Irpinia

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Nel piccolo comune di Gesualdo, poco più di tremila abitanti in provincia di Avellino, tutto parla ancora di colui che alla fine del ‘500 fu il suo Signore. La complessa figura del Principe Carlo Gesualdo è una di quelle capaci di suscitare leggende di ogni genere che travalicano i secoli. Esponente in vista della nobiltà del Regno di Napoli in quanto principe di Venosa, conte di Conza e barone di Montefusco, Gesualdo è passato alla storia in quanto musicista talentuoso ma anche spietato assassino. Da una parte infatti sono noti i suoi componimenti musicali, in particolare i madrigali, e dall’altra l’omicidio della prima moglie e del suo amante. In paese, a sua memoria oggi ci sono la Fondazione Gesualdo e la Mostra permanente “Carlo Gesualdo. Gli strumenti musicali”, allestita all’interno del Castello.

Negli anni addietro Gesualdo ha visto svolgersi anche una delle prime edizioni della manifestazione Irpinia Madre Contemporanea, che tocca diversi comuni dell’avellinese con l’intento di valorizzare tradizione, storia e natura, attraverso diverse forme di arte contemporanea. A fare da scenario a letture di opere teatrali e concerti, ci sono fra gli altri i borghi di Calabritto, Montaguto e Petruro Irpino, zone d’origine di prodotti da esportazione di una cultura di ben altro genere, quella della buona tavola. Autoctoni sono infatti i pregiati vitigni DOCG di Taurasi, Fiano di Avellino e Greco di Tufo, spesso a loro volta protagonisti di eventi enogastronomici che fanno da motore all’economia locale e alla scoperta del territorio. Un esempio? La Fiera Enologica di Taurasi, il cui calendario prevede sempre laboratori del gusto, musica live, convegni, visite alle cantine e spettacoli itineranti.

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