Monti Lepini

Sono serviti non uno ma tanti musei per valorizzare la ricca eredità del passato che ancora oggi caratterizza la zona dei Monti Lepini, in provincia di Latina. Il circuito dei Musei dei Monti Lepini punta a promuovere un territorio ancora poco conosciuto, con tradizioni, monumenti e paesaggi degni di nota.

Ecco così i Musei Archeologici di Artena, Segni, Sezze, Priverno e Norma, il Museo selle Scritture Aldo Manuzio di Bassiano, il Museo Territoriale La Reggia dei Volsci e il Museo dei Cimeli di Leone XIII a Carpineto Romano, il Museo della città e del territorio di Cori, il Civico del Paesaggio di Maenza, quello Medievale di Fossanova a Priverno, l’Etnomuseo dei Monti Lepini a Roccagorga e quello del Giocattolo Ludus a Sezze.

Il solo vagare lungo le strade provinciali della zona permette di apprezzare castelli, rocche, palazzi, le cui architetture ripercorrono storie medioevali, rinascimentali e sei-settecentesche. Mistiche le chiese e le abbazie, tra le quali spicca quella di Fossanova, in stile gotico italiano. Sono itinerari che ripercorrono tradizioni, attività artigianali e feste dei sapori tramandando alle generazioni successive saperi antichi.

Grado

Le Terme Marine di Grado rappresentano l’unico stabilimento termale talassoterapico del Friuli Venezia Giulia. Forse anche per questo, oltre che per le proprietà delle acque terapeutiche – curative per malattie dermatologiche, reumatiche, motorie, artrosiche, otorinolaringoiatriche e pneumologiche – già agli inizi dell’Ottocento l’aristocrazia asburgica le frequentava con assiduità, facendo di Grado una città ricca e mitteleuropea.

Impianti storici sì, ma che hanno saputo sempre restare al passo con i tempi, aggiornando le strutture e mettendo di recente a punto sistemi di estrazione dell’acqua marina tra i più completi e avanzati tecnologicamente. Accanto ai tradizionali trattamenti talassoterapici e di psammatoterapia, vale a dire con i bagni di sabbia, le Terme offrono anche la possibilità di allargare i propri orizzonti verso tutte quelle pratiche di wellness più contemporanee: lo staff del GIT Beauty Center si dedica infatti a strutturare il migliore programma personalizzato di remise en forme e anti invecchiamento, per prevenire inestetismi della pelle e adiposità.

Alta Valle dell’Aniene

Che l’Alta Valle dell’Aniene fosse una perfetta destinazione turistica era già chiaro secoli fa. Lo si capisce visitando i resti della Villa di Nerone, imperatore che qui aveva la sua fastosa residenza estiva, all’epoca estesa su un terreno di 75 ettar di superficie. Una reggia che sorgeva nei pressi del Monastero di Santa Scolastica a Subiaco, passato alla storia per essere l’unico sopravvissuto ai saraceni dei 12 voluti dal Santo da Norcia nella valle subiacense, e perché proprio qui nel 1465 due monaci tedeschi fondarono la prima stamperia d’Italia. Lasciato il monastero, salici e pioppi accompagnano il pellegrino lungo il cammino, fino a un vero e proprio locus amoenus: il laghetto di San Benedetto, immerso nella natura e nel silenzio, in cui si getta una cascata.

Grado

Quando una decina di anni fa a Grado aprì il “Lido di Fido”, le spiagge attrezzate per chi viaggia in compagnia del proprio animale erano ancora pochissime in Italia. Ma se c’è un vantaggio che offre un arenile lungo quasi tre chilometri è proprio quello della possibilità di diversificare i servizi, occasione che a Grado non si sono fatti sfuggire.

C’è lo stabilimento balneare adatto alle famiglie con bimbi piccoli, quello con ampie aree dedicate all’animazione, ai campi sportivi, agli incontri culturali, fino a quello con servizi più ricercati ed esclusivi, oltre ovviamente ad ampie zone libere, in un range che non trascura davvero nessuna “categoria” di viaggiatore.

