Riviera dei Gelsomini

Il viaggio alla scoperta della costa jonica della Calabria inizia da una tappa decisamente suggestiva: la Chiesa di Santa Maria de’ Tridetti, a pochi chilometri da Staiti, in provincia di Reggio Calabria. La facciata e i muri esterni sono erosi, come fossero stati spogliati del loro abito. Ciò ha fatto pensare che facesse parte di un convento ormai scomparso. In effetti, si sa ben poco di questo edificio, di cui rimane tuttora incerta anche la datazione. Ma tant’è… spingersi in questa vallata verdissima e silenziosa è un buon inizio.

Lungo la vallata percorsa dalla fiumara dello Stilaro, ci si imbatte nelle cascate del Marmarico e poi nel borgo di Bivongi, noto per l’omonimo vino Doc. Dal profano si torna al sacro con la tappa segnata dall’antico Monastero Ortodosso di San Giovanni Therestis, e poi con quella del borgo medievale di Placanica, meta di pellegrinaggi per il Santuario della Madonna dello Scoglio nella frazione di Santa Domenica.

Dolomiti Friulane

Sia il versante occidentale che quello orientale delle Dolomiti Friulane sono naturalmente ricchissimi di vie e ferrate da alpinisti, per lo più segnalate dal CAI. Fra quelle più notevoli c’è la Ferrata 50 del Clap, considerata fra le cinque più difficili di tutta la Regione. Si fa base a Forni di Sopra, per salire poi verso la vetta del Clap Varmost (1780 metri), belvedere che abbraccia tutta la catena Fornese delle Dolomiti, oltre a la Civetta, le Tre Cime di Lavaredo e la Croda dei Toni già in territorio veneto.

Fra le numerose altre “strade” CAI percorribili in cresta c’è la cosiddetta Ferrata Cassiopea, che parte dal Passo del Mus, a 2100 metri, e con un dislivello di soli 160 metri risale un pendio ripido di ghiaia e roccia per arrivare alla base del Torrione E. Comici.
Presenta invece un dislivello di 619 metri il Sentiero CAI n. 321, che insiste sul costone Sud del Gruppo del Siera e raggiunge Cima Sappada, valico ben noto a chi le salite le affronta su due ruote perché, pur trovandosi a “soli” 1292 metri di quota, è stato per tre volte Gran Premio della Montagna al Giro d’Italia.

Area Grecanica

In provincia di Reggio Calabria, per oltre 50 km lungo la costa lambita dal Mar Jonio, si sviluppa una fascia interessata dalla cultura grecanica, da quelle comunità cioè che a partire dall’XI secolo, nonostante la latinizzazione imposta dai Normanni, hanno continuato a coltivare lingua e tradizioni di origine greca. Sono numerosi gli itinerari che toccano luoghi a essa connessi: le Grotte di Prastarà e la Rocca di Santa Lena, il borgo di Pentedattilo, la Fortezza Bizantina di San Niceto a Motta San Giovanni, il borgo di Bova e Gallicianò e il Castello dell’Amendolea.

In un gioco di sovrapposizioni di culture e punti di vista, in questo territorio è possibile imbattersi poi nel “Sentiero dell’Inglese”, così denominato perché ripercorre le tappe del viaggio descritto da Edward Lear nel “Diario di un viaggio a piedi in Calabria e nel Regno di Napoli” (1847).

Area dello Stretto e La Costa Viola

Dalla stretta gola del Monte Livia, in provincia di Reggio Calabria, sgorga la sorgente Sant’Elia, che poco più a valle dà vita alle Terme di Galatro. Le sue acque, ricchissime di sali minerali e dalla temperatura costante di 37 gradi, hanno la composizione chimica tipica delle acque sulfuree, salso-bromo-iodiche e salso-iodiche, il che fa di questo luogo una meta per chiunque voglia unire a una vacanza nella natura l’occasione per un po’ di relax e una proficua remise en forme che parte dall’interno. Molte le terapie offerte dalle strutture in loco, fra cui massoterapia, fangoterapia, cure idropiniche, balneoterapia, riabilitazione, trattamenti estetici, insufflazioni, elettroterapia.

