Si deve all’origine vulcanica dell’Arcipelago delle Isole Eolie la presenza di numerosi anfratti e grotte marine lungo le coste delle “sette sorelle”, e di tutte queste, la più grande si trova sul versante nord occidentale di Filicudi. La Grotta del Bue Marino di Filicudi ha una larghezza di 30 metri, il che la rende accessibile anche con piccole imbarcazioni, oltre che a nuoto. Due le caratteristiche che la distinguono e la rendono una delle più suggestive del Mediterraneo: i favolosi effetti di bioluminescenza, e il rumore del mare che si infrange sulle rocce, che sembrando il muggito di un bue dà il nome alla grotta stessa. Un luogo da visitare, per apprezzare la bellezza selvaggia di quest’isola.
Avatours / types of tourists: Turista Naturalistico
Terme di Contursi
Affermare che le acque di Contursi Terme, nel salernitano, siano fra le più prodigiose al mondo può sembrare un’iperbole, ma vero è che contengono la più alta percentuale di anidride carbonica di tutta Europa, caratteristica che le rende particolarmente utili per curare la forma cronica delle vascolopatie, oltre ad artrosi, artriti, reumatismi, gotta, malattie della pelle e dell’apparato respiratorio. Acque altamente curative e pure abbondanti: quindici le sorgenti termali del fiume Sele, distinte in tre gruppi in base alla composizione: salso-bromo-iodiche, solfuree e bicarbonato-alcaline. Ognuna delle sorgenti ha quindi una sua peculiarità terapeutica.
In una sequenza data dalla temperatura delle acque, queste sono le varie sorgenti cui ci si può risanare: le Fonti di S. Antonio, ricche di sostanze sulfuree e alcaline e con una temperatura di 40°C, sono indicate per la cura delle malattie delle mucose, dell’apparato genitale, nel recupero di fratture e lussazioni ma anche per l’anemia, l’asma bronchiale e il linfatismo. Le acque della Fonte di Pruno Sottano, invece, sgorgano a 31°C e sono ricche di sostanze carboniche, alcaline, calcaree e boriche. Ciò le rende indicate per la cura delle affezioni croniche dell’apparato respiratorio, delle malattie reumatiche, per l’artrosi e le artriti. La Fonte Radium, la cui acqua sgorga a 23°C, è utile per curare le malattie della pelle, i reumatismi, l’artrosi, l’obesità, le malattie respiratorie e vari disturbi dell’apparato genitale femminile. L’acqua della Fonte del Volpacchio, 12°C di temperatura, alcalina e ricca di sostanze oligominerali e bicarbonato, è utile per la cura di malattie epatiche, pancreatiche, gastrointestinali, uricosuriche, dell’apparato respiratorio e per le malattie dermatologiche.
Queste acque alimentano ben cinque stabilimenti termali presenti in zona, con annesse strutture ricettive confortevoli e ben organizzate: le Terme Capasso, le Terme Cappetta, le Terme Forlenza, le Terme Rosapepe e le Terme Volpacchio.
Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano
La visita del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano assomiglia a un gioco di “scatole cinesi”, perché nei suoi 181.000 ettari di superficie tutti in provincia di Salerno, assomma un’incredibile quantità e varietà di paesaggi ed emergenze meritevoli di attenzione da risultare una destinazione a se stante, in una Campania già ricca di per sé di attrattive. Compreso fra i Golfi di Salerno e Policastro e proteso verso l’interno fino ai piedi dell’Appennino campano-lucano, il Parco presenta alternativamente coste con spiagge di sabbia, falesie, scogliere e grotte, zone collinari ammantate di olivi e viti e rilievi montuosi con fenomeni carsici e fitte boscaglie di macchia mediterranea, piccole piane e infine il Vallo di Diano, con un’escursione che va da zero ai 1742 metri del Monte Alburno. Flora e fauna endemiche fanno il resto, animando questa natura prorompente, rendendola ancor più una meta ideale per appassionati di outdoor.
