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Per apprezzare Torino la si deve guardare dall’alto, con una visione un po’ aristocratica che si può concedere alla città che fu prima capitale d’Italia e motore del Risorgimento. Lo si può fare, ad esempio, dalla terrazza posta a 90 metri dal suolo che si apre alla base della cupola della Mole Antonelliana, simbolo della città dal 1863, che con il pinnacolo alto 167,5 metri è uno dei monumenti in pietra più alti d’Europa.

Dall’alto Torino offre un vero e proprio spettacolo, a partire da quell’incredibile concentrazione di storia e arte che sono il Castello, Palazzo Madama e Palazzo Reale, cuore del Regno dei Savoia e poi d’Italia, insieme alla prima sede del Senato, oggi glorioso Museo del Risorgimento, Palazzo Carignano in Via Accademia delle Scienze, alle spalle del Museo Egizio, il secondo al mondo dopo quello del Cairo.

E ancora, spiccano fra i tetti del Centro Storico la guglia del Duomo accanto alla cupola della cappella che da quattro secoli custodisce la Sacra Sindone, e sulle rive del Po la mole della Chiesa della Gran Madre, una sorta di Pantheon traslato sul Grande Fiume, e il Parco del Valentino con il Castello del Valentino, ex residenza sabauda in città, prestigiosa sede del Dipartimento di Architettura del Politecnico di Torino. La sua facciata in stile classicista, tipico del periodo barocco, lascia immaginare i fasti di un’epoca che ha lasciato alla città e al suo territorio una grande eredità.

Questo edificio, insieme a Villa della Regina, situata lungo la strada che sale verso la Basilica di Superga, e alle altre dimore sabaude dispiegate attorno a Torino, fa parte del circuito detto “Corona di Delizie”, dal 1997 tutelato come Patrimonio dell’Umanità. Un giusto riconoscimento per la Palazzina di caccia di Stupinigi, per il Castello di Rivoli e di Racconigi, per quello di Agliè, fino alla Venaria Reale e al Castello della Mandria. Torino, insomma, capitale di poli universitari, artistici, turistici, scientifici e culturali d’Italia, circondata dalla Riserva della Biosfera Collina Po, altro sito Unesco, e abbracciata dalla corona delle Alpi.

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Terra Madre Salone del Gusto

Torino, Piemonte

6 elementi Cosa fare e vedere

  • Arti, Saperi e Sapori

Terra Madre Salone del Gusto

Torino, Piemonte

Torino è la città che ormai da quasi 30 anni si identifica con i grandi eventi legati al mondo dell’alimentazione di qualità. A dare il via a questa tendenza è stata nel 1996 la prima edizione del Salone del Gusto, seguita nel 2004 da Terra Madre. Dal 2012, le due manifestazioni viaggiano insieme, nelle stesse date, trasformando il capoluogo piemontese in una vera e propria capitale del buon cibo, con momenti di incontro tra migliaia di produttori selezionati, cuochi, esperti, turisti e giovani. Oggi, Terra Madre Salone del Gusto è una manifestazione internazionale dedicata all’agrobiodiversità dei cibi del mondo e alla sostenibilità, nell’intento di coinvolgere e sensibilizzare partecipanti da tutto il mondo in un calendario di conferenze e attività didattiche che si svolgono a Torino e in Piemonte. Dal 2016, l’evento non si svolge più nella sede storia del Lingotto bensì in una serie di luoghi simbolici del capoluogo: il Parco del Valentino con il Borgo Medievale, il Palazzo Reale, il Teatro Carignano, il Circolo dei lettori, la sede di Eataly Torino Lingotto, le strade e le piazze del centro di Torino. Nel 2018, in occasione della dodicesima edizione, sono sbarcati a Torino oltre 1000 espositori da 83 Paesi e 7000 delegati della rete di Terra Madre provenienti da 150 Paesi per affrontare insieme il tema Food for Change.
L’organizzazione di Terra Madre Salone del Gusto è resa possibile dalla preziosa collaborazione di diversi player, istituzionali e non: Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

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  • Chiese e luoghi di culto

