Il 6 maggio 1999 andava in onda su Rai 2 la prima puntata de “Il Commissario Montalbano”, la prima di 37 episodi suddivisi in 15 stagioni distribuiti in oltre 20 Paesi. Ispirati ai romanzi di Andrea Camilleri, più che di semplici episodi si tratta di film TV a se stanti, che per trama, forza dei personaggi e soprattutto fascino delle ambientazioni hanno saputo creare un importante fenomeno turistico nelle destinazioni interessate come set.
Già le immagini che accompagnano la sigla iniziale offrono vedute dall’alto di tre delle location più sfruttate, Vigata, Montelusa e Marinella, nomi di fantasia che nella realtà identificano Ragusa Ibla, Scicli e Punta Secca, il piccolo borgo marinaro frazione di Santa Croce Camerina dove la fiction situa la casa del protagonista. Non solo il ragusano; a volte il commissario Montalbano lascia i comuni iblei per estendere le sue indagini in giro per la sua amata Sicilia. Questi siti sono diventati oggi mete di tendenza per un pubblico internazionale che vuole letteralmente rivivere con i propri occhi i luoghi e le atmosfere descritte nelle pagine di Camilleri.
Negli ultimi anni sono stati strutturati veri e propri tour organizzati che fanno tappa a “Marinella” e dintorni, regalando suggestioni cinematografiche, fra fiction e realtà. Per esempio, a Scicli, all’interno del Palazzo del Comune si trovano gli ambienti del Commissariato di Vigata e l’ufficio del Questore di Montelusa, mentre poco più in là ci si cala nelle atmosfere settecentesche dello splendido Palazzo Spadaro, usato in un paio di episodi.
Scopri le tre cose apprezzate di più da chi ha già visitato la destinazione
Percezione Servizi offerti
33,60%
Personale
22,63%
Pulizia
14,21%
Presenza di prodotti tipici
Percezione individuale
34,10%
Dimensione artistico-culturale
27,50%
Componente emozionale
21,80%
Componente esperienziale
Esperienza complessiva
93,37%
Qualità generale
4,80%
Organizzazione
1,70%
Raggiungibilità dei luoghi di interesse
Dati ottenuti tramite l’analisi delle recensioni sul web
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Le attività del turista Culturale
cultura materiale (città d'arte, siti archeologici, musei)
Come parte del sito Unesco denominato “Città tardo-barocche della Val di Noto”, Ragusa è una meta imprescindibile in un viaggio alla scoperta dell’affascinante Sicilia. Per prima cosa, Ragusa ha due anime, la cosiddetta “Città Alta”, e “Ragusa Ibla”, che insieme ripercorrono quasi quattromila anni di storia. Evento cardine della sua esistenza fu, come per gran parte dei centri abitati della Sicilia Orientale, il terremoto del 1693, catastrofe che uccise quasi 5.000 persone e rase al suolo molti edifici. Nacque così “Ragusa Superiore”, o Alta, mentre l’aristocrazia si impegnò alla ricostruzione della parte antica, vale a dire “Ragusa Ibla”. L’elemento architettonico barocco che è oggi la “fotografia” principale della destinazione si ritrova soprattutto nella “Città Alta”, attorno alla Cattedrale di San Giovanni Battista, dei primi del XVIII secolo, straordinaria quinta teatrale diventata famosa nel mondo grazie a serie televisive come “Il commissario Montalbano”, ispirata ai romanzi dell’agrigentino Andrea Camilleri. Vicino alla Cattedrale si trova il Museo Archeologico Regionale Ibleo, con una ricca raccolta di manufatti che vanno dal periodo preistorico a quello tardo romano
Ha quasi quattro secoli di storia la scaccia ragusana, detta anche scacciata o schiacciata. Si tratta di una tipica specialità siciliana, diffusa soprattutto nella provincia di Ragusa, ed è un piatto dalle origini povere, che si presenta come una sorta di focaccia ripiena, farcita e ripiegata su se stessa. Il ripieno più classico è a base di pomodoro, caciocavallo stagionato grattugiato, oppure con pomodoro, melanzane fritte e basilico.
La terrazza sul mare della Casa di Montalbano la conoscono tutti i telespettatori fan della serie televisiva ispirata ai romanzi di Andrea Camilleri. Stessa cosa per il suo salotto, la sua stanza da letto, il tavolo dove consuma le ottime pietanze preparate dalla governante Adelina. Atmosfere e ambienti che non sono un set giustapposto, ma una vera a propria abitazione privata situata sulla spiaggia di Punta Secca, in provincia di Ragusa. Il primo a vedere questa dimora e a sceglierla come abitazione “televisiva” del Commissario più famoso d’Italia fu il regista Alberto Sironi, che intuì il potere evocativo di quel lembo di Sicilia che ha poi conquistato il mondo facendo vendere la fiction in numerosi Paesi.
Oggi, quella stessa dimora è un B&B, a disposizione per vacanze che senza dubbio resteranno nella memoria.
Dalle macerie del terremoto del 1693, Ragusa e le città della Sicilia Orientale sono poco a poco risorte, con una nuova veste che le ha trasformate in veri e propri gioielli architettonici, che nella sola “Isola Barocca” di Ragusa conta ben 18 monumenti inseriti nel listing del Patrimonio dell’Unesco.
Fra le emergenze da non perdere del Centro Storico c’è Palazzo Arezzo di Trifiletti, completato a metà dell’800, tra Piazza Duomo e Corso XXV Aprile, di fronte al Circolo di Conversazione e al Teatro Donnafugata annesso all’omonimo Palazzo.
La visita regala il privilegio di ritrovarsi immersi in atmosfere autentiche, vissute ma intatte, che trasmettono l’orgoglio di chi custodisce 900 anni di storia di una delle più nobili famiglie siciliane e due secoli di arte racchiusa in queste stanze.
Ambienti ricchi di opere d’arte, arredi e memorabilia di varie epoche, che oggi fanno da sfondo a set di servizi fotografici, eventi, matrimoni, cene di gala dal sapore “gattopardesco”.
Dalle macerie del terremoto del 1693, Ragusa e le città della Sicilia Orientale sono poco a poco risorte, con una nuova veste che le ha trasformate in veri e propri gioielli architettonici, che nella sola “Isola Barocca” di Ragusa conta ben 18 monumenti inseriti nel listing del Patrimonio dell’Unesco.
Fra le emergenze da non perdere del Centro Storico c’è Palazzo Arezzo di Trifiletti, completato a metà dell’800, tra Piazza Duomo e Corso XXV Aprile, di fronte al Circolo di Conversazione e al Teatro Donnafugata annesso all’omonimo Palazzo.
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La performance della struttura è contrassegnata graficamente da una, due o tre corone, a seconda del punteggio percentuale, ottenuto durante la visita di valutazione, basato sui seguenti criteri:
Qualità del servizio, Promozione del Territorio, Identità e Notorietà.
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