Valdinievole

Si chiamano Tettuccio, Regina, Excelsior, Leopoldine, Salute, Redi e Torretta. Sono le fonti di Montecatini Terme, in Valdinievole, provincia di Pistoia, da cui sgorgano acque benefiche per varie patologie – del fegato e dei reni in particolare – ma che vengono impiegate anche per massaggi, terapie fisiche, fanghi, saune, bagni ozonizzati, trattamenti estetici, cure inalatorie, programmi antiâge e programmi di remise en forme personalizzati.

Nella vicina Monsummano Terme ci sono poi altre due fonti di acqua termale, entrambe dall’aspetto assai suggestivo: Grotta Parlanti, conosciuta fin dal 1700, ha una sorgente unica situata a oltre 110 metri all’interno di una montagna, da cui fuoriesce a una la temperatura costante pari a 32 °C; e la Grotta Giusti, oggi inclusa in un noto resort termale ricavato nell’ex dimora ottocentesca del poeta Giuseppe Giusti. La Grotta è in questo caso frutto di un fenomeno carsico, con stalattiti e stalagmiti e una temperatura naturale costante che crea l’ambiente giusto per la cura di malattie respiratorie croniche.

Sacro Monte di Oropa

I numeri sono di quelli che contano: 800 specie floristiche, distribuite su una superficie di circa 1.500 ettari e un territorio compreso tra i 750 e i 2388 metri di altezza. Per preservare tutto questo, nel 2005 è stata istituita la Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Oropa, che tutela la conca di Oropa, in provincia di Biella, al centro della quale si trova appunto l’imponente Santuario.

Se già di per sé il Santuario è un luogo che stimola il movimento per la sua vastità, la Riserva ne è il prolungamento in natura, facendo da scenario ideale per passeggiate, trekking, alpinismo, mountain bike, sci alpino e sci di fondo. Partendo dal Santuario, si possono intraprendere la cosiddetta «Passeggiata dei preti», che offre meravigliosi scorci sul complesso architettonico, e altri itinerari più impegnativi fra cui quello che porta verso la galleria Rosazza, il lago della Mora e la Muanda, dove arriva il sentiero che sale da Pollone intitolato al beato Pier Giorgio Frassati.

Sacro Monte di Oropa

Bastano un’ora da Milano o mezz’ora da Torino per arrivare alla stazione ferroviaria di Santhià, da cui si diparte il Cammino di Oropa che in quattro tappe giunge al Santuario di Oropa. Lungo le prime due tappe – da Santhià a Roppolo e da qui a Sala Biellese – il tragitto ripercorre i passi della Via Francigena, per poi risalire la Serra d’Ivrea. E questo nei primi due giorni. Poi, negli altri due, da Serra si transita per il Santuario di Graglia e infine si giunge al Santuario di Oropa.
Bellezze paesaggistiche, storiche e culturali si alternano fra distese pianeggianti e rilievi che anticipano le Alpi Biellesi, consentendo di cogliere la spiritualità dei luoghi, la piacevolezza di una vita semplice, agreste, e per questo perfetto nesso fra natura e anima. Il cammino è ben segnalato, e permette di “riscuotere” Credenziale e Testimonium per prepararsi ad affrontare per esempio la Via Francigena o il Cammino di Santiago.

Dolomiti – sito UNESCO

Nel Parco Dolomiti Bellunesi si sviluppano decine di itinerari, su strade forestali, mulattiere, vie ferrate, da scegliere a seconda del “mezzo” usato, piedi, bici o cavallo. In particolare, sei sono a tema, fra cui storia, archeologia, attività umane tradizionali e geomorfologia, molto ben organizzati e alla portata di tutti per il dettaglio informativo delle guide e una specifica tabellazione. In alcuni casi si è trattato di un recupero di percorsi un tempo sfruttati per lo spostamento degli uomini e delle merci, o anche da pastori e agricoltori, militari e religiosi.