Basilica di Superga

Torino, Piemonte

Corso Francia, Palazzo Reale a Torino e Castello di Rivoli. Lungo quest’asse ideale si colloca la Basilica di Superga, che dall’alto del colle omonimo, da 669 metri di quota, domina tutto il capoluogo piemontese fino alle Alpi. A volerne la costruzione fu il duca di Savoia Vittorio Amedeo II, che nel 1706 scelse questo punto di osservazione per tenere sott’occhio lo svolgimento della battaglia contro l’esercito Franco-Spagnolo di Luigi XIV. Gli annali raccontano che mentre si trovava sul colle insieme al Principe Eugenio di Savoia Soisson, con il quale guidava l’esercito locale, il duca fece voto di costruire un monumento alla Madonna in caso di vittoria. All’indomani della vittoria, dunque, il progetto fu affidato a Filippo Juvarra, l’architetto di fiducia di casa Savoia, già artefice di alcune delle Residenze Sabaude, come per esempio la Venaria Reale e la Palazzina di Caccia di Stupinigi. L’edificazione della Basilica iniziò il 20 luglio 1717 e durò 14 anni, per poi essere consacrata nel 1731.

Visibile sin dal centro città, la chiesa barocca ha dimensioni imponenti, a partire da quelle della cupola ottagonale alta 65 metri (75 se si considera la croce sulla lanterna), contornata da due eleganti campanili gemelli alti 60 metri. La lunghezza del pronao in marmo a otto colonne corinzie è invece di 51 metri, spazio che introduce a un interno solenne a pianta circolare, arricchita da sei cappelle e da quattro altari, oltre all’Altare Maggiore. Di dimensioni generose anche la cripta sotterranea, che accoglie i sepolcri di 58 membri di Casa Savoia.
Il complesso della Basilica di Superga, dal 1997 Patrimonio dell’Umanità Unesco insieme alle altre Residenze Sabaude, comprende anche un ampio monastero con chiostro, che in origine ospitava la Congregazione dei Sacerdoti Regolari, istituita da Vittorio Amedeo II nel 1730, cui sono subentrati, a partire dal 1966, i padri dell’Ordine dei Servi di Maria, attuali gestori della basilica. Sul piazzale a destra della chiesa, si trova un monumento inaugurato nel 1902, dedicato alla memoria del re Umberto I di Savoia.

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  • Musei

Musei Reali di Torino

Torino, Piemonte

Otto musei per 55.000 mq di esposizione. Il polo dei Musei Reali di Torino è fra i più vasti, vari e dinamici che si possa immaginare, che aggiunge al capoluogo piemontese un plus non da poco, in grado di attirare un ampio pubblico. Il Palazzo Reale, i Giardini Reali, la Biblioteca e l’Armeria Reale, la Galleria Sabauda, il Museo Archeologico, Palazzo Chiablese e la Cappella della Sindone: un ensemple capace di riunire sotto la medesima gestione tesori che vanno da reperti preistorici ad armi appartenute a re e imperatori (c’è persino una delle spade personali di Napoleone Bonaparte), a quadri e sculture dei più grandi artisti del passato fino alla Sacra Sindone conservata nel Duomo.

Il solo Palazzo Reale, nei suoi ambienti sfarzosi che nulla avevano da invidiare alle grandi regge del resto d’Europa, custodisce arredi e opere d’arte realizzati tra il XVI e il XX secolo. L’edificio è esso stesso un capolavoro frutto di quasi due secoli di progetti, lavori e modifiche apportate dai più rinomati architetti dell’epoca, dal primo progettista, Ascanio Vitozzi, a Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri che lo ultimarono. Nella Galleria del Beaumont all’interno di esso si trova l’Armeria Reale, aperta al pubblico nel 1837, con una ricchissima collezione con armi e armature che dal periodo archeologico giungono all’Ottocento. Da qui si passa alla Biblioteca Reale, fondata nel 1831 da Carlo Alberto, con una raccolta di disegni opera di grandi maestri tra i quali Michelangelo, Raffaello, Rembrandt.
Passando in rassegna la Galleria Sabauda, si va da tele di van Eyck a Rubens e van Dyck; e ancora da Mantegna, Paolo Veronese, Orazio Gentileschi a Guido Reni. Il piano sotterraneo dello stesso edificio e le Orangeries ospitano il Museo Archeologico, affacciato sull’area del teatro romano.
Una volta usciti, non resta che visitare i Giardini Reali, 7 ettari di verde unici per valore monumentale e ambientale. Si deve invece al genio di Guarino Guarini la Cappella della Sindone ricavata all’interno del Duomo, realizzata tra il 1667 e il 1690, resa nuovamente accessibile al pubblico nel 2018, circa vent’anni dopo l’incendio che la danneggiò profondamente.