Rivolta completamente a sud, la spiaggia di Grado ha un’esposizione ottimale che insieme alla ricca vegetazione distribuita lungo tutta la costa, crea un microclima dalle temperature miti tutto l’anno. Quello che gli Antichi Romani, che da queste parti hanno lasciato parecchi segni del loro passaggio, chiamavano un locus amoenus, in virtù anche di un mare pulito, dal 1989 Bandiera Blu e con fondali digradanti dolcemente.

Alta Valle dell’Aniene

Sono 16 le tappe che costituiscono il Cammino di San Benedetto, 300 km che attraversano tutto il Centro Italia, da Norcia, sua città natale in Umbria, fino alla Campania. Qui, nell’Alta Valle dell’Aniene e nel resto del Lazio tocca una serie di comuni: Leonessa. Poggio Bustone, Rieti e la Valle Santa, Rocca Sinibalda e Castel di Tora, Pozzaglia, Orvino, Mandela e Vicovaro, Subiaco, dov’egli visse più di trent’anni e fondò numerosi monasteri, e infine Montecassino, dove trascorse l’ultima parte della vita e scrisse la Regola.

Rieti

Fra il 1123 e il 1226, anno della sua morte, San Francesco soggiornò più volte nella Valle Reatina, per questo definita oggi “Santa”. A ricordare il suo passaggio ci sono quattro monasteri, tappe del Cammino di Francesco, che va dal Santuario de La Verna in provincia di Arezzo fino a Roma. La terra reatina fu per lui di grande ispirazione: qui nacquero la tradizione del Presepe, la Regola dell’Ordine Francescano e il Cantico delle creature, eventi ricordati nei quattro luoghi sacri: il Santuario di Greccio, La Foresta, Poggio Bustone e Fonte Colombo che si trovano ai quattro angoli della valle. All’epoca, Rieti era una città prospera e Palazzo Vescovile ospitava spesso Papi: Innocenzo III (1198), Onorio III (nel 1219 e nel 1225), Gregorio IX (nel 1227, nel 1232 e nel 1234), Niccolò IV (tra il 1288 ed il 1289) e Bonifacio VIII (nel 1298).

Inaugurato nel 2003, il Cammino di Francesco si compone di otto tappe ed è lungo 80 km, scanditi da un’apposita segnaletica. I principali punti di interesse toccati sono i quattro santuari, il centro storico di Rieti, l’Abbazia di San Pastore ed il bosco del Faggio di San Francesco a Rivodutri, nella Piana Reatina, inserita nella Riserva naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile. Se il mezzo adottato è la bicicletta, si può sfruttare la Ciclovia della Conca Reatina. In ogni caso, a ogni tappa bisognerà esibire il “Passaporto”, che documenta l’effettivo compimento del percorso: se lo si concluede in non meno di due giorni, si può richiedere l'”Attestato del pellegrino” all’Ufficio del Cammino di Francesco, a Rieti in Via Cintia 87.

Altro itinerario religioso interessante è il Cammino di San Benedetto, che parte da Norcia e in 16 tappe – una al giorno se lo si fa a piedi, 7 giorni in bicicletta – si conclude a Montecassino. Anche in questo caso, i “pellegrini” devono avere con sé la “credenziale”, il “passaporto” che a Montecassino dà diritto al testimonium, il documento di avvenuto pellegrinaggio. Il ripristino di alcuni antichi tratti del Cammino ha ridato vita a tanti piccoli borghi spesso poco conosciuti e fuori dal turismo di massa.
Le tappe per il percorso a piedi sono: Norcia, Cascia, Monteleone di Spoleto, Leonessa, Poggio Bustone, Rieti e la Valle Santa, Rocca Sinibalda e Castel di Tora, Pozzaglia, Orvinio, Mandela, Vicovaro, Subiaco, Trevi nel Lazio, Collepardo e la Certosa di Trisulti, Casamari, Arpino, le gole del Melfa, Roccasecca e infine Montecassino.

Skip to content