Avatours / types of tourists: Turista Culturale
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La Spezia
La Spezia in dieci tappe? Eccole! Si parte dal monumento più imponente, il Castello di San Giorgio. Costruito a partire dal XIII secolo, modificato numerose volte dal 1371 fino al XVIII secolo, è il simbolo meglio conservato della città antica, cancellata da una quasi totale riedificazione nel corso dell’800.
Al suo interno ospita il Museo Archeologico Formentini con le famose statue stele, mentre ai suoi piedi si sviluppano il Parco delle Clarisse e gli Orti urbani di San Giorgio. Nel corso di tutto l’anno il castello fa da sfondo a manifestazioni culturali e spettacoli, ma anche senza un evento in corso, vale sempre la pena salire fin quassù, almeno per la vista mozzafiato che ripaga la fatica. Altro simbolo spezzino è il Ponte Thaon di Revel, moderna passerella in acciaio che all’occorrenza si apre per consentire il passaggio delle imbarcazioni dirette al circolo velico della Marina militare.
Belvedere imperdibile sul Golfo dei Poeti è anche la cinta muraria, eretta in funzione anti-austroungarica, caratteristica che fa di La Spezia l’unica città fortificata di origine ottocentesca in Italia. Stesse vedute, da godersi però senza limitazioni di orari o altro, per la Passeggiata Morin, “salotto” colto della città, luogo d’incontro nelle sere d’estate e nelle domeniche d’inverno. All’interno del complesso dell’arsenale marittimo sabaudo si riconosce invece Palazzo della Veleria, risalente alla seconda metà dell’800 e oggi sede dei locali equipaggi della Marina Militare, mentre nell’edificio che accoglie la porta principale dell’arsenale è stato ricavato il Museo Tecnico Navale.
Polmone verde della città sono i Giardini Storici, che dal centro conducono fino al mare, offrendo la maggiore varietà di piante d’Italia in un parco pubblico cittadino. Chi ama l’architettura troverà soddisfazione nel razionalismo della Cattedrale di Cristo Re, progettata da Adalberto Libera, e nelle linee futuristiche del Palazzo delle Poste, che nella torre dell’orologio conserva il celebre mosaico di ceramica creato da Enrico Prampolini e Filia che ha come soggetto le comunicazioni terrestri, aeree e marittime.
La Spezia
Carrara con i suoi marmi candidi è poco oltre il confine fra Liguria e Toscana, territorio della provincia di La Spezia. E i suoi marmi bianchissimi si ritrovano nelle cantine del cinquecentesco Palazzo Amati Cornelio Ingolotti, trasformati in “tine”, vasche che nel Settecento venivano usate per conservare olio e vino.
Oggi le tine e tutto ciò che fa da corollario nel racconto della storia enologica locale fa parte dell’Enoteca Regionale della Liguria, che ha appunto sede nel palazzo, cuore del borgo collinare di Castelnuovo Magra.
Poco lontano da qui si trova un altro luogo a tema enologico, il Museo del Vermentino, fra i vini più rappresentativi dell’area spezzina e più in generale della Regione, insieme al Rosso Sangiovese e all’Albarola.
La Spezia
La Spezia offre un affascinante viaggio attraverso storia, architettura e cultura. Situata sul Golfo omonimo e incorniciata da colline verdi, La Spezia ha un centro storico di origini medievali che conduce fino al porto. Il porto, storicamente importante come scalo commerciale, oggi accoglie grandi navi da crociera al molo Garibaldi.
Molte le attrazioni da non perdere passeggiando per la città:
- il Ponte Thaon de Revel collega la passeggiata Morin al porto Mirabello, offrendo una vista panoramica sul Golfo dei Poeti e il mar Ligure,
- i Giardini Pubblici: noti per la vasta varietà botanica, questi giardini risalgono al 1825 e includono il monumento equestre a Garibaldi,
- l’Arsenale della Marina Militare e Museo Tecnico Navale che, costruito nel 1857, è affiancato dal museo, il più importante del suo genere in Italia, con modellini di navi e polene storiche,
- la Chiesa di Santa Maria Assunta, fondata nel 1271 e ricostruita nel XV secolo,
- la Piazza del Mercato e Piazza Garibaldi con edifici caratteristici e una fontana scultorea di Viliano Tarabella,
- il Museo del Sigillo e Museo Civico Amedeo Lia che presentano attrezzi per i sigilli e una collezione con opere acquisite dal collezionista Amedeo,
- il Teatro Civico costruito in stile neoclassico e ristrutturato negli anni ’30 con una cupola apribile,
- il Castello di San Giorgio, risalente al XIII secolo, ora ospita la collezione archeologica del museo Ubaldo Formentini,
- la Cattedrale di Cristo Re, costruita nella seconda metà del secolo scorso, conosciuta anche per la struttura circolare,
- Piazza Europa: rinnovata nel 2016, funge da collegamento tra il duomo di Cristo Re e il Golfo dei Poeti.