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  • Sport

Allianz Stadium & Juventus Museum

Torino, Piemonte

Un viaggio nella storia di un club calcistico ma anche dell’Italia. E’ quello che promette la visita dello Juventus Museum, o J-Museum, a Torino, che attraverso cimeli e tecnologia multimediale, ripercorre le 120 stagioni, dentro e fuori dal campo, della squadra torinese. Inaugurato nel 2012 in occasione del 115º anniversario dalla fondazione del club bianconero, uno dei più antichi del Paese, il J-Museum illustra, raccoglie ed esalta i goal più emozionanti e significativi della squadra, le maglie dei calciatori, le testimonianze dei giocatori, memorabilia di ogni genere, fino ad arrivare alla Sala dei Trofei, dove scorrono uno dopo l’altro i titoli nazionali e internazionali e i vari Palloni d’Oro conquistati dai suoi giocatori.

Molti anche i contenuti extracalcistici che si possono cogliere nelle varie sale: al di là di ciò che è accaduto di volta in volta dentro a uno stadio, è la storia di Torino e dell’Italia ad emergere, passando dalla cronaca calcistica a quella socio-culturale del Paese.
Uno spazio a parte è dedicato al sodalizio tra Juventus e Fiat, o meglio, con la famiglia Agnelli, alle citazioni cinematografiche, in tv, alla radio, nella letteratura e nella musica. Commovente il ricordo delle vittime della strage di Heysel, a Bruxelles, avvenuta il 29 maggio 1985, poco prima della finale di Coppa dei Campioni fra Juve e Liverpool, in cui morirono ben 39 tifosi.

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  • Festival

Salone dell’Auto Torino

Torino, Piemonte

Torino uguale industria automobilistica. E’ da oltre un secolo che è così, e lo si capisce ogni anno quando per le strade del capoluogo piemontese si svolge il Salone dell’Auto di Torino. Una grande mostra all’aperto che permette di cogliere l’eccellenza nel design e nella produzione di autoveicoli che l’hanno resa una delle capitali dell’automotive mondiale, con eventi in varie location e in particolare nel Parco del Valentino. La manifestazione si pone in linea con lo storico Salone dell’Automobile, organizzato in città dal 1900 fino al 2001.

Piazze e vie diventano punti di ritrovo di supercar, one-off e auto storiche da collezione, oltre che di prototipi esclusivi per la prima volta esposti tutti insieme, modelli realizzati da carrozzieri e designer del calibro di Pininfarina, Giugiaro, Bertone e Italdesign. Fra gli eventi più attesi ci sono poi la sfilata guidata dai presidenti delle case automobilistiche, il Gran Premio, la parata domenicale di Parco Valentino che in 40 km porta i partecipanti del GP fino alla Reggia di Venaria.

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  • Monumenti

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Nichelino, Piemonte

L’ultima arrivata sulla scena in ordine di tempo è forse la più bella e rappresentativa delle Residenze Sabaude che formano la cosiddetta “Corona di Delizie”. La Palazzina di Caccia di Stupinigi, situata a Nichelino, a meno di mezz’ora da Torino, è un indiscusso capolavoro del Settecento europeo, il cui progetto fu firmato da Filippo Juvarra, architetto di Casa Savoia. Committente Vittorio Amedeo II, che come i suoi predecessori desiderava un suo buen retiro nelle immediate vicinanze del capoluogo piemontese. L’architetto morì purtroppo poco dopo l’inizio dei lavori, nel 1736, ma la sua opera fu continuata e portata a buon fine da artisti e maestranze scelti fra i migliori dell’epoca: Benedetto Alfieri, Giovanni Battista Bernero, Bernard, Ignazio Birago, Ludovico Bo, Ignazio Collino, Francesco Ladatte, Ernst Melano, Pietro Piffetti, Luigi Prinotto, Tommaso Prunotto, Michele Antonio Rapous, Vittorio Amedeo Rapous, Domenico e Giuseppe Valeriano.

