Fra il celebre Vittoriale a Gardone Riviera, sul Lago di Garda, e il Museo Casa Natale di Gabriele d’Annunzio in Corso Manthonè 116 a Pescara, c’è un fil rouge che ricostruisce vita e opere del grande poeta, scrittore e patriota abruzzese. Pescarese doc, d’Annunzio nacque e trascorse la sua infanzia in questa abitazione, dove tuttora si respira l’atmosfera tipica della fine dell’Ottocento. Salendo al primo piano, si intravvedono eleganti decorazioni, stucchi e arredi d’epoca, che ricalcano a pieno la descrizione che il Poeta ne fece nel Notturno. Dopo le prime cinque sale, il percorso prosegue con un’esposizione di foto, documenti, libri, calchi e cimeli provenienti in parte dal Vittoriale. Una visita che permette di conoscere non solo l’humus di cui si cibò lo spirito dell’eclettico artista, ma anche la sua immensa creatività e poliedricità, che spaziava daromanziere, poeta, politico, attivista,…
Avatours / types of tourists: Turista Culturale
Tempietto del Clitunno
A Pissignano, in provincia di Perugia, si trova uno dei sette monumenti inseriti nella rete Unesco di “Italia Longobardorum”, ossia quel circuito di chiese, monasteri e fortezze che testimoniano l’importanza avuta dal popolo longobardo per l’evoluzione culturale e spirituale dell’Europa nei periodo di transizione fra Classicità e Medioevo. Qui, nel cuore dell’Umbria, a pochi passi dalle celebri Fonti del Clitumnio decantate da poeti e letterati quali Plinio il Vecchio, Virgilio, Lord Byron e Giosuè Carducci, si trova il Tempietto del Clitunno, detto anche Tempietto di San Salvatore.
Sorto fra il IV e il V secolo d.C. su un precedente edificio pagano, il Tempietto del Clitumno è frutto del sapiente riuso di materiali di recupero romani, quali per esempio sono le colonne, i capitelli corinzi, il timpano scolpito. In passato, la struttura e le sue proporzioni perfette furono spesso oggetto di studio di grandi architetti, primi fra tutti Francesco di Giorgio Marini e Andrea Palladio, che lo inserì nel suo trattato “I quattro libri dell’architettura”, pubblicato a Venezia nel 1570.
Ville Aperte in Brianza
Ville Aperte in Brianza è una manifestazione nata nel 2003 che si propone di valorizzare e promuovere il ricco patrimonio culturale di Monza e Brianza attraverso l’apertura di oltre 150 ville di delizia e altri edifici storici e culturali di grande rilevanza.
La manifestazione ha sperimentato collaborazioni nel settore turistico-culturale, offrendo un calendario ricco di eventi e performance artistiche. Le “ville di delizia” dei secoli XVII e XVIII, commissionate dalle famiglie nobili dell’epoca, rappresentano magnificenze architettoniche con vasti parchi, giardini all’italiana e all’inglese e opere d’arte visitabili durante l’evento.
La Città di Monza presenta siti come il Museo del Tesoro del Duomo, i Musei Civici, la Saletta Reale della stazione, la Chiesa di Santa Maria al Carrobiolo e altri luoghi di interesse come la sede Rai Way nel Parco di Monza e l’Autodromo. Altri tesori sono Villa Borromeo ad Arcore, Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno, Villa Crivelli Pusterla a Limbiate, i sotterranei e le fortezze medievali di Vimercate, il Rossini Art Site a Briosco.
Altri siti di rilievo spaziano dalla provincia di Como con Villa La Cagnola e Tenuta Pomelasca, alla provincia di Lecco con il Complesso Romanico di San Pietro al Monte a Civate, Palazzo Bassi Brugnatelli a Robbiate, Villa Monastero a Varenna, fino a Lainate con Villa Borromeo Visconti Litta nella Città Metropolitana di Milano e Villa Brambilla nella provincia di Varese.
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci
Con circa 60.000 volumi consultabili, auditorium-cinema, bookshop, ristorante-bistrot e teatro all’aperto, il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci è una di quelle piacevoli scoperte che si possono fare sulla direttiva Firenze-Pistoia. L’uscita è la Prato-Est, e una volta arrivati ci si ritrova in una realtà a se stante pensata e dedicata interamente al mondo dell’arte del XX e XXI secolo. A volerne la costruzione fu il Cavaliere del lavoro Enrico Pecci, che affidò il progetto all’architetto fiorentino Italo Gamberini (1907-1990), fra i maggiori protagonisti del movimento razionalista toscano. Disegni e tavole architettoniche, datati dal 1978 al 1989, sono ora conservati all’Archivio di Stato di Firenze. La visita al Centro è il segno tangibile del carattere intraprendente e dinamico di una realtà improntata all’industria come ha saputo ed è Prato, attenta alla ricerca e all’innovazione sia in ambito economico che culturale.