Thermae Abano Montegrotto e Colli Euganei

Di stazioni termali ce ne sono a decine, forse a centinaia in Italia, per non parlare dell’Europa, e in entrambi i casi, il più grande per estensione delle sue sorgenti è quello del Bacino Termale Euganeo, con un’area di 36 kmq. Acqua, fango e vapore termale sono un’importante attrazione turistica, oltre che il motore dell’economia locale, dovuto allo sfruttamento di tali risorse per scopi terapeutici. Già in epoca romana erano attivi importanti stabilimenti termali, ricordati da Tito Livio e Plinio il Vecchio, e persino sotto il dominio della Serenissima Repubblica il turismo di benessere era contemplato da aristocratici e personalità. Oggi, i numerosi alberghi del complesso Thermae Abano Montegrotto sono attrezzati con ogni genere di tecnologia per realizzare trattamenti curativi e di bellezza, facendo della destinazione una leader del settore.

Pedemontana veneta e Colli

Si comincia con i lievi pendii, poi si passa alle colline e infine alle montagne. Lungo la Pedemontana Vicentina si può affrontare qualsiasi tipo di sentiero escursionistico, in una progressione di dislivello, pendenza e difficoltà che ha un che di sfidante. Che sia una tranquilla gita con bimbi al seguito o una di quelle giornate dedicate allo sport intenso, nei dintorni di Vicenza si può trovare ogni genere di terreno pronto per chi ha voglia di trascorrere del tempo all’aria aperta.

Mountain Bike, ciclismo, nordic walking ed equitazione sono le alternative alla semplice camminata, ma per i più arditi, c’è anche l’opzione dell’arrampicata sulle pareti rocciose di Lusiana, che in inverno lasciano spazio alle piste da sci di fondo e alpino sulle varie piste dell’Altopiano e di Caltrano.

Se si è in cerca di un’esperienza ancora più estrema ma da fare in sicurezza, a Caltrano, Chiuppano, Calvene e Thiene è possibile lanciarsi in volo con parapendii e deltaplani in tandem con esperti istruttori. Da Thiene poi si decolla anche in elicottero, mongolfiera e paracadute.

Cavallino – Treporti

Dal Lido di Jesolo si prosegue verso Sud, fino a lambire le ultime isole della Laguna di Venezia. Qui, su una lingua di sabbia circondata da dune, pinete, orti, spiagge dorate, barene e valli da pesca, si colloca Cavallino Treporti, su un lembo di terra che fino al 1888 era circa la metà rispetto a oggi, ma che la costruzione di una diga foranea ha implementato allungando la penisola di circa 150 metri ogni dieci anni.

In questo habitat ideale per la pratica del birdwatching, dell’escursionismo a piedi, in bici e in barca, si inserisce un perfetto sistema di accoglienza, per così dire, en plein air, con una trentina di campeggi attrezzati e villaggi vacanza adatte anche alle famiglie con bambini. Veleggiando ci si può addentrare fino alla foce del Sile, tra le darsene e le “peocere”, i tipici vivai di cozze, ingrediente che, insieme al pesce fresco, rientra nei menu dei ristoranti della zona.

Lago di Garda

In molti credono che il termine Benacus sia di origine romana, mentre sarebbe addirittura precedente, risalendo al periodo celtico, con il significato di “bennacus”, ossia “cornuto”, per via della presenza dell’isola di Sirmione. Secondo i Romani Benacus era anche la personificazione del lago stesso, associata al dio Nettuno. Garda deriverebbe invece dalla cultura germanica, che si diffuse sulle sponde del Lago fin dal VI secolo, come testimoniano non solo i toponimi Garda e Gardone Riviera, ma anche tutte le numerose derivazioni sparse lungo le sue sponde: Gàrdola, Gardoncino, Gardoni, Guàrdola e Le Garde. In particolare, trarrebbe origine dal termine “warda”, ovvero “luogo di guardia” o “luogo di osservazione”.