La bellezza sfolgorante e armonica della Palazzina di Stupinigi, giunta a noi intatta e in grado di trasmettere le stesse atmosfere sognanti e regali, nel corso del XVIII secolo raggiunse il culmine del suo splendore, rivaleggiando con le altre regge europee quanto a feste, balli, battute di caccia, fino a quando, con la rivoluzione francese, fu spogliata di alcuni arredi e l’Ordine Mauriziano venne abolito. Nel corso dei secoli la Palazzina ospitò numerosi personaggi illustri, come per esempio nel 1805 Napoleone con la sorella Paolina. Vi si svolsero pure nozze principesche, fra cui lo sposalizio fra Maria Teresa di Savoia e il conte d’Artois, futuro re di Francia Carlo X, e nel 1842 quello di Vittorio Emanuele II con Maria Adelaide di Lorena. Ultima Savoia a soggiornarvi fu tra il 1900 e il 1919 la Regina Margherita, dopo di che la proprietà passò al Demanio dello Stato e nel 1925, entrò nuovamente nel patrimonio dell’Ordine Mauriziano come sede per il Museo di Arte e dell’Ammobiliamento, destinazione che tutt’ora conserva.

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  • Arti, Saperi e Sapori

Terra Madre Salone del Gusto

Torino, Piemonte

Torino è la città che ormai da quasi 30 anni si identifica con i grandi eventi legati al mondo dell’alimentazione di qualità. A dare il via a questa tendenza è stata nel 1996 la prima edizione del Salone del Gusto, seguita nel 2004 da Terra Madre. Dal 2012, le due manifestazioni viaggiano insieme, nelle stesse date, trasformando il capoluogo piemontese in una vera e propria capitale del buon cibo, con momenti di incontro tra migliaia di produttori selezionati, cuochi, esperti, turisti e giovani. Oggi, Terra Madre Salone del Gusto è una manifestazione internazionale dedicata all’agrobiodiversità dei cibi del mondo e alla sostenibilità, nell’intento di coinvolgere e sensibilizzare partecipanti da tutto il mondo in un calendario di conferenze e attività didattiche che si svolgono a Torino e in Piemonte. Dal 2016, l’evento non si svolge più nella sede storia del Lingotto bensì in una serie di luoghi simbolici del capoluogo: il Parco del Valentino con il Borgo Medievale, il Palazzo Reale, il Teatro Carignano, il Circolo dei lettori, la sede di Eataly Torino Lingotto, le strade e le piazze del centro di Torino. Nel 2018, in occasione della dodicesima edizione, sono sbarcati a Torino oltre 1000 espositori da 83 Paesi e 7000 delegati della rete di Terra Madre provenienti da 150 Paesi per affrontare insieme il tema Food for Change.
L’organizzazione di Terra Madre Salone del Gusto è resa possibile dalla preziosa collaborazione di diversi player, istituzionali e non: Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

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Basilica di Superga

Torino, Piemonte

Corso Francia, Palazzo Reale a Torino e Castello di Rivoli. Lungo quest’asse ideale si colloca la Basilica di Superga, che dall’alto del colle omonimo, da 669 metri di quota, domina tutto il capoluogo piemontese fino alle Alpi. A volerne la costruzione fu il duca di Savoia Vittorio Amedeo II, che nel 1706 scelse questo punto di osservazione per tenere sott’occhio lo svolgimento della battaglia contro l’esercito Franco-Spagnolo di Luigi XIV. Gli annali raccontano che mentre si trovava sul colle insieme al Principe Eugenio di Savoia Soisson, con il quale guidava l’esercito locale, il duca fece voto di costruire un monumento alla Madonna in caso di vittoria. All’indomani della vittoria, dunque, il progetto fu affidato a Filippo Juvarra, l’architetto di fiducia di casa Savoia, già artefice di alcune delle Residenze Sabaude, come per esempio la Venaria Reale e la Palazzina di Caccia di Stupinigi. L’edificazione della Basilica iniziò il 20 luglio 1717 e durò 14 anni, per poi essere consacrata nel 1731.