Un mix affascinante di elementi che rendono la visita memorabile. Con la sua storia medievale, l’architettura ben conservata, le attrazioni culturali e le bellezze paesaggistiche, La Spezia offre opportunità per tutti i visitatori.
Le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli di Genova
Tra il Rinascimento e il Barocco Genova si arricchisce di nuovi imponenti e lussuosi palazzi progettati e eretti per ordine dei nobili della città. Facciate magnificamente decorate, ampi giardini con scenografiche fontane, saloni con affreschi e arredi di pregio vanno, quindi, ad impreziosire la città. E la magnificenza di queste residenze non passa inosservata agli occhi del grande pittore fiammingo Pieter Paul Rubens che pubblica, nel 1600, una raccolta di disegni dei palazzi per portare, oltre confine, questo modello abitativo per la nobiltà europea.
La bellezza di questi palazzi dà il via anche ad un importante e curioso fenomeno turistico ovvero l’ospitalità pubblica. Con un Decreto del Senato nasce il primo elenco ufficiale di dimore di pregio e si obbligano i proprietari a dare ospitalità, a turno, alle delegazioni straniere secondo una semplice regola: più alta fosse stata la condizione economica dei visitatori, più sontuoso sarebbe dovuto essere il palazzo ospitante.
Le particolarità architettoniche e decorative dei palazzi di Genova, il sistema di ospitalità pubblica e l’attenzione di Rubens sono stati i motivi per cui, nel 2006, “Le Strade Nuove e il sistema dei Palazzi del Rolli” entrano a far parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
I palazzi dei Rolli, in alcuni casi, sono ancora di proprietà privata, altri sono banche o uffici. Altri ancora musei come i palazzi di Strada Nuova, la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Pellicceria, il Museo di Palazzo Reale. In occasione dell’evento Rolli Days, che si tiene una volta all’anno, anche i palazzi privati aprono le porte ai visitatori che vogliono esplorarne i fasti e l’eleganza.
Il sito UNESCO comprende 42 palazzi dei Rolli, fra gli oltre 100 esistenti: Palazzo Doria Antonio – Doria Spinola, Palazzo Della Rovere Clemente, Palazzo Spinola Giorgio, Palazzo Spinola Tomaso, Palazzo Spinola Giacomo, Palazzo Ayrolo Agostino, Palazzo Interiano Paolo e Nicolò, Palazzo Pallivicini Agostino, Palazzo Spinola Pantaleo, Palazzo Lercari Franco, Palazzo Pallavicini Tobia (Camera di Commercio), Palazzo Spinola Angelo Giovanni, Spinola Gio Battista, Palazzo Lomellini Nicolosio, Palazzo Spinola Lazzaro e Giacomo, Palazzo Grimaldi Nicolò – Palazzo Tursi (Comune di Genova), Palazzo Lomellini Baldassarre, Palazzo Grimaldi Luca, Brignole Sale Rodolfo e Francesco, Palazzo Grimaldi Gerolamo, Palazzo Brignole Gio Carlo, Palazzo Lomellino Bartolomeo, Palazzo Lomellini Stefano – Palazzo Doria Lamba, Palazzo Lomellini Giacomo Patrone, Palazzo Cattaneo Antoniotto Gio. Francesco De Ferrari, Palazzo Balbi G. Agostino, Palazzo Balbi Gio Francesco, Palazzo Balbi Giacomo e Pantaleo, Palazzo Balbi Piovera Francesco, Palazzo Balbi Stefano (Museo di Palazzo reale), Palazzo Centurione Cosmo – Palazzo Durazzo Pallavicini, Palazzo Centurione Giorgio, Palazzo Centurione Gio Battista, Palazzo Pallavicini Cipriano, Palazzo Spinola Nicolò, Palazzo Grimaldi Francesco (Galleria Nazionale di Palazzo Spinola), Palazzo Grimaldi Gio Batta, Palazzo Grimaldi Gio Battista, Palazzo De Mari Stefano, palazzo De Nigro Ambrogio, Palazzo Di Negro Emanuele Filiberto, Palazzo De Marini Croce.
Statua Bronzea del Germanico
Le campagne del Centro Italia sono da sempre foriere di belle sorprese, di regali inaspettati che ci ha lasciato la storia. Come quello datato 1963, che ha visto riemergere dal sottosuolo di Amelia, in provincia di Terni, la statua bronzea del generale romano Nerone Claudio Druso, detto Germanico, che oggi fa bella mostra di sé nel Museo Civico Archeologico della cittadina umbra.
Alta più di due metri, la statua raffigura un fiero condottiero armato e coperto da una corazza riccamente adorna, nell’atto della cosiddetta Adlocutio, il gesto di spronare i soldati alla battaglia.
Ma chi era Germanico Cesare? Gli annali raccontano le gesta di questo principe designato all’Impero romano, morto a soli 34 anni nel 19 d.C. ad Antiochia, in Siria, all’apice della carriera politica e della popolarità. La tradizione vuole che le sue ceneri furono riportate a Roma dalla moglie Agrippina accompagnata dai figli, tra i quali il futuro imperatore Caligola.