Folignate Nocera Umbra

Nel gergo dei climbers, 4c a 7c+ significa che le scalate in questione sono adatte sia a neofiti che a esperti rocciatori. Nel comprensorio Folignate Nocera Umbra, l’hot spot dell’arrampicata è la parete di Pale di Foligno, una delle più amate dagli appassionati umbri di questo sport e non solo. La falesia di Pale è molto ampia e ha un gran numero di vie, per la precisione 157, lungo il sentiero che dal paese di Pale conduce all’eremo di Santa Maria Giacobbe, sulla cima del Monte Pale.

Il primo settore, “l’Uccellessa”, è il più vicino da raggiungere e ha vie di difficoltà medio-bassa, ma che man mano che si sale sopra il “ghiaione”, si fanno più ardue, e la vista sul Santuario di Santa Maria Giacobbe, completamente scavato nella roccia, più aperta e nitida. Un vero spettacolo di arte e natura insieme.

L’esplorazione della zona ha portato di recente a una nuova scoperta che sta già attirando speleologi e aspiranti tali: nelle Grotte dell’Abbadessa di Pale è stata svelata un’altra grande cavità, battezzata la Gola del Cervo. Si presenta come un casto salone lungo oltre 100 metri, con enormi stalagmiti, multiformi formazioni calcaree e stratificazioni geologiche.

Se invece si punta a valle, dopo dieci minuti di camminata si giunge nelle prossimità delle cascatelle del fiume Menotre, locus amoenus che vale la pena visitare, soprattutto in primavera ed estate per approfittare di un bel bagno rinfrescante. Si può fare altrettanto a Rasiglia, piccola frazione di Foligno, borgo medievale celebre per le sue sorgenti, che sgorgano liberamente lungo i suggestivi vicoli del Centro Storico.

Dolomiti Friulane

Nel Parco delle Dolomiti Friulane ci si può dedicare a numerose attività sportive, fra cui alcune passeggiate di fondovalle. Fra queste, quelle denominate Col dei Piais (Claut), Truoi dal Von (Forni di Sopra), Anello lungo il fiume Tagliamento (Forni di Sopra), Cascata Val Rovadia (Forni di Sopra e Forni di Sotto), Sentieri dei Mulini a Cimolais, Sentieri della Nongola e della Moliesa (Erto e Casso), Sentiero dei Landris (Frisanco), Sentiero del Dint (Barcis).

Tra le escursioni, si possono affrontare quelle a Mont Ciavac (Andreis), il Trekking delle bregoline (Cimolais), la Traversata della Val Cimoliana (da Cimolais a Forni di Sopra), e Truoi dai Sclops (Forni di Sopra). Decisamente più impegnative sono quelle di Forcella Capra e Monte Raut (Andreis), Monte Pramaggiore (Claut), Bivacco Marchi Granzotto da Forni di Sopra, Cresta delle Saronidas (Forni di Sotto), Chiarescons (Forni di Sotto).

L’Ente Parco organizza anche escursioni di geotrekking, faunistiche, alpinistiche, di arrampicata sportiva e altre iniziative, che prevedono sempre l’accompagnamento delle guide naturalistiche. Il Dolomiti Adventure Park di Forni di Sopra è invece un parco avventura con percorsi per adulti e bambini. Sulla vetta panoramica del Clap Varmost, si dipartono alcuni sentieri e ferrate sportive caratterizzate da una vista meravigliosa sulle cime dolomitiche: è bene sapere però che oltre agli ostacoli di una classica ferrata di montagna, tale itinerario prevede il superamento di forre e pareti strapiombanti non adatte a tutti.

Chi ha una buona preparazione fisica può tentare la salita alla cima del Clap Varmost, lungo un semplice sentiero che porta alla vetta. Sulla cima, una grande croce
contiene il “Libro di Vetta”, che raccoglie le impressioni degli scalatori. Ai piedi della montagna da segnalare la Palude del Clap Varmost, una ricca raccolta di specie botaniche di alta montagna.

Folignate Nocera Umbra

Non c’è mezzo migliore per esplorare l’Umbria, e in questo caso il comprensorio Folignate Nocera Umbra, che le proprie gambe, seguendo la traccia di due cammini: uno legato alla figura di San Francesco, detto Via di Francesco, nella tratta denominata Via del Sud, e , Italia Coast2Coast, che attraversa il Paese passando dalla costa Adriatica a quella Tirrenica.

La Via del Sud è invece la direttiva che in 180 km porta da Greccio, nella Valle Santa di Rieti, Lazio, ad Assisi, e viceversa. Il Santuario di Greccio, dove Francesco realizzò il primo presepe della storia, è il primo di una serie di tasselli della vita del Santo: Fonte Colombo, La Foresta e Poggio Bustone, passando per la Cattedrale di Rieti. Il punto di incontro fra Lazio e Umbria è il Lago di Piediluco, in cui si immette il fiume Velino. Si cammina nel silenzio, riflettendo i pensieri là dove si riflettono le montagne e i boschi attorno. Si risale il fiume Nera, nella Valnerina, che sprofonda nelle Cascate delle Marmore e poi sfocia nella Valle di Spoleto. Sono questi i luoghi più amati dal Santo, che soleva dire “Nihil iucundius vidi valle mea spoletana”. Ecco dunque Spoleto, Trevi, Foligno, Spello e Assisi, fra emozioni da esternare ammirando un territorio di rara piacevolezza o intime da interiorizzare dinanzi alla tomba del Santo, nella Basilica a lui dedicata nella “Città della Pace”.

