Oasi WWF Cave di Noale

L’Oasi WWF Cave di Noale, situata nel territorio del comune di Noale, in provincia di Venezia, è una meta prediletta soprattutto dai fotografi naturalisti della regione, grazie alla ricca biodiversità di specie animali e vegetali che la caratterizzano. Con una superficie di circa 20 ettari, fa parte di un’area SIC e ZPS di 40 ettari, gestita con cura dal Comitato Oasi WWF Cave di Noale.

L’origine dell’oasi risale al secondo dopoguerra, quando l’area fu utilizzata per l’estrazione dell’argilla a beneficio della vicina fornace Cavasin. Negli anni ’70, a seguito dell’abbandono delle attività di scavo, le cave si trasformarono in stagni, alimentati dalle acque piovane, di falda e dal Rio Draganziolo. Questo processo di trasformazione ha favorito la colonizzazione di specie vegetali pioniere e la creazione di una ricca vegetazione palustre ed arboreo-arbustiva, dando vita a una zona umida di notevole pregio naturalistico.

Dal punto di vista della flora, l’area è caratterizzata da una fitta boscaglia igrofila attorno agli stagni, con specie arboree come ontano nero, salice grigio, salice bianco, pioppo bianco e pioppo nero. Gli stagni ospitano piante come tifa, cannuccia di palude e giaggiolo. Il canneto, formato principalmente da cannuccia di palude, rappresenta uno degli elementi distintivi dell’oasi, offrendo rifugio a diverse specie animali, in particolare uccelli.

L’avifauna dell’oasi include specie come il martin pescatore, aironi rossi, tarabusini, codibugnoli, cinciallegre, lucherini, picchi (rosso maggiore e verde), rapaci come il falco di palude e il gheppio. L’area è anche abitata da molte specie di insetti, tra cui diverse farfalle e libellule.

Val Visdende

La Val Visdende, incastonata nelle splendide Dolomiti dell’alto Veneto, si rivela come un gioiello naturale incontaminato, una fuga idilliaca lontano dal turismo di massa. Questa vallata, permeata da un’atmosfera di quiete e serenità, rappresenta una delle ultime oasi preservate. Grazie alla rete intricata di mulattiere e sentieri che solcano il territorio, la Val Visdende si offre come destinazione perfetta per chi cerca un contatto autentico con l’ambiente montano. Le passeggiate, che si adattano a ogni livello di preparazione, sia in estate che in inverno, offrono panorami mozzafiato e un’esperienza avvolgente tra le vette maestose delle Dolomiti. L’escursionismo in Val Visdende si configura come un percorso alla scoperta della natura intatta. Qui, il Monte Peralba, sovrano della vallata, custodisce le sorgenti del fiume Piave, donando vita a paesaggi di rara bellezza. L’osservazione degli animali al pascolo, in un ambiente che si mantiene fedele alla sua autenticità, regala un senso di pace e tranquillità, trasformando la vacanza in un’esperienza di relax totale. Per gli amanti dell’adrenalina, la Val Visdende offre opportunità di escursioni in mountain bike, attraverso percorsi che si snodano tra boschi secolari e panorami epici. Pedalare tra la natura incontaminata, sentire il profumo degli alberi e godere della brezza fresca delle montagne diventa un’esperienza unica, capace di regalare emozioni intense e indimenticabili.

Parco Regionale Delta del Po

Il Parco Regionale Delta del Po Veneto è un gioiello naturale dichiarato Parco Regionale dal 1996 e Riserva della Biosfera UNESCO dal 2015: abbraccia l’esteso delta del Po, la più vasta zona umida europea e mediterranea. Il Parco Regionale Delta del Po Veneto si estende su 15 comuni, nove dei quali si trovano nella regione veneta (Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Adria, Ariano nel Polesine, Porto Tolle, Papozze, Corbola, Loreo) e sei in Emilia-Romagna (Argenta, Codigoro, Comacchio, Mesola, Ostellato, Goro). Con una popolazione complessiva di circa 120.000 abitanti, questa area corrisponde sostanzialmente al delta geografico del fiume. L’attuale configurazione del Delta del Po, con il suo litorale sabbioso incontaminato, è il risultato di secoli di sedimentazione dei depositi alluvionali del fiume. L’intervento umano nel corso del tempo ha regolamentato le acque e bonificato i terreni, preservando al contempo vaste zone umide come le valli salmastre e le lagune con sbocco diretto a mare. Il Parco Regionale Delta del Po si impegna attivamente nella conservazione dell’integrità ecologica, dei sistemi naturali e delle specie presenti nell’area. Le leggi regionali e nazionali sottolineano l’importanza di mantenere gli ecosistemi unici e favorire la biodiversità, garantendo la sostenibilità a lungo termine. Le attività umane nel Parco variano in intensità da monte a valle, con una maggiore concentrazione di insediamenti urbani medio-piccoli a monte, che si diradano man mano che ci si avvicina al delta. L’agricoltura, favorita dalle bonifiche del secolo scorso, rappresenta l’attività principale. Tuttavia, le zone umide continuano ad essere oggetto di attività umane, come la pesca tradizionale, la molluschicoltura nelle lagune e la vallicoltura estensiva, una pratica radicata nella cultura locale che sfrutta i cicli di migrazione delle specie ittiche tra il mare e le acque di transizione. Una parte significativa del Parco Regionale Delta del Po si estende nel territorio di Loreo, rendendo questo borgo una base ideale per esplorare la bellezza e la ricchezza ecologica dell’area. I visitatori possono immergersi in un’esperienza autentica, esplorando la natura incontaminata e contribuendo alla preservazione di questo ambiente unico.