Partendo dal borgo marinaro di Agropoli, nell’Area Marina Protetta di Santa Maria di Castellabate si incontra la bellissima Punta Tresino, un perfetto incipit per un itinerario che poco dopo tocca il suggestivo Promontorio di Licosa – legato al mito della sirena Licosa che qui davanti si inabissò per amore di Ulisse – i borghi di San Marco e Ogliastra Marina e le Ripe Rosse di Montecorice, dove si concentrano alcuni significativi spunti architettonici: la Torre dell’Arena, la cappella della Madonna delle Grazie con il suo mulino a vento, la chiesa di San Biagio del XVI secolo, e poco fuori dall’abitato, il Santuario rupestre di San Mauro Martire.
Vicino all’antico centro agricolo di Pollica si trova il MuSea, il Museo Vivo del Mare di Pioppi: allestito all’interno dello storico Palazzo Vinciprova, tutelato dai Beni Culturali e noto come “Il Castello” per la sua architettura, dal 2013 è gestito da Legambiente Onlus, e comprende una serie di acquari che illustrano le varie forme di vita marina. Di meraviglie sommerse si parla anche a Palinuro, nota per le grotte disseminate lungo la costa, verde di oliveti e macchia. Si chiama per esempio Grotta della Cala dei Monti uno degli antri ricavati nelle scogliere frastagliate dell’Area Marina Protetta Costa degli Infreschi e della Masseta, attrazione del borgo di Marina di Camerota, insieme al Vallone del Marcellino e alla Cala degli Infreschi, così chiamata per le innumerevoli vene d’acqua dolce che sgorgano sotto la sabbia.
Volgendosi verso l’entroterra, ci si stupisce invece per la presenza di marmitte dei giganti, rapide, cascate e due stupendi ponti medievali a schiena d’asino, da cui si parte alla scoperta della Valle Soprana, zona nota agli appassionati di speleologia per la spettacolare Grava di Vesalo. Si tratta di un inghiottitoio, vale a dire una particolare conformazione carsica costituita da un doppio pozzo di 43 e 100 metri sul cui fondo si apre una caverna a galleria. Un luogo accessibile solo ad esperti speleologici, mentre agli altri rimane da immaginare il groviglio di pozzi, cascate e laghetti che si dipanano nell’oscurità, così come per la Grava di Raccio, vicino a Piaggine, profonda ben 224 metri. Di grande fascino anche il borgo fantasma di Roscigno Vecchio, di cui si ricordano usi e costumi nel piccolo Museo Etnografico allestito nei locali dell’ex casa canonica e del vecchio municipio.
Nel Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano si colloca anche il Santuario della Madonna di Novi Velia, sulla vetta del Monte Gelbison o Monte Sacro, memoria del passaggio dei monaci Basiliani in questa terra e di un’antica leggenda che vuole il luogo consacrato dagli Angeli, evento ancora oggi ricordato con una suggestiva processione in cui uno o più donne procedono cantando litanie e tenendo in equilibrio sul capo la “centa”, una sorta di corona di cento candele adorne di nastri colorati.
A chiudere questo itinerario intessuto di storia, arte, tradizioni e molta natura, nulla di meglio che la visita a due borghi davvero sui generis: Roccagloriosa, risalente al IV secolo a.C., dove si trovano resti di tombe del periodo lucano, e San Severino di Centola, borgo medievale di cui rimangono il castello, il palazzo baronale e alcune antiche abitazioni sul ciglio di uno strapiombo detto la “Gola del Diavolo”. Solo un esempio dei molti spettacoli offerti dalla natura nel Parco, che conta più di 400 fra grotte, gallerie e cavità sotterranee, alcune con tracce umane del Paleolitico.
Parco Sempione
Il Parco Sempione, situato nel cuore di Milano, è un’oasi verde caratterizzata da una ricca varietà di alberi e arbusti. Fondata nel 1890, questa area verde è il secondo parco più grande della città e trae il suo nome dalla sua posizione sulla linea che collega il Duomo al Passo del Sempione, attraverso l’Arco della Pace.