Area dello Stretto e La Costa Viola

Sentiero del Tracciolino, per i più romantici, Sentiero Azzurro. Lo chiamano anche così per via del fatto che corre lungo la costa tirrenica della Calabria, a picco sul mare, ai piedi del Monte Sant’Elia, regalando alla vista panorami ampi che, nelle giornate terse, abbracciano le Isole Eolie all’orizzonte. E’ un percorso ad anello di circa 8 km, classificato per escursionisti, quindi sconsigliato ai principianti, che prende il via da Palmi, dalle Tre Croci bianche emblema del Monte Calvario dove fu crocefisso Gesù.
Sopra Bagnara si trova invece il punto di partenza di un altro sentiero, che conduce fino al Tunnel militare di Murat, una suggestiva grotta scavata a 40 metri dal mare, che dal porticciolo di Bagnara risale la Costa Viola lungo i caratteristici terrazzamenti coltivati a vite, ulivo e agrumi.

Ciociaria

Deltaplano, parapendio, volo libero sono le discipline per chi la bella campagna della Ciociaria la vuole ammirare dall’alto. Trekking, equitazione, arrampicata, speleologia, MTB, rafting e canyoning per chi ama interpretare il territorio in base al suo sport preferito. Non c’è che l’imbarazzo della scelta per vivere questa zona del Lazio in modalità “active”, sfruttando centinaia di sentieri e strutture, dedicate sia ad escursionisti alle prime armi sia a quelli più esperti.

Nel novero delle aree verdi tutelate, anche porzioni del Parco Regionale Monti Simbruini e del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, cui si aggiungono il Parco Regionale Monti Aurunci, la Riserva Regionale Lago di Canterno, la Riserva Regionale Antiche Città di Fregellae e Fabrateria Nova, Lago di San Giovanni Incarico e la Riserva Regionale di Posta Fibreno. Nel mezzo, luoghi di rara suggestione come le grotte di Pastena, Collepardo e Falvaterra, e le pareti delle Gole del Melfa, del Monte Cairo, del Vallone Lacerno e del Centro ResMira.

Un modo più soft e “Scottish” di approcciare alla natura ciociara tanto generosa è il golf, che qui può contare sui Club di Frosinone, Fiuggi e San Donato Val Comino, mentre la pesca sportiva trova spazi adeguati e di incantevole bellezza nei laghi della Selva di Cardito, S. Giovanni Incarico e Posta Fibreno. In inverno, a prendere la scena è invece lo sci, che ha libero sfogo sulle piste delle località di Campocatino, Campostaffi e Prati di Mezzo.

Ciociaria

Sono oltre 130 i sentieri che attraversano la Ciociaria, “Terra di mezzo” fra Roma e Napoli. La provincia è quella di Frosinone, parcellizzata in ben 91 Comuni distribuiti in una campagna felix che alterna dolci pendii, sorgenti, fiumi e boschi rigogliosi che custodiscono spesso luoghi di grande interesse storico, artistico e religioso.

Chiese e abbazie sono ovunque, tracciando una fitta rete di Cammini della Fede, quali per esempio la Via Francigena, il Cammino delle Abbazie e il Cammino di San Benedetto. Che sia a piedi, in bicicletta o a cavallo, l’esperienza che offrono questi itinerari è di quelle che coniugano bellezze naturalistiche e artistiche insieme, ammantate del fascino mistico proprio solo dei luoghi vocati al sacro, con in più la consapevolezza di trovare sempre tavole imbandite di prodotti e piatti del territorio che tramandano tradizioni secolari.

Un viaggio fisico che diventa anche profondamente spirituale, grazie a silenzi e orizzonti che si aprono fino alle cime dei Monti Simbruini, dei Lepini e del gruppo Meta-Mainarde, delle catene pre-appenniniche che comprendono parte dei Monti Lepini, dei Monti Ausoni ed Aurunci, ed arrivano fino alla Valle Latina e, nelle giornate più limpide, persino al Mar Tirreno.

