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Regione Nuragica del Medio Campidano

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Barumini è di certo il sito nuragico più celebre della Sardegna, Patrimonio dell’Umanità che porta in alto l’orgoglio e il nome della provincia del Medio Campidano. Qui attorno se ne trovano però numerosi altri, che vale la pena conoscere e visitare. Nei pressi di Villanovaforru c’è per esempio il Complesso Nuragico di Genna Maria. Già il nome della località, che in sardo significa “Porta dei Mari”, richiama con ogni probabilità la posizione sopraelevata del sito, da cui nelle giornate terse si riesce a scorgere persino il Golfo di Cagliari. Il complesso presenta vari edifici, tra i quali un nuraghe trilobato e un villaggio nuragico, circondati da una cinta muraria più esterna.
Il sito di Villanovafranca si chiama invece Su Mulinu, e presenta diversi tipi di costruzioni realizzate attorno al XVIII secolo a.C., fra cui un cosiddetto corridoio nuragico, una serie di torri a falsa cupola e una vasca-altare in arenaria dell’VIII secolo a.C., usata per sacrifici animali,...

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Dati ottenuti tramite l’analisi delle recensioni sul web

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Area Archeologica Su Nuraxi di Barumini

Barumini, Sardegna

1 elementi Cosa fare e vedere

  • Siti archeologici

Area Archeologica Su Nuraxi di Barumini

Barumini, Sardegna

Su Nuraxi. Quello di Barumini è “il nuraghe” per eccellenza, il più complesso e rappresentativo degli oltre 7000 diffusi in tutta l’isola, nonché grande attrattiva della provincia del Sud Sardegna, che nell’insieme ne conta almeno una trentina. Il significato della parola stessa “nuraghe” – “mucchio di pietre”, “cavità” – anticipa le due caratteristiche principali delle costruzioni tipiche della cosiddetta civiltà nuragica, l’essere cioè un tipo di architettura militare difensiva con mura turrite. Sviluppatasi in un arco temporale di circa 1000 anni, a partire dal 1500 a.C., quella nuragica era una comunità probabilmente suddivisa in classi sociali alle quali appartenevano famiglie o clan.

Nella sua unicità, l’insediamento di Barumini presenta una stratificazione culturale sui generis, dilatata cioè su oltre 2000 anni – dal 1500 a.C. al VII sec. d.C. – che vide passare di qui anche i Fenici (V a.C.) e poi i Romani (II-I a.C), arrivando a occupare una vasta superficie che ad oggi è di più di 23.000 mq. Fulcro del sito archeologico è un nuraghe quadrilobato dalle dimensioni ciclopiche, con una torre centrale alta 14,10 metri e larga 10, circondato da un esteso villaggio di capanne sviluppatosi tutto intorno nel corso dei secoli successivi. Il principale materiale utilizzato per la sua costruzione è il basalto, una pietra vulcanica molto dura proveniente dall’altopiano della Giara, vale a dire la zona centro-meridionale della Sardegna identificata come Sulcis e Marmilla.

Pur nella sua vastità, Su Nuraxi è un tesoro riemerso solo di recente, negli anni ’50, grazie agli scavi condotti dal grande archeologo Giovanni Lilliu, la cui valorizzazione ha portato anche al più alto dei riconoscimenti, l’inserimento nel 1997 nel listing del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco.

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Area Archeologica Su Nuraxi di Barumini

Barumini, Sardegna

Su Nuraxi. Quello di Barumini è “il nuraghe” per eccellenza, il più complesso e rappresentativo degli oltre 7000 diffusi in tutta l’isola, nonché grande attrattiva della provincia del Sud Sardegna, che nell’insieme ne conta almeno una trentina. Il significato della parola stessa “nuraghe” – “mucchio di pietre”, “cavità” – anticipa le due caratteristiche principali delle costruzioni tipiche della cosiddetta civiltà nuragica, l’essere cioè un tipo di architettura militare difensiva con mura turrite. Sviluppatasi in un arco temporale di circa 1000 anni, a partire dal 1500 a.C., quella nuragica era una comunità probabilmente suddivisa in classi sociali alle quali appartenevano famiglie o clan.

Nella sua unicità, l’insediamento di Barumini presenta una stratificazione culturale sui generis, dilatata cioè su oltre 2000 anni – dal 1500 a.C. al VII sec. d.C. – che vide passare di qui anche i Fenici (V a.C.) e poi i Romani (II-I a.C), arrivando a occupare una vasta superficie che ad oggi è di più di 23.000 mq. Fulcro del sito archeologico è un nuraghe quadrilobato dalle dimensioni ciclopiche, con una torre centrale alta 14,10 metri e larga 10, circondato da un esteso villaggio di capanne sviluppatosi tutto intorno nel corso dei secoli successivi. Il principale materiale utilizzato per la sua costruzione è il basalto, una pietra vulcanica molto dura proveniente dall’altopiano della Giara, vale a dire la zona centro-meridionale della Sardegna identificata come Sulcis e Marmilla.

Pur nella sua vastità, Su Nuraxi è un tesoro riemerso solo di recente, negli anni ’50, grazie agli scavi condotti dal grande archeologo Giovanni Lilliu, la cui valorizzazione ha portato anche al più alto dei riconoscimenti, l’inserimento nel 1997 nel listing del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco.

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Eventi

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Comune: Sardara

Mese di inizio: Settembre

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Mese di inizio: Ottobre

Durata: 1 Giorni

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