I Borghi del Veneto

Il territorio presenta cammini e sentieri praticabili e accessibili su vari livelli. A Este è attivo il “Sentiero del Principe”, mentre a Marostica è ben segnalato il “Cammino del Beato Claudio” mentre a Soave sono accessibili i cammini culturali denominati “Dei 10 capitelli”, “Sulla via dei Fossili” e la “Vecia via della Lana”.

I Borghi del Veneto

Cultura, natura, enogastronomia di qualità. Nel cuore del Veneto sono visitabili borghi di rara bellezza in un territorio suggestivo custode di saperi e sapori che rendono questa destinazione affascinante e ancora tutta da scoprire.

Tra le province di Belluno, Venezia, Padova, Treviso, Vicenza, Verona e Rovigo sorgono 14 borghi autentici e unici dove è possibile coniugare il piacere della gastronomia veneta di qualità, la possibilità di immergersi in emozionanti percorsi naturalistici e concentrarsi su affascinanti siti culturali e storici dove arte e architettura si fondono in una perfetta simbiosi.

Il tutto impreziosito da eventi di spessore legati alla storia ed alle millenarie tradizioni dei suoi borghi. L’identità dei borghi la si evince già dalla loro collocazione territoriale: si va da avamposti a forte vocazione storico-culturale (Este, Marostica, Soave), passando per borghi tipicamente montani (San Pietro di Cadore, Borgo Montebelluna) fino a realtà a vocazione marittima o termale (Dolo, Noale). Tutti hanno in comune una radicata tradizione enogastronomica che varia da ricette tipicamente montane a quelle più in linea con i piatti regionali veneti sia di terra che di mare.

Una varietà importante che consente di spaziare su varie tipologie con l’utilizzo di materie prime di qualità e prodotti certificati dei territori. Dal punto di vista naturalistico la destinazione offre numerosi spunti grazie al posizionamento dei borghi (offerta che va dai percorsi montani e collinari di trekking, bike e cicloturismo fino alle esperienze di pescaturismo delle zone marittime nel veneziano) ed al pullulare di associazioni locali, collegate a guide turistiche, escursionistiche e ambientali, che, in concerto con gli uffici turistici locali e regionali, garantiscono l’accesso a numerosi sentieri naturalistici in diversi mesi dell’anno.

Proprio le certificazioni e i riconoscimenti (culturali, gastronomiche e naturalistiche) rendono la destinazione, nel suo insieme, ben strutturata: siti Unesco, Bandiere Arancioni Touring Club, Borghi più Belli d’Italia, Città Slow, Città della Ceramica, Città del Vino, prodotti Dop, Doc, Igp, PAT. La quasi totalità dei borghi della destinazione rientra in DMO o ambiti turistici. Buona la raggiungibilità considerato che la maggior parte dei borghi ricade a ridosso delle principali arterie regionali di collegamento con le grandi città venete: buoni i collegamenti ferroviari.

Dalla sentiment analysis complessiva dei 14 borghi del territorio analizzato vengono confermati i tre seguenti asset: cultura, natura e enogastronomia come attrattori principali della destinazione veneta.

Il Cammino di Sant’Agostino

La componente naturalistica riveste un ruolo significativo lungo questo percorso. Numerose tratti, o addirittura intere sezioni, si snodano attraverso paesaggi incontaminati, offrendo ai viaggiatori un’esperienza immersiva nella natura. Questo aspetto può costituire un’interessante prospettiva per coloro che desiderano affrontare questo cammino, andando oltre la dimensione religiosa.

Il Cammino di Sant’Agostino

Il Cammino di Sant’Agostino offre un’opportunità unica per immergersi nella natura e scoprire un territorio ancora poco esplorato, ricco di autentici paesaggi naturali. Grazie al suo ritmo lento, questo percorso promuove un turismo sostenibile, rispettoso dell’ambiente e a impatto zero.

Che si scelga di percorrere le tappe a piedi, in bicicletta o a cavallo (ove consentito), il cammino offre un modo ideale per connettersi con il territorio circostante e ammirare gli splendidi scenari naturali. Lungo l’itinerario diversi parchi regionali ad arricchire l’esperienza.

Nella regione della Brianza, ad esempio, il Parco della Valle del Lambro offre una varietà di ambienti, dai boschi di robinia ai prati, consentendo di avvistare una vasta gamma di fauna e flora. Il Parco di Monza, situato a sud, conserva tracce dell’antica Brianza del XIX secolo, con i suoi boschi, prati e corsi d’acqua.

Il tratto tra Montevecchia e Imbersago ospita il Parco di Montevecchia e Valle del Curone, caratterizzato dall’armoniosa fusione tra paesaggi naturali e insediamenti umani tradizionali. Nella zona nord-orientale del percorso si trova il Parco Adda Nord, famoso anche per le sue opere di ingegneria idraulica e per siti di interesse archeologico industriale.

Nei pressi di Milano, due parchi offrono paesaggi agrari, canali navigabili e caratteristiche fontane. A Pavia, il Parco Lombardo della Valle del Ticino si estende lungo il corso del fiume, da lago Maggiore fino alla sua confluenza nel Po, offrendo una varietà di paesaggi, dalla brughiera alla foresta planiziaria.

Il Cammino di Sant’Agostino

Il percorso attraversa diverse province della Lombardia, tra cui Como, Lecco, Monza Brianza, Milano, Pavia, Varese e Bergamo, seguendo numerosi corsi d’acqua della regione, come il Ticino, l’Adda, il Serio, il Lambro, il Seveso, l’Olona e il canale Villoresi, insieme al Torrente Molgora e ai Navigli. Lungo questi affluenti, i visitatori possono godere di momenti di relax passeggiando lungo gli argini o percorrendo le tratte in bicicletta o a cavallo ma solo in alcuni tratti selezionati.