Ciociaria

Spa, Salus per Aquam, la “salute attraverso l’acqua”. Un acronimo oggi ben noto in tutto il mondo, che già duemila anni fa doveva essere di casa a Fiuggi, Cassino, Ferentino e Guarcino, quattro mete che fanno della Ciociaria e della provincia di Frosinone una vera e propria destinazione benessere. Complice anche la sua posizione centrale nel Lazio e quindi nel cuore d’Italia, la Ciociaria è da sempre luogo privilegiato, oltre che per le sue fonti termali, per le bellezze paesaggistiche e i borghi storici. Basti citare Anagni, la “città dei Papi”, o Alatri, nota per l’Acropoli ricca di testimonianze storico-artistiche.
Il complesso di Fiuggi è composto da due stabilimenti idrotermali, vero toccasana per chi soffre di calcoli renali: la Fonte di Bonifacio, la più antica e scenografica, con numerose fontane poste lungo un viale di castagni secolari, e la Fonte Anticolana, quest’ultima attrezzata con campi da tennis, ping-pong, campi da bocce e il grande teatro delle Fonti, luogo di spettacoli e rassegne culturali soprattutto nel periodo estivo. Per la pratica del golf c’è invece un prestigioso Golf Club, sorto nel 1928 e fra i più antichi d’Italia. Chi non è avvezzo al green, può comunque visitare il suo splendido parco.

Non è difficile immaginare Cicerone, Marco Antonio e Marco Terenzio Varrone seduti qui, a bordo delle piscine delle Terme di Cassino, dette appunto Varroniane. Chissà se soffrivano di disfunzioni epatiche, o se le frequentavano solo per quella forma d’otium che oggi chiameremmo relax. Di certo, allora, annessa allo stabilimento non c’era tutta l’area attrezzata per massaggi e trattamenti di bellezza che oggi fanno di Cassino una moderna Spa di tutto rispetto. Se poi si vuole integrare il relax con attività sportiva e un pizzico di avventura, il consiglio è di fare un’escursione di rafting che parte proprio dalle Terme.

Il nome parla chiaro: a scoprire e sfruttare le acque sulfuree medicamentose di Ferentino furono i Romani. La tradizione vuole che fu Domitilla, nipote dell’Imperatore Vespasiano, a far costruire il primo stabilimento, che da allora non ha mai cessato l’attività. Semmai, l’ha evoluta: oggi, il percorso termale è integrato da Kneipp, idromassaggi e bagni turchi, oltre che da massaggi, fanghi e inalazioni proposti anche in versione “kids”, per i bambini.

Un buon prosciutto artigianale, amaretti e biscotti alle mandorle da assaggiare e portare a casa, e un’ottima acqua da bere. Il borgo di Guarcino offre proprio tutto per stare bene, fra cui appunto una fonte di acqua minerale, la Fonte Filette, ben nota al grande pubblico caratterizzata da un basso residuo fisso che aiuta l’assorbimento di minerali, facilita la digestione e apporta ossigeno ai tessuti.

Sestri Levante

Il “naming” forte e d’impatto ha il suo perché, ma non c’è dubbio, che al di là dei nomi di fantasia decisamente suggestivi, la Baia del Silenzio e la Baia delle Favole di Sestri Levante sono fra le spiagge più belle della Liguria.
La Baia delle Favole, che deve il suo appellativo al famoso scrittore Hans Christian Andersen, è lunga circa 1 km e mezzo, che copre la fascia costiera che va dal porticciolo alla galleria Sant’Anna, in direzione Lavagna. Ha sabbia fine verso est, e ghiaia verso ovest, zona occupata in prevalenza da stabilimenti balneari, molti dei quali attrezzati per portatori di disabilità motoria, e da alcune aree di spiaggia libera.
La Baia del Silenzio, battezzata così dal poeta Giovanni Descalzo, nativo di Sestri Levante, è invece più piccola, lunga appena 300 metri ed è in gran parte libera e di rena fine. Oltre a questi due lidi, il borgo offre anche le spiagge di Riva Trigoso, di 1,5 km andando verso Moneglia, e Renà, lunga appena un centinaio di metri e di sabbia grossa e ghiaia.

Monti Lepini

I Monti Lepini si trovano in provincia di Latina, e sono la destinazione ideale per vivere la natura e per scoprire il Lazio meno noto e lontano dalle solite rotte turistiche. Se l’idea è quella di farlo a piedi, basta seguire uno dei percorsi trekking di cui è disseminata tutta l’area e che ora sono descritti e catalogati in base alle difficoltà dalla Mappa del Trekking realizzata di recente dalla Compagnia dei Lepini. Uno strumento utile e super aggiornato, fondamentale per godersi un’escursione in tutto relax.

Skip to content