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Nel 2002, le città tardo barocche della Val di Noto sono diventate un bene protetto dall’Unesco. Un momento che ha segnato un nuovo capitolo nella storia della Sicilia, riconoscendo l’eccezionale valore universale al patrimonio artistico e architettonico di fine XVII secolo.
Nelle notti del 9 e dell’11 gennaio 1693, 54 città e paesi, più altre 300 località minori, furono duramente colpite da un devastante terremoto che causò la morte di circa 100.000 persone. A quel tempo la Sicilia era ancora sotto il controllo spagnolo l’aristocrazia locale, che contava la bellezza di 288 casate nobili, era in gran parte autonoma, chiusa in una sorta di sistema feudale. Essa possedeva la quasi totalità della terra ed era governata dal Vicerè Giuseppe Lanza, Duca di Camastra. Fu lui stesso che, all’indomani del sisma, diede subito il via ai lavori di ricostruzione, aprendo una stagione di grande fermento culturale. In breve, affluirono architetti da ogni dove, Roma compresa, arricchendo la Val di Noto e i territori limitrofi con gioielli architettonici.
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Percezione Servizi offerti
33,51%
Personale
18,39%
Pulizia
12,25%
Presenza di prodotti tipici
Percezione individuale
35,00%
Dimensione artistico-culturale
25,30%
Componente emozionale
24,10%
Componente esperienziale
Esperienza complessiva
92,20%
Qualità generale
5,76%
Organizzazione
1,92%
Raggiungibilità dei luoghi di interesse
Dati ottenuti tramite l’analisi delle recensioni sul web
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Le attività del turista Culturale
cultura immateriale (eventi, spettacoli dal vivo, festival)
Lo stile unico delle ceramiche di Caltagirone è così riconoscibile da aver fatto letteralmente scuola. Per capirlo basta visitare il Museo Regionale della Ceramica della cittadina catanese, con un’esposizione di circa 2.500 reperti realizzati in Sicilia a partire dal IV millennio a.C. fino all’età contemporanea, in cui si può cogliere l’evoluzione di un’arte sopraffina, già da lungo tempo riconosciuta per il suo grande valore estetico.
Secondo la tradizione, furono i ceramisti arabi giunti in Sicilia dopo la conquista musulmana dell’827 d.C. a dare impulso a tale produzione, importando sull’isola i procedimenti di origine orientale. Inoltre un fattore determinante per la qualità della ceramica, si sa, è l’argilla, e la zona di Caltagirone ne è da sempre ricca. Ciò agevolò la diffusione delle officine di maiolicari, che nel Cinquecento ebbe la sua massima espansione. La celebre Scalinata di Santa Maria del Monte fu realizzata nel 1606, e nei suoi 142 gradini per uno sviluppo totale di 130 metri di lunghezza, esprime ancora oggi il climax artistico vissuto a quei tempi, in una cittadina che contava all’incirca un centinaio di botteghe.
A oggi, le attività commerciali sul territorio legate a questo antico mestiere sono ancora numerose, offrendo creazioni che vanno dalle più tradizionali a quelle di foggia più contemporanea.
La Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari si estende fra Noto e Pachino, due luoghi che di per sé evocano la Sicilia Orientale. Noto per la valle con le Città del Barocco tutelate dall’Unesco, e Pachino per il pomodorino IGP che identifica l’estrema punta meridionale dell’isola. Nel mezzo, appunto, circa 1.512 ettari di ecosistema dove coabitano numerose specie faunistiche, fra cui fenicotteri, aironi, cicogne, gioia di birdwatcher e naturalisti che amano l’esplorazione silenziosa, fra canne e cespugli di macchia mediterranea, nell’attesa del momento giusto per uno scatto memorabile. Fra le specie della flora endemica, essendo Vendicari una “zona umida costiera”, abbonda l’acqua e con essa le piante alofite, adattabili a terreni salini e alcalini, e succulente.
Dalle macerie del terremoto del 1693, Ragusa e le città della Sicilia Orientale sono poco a poco risorte, con una nuova veste che le ha trasformate in veri e propri gioielli architettonici, che nella sola “Isola Barocca” di Ragusa conta ben 18 monumenti inseriti nel listing del Patrimonio dell’Unesco.
Fra le emergenze da non perdere del Centro Storico c’è Palazzo Arezzo di Trifiletti, completato a metà dell’800, tra Piazza Duomo e Corso XXV Aprile, di fronte al Circolo di Conversazione e al Teatro Donnafugata annesso all’omonimo Palazzo.
La visita regala il privilegio di ritrovarsi immersi in atmosfere autentiche, vissute ma intatte, che trasmettono l’orgoglio di chi custodisce 900 anni di storia di una delle più nobili famiglie siciliane e due secoli di arte racchiusa in queste stanze.
Ambienti ricchi di opere d’arte, arredi e memorabilia di varie epoche, che oggi fanno da sfondo a set di servizi fotografici, eventi, matrimoni, cene di gala dal sapore “gattopardesco”.
La Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari si estende fra Noto e Pachino, due luoghi che di per sé evocano la Sicilia Orientale. Noto per la valle con le Città del Barocco tutelate dall’Unesco, e Pachino per il pomodorino IGP che identifica l’estrema punta meridionale dell’isola. Nel mezzo, appunto, circa 1.512 ettari di ecosistema dove coabitano numerose specie faunistiche, fra cui fenicotteri, aironi, cicogne, gioia di birdwatcher e naturalisti che amano l’esplorazione silenziosa, fra canne e cespugli di macchia mediterranea, nell’attesa del momento giusto per uno scatto memorabile. Fra le specie della flora endemica, essendo Vendicari una “zona umida costiera”, abbonda l’acqua e con essa le piante alofite, adattabili a terreni salini e alcalini, e succulente.
Dalle macerie del terremoto del 1693, Ragusa e le città della Sicilia Orientale sono poco a poco risorte, con una nuova veste che le ha trasformate in veri e propri gioielli architettonici, che nella sola “Isola Barocca” di Ragusa conta ben 18 monumenti inseriti nel listing del Patrimonio dell’Unesco.
Fra le emergenze da non perdere del Centro Storico c’è Palazzo Arezzo di Trifiletti, completato a metà dell’800, tra Piazza Duomo e Corso XXV Aprile, di fronte al Circolo di Conversazione e al Teatro Donnafugata annesso all’omonimo Palazzo.
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La performance della struttura è contrassegnata graficamente da una, due o tre corone, a seconda del punteggio percentuale, ottenuto durante la visita di valutazione, basato sui seguenti criteri:
Qualità del servizio, Promozione del Territorio, Identità e Notorietà.
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