Importanti monumenti e edifici storici fanno da confini del parco, come il maestoso Castello Sforzesco, l’arena sportiva Gianni Brera, l’imponente Arco della Pace, la Triennale di Milano e l’Acquario Civico. All’interno di questo spazio affascinante, gli appassionati di natura possono ammirare una vasta gamma di alberi e arbusti, tra cui agrifoglio, catalpa, cedro dell’Atlante, dell’Himalaya e della California, faggi, pini, ginkgo, ippocastani, noci, pioppi, magnolie, querce rosse, ortensie, camelie, rododendri e molti altri.
Il laghetto recintato ospita graziose anatre e presenta un pittoresco ponte in ghisa noto come “delle Sirenette”, un romantico luogo per gli innamorati. La fontana dell’acqua marcia, un tempo ritenuta miracolosa per le sue acque solforose dalle presunte proprietà benefiche è un altro punto di interesse. Il parco offre anche una vasta area giochi per i bambini, percorsi vita e sentieri sterrati ideali per passeggiate a piedi o in bicicletta, quattro aree canine, chioschi e bar per pause rilassanti.
Oltre a essere uno spazio di relax, il Parco Sempione è un luogo di cultura e intrattenimento. I visitatori possono godere di mostre artistiche e botaniche o partecipare agli spettacoli presso l’Arena Civica Gianni Brera.
Pista ciclabile del Canale Villoresi
La pista ciclabile del Canale Villoresi permette di compiere un viaggio attraverso la pittoresca campagna lombarda, seguendo il corso del canale progettato da Eugenio Villoresi nell’Ottocento per l’irrigazione dei campi. Lungo 85 chilometri, questo itinerario ciclabile piatto è accessibile a tutti i tipi di biciclette. Perfetto anche per famiglie con bambini. La pista permette di esplorare le ricchezze naturali e paesaggistiche della regione, attraversando campi coltivati, parchi e boschi.
Partendo nei pressi di Somma Lombardo e terminando vicino a Cassano d’Adda, la pista offre diverse possibilità di deviazione per esplorare le bellezze dei comuni attraversati o per collegarsi ad altre piste ciclabili.
La ciclabile è facilmente accessibile da Monza, offrendo due direzioni: ovest verso Muggiò, con destinazione finale il fiume Ticino, o est verso Cassano d’Adda, terminando al Parco Adda Nord. Il tratto Monza-Ticino attraversa il paesaggio agricolo lombardo, con suggestivi scenari di campagna.
Attraversando il Parco della Boscherona, confine tra Monza e Muggiò, i ciclisti possono fare una pausa in un ampio spazio verde cittadino con attività ricreative, campi da gioco e altre strutture sportive.
Il percorso Monza-Adda è più urbanizzato, consentendo ai ciclisti di raggiungere il suggestivo Parco della Reggia di Monza attraverso la ciclabile di Viale Cesare Battisti, con la possibilità di esplorare il centro città e i Musei Civici di Monza. La città offre una rete strutturata di servizi per i ciclisti, rendendo l’esperienza ancora più accogliente per chiunque voglia godersi questa affascinante avventura in bicicletta.
Parco Naturale Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo
L’antica Via Traiana e i misteriosi dolmen, i frantoi ipogei e le affascinanti masserie patrizie, la Cava di Pezza Caldara, le lame scavate nella roccia, gli insediamenti rupestri, gli impianti di itticoltura. E poi, gli habitat naturali del SIC, il Sito di Importanza Comunitaria “Litorale brindisino”, compreso nella rete europea “Natura 2000”, improntati alla salvaguardia di specie di flora e fauna a rischio di estinzione. Questo il complesso identikit del Parco Naturale Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo, esteso nei territori di Ostuni e Fasano, nel brindisino, su circa 1.100 ettari, lungo 8 km di costa e 55 km di perimetro. Un’area che non smette mai di sorprendere, offrendo una varietà di paesaggi unica nel suo genere, alternando spiagge, dune fossili, zone umide, gravine e distese di oliveti secolari in cui è bello perdersi, a piedi o su due ruote.
