I coloni greci scelsero la Costa Jonica per la sua posizione strategica, così come oggi un turista in cerca di una destinazione di mare punta su quei 120 km di spiagge, borghi storici e siti archeologici.
La Costa Jonica, in provincia di Reggio Calabria, si chiama Riviera dei Gelsomini per i romantici, e Locride per gli appassionati di antichità, che qui trovano giusta soddisfazione. Le antiche colonie di Locri Epizefiri e Kaulon sorgono al centro di un’area che si caratterizza anche per ruderi di antichi castelli, monasteri, villaggi arroccati a picco su un mare da cartolina, che contempla tutte le gradazioni di azzurro e di blu e sprofonda in fondali da esplorare con pinne e bombole.
Roccella Jonica ha un piccolo porto turistico e dà il via a un susseguirsi di spiagge che vanno da Siderno a Locri, da Bianco a Riace, diventato celebre a partire dagli Anni Ottanta per il fortuito ritrovamento, a pochi minuti dalla costa, delle sculture dei Bronzi di Riace.
Guardando invece verso l’entroterra, molti sono i borghi meritevoli di una deviazione e di una sosta dalla vita da spiaggia. Gerace, il “borgo delle cento chiese”, è un vero gioiello architettonico della Calabria, in cui i palazzi mostrano una giocosa alternanza fra stile Gotico, Bizantino, Normanno e Romanico. Bellissime, fra le cento, la Cattedrale e la Chiesa di San Francesco.
Nella sua lunga storia, il borgo di Stilo ne ha annoverate invece “solo” 18 di chiese, molte delle quali andate perse durante il terremoto del 1783. Fra quelle rimaste in piedi a futura memoria ci sono l’Abbazia di San Giovanni Theresti, con le reliquie del santo, e la Chiesa Matrice che conserva una pala monumentale del Caracciolo. Nonostante le gravose perdite per via del sisma, Stilo è e rimane uno dei “Borghi più belli d’Italia”, noto anche per la celebre Cattolica, edificio di origine bizantino a pianta centrale, sormontato da cinque cupole che rendono il suo profilo inconfondibile e ben visibile sul crinale del Monte Consolino, appena sopra l’abitato. Se dunque la Cattolica è il simbolo architettonico del borgo, il Palio di Ribusa è quello folcloristico: nel 1997 si è infatti riportata in vita una tradizione che perdurava dal 1650 e poi sospesa per 280 anni. Fino a tre secoli fa, la festa si svolgeva ogni anno il 22 aprile, giorno celebrativo di San Giorgio, protettore di Stilo, mentre oggi si tiene la prima domenica di agosto. Nel suo insieme, articolata fra cortei storici, musiche di corte e spettacoli di intrattenimento di cantastorie, cartomanti e chiromanti, il Palio di Ribusa è una delle più suggestive tradizioni popolari calabresi.