Alta Valle dell’Aniene

Sono 16 le tappe che costituiscono il Cammino di San Benedetto, 300 km che attraversano tutto il Centro Italia, da Norcia, sua città natale in Umbria, fino alla Campania. Qui, nell’Alta Valle dell’Aniene e nel resto del Lazio tocca una serie di comuni: Leonessa. Poggio Bustone, Rieti e la Valle Santa, Rocca Sinibalda e Castel di Tora, Pozzaglia, Orvino, Mandela e Vicovaro, Subiaco, dov’egli visse più di trent’anni e fondò numerosi monasteri, e infine Montecassino, dove trascorse l’ultima parte della vita e scrisse la Regola.

Rieti

Rieti rappresenta il cuore della “Valle Santa”, un concentrato di religiosità in un contesto naturale di grande bellezza. I quattro santuari francescani situati nel Lazio si trovano infatti tutti nel territorio reatino, disposti a croce e a pochi chilometri l’uno dall’altro: quello di Fonte Colombo e de La Foresta, e nelle immediate vicinanze quelli di Greccio e Poggio Bustone, che insieme formano il Cammino di Francesco.

Epicentro di questo tour fra sacro e natura è la Cattedrale Basilica di Santa Maria Assunta di Rieti, eretta tra il 1109 e il 1225, in stile romanico fuori e barocco all’interno. Il complesso comprende una cripta, la torre campanaria del 1252, il battistero sede del Museo diocesano di Rieti, il portico del 1458 e diverse cappelle settecentesche, tra cui quella dedicata a Santa Barbara, realizzata su disegno del Bernini.

Lo stile romanico-gotico connota invece la facciata della Basilica minore di Sant’Agostino, della metà del XIII secolo, fra le chiese più importanti di Rieti, mentre la Chiesa di San Domenico, del 1266, è simbolo di una vera e propria rinascita, essendo stata recuperata e riaperta dopo un degrado che durava da quasi due secoli. Il suo interno è piuttosto spoglio, ma conserva due affreschi di Liberato da Rieti e l’imponente organo Dom Bedos-Roubo, di 14 metri di altezza e costruito in base a due trattati del Settecento. L’ex convento annesso alla chiesa comprende il chiostro della Beata Colomba, il giardino all’italiana e l’oratorio di San Pietro martire, con una piccola cappella che ospita un importante affresco del Giudizio Universale dei fratelli Lorenzo e Bartolomeo Torresani (1552-1554).

Nel Centro Storico di Rieti si trova anche la Chiesa di San Francesco, costruita nel 1253, la seconda dedicata al culto del santo dopo la Basilica di Assisi. Realizzata in stile romanico-gotico, ha annesso l’oratorio di San Bernardino e l’ex convento dotato di chiostro, oggi sede del liceo scientifico Carlo Jucci. Si prosegue poi con la Chiesa e il Convento di Santa Lucia, fondati nel 1253 grazie all’interessamento del beato Angelo Tancredi. Curioso il fatto che il convento fu la dimora religiosa anche di tre monache nipoti del Bernini, che per questo motivo realizzò due statue e l’altare maggiore. Espropriato dopo l’unità d’Italia, l’edificio ospita un polo culturale che comprende la biblioteca comunale Paroniana e una sezione del Museo Civico. La Chiesa di San Rufo è una di quelle tappe irrinunciabili per la sua valenza simbolica: secondo la tradizione, sarebbe collocato qui il centro d’Italia (Umbilicus Italiae). Benché di origini altomedievali, fu rifatta nel 1748 per opera di Melchiorre Passalacqua, in stile neoclassico, mentre l’interno è barocco e fra le opere che lo adornano c’è il dipinto considerato il vero gioiello di Rieti: L’angelo custode, ritenuto opera dello Spadarino ma in passato attribuito persino al Caravaggio.

