Rieti

Rieti

Rieti rappresenta il cuore della “Valle Santa”, un concentrato di religiosità in un contesto naturale di grande bellezza. I quattro santuari francescani situati nel Lazio si trovano infatti tutti nel territorio reatino, disposti a croce e a pochi chilometri l’uno dall’altro: quello di Fonte Colombo e de La Foresta, e nelle immediate vicinanze quelli di Greccio e Poggio Bustone, che insieme formano il Cammino di Francesco.

Epicentro di questo tour fra sacro e natura è la Cattedrale Basilica di Santa Maria Assunta di Rieti, eretta tra il 1109 e il 1225, in stile romanico fuori e barocco all’interno. Il complesso comprende una cripta, la torre campanaria del 1252, il battistero sede del Museo diocesano di Rieti, il portico del 1458 e diverse cappelle settecentesche, tra cui quella dedicata a Santa Barbara, realizzata su disegno del Bernini.

Lo stile romanico-gotico connota invece la facciata della Basilica minore di Sant’Agostino, della metà del XIII secolo, fra le chiese più importanti di Rieti, mentre la Chiesa di San Domenico, del 1266, è simbolo di una vera e propria rinascita, essendo stata recuperata e riaperta dopo un degrado che durava da quasi due secoli. Il suo interno è piuttosto spoglio, ma conserva due affreschi di Liberato da Rieti e l’imponente organo Dom Bedos-Roubo, di 14 metri di altezza e costruito in base a due trattati del Settecento. L’ex convento annesso alla chiesa comprende il chiostro della Beata Colomba, il giardino all’italiana e l’oratorio di San Pietro martire, con una piccola cappella che ospita un importante affresco del Giudizio Universale dei fratelli Lorenzo e Bartolomeo Torresani (1552-1554).

Nel Centro Storico di Rieti si trova anche la Chiesa di San Francesco, costruita nel 1253, la seconda dedicata al culto del santo dopo la Basilica di Assisi. Realizzata in stile romanico-gotico, ha annesso l’oratorio di San Bernardino e l’ex convento dotato di chiostro, oggi sede del liceo scientifico Carlo Jucci. Si prosegue poi con la Chiesa e il Convento di Santa Lucia, fondati nel 1253 grazie all’interessamento del beato Angelo Tancredi. Curioso il fatto che il convento fu la dimora religiosa anche di tre monache nipoti del Bernini, che per questo motivo realizzò due statue e l’altare maggiore. Espropriato dopo l’unità d’Italia, l’edificio ospita un polo culturale che comprende la biblioteca comunale Paroniana e una sezione del Museo Civico. La Chiesa di San Rufo è una di quelle tappe irrinunciabili per la sua valenza simbolica: secondo la tradizione, sarebbe collocato qui il centro d’Italia (Umbilicus Italiae). Benché di origini altomedievali, fu rifatta nel 1748 per opera di Melchiorre Passalacqua, in stile neoclassico, mentre l’interno è barocco e fra le opere che lo adornano c’è il dipinto considerato il vero gioiello di Rieti: L’angelo custode, ritenuto opera dello Spadarino ma in passato attribuito persino al Caravaggio.

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