Altopiano di Asiago

L’Altopiano di Asiago, noto anche come Altopiano dei Sette Comuni, è una gemma montana situata nel cuore del Veneto. Composto dai comuni di Asiago, Rotzo, Enego, Foza, Roana, Gallio, Lusiana e Conco, quest’ultimo legato agli altri da un’antica fratellanza, l’altopiano offre un’esperienza unica che va oltre la bellezza paesaggistica.

Una delle peculiarità di questa regione è la sua connessione con la Prima Guerra Mondiale. Monumenti e luoghi simbolo, disseminati su tutto l’Altopiano, raccontano storie di coraggio e sacrificio, rendendo questo territorio un teatro di alcune delle battaglie più significative del conflitto mondiale. Esplorare queste testimonianze storiche aggiunge un valore culturale e un’atmosfera unica alla visita.

Asiago, la località più famosa dell’altopiano, è spesso considerata una base di partenza ideale per esplorare l’intero territorio. Tuttavia, chi desidera una vacanza di montagna più rilassante può godersi appieno le sue attrazioni senza spostarsi troppo. L’Altopiano di Asiago offre un’ampia gamma di attività e opportunità, rendendolo il luogo ideale per una vacanza organizzata con facilità e a costi accessibili. Gli appassionati di attività all’aperto troveranno innumerevoli sentieri e percorsi panoramici che attraversano prati alpini e boschi. Le escursioni a piedi o in mountain bike offrono l’opportunità di immergersi nella natura incontaminata e di ammirare viste mozzafiato sulle Prealpi venete. L’Altopiano di Asiago non è solo un paradiso per gli amanti della natura, ma anche per coloro che cercano una vacanza attiva. Gli impianti sciistici offrono opportunità invernali, con piste adatte a tutti i livelli di abilità. Le attività sulla neve, come lo sci di fondo e le ciaspolate, rendono l’altopiano una destinazione ambita per gli amanti degli sport invernali. La gastronomia locale è un altro aspetto da esplorare durante la visita. I prodotti tipici dell’Altopiano, come i formaggi asiaghesi e la carne di malga, deliziano i palati degli ospiti. I ristoranti e le malghe offrono un’ampia scelta di piatti tradizionali, regalando un’esperienza culinaria autentica e saporita.

Parco del Sojo

Il Parco del Sojo è un sito unico nel suo genere, un parco dell’arte immerso nella natura, situato su un terreno montano di circa 8 ettari, per lo più boscoso, attraversato da sentieri e mulattiere di vecchio e nuovo impianto. Questo parco straordinario si distingue per la presenza di sculture d’arte contemporanea dislocate in modo armonioso tra gli alberi e i sentieri, creando una fusione suggestiva tra l’espressione artistica e l’ambiente naturale circostante. Situato in una proprietà privata, il Parco del Sojo offre ai visitatori un’esperienza unica e avvincente. Gli appassionati d’arte e gli amanti della natura troveranno in questo luogo un equilibrio perfetto tra la creatività umana e la bellezza intrinseca del paesaggio montano. L’area, sebbene caratterizzata da un percorso di media difficoltà su terreno accidentato, promette una ricompensa straordinaria per coloro che sono disposti a esplorare. Il parco non è concepito come un tradizionale parco giochi, ma piuttosto come un’esperienza immersiva in cui gli elementi naturali e artistici si fondono in un unicum affascinante. Le sculture d’arte contemporanea presenti nel parco rappresentano una varietà di stili e approcci artistici, catturando l’attenzione dei visitatori e stimolando la riflessione. Questo parco è un tesoro per gli amanti dell’arte, non solo come luogo espositivo, ma come spazio dove l’arte e la natura collaborano per creare un’atmosfera unica. La visita al Parco del Sojo è un’opportunità straordinaria per gli appassionati di arte e per coloro che desiderano immergersi in una cornice naturale unica. È importante notare che, dato il terreno accidentato, è consigliabile indossare abbigliamento sportivo adeguato per godere appieno dell’esperienza. La specificità di questo parco risiede anche nella sua natura privata, rendendolo un luogo esclusivo e unico nella regione del Veneto. Il Parco del Sojo è l’unico parco di arte contemporanea privato nel Veneto e si annovera tra i più importanti parchi d’arte in Italia. La sua esclusività e la sua rilevanza artistica lo rendono una destinazione imperdibile per coloro che cercano un connubio tra arte, natura e avventura. Per garantire un’esperienza ottimale, le visite guidate sono disponibili solo su prenotazione, sia per gruppi che per singoli visitatori.

