Cosenza est: la costa Ionica e i fasti della Grande Sibari

Cosenza est: la costa Ionica e i fasti della Grande Sibari

Nel Museo Diocesano e del Codex di Rossano, in provincia di Cosenza, è conservato un volume che è l’oggetto del desiderio di qualunque archeologo o studioso di testi antichi. Il Codex Rossanensis, dal nome del luogo di ritrovamento, è un manoscritto onciale greco del VI secolo d.C. contenente i testi dei Vangeli di Matteo e Marco e una serie di miniature che lo rendono uno dei più antichi esemplari miniati di Nuovo Testamento al mondo. Tale volume, inserito nel 2015 nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco fra i 47 documenti del Registro della Memoria Mondiale, si compone di 188 fogli sui 400 originari, molti dei quali tinti di rosso e per questo definito Codex Purpureus.
La grafia in cui è redatto è la maiuscola biblica o greca onciale, con termini in scriptio continua (senza separazione delle parole), privi di accenti, spiriti, segni di interpunzione, eccetto il punctum, il nostro “punto fermo”.

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