoca di Liutprando, situato sotto l’Arca marmorea, un capolavoro scolpito nel 1362 che raffigura scene della vita del santo. Sulla facciata della basilica una lapide con una terzina di Dante Alighieri, a richiamare la sepoltura del filosofo romano Severino Boezio, tomba su cui sorse la basilica paleocristiana di San Pietro in Ciel d’Oro.

Al centro del presbiterio, l’Arca marmorea di Sant’Agostino, commissionata dal priore degli Agostiniani Bonifacio Bottigella nel Trecento, è un capolavoro della scultura lombarda. Con 95 statue e 50 bassorilievi, l’opera illustra la fede e le virtù teologali, cardinali e monastiche, nonché episodi salienti della vita di Sant’Agostino.

La basilica e l’Ordine di Sant’Agostino costituiscono a Pavia un punto di riferimento fondamentale. La Chiesa conserva le spoglie di Sant’Agostino, padre della Chiesa, mentre l’Arca marmorea, oltre a essere un monumento sacro imponente, narra la vita del santo e la storia della traslazione delle sue reliquie da Cagliari a Pavia.

Il legame tra Sant’Agostino e Pavia risale a prima della costruzione dell’Arca e l’Ordine Agostiniano continua a mantenere viva questa connessione attraverso l’apostolato e la Settimana Agostiniana Pavese. Questo patrimonio spirituale e culturale offre ai visitatori un’opportunità di immergersi nella grandezza umana e spirituale di Sant’Agostino, un testimone straordinario della cultura occidentale e della teologia cattolica.

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  • Parchi e giardini

Parco Valle Lambro

Triuggio, Lombardia

Con i suoi ottomila ettari di verde nel cuore della Brianza, la Valle del Lambro offre un’esperienza da scoprire con calma, a piedi o in bicicletta, lungo le rive di questo fiume serpeggiante. Ideale sia per gli appassionati di attività sportive che per coloro che cercano una pausa rilassante, il Parco della Valle del Lambro si presenta come un rifugio naturale.

La fauna e la flora abbondano in questo ambiente, con scoiattoli, ghiri, volpi, tassi, faine, aironi, martin pescatori, ramarri, raganelle e tritoni, solo per citarne alcuni. La diversità biologica si riflette anche nella varietà della vegetazione, dai fiori nei prati alle querce, carpini, aceri, ciliegi, pioppi e salici che formano vasti boschi lungo le sponde del fiume.

Oltre alla bellezza naturale, il territorio del Parco è arricchito da tesori di archeologia industriale, con evidenze del settore tessile come il filatoio Krumm a Carate Brianza e fornaci per la lavorazione dell’argilla tra Briosco e Nibionno. Cascine e ville, tra cui la maestosa Villa Reale di Monza e Villa Taverna a Triuggio, aggiungono un tocco di storia e cultura all’area.

L’esplorazione del Parco è ottimale in bicicletta, seguendo la pista ciclabile principale di 30 km che attraversa l’intero parco da Monza al Lago di Alserio a Merone.

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  • Chiese e luoghi di culto

Santuario di Santa Maria della Fonte

Caravaggio, Lombardia

Il Santuario di Santa Maria della Fonte, imponente edificio di culto situato a Caravaggio, provincia di Bergamo, è un luogo intriso di storia e religione. La sua origine risale al 1432, quando Maria Vergine, secondo la tradizione, apparve in questo luogo. L’inizio della costruzione del tempio, fortemente voluto dall’Arcivescovo Carlo Borromeo, risale al 1575 sotto la guida dell’architetto Pellegrino Tibaldi, noto come il Pellegrini. Il completamento dell’opera si ebbe ai primi decenni del XVIII secolo.

Il Santuario domina una vasta spianata circondata da portici simmetrici su tutti e quattro i lati, con oltre 200 arcate che si estendono per quasi 800 metri. Il piazzale antistante ospita un alto obelisco in marmo e una fontana di dimensioni imponenti, la cui acqua scorre sotto la cattedrale, raccogliendo quella del Sacro Fonte raccoglie quella del Sacro Fonte e confluisce nel piazzale posteriore, dove viene raccolta in una piscina a disposizione degli infermi.
Numerosi i racconti sulle apparizioni di Maria Vergine, storie di fede e leggende che rendono questo luogo ancora meta di pellegrinaggi e un tassello importante nella storia religiosa della regione.

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  • Castelli e ville

Castello Visconteo di Voghera

Voghera, Lombardia

Il Castello Visconteo di Voghera, eredità significativa dei Visconti, rappresenta un tassello storico fondamentale per la città. Costruita da Galeazzo II nel 1360 e successivamente ampliata nel 1372, questa fortezza offre uno sguardo nel passato. Come molti altri Castelli Viscontei, anche quello di Voghera è strategicamente posizionato lungo la cinta muraria, per difendere la città dalle minacce esterne e servendo come via di fuga durante sommosse interne.

Nel corso del XIX secolo, il Castello fu adibito a carcere, subendo modifiche significative. Tuttavia l’impianto originale emerge chiaramente, caratterizzato da una pianta quadrangolare con torri angolari e una torre-porta d’ingresso. Inizialmente questa torre era dotata di un ponte levatoio che consentiva di superare il fossato scavato attorno al perimetro delle mura, conferendo al Castello una presenza imponente.

Il Castello Visconteo di Voghera, con la sua storia intrisa di potere, difesa e trasformazione nel corso dei secoli, rappresenta una tappa imperdibile per coloro che desiderano immergersi nel patrimonio culturale della regione.