Itinerario Canalbianco

Il Canalbianco, una via navigabile di 135 km che collega Adria al mare Adriatico, si rivela come un originale percorso, integrando elementi sociali, culturali, ambientali ed economici. Grazie al progetto innovativo di Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia, denominato “Navighiamo il museo diffuso dell’acqua”, è stato creato un inedito itinerario che sposa la bicicletta e la barca, offrendo un’esperienza turistica unica chiamata “bike and boat”. Questa modalità di visita non solo permette di esplorare i luoghi in modo sano e rilassante, ma si trasforma in un viaggio multisensoriale attraverso la storia e la natura. Gli itinerari proposti sono tre, ciascuno ricco di spunti interessanti. Il percorso più esteso segue le vie dell’Archeologia, permettendo ai visitatori di immergersi nei reperti del passato lungo le rive del Canalbianco. La via dell’Acqua, invece, offre un’esperienza più intima con l’elemento liquido, consentendo ai partecipanti di esplorare le bellezze naturali e culturali lungo il corso del canale. Infine, la via tra Ville e Castelli svela la maestosità di dimore storiche come Villa Badoer e il suggestivo Castello di Arquà. Fratta Polesine, con la sua ricca storia e bellezze paesaggistiche, si inserisce perfettamente in questo affascinante itinerario. Attraversare questo territorio significa imbattersi in attrazioni di grande rilievo, come il Museo Nazionale di Adria e il Museo dei Grandi Fiumi, che aprono finestre sul passato e sull’importanza dell’elemento acqua nella formazione di questa regione. Il bike and boat diventa così un’opportunità unica per i visitatori di scoprire la bellezza e la varietà del territorio lungo il Canalbianco. I percorsi sono pensati per soddisfare diverse preferenze, permettendo ai turisti di selezionare l’itinerario che meglio si adatta ai loro interessi e alle loro capacità fisiche. La connessione tra il ciclismo e la navigazione fluviale crea un’esperienza sinergica che cattura l’essenza di questa regione attraverso due prospettive uniche. Le attrazioni lungo il percorso includono tappe imperdibili come Villa Badoer e il Castello di Arquà, testimonianze tangibili della ricca storia e della magnificenza architettonica della zona. La combinazione di cultura, natura e attività fisica rende questo itinerario particolarmente attraente per una vasta gamma di turisti, dai cultori della storia agli amanti dell’outdoor.

Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene

Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, riconosciute come un paesaggio culturale di straordinario valore dall’Unesco, si estendono tra i centri di Conegliano e Valdobbiadene, regalando ai visitatori uno spettacolo visivo unico e coinvolgente. Questo sito, un esempio raro in Italia, è un perfetto connubio tra l’arte millenaria dell’uomo e la bellezza della natura collinare. Il paesaggio delle Colline del Prosecco è un racconto visivo di secoli di lavoro umano, dove la terra è stata modellata con cura e dedizione. La caratteristica principale di questa regione è la presenza dei “ciglioni”, stretti terrazzamenti sovrapposti che si inerpicano sui pendii, creando una ritmica striatura che è diventata l’emblema di questa zona. Su questi ciglioni si coltivano i vigneti, da cui si ricavano le preziose uve utilizzate per la produzione del rinomato Prosecco Superiore DOCG. I borghi e gli insediamenti rurali che punteggiano questo territorio sono autentici scrigni di storia e tradizione. Ogni pietra racconta storie secolari, e si potrà raggiungere anche il borgo di Follina, incluso nell’itinerario insieme ad altri sei comuni veneti. Questi luoghi sono veri e propri testimoni viventi di un’identità che va preservata e tramandata alle generazioni future con il massimo rispetto. Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene non sono solo una destinazione enogastronomica di eccellenza, ma offrono anche opportunità per gli amanti dell’attività fisica e del benessere. I saliscendi delle colline sono ideali per rilassanti camminate e stimolanti itinerari in bicicletta, permettendo ai visitatori di immergersi completamente nella bellezza del paesaggio. Per i più sportivi, la regione offre numerosi campi da golf e strutture indoor. Molti professionisti scelgono queste colline come location per allenarsi, godendo di un ambiente unico di rara bellezza tanto da meritarsi il riconoscimento Unesco.