Visibile sin dal centro città, la chiesa barocca ha dimensioni imponenti, a partire da quelle della cupola ottagonale alta 65 metri (75 se si considera la croce sulla lanterna), contornata da due eleganti campanili gemelli alti 60 metri. La lunghezza del pronao in marmo a otto colonne corinzie è invece di 51 metri, spazio che introduce a un interno solenne a pianta circolare, arricchita da sei cappelle e da quattro altari, oltre all’Altare Maggiore. Di dimensioni generose anche la cripta sotterranea, che accoglie i sepolcri di 58 membri di Casa Savoia.
Il complesso della Basilica di Superga, dal 1997 Patrimonio dell’Umanità Unesco insieme alle altre Residenze Sabaude, comprende anche un ampio monastero con chiostro, che in origine ospitava la Congregazione dei Sacerdoti Regolari, istituita da Vittorio Amedeo II nel 1730, cui sono subentrati, a partire dal 1966, i padri dell’Ordine dei Servi di Maria, attuali gestori della basilica. Sul piazzale a destra della chiesa, si trova un monumento inaugurato nel 1902, dedicato alla memoria del re Umberto I di Savoia.

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Musei Reali di Torino

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Otto musei per 55.000 mq di esposizione. Il polo dei Musei Reali di Torino è fra i più vasti, vari e dinamici che si possa immaginare, che aggiunge al capoluogo piemontese un plus non da poco, in grado di attirare un ampio pubblico. Il Palazzo Reale, i Giardini Reali, la Biblioteca e l’Armeria Reale, la Galleria Sabauda, il Museo Archeologico, Palazzo Chiablese e la Cappella della Sindone: un ensemple capace di riunire sotto la medesima gestione tesori che vanno da reperti preistorici ad armi appartenute a re e imperatori (c’è persino una delle spade personali di Napoleone Bonaparte), a quadri e sculture dei più grandi artisti del passato fino alla Sacra Sindone conservata nel Duomo.

Il solo Palazzo Reale, nei suoi ambienti sfarzosi che nulla avevano da invidiare alle grandi regge del resto d’Europa, custodisce arredi e opere d’arte realizzati tra il XVI e il XX secolo. L’edificio è esso stesso un capolavoro frutto di quasi due secoli di progetti, lavori e modifiche apportate dai più rinomati architetti dell’epoca, dal primo progettista, Ascanio Vitozzi, a Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri che lo ultimarono. Nella Galleria del Beaumont all’interno di esso si trova l’Armeria Reale, aperta al pubblico nel 1837, con una ricchissima collezione con armi e armature che dal periodo archeologico giungono all’Ottocento. Da qui si passa alla Biblioteca Reale, fondata nel 1831 da Carlo Alberto, con una raccolta di disegni opera di grandi maestri tra i quali Michelangelo, Raffaello, Rembrandt.
Passando in rassegna la Galleria Sabauda, si va da tele di van Eyck a Rubens e van Dyck; e ancora da Mantegna, Paolo Veronese, Orazio Gentileschi a Guido Reni. Il piano sotterraneo dello stesso edificio e le Orangeries ospitano il Museo Archeologico, affacciato sull’area del teatro romano.
Una volta usciti, non resta che visitare i Giardini Reali, 7 ettari di verde unici per valore monumentale e ambientale. Si deve invece al genio di Guarino Guarini la Cappella della Sindone ricavata all’interno del Duomo, realizzata tra il 1667 e il 1690, resa nuovamente accessibile al pubblico nel 2018, circa vent’anni dopo l’incendio che la danneggiò profondamente.

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Torino, Piemonte

Un viaggio nella storia di un club calcistico ma anche dell’Italia. E’ quello che promette la visita dello Juventus Museum, o J-Museum, a Torino, che attraverso cimeli e tecnologia multimediale, ripercorre le 120 stagioni, dentro e fuori dal campo, della squadra torinese. Inaugurato nel 2012 in occasione del 115º anniversario dalla fondazione del club bianconero, uno dei più antichi del Paese, il J-Museum illustra, raccoglie ed esalta i goal più emozionanti e significativi della squadra, le maglie dei calciatori, le testimonianze dei giocatori, memorabilia di ogni genere, fino ad arrivare alla Sala dei Trofei, dove scorrono uno dopo l’altro i titoli nazionali e internazionali e i vari Palloni d’Oro conquistati dai suoi giocatori.