Rieti

Fra il 1123 e il 1226, anno della sua morte, San Francesco soggiornò più volte nella Valle Reatina, per questo definita oggi “Santa”. A ricordare il suo passaggio ci sono quattro monasteri, tappe del Cammino di Francesco, che va dal Santuario de La Verna in provincia di Arezzo fino a Roma. La terra reatina fu per lui di grande ispirazione: qui nacquero la tradizione del Presepe, la Regola dell’Ordine Francescano e il Cantico delle creature, eventi ricordati nei quattro luoghi sacri: il Santuario di Greccio, La Foresta, Poggio Bustone e Fonte Colombo che si trovano ai quattro angoli della valle. All’epoca, Rieti era una città prospera e Palazzo Vescovile ospitava spesso Papi: Innocenzo III (1198), Onorio III (nel 1219 e nel 1225), Gregorio IX (nel 1227, nel 1232 e nel 1234), Niccolò IV (tra il 1288 ed il 1289) e Bonifacio VIII (nel 1298).

Inaugurato nel 2003, il Cammino di Francesco si compone di otto tappe ed è lungo 80 km, scanditi da un’apposita segnaletica. I principali punti di interesse toccati sono i quattro santuari, il centro storico di Rieti, l’Abbazia di San Pastore ed il bosco del Faggio di San Francesco a Rivodutri, nella Piana Reatina, inserita nella Riserva naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile. Se il mezzo adottato è la bicicletta, si può sfruttare la Ciclovia della Conca Reatina. In ogni caso, a ogni tappa bisognerà esibire il “Passaporto”, che documenta l’effettivo compimento del percorso: se lo si concluede in non meno di due giorni, si può richiedere l'”Attestato del pellegrino” all’Ufficio del Cammino di Francesco, a Rieti in Via Cintia 87.

Altro itinerario religioso interessante è il Cammino di San Benedetto, che parte da Norcia e in 16 tappe – una al giorno se lo si fa a piedi, 7 giorni in bicicletta – si conclude a Montecassino. Anche in questo caso, i “pellegrini” devono avere con sé la “credenziale”, il “passaporto” che a Montecassino dà diritto al testimonium, il documento di avvenuto pellegrinaggio. Il ripristino di alcuni antichi tratti del Cammino ha ridato vita a tanti piccoli borghi spesso poco conosciuti e fuori dal turismo di massa.
Le tappe per il percorso a piedi sono: Norcia, Cascia, Monteleone di Spoleto, Leonessa, Poggio Bustone, Rieti e la Valle Santa, Rocca Sinibalda e Castel di Tora, Pozzaglia, Orvinio, Mandela, Vicovaro, Subiaco, Trevi nel Lazio, Collepardo e la Certosa di Trisulti, Casamari, Arpino, le gole del Melfa, Roccasecca e infine Montecassino.

Tuderte

Da Giano dell’Umbria a Sangemini, nel Tuderte, si sviluppa un itinerario religioso che ripercorre alcune tappe della vita di San Benedetto da Norcia. Ci si mette in marcia a Massa Martana, sui monti Martani, che prima ancora del passaggio del Patrono d’Europa, attorno al IV secolo d.C. erano stati evangelizzati. All’epoca, furono infatti i primi cristiani a introdurre la fede cattolica agli abitanti della zona, nel corso dei loro spostamenti lungo la Via Flaminia. Poi, fu con l’avvento di San Benedetto, nato nel 480 d.C., e la costruzione di importanti complessi abbaziali sorti sulle fondamenta di edifici romani che si ebbe una diffusione ancora maggiore. Fra questi, notevole l’Abbazia dei Santi Fidenzio e Terenzio, sorta nel X secolo sul luogo dove furono giustiziati i due martiri siriani, dalle atmosfere mistiche e con una cripta dove la luce arriva a stento, ma per questa ancora più suggestiva. Acquistata da privati, è aperta per le visite solo la domenica, dalle 10 alle 12. Nei pressi della zona archeologica di Massa Martana sorge invece la Chiesa di Santa Maria in Pantano, del VI secolo, fra le più antiche e interessanti dell’Umbria. Nel Centro Storico di Todi, affollato di edifici religiosi, sono consigliate le visite alla cinquecentesca Chiesa del Santissimo Crocifisso e, fuori le mura della città, il Tempio di Santa Maria della Consolazione, realizzata fra i 1508 e il 1607 su progetto di Donato Bramante, uno dei massimi architetti del Rinascimento.