Quattrocentodieci chilometri di sentieri, sterrati e stradine danno invece forma all’”Italia Coast to Coast”, suddiviso in 18 tappe di circa 20/25 km al giorno se si va a piedi, 50 se il mezzo è la MTB (per un totale di 440 km), che collegano fra loro quattro Regioni, Marche, Umbria, Lazio e Toscana. In Umbria, il C2C parte da Nocera Umbra e arriva a Orvieto. Nel mezzo, bellissime le soste ad Assisi, Cannara, nel cuore della Valle Umbra, e poi ancora Bevagna, Montefalco, Gualdo Cattaneo, Todi e Baschi.

Eugubino Alto Chiascio

Cinquecento km in tutto, da La Verna in Toscana e da qui fino a Roma. La Via di Francesco è dedicata a tutti coloro che vogliono ripercorrere, passo dopo passo, opere e gesta del “Poverello di Assisi”, in un iter spirituale che attinge valore anche dalla bellezza e dalla serenità sprigionata dai luoghi in cui si fa tappa. Il tratto che attraversa il comprensorio dell’Eugubino Alto Chiascio prende il nome di Via del Nord, 200 km in 10 tappe a piedi, 7 da fare in bicicletta.

La natura selvaggia del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi avvolge il Santuario de La Verna, punto di partenza della “variante Nord”, ma soprattutto uno dei luoghi più amati da San Francesco. Si lascia alle spalle la Toscana alla volta dell’Umbria, attraverso le colline dell’Alta Valle del Tevere, toccando i centri di Citerna, Città di Castello e Pietralunga. Gubbio, con il suo ricco patrimonio d’arte e natura che invita alla sosta, evoca il ricordo del primo pellegrinaggio del Santo, lasciando poi riprendere la strada verso Valfabbrica. Una teoria di dolci colline porta ad Assisi, città che nel 1182 gli diede i natali e che dal 2000 è Patrimonio dell’Umanità, insieme alla Basilica di San Francesco, dove è conservato il sarcofago con le sue spoglie, alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, custode della Porziuncola – la piccola chiesa in cui il Poverello avrebbe compreso la sua vocazione – , e agli altri siti a lui legati nei dintorni. In Umbria il percorso è ben segnalato con i colori della Via: il Giallo e il Blu che ti guideranno fino ad Assisi.

La Città dei Papi

Nel suo lungo cammino, la Via Francigena, cosiddetta perché un tempo univa Francia e Roma, da cui anche Romea, attraversa pure la Tuscia, offrendo un modo alternativo e slow di godere delle molte bellezze naturalistiche, dei borghi suggestivi e delle prelibatezze enogastronomiche di questa florida terra in provincia di Viterbo.

Il tratto nel viterbese va da Proceno a Monterosi, passando per Acquapendente, San Lorenzo Nuovo, Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Vetralla, Capranica e Sutri, tutte tappe in grado di soddisfare curiosità su cibo, cultura, arte e tradizioni locali. Da Viterbo, il pellegrino può lasciare la Via Tradizionale per intraprendere la Variante Cimina della Via Francigena, percorso che segue il profilo del cratere vulcanico del Lago di Vico.

Alta Valle del Tevere

Da Umbertide, borgo medievale in provincia di Perugia, nell’Alta Valle del Tevere, si dipartono due itinerari di trekking: il primo che porta al Monte Acuto, il secondo a Monte Corona.
Il tempo di percorrenza per la salta al Monte Acuto è di 4 ore, per un totale di 11.450 km e un dislivello è di 678 metri. Da notare, lungo il tragitto, i resti di un castelliere nei pressi della Cima Cerchiaia: si tratta di una struttura di età protostorica di forma ellittica, con la funzione di controllo del territorio.

La salita a Monte Corona dura circa 4 ore e mezzo, per 12,5 km di lunghezza, e 690 metri di dislivello, caratteristiche che richiedono un adeguato allenamento.
Dall’Abbazia di Montecorona, si sale verso l’Eremo lungo l’antico sentiero costruito dai monaci, per poi proseguire per il borgo fortificato di Santa Giuliana, di proprietà privata. Ridiscendendo verso valle, si costeggia il podere San Giuliano delle Pignatte, e il podere Toro, e si torna al piano.

Alta Valle del Tevere

Fra le 17 fonti di acque minerali dell’Umbria, nel territorio dell’Alta Valle del Tevere, in provincia di Perugia, e precisamente nei pressi di Città di Castello, si trovano le Terme di Fontecchio, ottime per curare numerose patologie, grazie alle loro proprietà bicarbonato-alcalino-sulfuree. Nella medesima località sorga una seconda sorgente, detta dei “Cappuccini”, che ha caratteristiche diverse, essendo carbonato-calcica-magnesica. In entrambi i casi, si possono effettuare trattamenti di balneoterapia, fangoterapia e idropinoterapia, con effetti benefici su cute e organismo.