Inaugurato il 25 giugno 1988 sul modello polifunzionale del Centre Georges Pompidou di Parigi, il polo artistico di Pecci è stato di recente oggetto di un ampio restauro, che ha visto aggiornare gli oltre 3.000 mq di sale espositive, l’archivio e la biblioteca specializzata sull’arte e l’architettura contemporanea del CID/Arti Visive.
L’area dei Navigli milanesi
L’incantevole area dei Navigli milanesi si estende tra la zona della Darsena, del Naviglio Grande e del Naviglio Pavese, offrendo un affascinante viaggio attraverso la storia dei canali navigabili che hanno trasformato Milano in una città d’acqua dalla seconda metà del XII secolo.
Celebre per il suo intricato sistema di canali, collegava la città al Lago di Como, al Lago Maggiore, al fiume Po, al Ticino, e ai collegamenti con la Svizzera e l’Europa nordoccidentale. Oggi il quartiere dei Navigli è noto per la vivace scena dell’aperitivo e la movimentata vita notturna ma un tempo rappresentava il fulcro commerciale della città.
Nell’area dei Navigli è possibile ammirare il genio di Leonardo Da Vinci riflesso nel sistema di dighe. Le caratteristiche “Case a Ringhiera” e la rinnovata Darsena, un antico bacino portuale costruito durante il dominio spagnolo, aggiungono un tocco pittoresco all’atmosfera. Un angolo suggestivo lungo il Naviglio Grande, noto come Vicolo Lavandai, rivela il luogo dove le donne lavavano indumenti e biancheria.
Il percorso offre anche la possibilità di visitare la Basilica di Sant’Eustorgio, una delle chiese più antiche di Milano. All’interno della chiesa, la Cappella Portinari ospita affreschi magnifici, aggiungendo uno strato di storia e arte al patrimonio del luogo. Originariamente situata sulla strada che collegava Milano a Pavia, la basilica conserva nell’architettura una stratificazione secolare ed è associata alle figure dei Re Magi, le cui spoglie erano custodite qui prima di essere trasferite a Colonia, in Germania, da Federico Barbarossa.
Duomo di Milano
Il Duomo di Milano, emblema del capoluogo lombardo in Italia e nel mondo, è una testimonianza straordinaria di arte e architettura. L’inizio della sua costruzione nel 1387 ha plasmato nel corso dei secoli una cattedrale imponente, la terza al mondo per superficie, dopo San Pietro a Roma e Santa Maria della Sede di Siviglia.
La facciata, le guglie e la statua dorata della Madonnina si ergono maestose, attraendo visitatori interessati al suo valore religioso, culturale e artistico e offrendo un’esperienza imperdibile per coloro che si trovano di passaggio nel capoluogo lombardo.
L’edificazione del Duomo ha coinvolto numerosi artisti e scultori nel corso dei secoli, risultando in un capolavoro realizzato con il pregiato marmo bianco di Candoglia. La ricchezza della decorazione statuaria, le guglie imponenti e i portali grandiosi dominano la piazza circostante, conferendo al Duomo un’aura di magnificenza.
L’interno del Duomo accoglie i visitatori con solennità, le sue maestose navate scandite da altissimi pilastri in stile gotico lombardo. La Terrazza del Duomo, raggiungibile tramite ascensore, offre una vista spettacolare, consentendo di ammirare gli intricati archi rampanti e i pinnacoli che definiscono la silhouette della cattedrale.
Sulla guglia più alta, a 108 metri di altezza, svetta la statua dorata della Madonnina, simbolo della città. Dalla Terrazza, lo sguardo si estende sui principali monumenti del centro storico di Milano, dalla Loggia dei Mercanti al Palazzo della Ragione, dalla Galleria Vittorio Emanuele ai moderni grattacieli che delineano lo skyline della città. Una visita al Duomo di Milano è un viaggio nella storia, nell’arte e nella grandiosità architettonica di questa icona milanese.
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, situato nel cuore di Milano, è il più grande museo tecnico-scientifico d’Italia e uno dei più rilevanti in Europa. Il suo patrimonio eccezionale offre un affascinante viaggio attraverso la trasformazione industriale italiana.
Il complesso centrale, costruito nei primi anni del Cinquecento per gli Olivetani, ospita una galleria dedicata a Leonardo da Vinci, con modelli e disegni delle sue straordinarie macchine. All’ingresso, dal 1958, sono esposti i maestosi macchinari della centrale termoelettrica “Regina Margherita”, inaugurata nel 1895. Questa centrale, utilizzata fino ai primi del Novecento, è stata fondamentale per la generazione di elettricità nel setificio Egidio e Pio Gavazzi di Desio.
