L’idea wild che si ha della Maremma è ben rappresentata da una serie di parchi e aree protette che ne preservano la natura, rigogliosa e incontaminata, in una sorta di gioco di scatole cinesi in cui un’area si sovrappone o comprende l’altra. Il Parco Interprovinciale di Montioni, per esempio, si estende per circa settemila ettari tra le province di Grosseto e Livorno, comprendendo i Comuni di Follonica, Massa Marittima, Suvereto, Piombino e Campiglia Marittima. Basta muovere qualche passo lungo i sentieri tracciati per ritrovarsi di fronte a siti archeologici di epoca etrusca o romana, a edifici medioevali come la Pievaccia, il Castello e le Terme di Montioni Vecchio, a cave di allume abbandonate che ricordano che questa è anche la zona del Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane, con numerosi altri esempi di miniere ormai chiuse diventate siti di archeologia industriale. All’interno del Parco Interprovinciale di Montioni si trova la Riserva naturale statale di Poggio Tre Cancelli, creata nel 1971, e perciò fra le prime istituite in Italia, con lo scopo di studiarne flora e fauna, fra cui si distinguono alcuni esemplari monumentali di leccio e cerro.
Con “solo” duemila ettari di superficie, la Riserva Naturale della Diaccia Botrona potrebbe essere considerata un sito “minore”, ma in realtà, è una vera e propria “banca genetica” per la biodiversità di tutta la zona costiera toscana, tale da renderla la più significativa area umida italiana. Si tratta di un raro e significativo ecosistema, che ospita un’incredibile varietà di microrganismi viventi, sia vegetali che animali, nonché di un paradiso per gli amanti del birdwatching grazie a oltre 200 specie di uccelli, di cui circa 80 nidificanti.
Fra Castiglione della Pescaia, Follonica, Gavorrano e Scarlino, quindi correndo lungo la costa tirrenica, si sviluppano i novemila ettari della Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino, dove la macchia mediterranea la fa da padrona, offrendo il giusto contesto per una fitta rete di sentieri adatti anche alla MTB e al cavallo. Trova invece la sua forza e unicità nel sottosuolo il Parco Naturalistico Geotermico delle Biancane, caratterizzata da emissioni di vapori, fango in ebollizione e macchie biancastre che segnano il suolo rendendo il paesaggio quasi da anticamera dell’Ade. Un patrimonio naturalistico che oggi è valorizzato da un percorso specifico messo a punto dal Comune di Monterotondo Marittimo in collaborazione con Enel Green Power, che consente di avvicinarsi alle manifestazioni geotermiche più spettacolari.
Si articola invece attorno ai corsi dei torrenti Farma e Farmulla la Riserva naturale La Pietra di Roccastrada, area di 530 ettari dal grande valore paesaggistico, il cui simbolo è lo sperone roccioso alto 440 metri che si erge al centro. Gli appassionati di birdwatching si tengano pronti: qui nidificano varie specie di rapaci, fra cui il Falco Biarmicus. Sparviero, picchio muraiolo, gatto selvatico, martora, capriolo, daino, istrice, donnola e faina si avvistano invece nella Riserva Naturale Cornate e Fosini, nella parte orientale delle Colline Metallifere, distesa fra i Comuni di Montieri e Radicondoli. Situata a cavallo tra le province di Siena e Grosseto, l’area protetta comprende gli spettacolari crinali a strapiombo delle Cornate e il vicino Poggio Mutti, chiudendosi alle spalle del Castello di Fosini, punto di riferimento costante per gli escursionisti.