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  • Borghi

Ponti sul Mincio

Mantova, Lombardia

Ponti sul Mincio, il primo comune mantovano all’interno del Parco dedicato al fiume che lo percorre, offre un affascinante viaggio attraverso la storia, la cultura e le tradizioni eno-gastronomiche della regione. Attraversato da piste ciclabili, il territorio rivela suggestivi scorci tra sfide militari, devozione religiosa e delizie culinarie inaspettate.

Uno dei punti di interesse è il Forte Ardietti, una testimonianza ben conservata del famoso “Quadrilatero”, la rete di città fortificate strategiche durante il controllo austriaco in Italia. Costruito dopo la Prima Guerra di Indipendenza Italiana, il forte ha mantenuto la sua struttura originale, diventando un memoriale delle vicende risorgimentali. Attraverso i suoi fossati, mura e ridotti, trasmette il ricordo di un’epoca cruciale.

Il Castello Scaligero, eretto tra il 1260 e il 1276, è un altro gioiello storico. Definito come un “castello recinto”, si presenta con una forma poligonale racchiusa da cinque torri, ciascuna con la propria storia e funzione. Il castello, parte delle difese degli Scaligeri, offre un’esperienza immersiva nel passato, con la Torre dell’Orologio che permette di ammirare un panorama mozzafiato.

Ponti sul Mincio accoglie i visitatori con la sua ricca storia e i tesori architettonici restaurati con cura.

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  • Cammini sportivi

Ciclovia Mantova-Sabbioneta

Mantova, Lombardia

La ciclovia Mantova-Sabbioneta, un affascinante percorso di circa 47 km, offre un collegamento promiscuo tra due città dichiarate patrimonio UNESCO. Il tracciato si snoda principalmente lungo strade a basso traffico, attraversando le suggestive aree umide del Parco Oglio Sud.

L’esperienza di attraversare in bicicletta la distanza tra Mantova e Sabbioneta conduce i visitatori attraverso panorami mozzafiato, offrendo l’opportunità di scoprire due città intrise di storia e cultura. Da Mantova, si attraversano tranquille strade di campagna, circondate da rigogliosi campi verdi e serpeggianti canali. Sabbioneta, con le sue stradine lastricate e accoglienti piazze, permette una immersione in un affascinante passato.

E’ possibile inoltre esplorare il maestoso Palazzo Ducale e passeggiare lungo le antiche mura cittadine, ammirando le viste panoramiche dei dintorni.

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  • Chiese e luoghi di culto

Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro

Pavia, Lombardia

San Pietro in Ciel d’Oro, una delle più antiche chiese di Pavia, affonda le sue radici nel regno dei Goti, testimone di un ricco patrimonio storico e artistico. La sua importanza culmina sotto il regno di Liutprando, quando ospita le reliquie di Sant’Agostino, acquisite dai Saraceni in Sardegna.

Le reliquie di Sant’Agostino riposano in uno scrigno argenteo dell’epoca di Liutprando, situato sotto l’Arca marmorea, un capolavoro scolpito nel 1362 che raffigura scene della vita del santo. Sulla facciata della basilica una lapide con una terzina di Dante Alighieri, a richiamare la sepoltura del filosofo romano Severino Boezio, tomba su cui sorse la basilica paleocristiana di San Pietro in Ciel d’Oro.

Al centro del presbiterio, l’Arca marmorea di Sant’Agostino, commissionata dal priore degli Agostiniani Bonifacio Bottigella nel Trecento, è un capolavoro della scultura lombarda. Con 95 statue e 50 bassorilievi, l’opera illustra la fede e le virtù teologali, cardinali e monastiche, nonché episodi salienti della vita di Sant’Agostino.

La basilica e l’Ordine di Sant’Agostino costituiscono a Pavia un punto di riferimento fondamentale. La Chiesa conserva le spoglie di Sant’Agostino, padre della Chiesa, mentre l’Arca marmorea, oltre a essere un monumento sacro imponente, narra la vita del santo e la storia della traslazione delle sue reliquie da Cagliari a Pavia.

Il legame tra Sant’Agostino e Pavia risale a prima della costruzione dell’Arca e l’Ordine Agostiniano continua a mantenere viva questa connessione attraverso l’apostolato e la Settimana Agostiniana Pavese. Questo patrimonio spirituale e culturale offre ai visitatori un’opportunità di immergersi nella grandezza umana e spirituale di Sant’Agostino, un testimone straordinario della cultura occidentale e della teologia cattolica.

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  • Parchi e giardini

Parco Valle Lambro

Triuggio, Lombardia

Con i suoi ottomila ettari di verde nel cuore della Brianza, la Valle del Lambro offre un’esperienza da scoprire con calma, a piedi o in bicicletta, lungo le rive di questo fiume serpeggiante. Ideale sia per gli appassionati di attività sportive che per coloro che cercano una pausa rilassante, il Parco della Valle del Lambro si presenta come un rifugio naturale.

La fauna e la flora abbondano in questo ambiente, con scoiattoli, ghiri, volpi, tassi, faine, aironi, martin pescatori, ramarri, raganelle e tritoni, solo per citarne alcuni. La diversità biologica si riflette anche nella varietà della vegetazione, dai fiori nei prati alle querce, carpini, aceri, ciliegi, pioppi e salici che formano vasti boschi lungo le sponde del fiume.

Oltre alla bellezza naturale, il territorio del Parco è arricchito da tesori di archeologia industriale, con evidenze del settore tessile come il filatoio Krumm a Carate Brianza e fornaci per la lavorazione dell’argilla tra Briosco e Nibionno. Cascine e ville, tra cui la maestosa Villa Reale di Monza e Villa Taverna a Triuggio, aggiungono un tocco di storia e cultura all’area.

L’esplorazione del Parco è ottimale in bicicletta, seguendo la pista ciclabile principale di 30 km che attraversa l’intero parco da Monza al Lago di Alserio a Merone.

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