Il complesso centrale ospita anche collezioni storiche e aree interattive, espandendosi con l’aggiunta di padiglioni dedicati ai trasporti. Il Padiglione Aeronavale del 1973 racconta la storia del volo con ricostruzioni, il brigantino-goletta Ebe, il ponte di comando del transatlantico Conte Biancamano e il catamarano AC72 Luna Rossa. Il Padiglione Ferroviario del 1967 presenta circa venti locomotive e carrozze ferroviarie, oltre a strumenti di gestione del traffico ferroviario. Esternamente, dal 2005, è esposto il sottomarino S-506 Enrico Toti, il primo costruito in Italia dopo la seconda guerra mondiale.
Le esposizioni abbracciano diverse tematiche tra cui materiali, energia, comunicazione, spazio, Leonardo da Vinci, alimentazione e fisica delle particelle. Oltre alla conservazione del patrimonio, il museo promuove un’intensa attività educativa, coinvolgendo pubblici di tutte le età. Laboratori interattivi, i.Lab e la Tinkering Zone, inaugurata nel 2014, permettono ai visitatori di esplorare la loro creatività.
Mostre temporanee, spettacoli teatrali, convegni e incontri con esperti arricchiscono l’offerta culturale del museo, contribuendo al dialogo tra la comunità scientifica e i cittadini.
Cenacolo Vinciano
Il Cenacolo Vinciano, custodito nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, rappresenta un punto di orgoglio per i milanesi e una tappa imperdibile per i visitatori. Nominato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1980, questo capolavoro di Leonardo da Vinci è avvolto da una storia ricca di avventure e di un imponente restauro durato vent’anni.
Dipinto tra il 1495 e il 1498 nel refettorio di Santa Maria delle Grazie su commissione di Ludovico Sforza, Duca di Milano, il Cenacolo ha lo scopo di trasmettere l’idea che la vita terrena è un’estensione di quella di Cristo e degli apostoli. La sua straordinaria profondità visiva, che inganna l’occhio dello spettatore, facendo sembrare la stanza molto più profonda di quello che è nella realtà, è stata oggetto di profonda ammirazione nel corso dei secoli. Tuttavia, la scelta di utilizzare la tempera su intonaco ha reso necessari ripetuti interventi conservativi. La visita al Cenacolo Vinciano è possibile solo su prenotazione online e si consiglia di effettuare la prenotazione con anticipo per garantirsi l’accesso a questo straordinario tesoro artistico.
Museo Bagatti Valsecchi
Nel cuore di Milano, a Via Gesù, una traversa di Via Montenapoleone, sorge un luogo straordinario che merita di essere scoperto: il Museo Bagatti Valsecchi. Questa casa-museo, aperta al pubblico dal 1994, ospita una delle collezioni private di opere d’arte e manufatti, risalenti ai secoli Quattro e Cinquecento, più importanti a livello italiano.
I baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi decisero, alla fine dell’Ottocento, di trasformare la loro residenza di famiglia in uno scrigno neo-rinascimentale per la loro preziosa raccolta d’arte. Oggi, il Museo Bagatti Valsecchi, con il suo fascino unico, è lo scenario di eventi culturali, musicali e teatrali, visite guidate, aperitivi e dialoghi con figure di spicco della cultura. Grazie alla collaborazione con l’Accademia Teatro alla Scala e la Scuola del Piccolo la casa-museo è stata anche scenario di spettacoli teatrali, appuntamenti musicali e altro ancora.
Un’esperienza unica che svela la storia e l’arte attraverso gli occhi dei Bagatti Valsecchi, regalando ai visitatori una finestra temporale su un’epoca straordinaria.
Museo Teatrale alla Scala
Nel 1911 eminenti personaggi della scena culturale milanese fecero un’acquisizione di rilevanza internazionale: la collezione teatrale dell’antiquario Giulio Sambon, acquistata all’asta di Parigi. Questo segnò l’inizio della formazione della collezione del Museo Teatrale alla Scala, inaugurato ufficialmente l’8 marzo 1913 nell’ex Casino Ricordi accanto al Teatro alla Scala.
Col passare degli anni, la collezione si è arricchita grazie a numerose donazioni e acquisizioni, rendendo il Museo Teatrale alla Scala uno dei più prestigiosi musei teatrali d’Europa. Le sue sale offrono un affascinante viaggio nella storia dello spettacolo, presentando quadri e miniature, scenografie, autografi e manifesti. Inoltre, la collezione vanta gioielli preziosi, strumenti musicali e costumi di scena appartenuti a personaggi del calibro di Eleonora Duse e Maria Callas.
Nei giorni in cui non si svolgono prove o spettacoli, è possibile ammirare la splendida sala del Teatro alla Scala da un palco, offrendo un’esperienza unica in uno dei teatri più rinomati e celebrati al mondo.