Acque curative sono anche quelle di Fonteserra di Umbertide, che hanno il vantaggio di essere sfruttate presso una singola struttura, Villa Valentina Country Resort, quindi con un accesso contingentato che regala una maggiore privacy rispetto ai consueti impianti termali.

Spoletino

Hanno nomi più che evocativi le mete speleologiche del comprensorio dello Spoletino. Le due escursioni più note sono quelle denominate La Risorgenza Solenne e Le Cese di Spoleto. Prima di partire armati di torce, corde e moschettoni, è bene informarsi sulle possibili piogge e sulla presenza di acqua, che potrebbe rendere impossibile o pericolosa la discesa. Un cunicolo di 10 metri, angusto e piuttosto selettivo, introduce alla Risorgenza, che poi si allarga in tre vani, con bellissime colate calcitiche.

Nei dintorni di Spoleto si trova la Grotta del Chiocchio, una delle più gettonate d’Italia, per la spettacolarità delle ampie sale con pozzi cascata, cui si accede tramite stretti cunicoli erosi e modellati dalle acque. La profondità massima che si raggiunge è ragguardevole: 514 metri.

Alta Valle del Tevere

Nel silenzio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, nell’Alta Valle del Tevere, si trova Il Santuario de La Verna, punto di partenza del Cammino di Francesco, che in questo tratto si chiama Via del Nord. Percorrendo strade sterrate, asfaltate e sentieri, si fa tappa all’Eremo di Montecasale e Sansepolcro, per poi proseguire verso Citerna, Città di Castello, Pietralunga, Gubbio, Valfabbrica, luoghi che rievocano le fasi cruciali della vita del Patrono d’Italia.

Un altro percorso possibile sulle Vie della Spititualità, sempre nell’Alta Valle del Tevere,
comincia da Città di Castello, e dopo pochi chilometri ferma all’Eremo del Buonriposo, tappa anche del Cammino Francescano. Qui si vede la stanza in cui San Francesco dimorò nel 1213, poi il refettorio, il piccolo chiostro e la Grotta del Diavolo, cosiddetta per via delle apparizioni demoniache che tentarono il Santo.
Tornando in direzione di Città di Castello, dopo una trentina di chilometri, si incontra il Santuario della Madonna di Belvedere, datato al XVII secolo, il cui nome suggerisce il bel panorama che si può godere da qui su Città di Castello e i suoi campanili ma anche sull’Alta Valle del Tevere, spaziando dal monte della Verna al Monte Acuto.

Altri 30 km e si arriva all’Abbazia di San Benedetto Vecchio di Pietralunga, più volte rimaneggiata nei secoli ma sempre di grande fascino. Sosta nelle cittadine medievali di Umbertide e Montone prima di ripartire per l’Abbazia di San Salvatore di Montecorona, monastero benedettino in stile romanico fondato da San Romualdo intorno all’anno Mille. Un luogo che è esso stesso simbolo ideale di questo viaggio spirituale e artistico.

Spoletino

La Via di Francesco, o Via del Sud, e il Cammino di San Benedetto sono una ricchezza del territorio spoletino. La Via del Sud parte da Greccio, nel Lazio, luogo dove secondo la tradizione, nel 1223 il Santo di Assisi realizzò il primo presepe della storia.

Il tratto della Via di Francesco del Sud ha una lunghezza totale di circa 180 km, che è consigliabile percorrere in 10 tappe. Da Greccio, cuore della Valle Santa, si punta su Fonte Colombo, La Foresta e Poggio Bustone, poi verso Piediluco e il suo lago. Si prosegue lungo il Velino e il Nera fino a giungere alle Cascate delle Marmore. Si entra poi nella Valle di Spoleto, fra abbazie, pievi, conventi e centri storici ricchissimi di arte e storia, ossia quelli di Spoleto, Trevi, Foligno, Spello e Assisi, dove si termina il cammino con una preghiera sulla tomba del Santo Patrono d’Italia. Per fare tutto ciò, in Umbria bisogna seguire le segnaletiche Giallo e Blu.

L’itinerario benedettino in provincia di Spoleto tocca numerosi luoghi legati alla vita del Santo da Norcia, fra cui l’Abbazia di San Felice, non lontano dal borgo di Giano dell’Umbria. Il complesso, datato agli inizi del XII secolo, è totalmente immerso nella natura e nel silenzio, condizioni ideali per vivere a pieno l’esperienza della Regola “ora et labora”, “prega e lavora”. Sui monti Martani, dove i primi segni di evangelizzazione risalgono al IV secolo d.C., si trovano invece l’Abbazia dei Santi Fidenzio e Terenzio e la Chiesa di Santa Maria in Pantano – una delle più antiche e interessanti dell’Umbria – sorte entrambe sulle fondamenta di edifici romani.

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