Lo Stretto di Messina è uno di quei punti geografici dalla forte valenza simbolica, strategica e, in questo caso, mitologica. La sua eco antica riporta alle figure della Fata Morgana, di Scilla e Cariddi, e in assoluto a tutti quei naviganti più o meno “Vip” che nei secoli hanno attraversato questo braccio di mare chiuso da due terre che si sfiorano, talvolta burrascoso e cattivo, ma anche placido e straordinariamente bello da ammirare.
Il territorio di Reggio Calabria e dello Stretto sono legati anche a “note olfattive” e gustative ben precise, quelle dell’essenza del bergamotto, prezioso e profumatissimo agrume ricco di proprietà salutari, e dell’annona, frutto esotico dalla polpa morbida e dal gusto aromatico. A queste due delizie si aggiungono poi le Arance di S.Giuseppe, i vini Arghillà IGT e Pellaro IGT, una ricca produzione dolciaria a base di mandorla e miele. Di artigianalità si parla anche nelle botteghe di orafi, ceramisti, ebanisti specializzati in radica e nella produzione di pipe e ferro battuto. Risalendo la Costa Viola, si trovano il Vino della Costa Viola IGT e Scilla IGT, il limone sfusato di Favazzina, il Torrone di Bagnara IGP e il Pane di Pellegrina.
Merita un cenno la coltivazione della vite lungo la Costa Viola, caratterizzata dai cosiddetti “vigneti eroici”, realizzati su terrazze costruite con le tipiche “armacie”, i muretti a secco che scendono fino al mare lungo irti terreni percorsi da una monorotaia, un tempo utilizzata per il trasporti delle casse d’uva, oggi dei turisti. Chi vuole esplorare il reggino, ha dunque anche questa possibilità, alternativa curiosa alle molte escursioni di trekking. Una da tenere in considerazione è sicuramente quella lungo il “Sentiero Italia”, che da Reggio giunge fino al monastero di Orti, passando dal fortino di Pentimele, Sito di Interesse Comunitario dove nidificano alcune specie rare di uccelli. Interessante la visita a Motta S.Agata, testimonianza delle antiche “motte” medievali costruite a difesa del territorio reggino, e all’ottocentesco Forte Umbertino di Arghillà.
Da Scilla – punto dello Stretto da cui si può capire il perché questo tratto di mare sia considerato una “galleria del vento”, ideale per windsurf, kite e vela – e dallo splendido borgo marinaro di Chianalea, si snoda appunto la Costa Viola, che oltre alla particolarità dei “vigneti eroici”, offre anche meravigliose spiagge tra le quali Cala Janculla, inserita tra le spiagge più belle d’Italia, e la spiaggia di Palmi con lo Scoglio dell’Ulivo, con fondali ideali per lo snorkeling. In questo territorio è possibile anche riscoprire le testimonianze lasciate dall’antico popolo dei Taureani che si spinsero fino all’Aspromonte, passando per Oppido Antica.
Tra Palmi e Bagnara Calabra si articola un sentiero panoramico denominato Tracciolino che rappresenta uno fra i percorsi di trekking più belli e suggestivi di tutta la Calabria. Un ulteriore trekking ha inizio sopra Bagnara e conduce fino al cosiddetto “Tunnel militare di Murat”, una suggestiva grotta scavata a 40 metri dal mare che mezzo secolo fa metteva in comunicazione il porticciolo di Bagnara con i terrazzamenti della Costa Viola. Il territorio, abitato sin dalla preistoria, offre anche due siti archeologici di tutto rispetto: il Parco Archeologico e il Museo di Medma a Rosarno, e il Museo Archeologico di Metauros nella vicina Gioia Tauro. A Galatro, suggestivi i ruderi del Convento basiliano di S.Elia, vicino alle preziose sorgenti di acque minerali e termali sfruttate per il loro potere terapeutico.