La Via Postumia

La Via Postumia offre un percorso immerso in paesaggi e ambienti naturali di notevole interesse. Alcune tappe seguono il corso del fiume Mincio, come la seconda tappa da Volta Mantovana a Rivalta sul Mincio. Qui si attraversano “prati stabili”, aree che forniscono foraggio biologico per le numerose mandrie di vacche da latte presenti nella zona. La terza tappa si snoda all’interno del Parco Naturale del Mincio, conducendo al suggestivo Lago Superiore di Mantova, un’oasi di naturalità e testimonianza delle antiche attività legate alle economie fluviali come pesca, caccia e raccolta della canna.

Parte del percorso segue anche il corso fluviale dell’Oglio, che prima di unirsi al Po, si perde in sinuosi meandri attraverso boschi e pioppeti. Lungo le sponde del fiume, i “lanche”, rami abbandonati, fungono da habitat per una varietà di specie animali, contribuendo alla biodiversità della zona. Durante questa parte del cammino, i sentieri corrono lungo l’argine sinistro del fiume, lontani da insediamenti abitativi.

Attraversando la pianura, il percorso prosegue su sentieri sterrati, offrendo scorci suggestivi della campagna mantovana: casali rurali, canali d’irrigazione e boschetti. Qui, i suoni della natura, come il canto degli uccelli e il mormorio dell’acqua, creano un’atmosfera autentica e rilassante.

Le tappe finali del cammino conducono attraverso colline, dove i vigneti rappresentano l’essenza dell’agricoltura della provincia di Pavia al di là del Po.

La Via Postumia

La Via Postumia, con le sue oltre 40 tappe, può essere distinta in due tratti, ciascuno con il proprio carattere e paesaggio unico.

La prima parte dell’itinerario, da Aquileia a Piacenza, è generalmente considerata più agevole, caratterizzata da percorsi pianeggianti e accessibili.

La seconda parte, che collega Piacenza a Genova, presenta un percorso più impegnativo, attraversando paesaggi collinari e boschivi.

La Via Postumia

La Via Postumia offre un’opportunità unica per conoscere la flora e la fauna lungo alcuni dei fiumi più importanti d’Italia, tra cui il Po e l’Oglio.

Numerosi tratti del percorso si snodano lungo gli argini di questi fiumi, veri e propri serbatoi di biodiversità che ospitano una vasta gamma di specie animali e vegetali.

Lungo il cammino, sono presenti tappe naturalistiche come la riserva Torbiere di Marcaria, l’Acquario del Po e il Museo Paleoantropologico del Po, che offrono l’opportunità di approfondire la conoscenza di questo ecosistema unico e affascinante.

La Via Postumia

Il Cammino della Via Postumia si estende per circa 932 km, attraversando sei regioni italiane: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Liguria.

Il tratto lombardo della Via Postumia attraversa le pittoresche località di Peschiera, Mantova, Cremona e Voghera, offrendo agli escursionisti la possibilità di percorrerlo a piedi, in bicicletta o a cavallo.

Il percorso a piedi e in bicicletta coincide dalla partenza ad Aquileia fino ad Albareto, ad eccezione della tappa tra Vicenza e Lonigo, dove è stata tracciata una variante specifica per i ciclisti. Da Albareto a Genova, sebbene il percorso ciclabile non sia chiaramente definito, è disponibile una traccia GPS e GPX per evitare i sentieri più tecnici.

La prima parte del cammino, da Aquileia a Piacenza, si svolge prevalentemente in pianura, attraverso strade secondarie, carrarecce e piste ciclabili, permettendo agli escursionisti di ammirare un paesaggio agricolo e visitare città d’arte come Aquileia, Palmanova, Treviso, Vicenza, Verona, Peschiera del Garda, Mantova, Cremona e Piacenza.

Il percorso della Via Postumia può essere affrontato in tutte le stagioni, anche se durante l’estate è consigliabile seguire il tratto da Piacenza a Genova, che presenta dislivelli più impegnativi ma temperature meno calde.

Il Cammino di Sant’Agostino

Il Cammino di Sant’Agostino è un itinerario di pellegrinaggio mariano ricco di significato storico e spirituale, dedicato a Sant’Agostino d’Ippona, filosofo, vescovo e teologo cristiano del IV e V secolo. Collega cinquanta santuari mariani della Lombardia, toccando luoghi chiave legati alla vita di Sant’Agostino, come Rus Cassiciacum (Cassago Brianza), Milano (dove fu battezzato) e Pavia (dove si trovano le sue reliquie).

Lungo 926 km da Pavia a Genova, il percorso è rappresentato come una rosa. Il fiore rappresenta un percorso circolare chiuso di oltre 350 km, iniziando e terminando a Monza, toccando 30 santuari mariani e transitando per Rus Cassiciacum. Le foglie orientali e occidentali offrono percorsi aggiuntivi da Milano a Monza attraverso canali e vie d’acqua, toccando santuari mariani e collegando l’aeroporto di Orio al Serio (est) e Malpensa (ovest) per i pellegrini.

Il gambo del fiore unisce Monza, Milano, Pavia e Genova lungo il Naviglio Grande, il Naviglio Pavese e la Via del Sale e si sviluppa per circa 68 km in Lombardia, sino a Pavia.

Questo cammino non solo offre un’esperienza di pellegrinaggio ma anche un viaggio attraverso la storia e il pensiero di Sant’Agostino, integrando elementi naturali e culturali lungo il percorso.

Skip to content