Tuderte

Se gli States hanno la “Route 66”, noi abbiamo l’ “Italia Coast to Coast”. Quattrocentodieci chilometri di sentieri, sterrati e stradine suddivisi in 18 tappe di circa 20/25 km ciascuna, se si va a piedi, 50 se il mezzo è la MTB (per un totale di 440 km), che collegano fra loro quattro Regioni, Marche, Umbria, Lazio e Toscana, collegando l’Adriatico al Tirreno. Il cosiddetto C2C è un itinerario per chi vuole fare una full immersion in ciò che vuol dire Italia: natura, piccoli borghi, eremi, santuari, siti archeologici. In Umbria, parte da Nocera Umbra e arriva a Orvieto. Nel mezzo, bellissime le soste ad Assisi, Cannara, nel cuore della Valle Umbra, e poi ancora Bevagna, Montefalco, Gualdo Cattaneo, Todi e Baschi.

Folignate Nocera Umbra

Non c’è mezzo migliore per esplorare l’Umbria, e in questo caso il comprensorio Folignate Nocera Umbra, che le proprie gambe, seguendo la traccia di due cammini: uno legato alla figura di San Francesco, detto Via di Francesco, nella tratta denominata Via del Sud, e , Italia Coast2Coast, che attraversa il Paese passando dalla costa Adriatica a quella Tirrenica.

La Via del Sud è invece la direttiva che in 180 km porta da Greccio, nella Valle Santa di Rieti, Lazio, ad Assisi, e viceversa. Il Santuario di Greccio, dove Francesco realizzò il primo presepe della storia, è il primo di una serie di tasselli della vita del Santo: Fonte Colombo, La Foresta e Poggio Bustone, passando per la Cattedrale di Rieti. Il punto di incontro fra Lazio e Umbria è il Lago di Piediluco, in cui si immette il fiume Velino. Si cammina nel silenzio, riflettendo i pensieri là dove si riflettono le montagne e i boschi attorno. Si risale il fiume Nera, nella Valnerina, che sprofonda nelle Cascate delle Marmore e poi sfocia nella Valle di Spoleto. Sono questi i luoghi più amati dal Santo, che soleva dire “Nihil iucundius vidi valle mea spoletana”. Ecco dunque Spoleto, Trevi, Foligno, Spello e Assisi, fra emozioni da esternare ammirando un territorio di rara piacevolezza o intime da interiorizzare dinanzi alla tomba del Santo, nella Basilica a lui dedicata nella “Città della Pace”.

Quattrocentodieci chilometri di sentieri, sterrati e stradine danno invece forma all’”Italia Coast to Coast”, suddiviso in 18 tappe di circa 20/25 km al giorno se si va a piedi, 50 se il mezzo è la MTB (per un totale di 440 km), che collegano fra loro quattro Regioni, Marche, Umbria, Lazio e Toscana. In Umbria, il C2C parte da Nocera Umbra e arriva a Orvieto. Nel mezzo, bellissime le soste ad Assisi, Cannara, nel cuore della Valle Umbra, e poi ancora Bevagna, Montefalco, Gualdo Cattaneo, Todi e Baschi.

Eugubino Alto Chiascio

Cinquecento km in tutto, da La Verna in Toscana e da qui fino a Roma. La Via di Francesco è dedicata a tutti coloro che vogliono ripercorrere, passo dopo passo, opere e gesta del “Poverello di Assisi”, in un iter spirituale che attinge valore anche dalla bellezza e dalla serenità sprigionata dai luoghi in cui si fa tappa. Il tratto che attraversa il comprensorio dell’Eugubino Alto Chiascio prende il nome di Via del Nord, 200 km in 10 tappe a piedi, 7 da fare in bicicletta.

La natura selvaggia del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi avvolge il Santuario de La Verna, punto di partenza della “variante Nord”, ma soprattutto uno dei luoghi più amati da San Francesco. Si lascia alle spalle la Toscana alla volta dell’Umbria, attraverso le colline dell’Alta Valle del Tevere, toccando i centri di Citerna, Città di Castello e Pietralunga. Gubbio, con il suo ricco patrimonio d’arte e natura che invita alla sosta, evoca il ricordo del primo pellegrinaggio del Santo, lasciando poi riprendere la strada verso Valfabbrica. Una teoria di dolci colline porta ad Assisi, città che nel 1182 gli diede i natali e che dal 2000 è Patrimonio dell’Umanità, insieme alla Basilica di San Francesco, dove è conservato il sarcofago con le sue spoglie, alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, custode della Porziuncola – la piccola chiesa in cui il Poverello avrebbe compreso la sua vocazione – , e agli altri siti a lui legati nei dintorni. In Umbria il percorso è ben segnalato con i colori della Via: il Giallo e il Blu che ti guideranno fino ad Assisi.