Sorgenti di Santa Scolastica

Immersa tra le strette vie del borgo di Follina, la sorgente di Santa Scolastica si rivela come un tesoro naturale. Le limpide acque di questa sorgente, che serpeggiano attraverso il cuore del borgo, portano con sé una narrativa avvincente che affonda le radici nel XIII secolo. La leggenda narra che furono i monaci benedettini, custodi della spiritualità e dei segreti della natura, a battezzare le sorgenti con il nome di Santa Scolastica. Questo gesto simbolico, compiuto nel XIII secolo, segnò la transizione da un antico appellativo legato a una divinità pagana a una dedicazione più consona all’ambito monastico. Da allora, la sorgente ha portato con sé un’aura di sacralità, divenendo un punto di riferimento simbolico per la comunità locale. Le acque scaturiscono con grazia, alimentando il torrente Follina, uno dei più brevi d’Italia, che traccia il suo percorso attraverso il paesaggio circostante. La sorgente di Santa Scolastica, oltre a essere un elemento cruciale nella geografia locale, è anche un esempio straordinario di risorgiva di origine carsica. Le acque sorgive emergono con forza dalla terra, creando un ambiente unico e suggestivo, un rituale naturale che continua a sorprendere e affascinare chiunque vi si avvicini. Per i visitatori, una passeggiata lungo il corso delle sorgenti di Santa Scolastica offre l’opportunità di immergersi nella storia e nella spiritualità del borgo. Da un punto di vista turistico, la sorgente di Santa Scolastica diventa un tassello importante nella mappa delle attrazioni di Follina. I visitatori possono apprezzare non solo la bellezza paesaggistica, ma anche la connessione tra l’elemento naturale e la ricca storia monastica della regione.

Riviera del Brenta

La Riviera del Brenta, situata nell’ex mandamento di Dolo, abbraccia i comuni di Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Dolo, Fiesso d’Artico, Fossò, Mira, Pianiga, Stra e Vigonovo, costituendo uno dei due comprensori centrali della città metropolitana, insieme al Miranese. Quattro di questi comuni sono uniti nell’Unione dei Comuni della Città della Riviera del Brenta. Storicamente, il Canal del Brenta, congiungendo Venezia a Padova, era il canale di tendenza, simbolo di piacere e prolungamento ideale del Canal Grande di Venezia. Lungo le sue sponde, oltre settanta ville lussuose fiorirono, progettate da eminenti architetti come Palladio, Scamozzi e Frigimelica, che crearono residenze estive per i patrizi veneziani durante il periodo di “villeggiatura” in terraferma. Oggi, la Riviera del Brenta offre la possibilità di esplorare la sua storia e bellezze naturalistiche in bicicletta. Lungo l’itinerario, si possono ammirare le sontuose ville del passato, immergendosi in scenari suggestivi e avvolgenti. La ciclabile attraversa paesaggi incantevoli, consentendo ai visitatori di rivivere l’atmosfera di un’epoca in cui la nobiltà veneziana sfoggiava la propria ricchezza e raffinatezza in questo angolo di terraferma. Attraverso la pedalata lungo la Riviera del Brenta, è possibile riscoprire la maestosità architettonica delle ville palladiane, immergendosi nella cultura e nell’arte del Rinascimento veneto. La ciclabile offre un’esperienza unica, permettendo ai visitatori di connettersi con la storia, l’arte e la cultura locale.

Brent de l’Art

I “brent” ( dal dialetto valbellunese Brenta) indicano torrenti che scorrono fino a valle attraverso un passaggio stretto e profondo. “Art” viene dal dialetto ardus ( o ardo) e sta per gola rocciosa. L’Ardo è anche un torrente che sfocia nel fiume Piave. Questa conformazione naturale si è formata migliaia di anni fa con l’erosione della roccia e ricordano veri e propri canyon.
Per effettuare una escursione dei “brent” è necessario avere l’equipaggiamento giusto: scarponi da montagna o da trekking e, per la discesa del torrente occorre tutto il necessari per praticare torrentismo. Il percorso è possibile solo ed esclusivamente con il supporto di Guide Alpine. Dal paese di Borgo Valbelluna è possibile fare il percorso ad anello (4 km circa, non impegnativo, accessibile anche per famiglie e bambini): sempre dal borgo sono posizionati i punti più panoramici.

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