Greenway Voghera-Varzi
L’Ambito territoriale della Greenway Voghera-Varzi abbraccia una vasta porzione dell’Oltrepò Pavese, delineandosi attorno a elementi ambientali, come il corso del Torrente Staffora e infrastrutturali, come il percorso dell’ex ferrovia Voghera-Varzi. Questo itinerario, partendo dalla città di Voghera, si estende fino a Varzi, attraversando l’intera Alta Valle Staffora e creando connessioni con territori limitrofi, anche se non direttamente coinvolti nella greenway. Questi luoghi sono profondamente interconnessi dal punto di vista turistico e ambientale.
Attualmente, il tratto dotato di infrastruttura ciclo-pedonale inizia dalla velostazione di Voghera e attraversa i comuni di Codevilla, Retorbido fino a Rivanazzano Terme di cui attraverso la Greenway, è possibile recuperare visitare le bellezze artistiche, naturali, culturali e testare le molteplici produzioni tipiche.
Cascata delle Marmore
Rafting, soft rafting, torrentismo, hydrospeed, kayak, river walking e, ovviamente, trekking.
Nel Parco Regionale Fluviale del Nera si può praticare ogni genere di attività all’aperto, cui si aggiungono le escursioni speleologiche nelle grotte e formazioni carsiche scavate nei dintorni della Cascata delle Marmore.
Sei gli itinerari segnalati e ben tracciati che si dipanano nei boschi, lungo i quali spesso e volentieri ci si può fermare per ammirare da diversi punti di osservazione il salto di 165 metri della cascata, annoverata fra le più alte d’Europa.
Riserva Naturale di Punta Aderci
Punta Aderci o d’Erce è il toponimo attribuito a uno dei tratti più suggestivi del litorale abruzzese, noto come Costa dei Trabocchi.
In corrispondenza di questo promontorio si sviluppano i 285 ettari della Riserva Naturale Guidata Punta Aderci, area protetta che dal 1998 tutela spiaggia, mare e natura selvaggia.
L’area prende tutto il tratto di costa del comune di Vasto, fino a lambire la foce del fiume Sinello, circondata da un meraviglioso bosco di latifoglie. Una meta da scoprire con la giusta attrezzatura per il trekking, da lasciare poi sulla sabbia per un tuffo ristoratore che in poche bracciate porta a esplorare gli anfratti di Punta Aderci.
Giardini Reali di Monza
I Giardini Reali di Monza, che circondano la celebre Villa Reale, offrono uno spettacolo di bellezza ineguagliabile. Costruiti su progetto del geniale architetto Piermarini nel 1777, su iniziativa dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria per suo figlio Ferdinando I, questi giardini costituiscono un vasto spazio verde ricco di bellezze naturali.
Inizialmente concepiti secondo lo stile geometrico e regolare della moda francese, i Giardini Reali sono stati successivamente arricchiti da un viale a doppio filare di alberi, collegando simbolicamente la Reggia di Monza alla città di Milano, enfatizzando il potere e la magnificenza del principe attraverso la maestosità dei giardini.
Oltre a offrire panorami straordinari i Giardini Reali svolgono un ruolo fondamentale dal punto di vista ecologico e naturalistico per la città di Monza. Con una superficie di circa 40 ettari, ospitano una varietà di alberi ultrasecolari noti come “giganti verdi”, come le due querce monumentali che risiedono nei giardini da due secoli.
Nell’avancorte della Villa il roseto aggiunge un tocco magico al paesaggio. Situato su un terreno ondulato con un pittoresco laghetto, il roseto offre percorsi che consentono di ammirarne tutto il suo splendore.