La Città dei Papi

Nel suo lungo cammino, la Via Francigena, cosiddetta perché un tempo univa Francia e Roma, da cui anche Romea, attraversa pure la Tuscia, offrendo un modo alternativo e slow di godere delle molte bellezze naturalistiche, dei borghi suggestivi e delle prelibatezze enogastronomiche di questa florida terra in provincia di Viterbo.

Il tratto nel viterbese va da Proceno a Monterosi, passando per Acquapendente, San Lorenzo Nuovo, Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Vetralla, Capranica e Sutri, tutte tappe in grado di soddisfare curiosità su cibo, cultura, arte e tradizioni locali. Da Viterbo, il pellegrino può lasciare la Via Tradizionale per intraprendere la Variante Cimina della Via Francigena, percorso che segue il profilo del cratere vulcanico del Lago di Vico.

Valnerina

Umbria e turismo religioso richiamano subito alla mente San Francesco e la sua concittadina, la “pianticella” Santa Chiara. Ma questa Regione, mistica già alla vista con i boschi e la natura che invitano alla meditazione, ha dato i natali anche a Santa Rita da Cascia e a San Benedetto da Norcia, patrono d’Europa. Le memorie di questi due santi insistono in particolare nel territorio della Valnerina: a Cascia sono meta di pellegrinaggio il Monastero di Santa Rita e l’adiacente Santuario di Santa Rita, edificato in epoca moderna per ospitare le spoglie della santa. Da visitare anche le pregevoli chiese di San Francesco, Sant’Antonio e la Collegiata di Santa Maria, oltre ovviamente a Roccaporena, paese dove nacque Santa Rita, collocato in una angusta gola solcata dal fiume Corno, oltre il cosiddetto “Scoglio Sacro”.

Quanto alla figura di San Benedetto, si può dire che non solo Norcia ma l’intera Valnerina è stata influenzata dal suo passaggio, nonché dalla “Regola” da lui creata. Ne sono testimonianza l’Abbazia di San Pietro in Valle, quella di San Felice e Mauro e l’Abbazia di Sant’Eutizio, un tempo centri di cultura, di potere politico ed economico, oltre che di arte, manifestata attraverso committenze importanti. Per sperimentare quanto da vissuto da tutte queste anime pie, ci sono i numerosi percorsi religiosi, fra cui spiccano ovviamente la Via di Francesco e il Cammino Benedettino.

Assisano

Prima ancora che Assisi diventasse per tutti la città natia di San Francesco e Santa Chiara, la spiritualità di questo luogo si poteva cogliere nella natura prorompente che caratterizza tutta la zona. Già i primi cristiani si erano rifugiati nei boschi attorno ad Assisi,
trovandoli adatti alla meditazione e alla preghiera. A maggior ragione, dopo l’avvento dei due Santi, la città divenne meta di pellegrinaggi, lungo quello che è oggi noto come “Cammino di Assisi”.

San Damiano, S. Maria in Rivotorto, Basilica di Santa Chiara, Basilica di San Francesco, Eremo delle Carceri, la Porziuncola e Santa Maria degli Angeli, Santuario Francescano del Sacro Tugurio di Rivotorto, Chiesa Nuova, Santuario casa Paterna San Francesco: sono queste le tappe che scandiscono l’itinerario di fede, ripercorrendo le orme del “Poverello” e della su “pianticella”, come amava farsi chiamare Chiara. Lungo il tragitto, numerose sono le case religiose che offrono ospitalità ai pellegrini.

Grazie a questa sua particolare vocazione spirituale, da luglio del 2007 Assisi è gemellata con un’altra città europea nota come tappa finale di un importante pellegrinaggio, vale a dire Santiago de Compostela, in Spagna.

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