Molti anche i contenuti extracalcistici che si possono cogliere nelle varie sale: al di là di ciò che è accaduto di volta in volta dentro a uno stadio, è la storia di Torino e dell’Italia ad emergere, passando dalla cronaca calcistica a quella socio-culturale del Paese.
Uno spazio a parte è dedicato al sodalizio tra Juventus e Fiat, o meglio, con la famiglia Agnelli, alle citazioni cinematografiche, in tv, alla radio, nella letteratura e nella musica. Commovente il ricordo delle vittime della strage di Heysel, a Bruxelles, avvenuta il 29 maggio 1985, poco prima della finale di Coppa dei Campioni fra Juve e Liverpool, in cui morirono ben 39 tifosi.

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Salone dell’Auto Torino

Torino, Piemonte

Torino uguale industria automobilistica. E’ da oltre un secolo che è così, e lo si capisce ogni anno quando per le strade del capoluogo piemontese si svolge il Salone dell’Auto di Torino. Una grande mostra all’aperto che permette di cogliere l’eccellenza nel design e nella produzione di autoveicoli che l’hanno resa una delle capitali dell’automotive mondiale, con eventi in varie location e in particolare nel Parco del Valentino. La manifestazione si pone in linea con lo storico Salone dell’Automobile, organizzato in città dal 1900 fino al 2001.

Piazze e vie diventano punti di ritrovo di supercar, one-off e auto storiche da collezione, oltre che di prototipi esclusivi per la prima volta esposti tutti insieme, modelli realizzati da carrozzieri e designer del calibro di Pininfarina, Giugiaro, Bertone e Italdesign. Fra gli eventi più attesi ci sono poi la sfilata guidata dai presidenti delle case automobilistiche, il Gran Premio, la parata domenicale di Parco Valentino che in 40 km porta i partecipanti del GP fino alla Reggia di Venaria.

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Palazzina di Caccia di Stupinigi

Nichelino, Piemonte

L’ultima arrivata sulla scena in ordine di tempo è forse la più bella e rappresentativa delle Residenze Sabaude che formano la cosiddetta “Corona di Delizie”. La Palazzina di Caccia di Stupinigi, situata a Nichelino, a meno di mezz’ora da Torino, è un indiscusso capolavoro del Settecento europeo, il cui progetto fu firmato da Filippo Juvarra, architetto di Casa Savoia. Committente Vittorio Amedeo II, che come i suoi predecessori desiderava un suo buen retiro nelle immediate vicinanze del capoluogo piemontese. L’architetto morì purtroppo poco dopo l’inizio dei lavori, nel 1736, ma la sua opera fu continuata e portata a buon fine da artisti e maestranze scelti fra i migliori dell’epoca: Benedetto Alfieri, Giovanni Battista Bernero, Bernard, Ignazio Birago, Ludovico Bo, Ignazio Collino, Francesco Ladatte, Ernst Melano, Pietro Piffetti, Luigi Prinotto, Tommaso Prunotto, Michele Antonio Rapous, Vittorio Amedeo Rapous, Domenico e Giuseppe Valeriano.

La bellezza sfolgorante e armonica della Palazzina di Stupinigi, giunta a noi intatta e in grado di trasmettere le stesse atmosfere sognanti e regali, nel corso del XVIII secolo raggiunse il culmine del suo splendore, rivaleggiando con le altre regge europee quanto a feste, balli, battute di caccia, fino a quando, con la rivoluzione francese, fu spogliata di alcuni arredi e l’Ordine Mauriziano venne abolito. Nel corso dei secoli la Palazzina ospitò numerosi personaggi illustri, come per esempio nel 1805 Napoleone con la sorella Paolina. Vi si svolsero pure nozze principesche, fra cui lo sposalizio fra Maria Teresa di Savoia e il conte d’Artois, futuro re di Francia Carlo X, e nel 1842 quello di Vittorio Emanuele II con Maria Adelaide di Lorena. Ultima Savoia a soggiornarvi fu tra il 1900 e il 1919 la Regina Margherita, dopo di che la proprietà passò al Demanio dello Stato e nel 1925, entrò nuovamente nel patrimonio dell’Ordine Mauriziano come sede per il Museo di Arte e dell’Ammobiliamento, destinazione che tutt’ora conserva.

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