Il fascino del Lago di Garda nasce soprattutto dalla particolare orografia che lo caratterizza: per rendersene conto basta salire sulla cima Comer, a 1.280 metri, sopra Gargnano, e guardarsi attorno. I rilievi maggiori che lo circondano sono la cima Presanella (3.556 metri), il monte Adamello (3.554 metri), e il Monte Baldo (2.218 metri), con accanto il Monte Altissimo di Nago (2.078 metri) e sullo sfondo le Alpi. Osservando il Lago da Gargnano, belvedere naturale, si può cogliere l’insieme della sua superficie lacustre: lunghezza di 52 km, 95 km del bacino, mentre le rispettive larghezze sono di 16 km e 42 km nel punto più ampio. Tre le province che si suddividono i numerosi Comuni che affacciano sul Benaco: la provincia di Brescia (Sirmione, Desenzano del Garda, Lonato del Garda, Padenghe sul Garda, Moniga del Garda, Manerba del Garda, San Felice del Benaco, Salò, Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Gargnano, Tignale, Tremosine sul Garda, Limone sul Garda), quella di Verona (Peschiera del Garda, Castelnuovo del Garda, Lazise, Bardolino, Garda, Torri del Benaco, Brenzone, Malcesine) e quella di Trento (Riva del Garda, Nago-Torbole, Arco).

Allargando lo sguardo e allontanandosi in direzione Sud, si nota un grande anfiteatro di colline di origine morenica, nato dal deposito di detriti del grande ghiacciaio del Garda. Stesso panorama guardando verso Solferino, le cui colline sono anch’esse di origine morenica e abitate sin dai tempi della preistoria. Un contesto di grande pregio naturalistico, con vegetazione tipica del clima mediterraneo come l’olivo, la vite e le agavi, rese rigogliose da un microclima mite anche in inverno, e che vanta anche un ricco patrimonio faunistico, fra cui spiccano esemplari di rari uccelli: vedi l’airone cinerino e rosso, la nitticora, il tarabuso, la garzetta e molte specie di anatidi (ad esempio l’alzavola, la marzaiola e il germano). Habitat ideale anche perché tutelato da varie aree istituite a “santuario”, quali il Parco regionale del Mincio, la Riserva naturale di Castellaro Lagusello e il biotipo del Lago del Frassino, e il celebre Parco Giardino Sigurtà.

Sullo specchio d’acqua del Lago di Garda si riconoscono anche cinque isole, tutte di dimensioni piuttosto ridotte. L’isola del Garda, la più grande, fu scelta nel 1220 da San Francesco d’Assisi come luogo per la costruzione di un monastero, poi soppresso nel Settecento e sostituito da un palazzo ottocentesco in stile neogotico veneziano. Di fronte c’è l’isola di San Biagio, detta “dei Conigli” in quanto nel XVI secolo era zona di caccia grazie all’abbondanza di roditori. La sua vicinanza alla costa la rende raggiungibile a piedi nei periodi di siccità, cosa che accade anche per l’isola del Sogno. Infine, di fronte a Malcesino ci sono l’Isola degli Olivi e a Sud l’isola del Trimelone.

Il Lago di Garda è soggetto a una serie di fenomeni che lo rendono scenario ideale per la pratica di sport acquatici. Verso mezzogiorno, nella parte settentrionale, in corrispondenza di Torbole e Nago, si sviluppa un vento teso, perfetto per windsurf e kite. Mentre un po’ in tutto il bacino si verificano le cosiddette sesse, ovvero un repentino innalzamento del livello del lago, mediamente di 30 cm, che può durare pochi minuti come ore, collegato a un calo improvviso della pressione atmosferica.

Lunigiana

Il Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano offre due grandi vantaggi per chi cerca una destinazione “sport oriented”. Il primo è che per chi vive a Bologna, Firenze, Genova e Milano è quasi una destinazione “fuori porta”, essendo raggiungibile in un range temporale che va da un’ora a massimo due per i milanesi. E poi, concentra in sé il contesto ideale per la pratica di varie discipline. Dalla semplice passeggiata alla camminata, al trekking, arrampicata, bicicletta, cavallo, sci e ciaspole,

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