Connubio perfetto tra avventura e del buon vino lungo la suggestiva Strada del Vino di Soave. Le escursioni a cavallo si configurano come un’opportunità emozionante per esplorare i tesori nascosti di questo territorio, unendo il fascino della natura all’arte della degustazione dei rinomati vini locali. Un vero attrattore turistico dove vengono esaltate le bellezze paesaggistiche e le eccellenze enogastronomiche. I percorsi sono studiati per offrire non solo un’esperienza visiva indimenticabile ma anche il piacere di immergersi nella natura incontaminata e di apprezzare il lavoro accurato che caratterizza la produzione vinicola della zona. Il tocco distintivo di questa esperienza è rappresentato dalle degustazioni immersive nelle rinomate cantine della zona. Cavalca tra i filari di vite, lasciati cullare dalla brezza e raggiungi cantine selezionate, dove esperti vignaioli ti guideranno attraverso un percorso sensoriale, raccontando la storia dietro ogni sorso. I vini Soave, famosi per la loro complessità e eleganza, saranno protagonisti indiscussi di questa esperienza.
Avatours / types of tourists: Turista Sportivo
Itinerario cicloturistico da Dolo a Valle Averto (Oasi WWF)
L’itinerario in bicicletta da Dolo all’Oasi WWF di Valle Averto offre un’esperienza affascinante attraverso paesaggi pittoreschi e riserva la gioia di una pedalata rilassata per grandi e piccini. Questo percorso di 11 km e 600 metri si completa in meno di un’ora, rendendolo un’opzione accessibile per tutti. La partenza avviene da Dolo, di fronte all’antica entrata dell’Ospedale, attraversando un suggestivo ponticello pedonale che collega Via Fondamenta. Qui, all’incrocio di Ponte del Vaso, si transiterà presso le pittoresche Chiuse di Dolo, un dettaglio che rende l’itinerario ancor più affascinante. Dopo aver lasciato Via Guardiana il percorso si collegherà con una recente pista ciclabile che collega Dolo con il borgo di Sambuson. Questo tratto, di gradevole percorrenza, si snoda attraverso tranquille strade di campagna, regalando un’atmosfera serena e rilassante. Giunti a Porto Menai, si prosegue svoltando a destra in Via Argine Destro Novissimo e per poi puntare il borgo di Campagna Lupia. Dopo aver attraversato la Strada Statale Romea, si approderà nel suggestivo canale di Lugo, un affascinante tratto di paesaggio che conduce alla Laguna. La destinazione finale è l’Oasi WWF di Valle Averto, un gioiello naturalistico di circa 200 ettari. Questa area umida, con la sua ricca biodiversità, è riconosciuta a livello internazionale per la sua importanza ambientale. La coesistenza di acqua dolce e salmastra crea un habitat unico, fondamentale per circa 250 specie di uccelli che scelgono questo luogo per svernare, migrare e nidificare. L’accesso all’Oasi è regolato da visite guidate, che durano circa due ore. È essenziale prenotare in anticipo per assicurarsi un’esperienza completa e informativa. Esplorare Valle Averto in bicicletta non solo offre un percorso panoramico, ma anche l’opportunità di immergersi nella bellezza naturale e di contribuire alla conservazione di questo straordinario ecosistema.
I Borghi del Veneto
Numerosi percorsi del comprensorio presentano percorsi cicloturistici interessanti gestiti dai Municipi di riferimento e dalle associazioni sportive locali. A San Pietro di Cadore il “Sentiero Frassati”, a Portobuffolè i “percorsi cicloturistici Prà del Gai”, a Noale all’interno dell’Oasi WWF “Cave di Noale”, a Montagnana “L’Anello delle città Murate”, a Loreo lungo il Parco Regionale Delta del Po, a Marostica (Lungo le tracce dei Malgari e in località Costa), a Fratta Polesine con i percorsi cicloturistici lungo il Canalbianco, a Follina con numerosi percorsi MTB: Anello delle Croci, anello Roncavazzai, anello Fratte; a Borgo Valbellina percorsi MTB lungo le Prealpi Zumellesi e a Dolo con itinerari con destinazione Valle Averto.
I Borghi del Veneto
Il comprensorio può contare su un discreto numero di sentieri e percorsi trekking certificati e comunque aggiornati dalle numerose associazioni sportive professionistiche e dilettantistiche che ne tutelano la percorribilità e la corretta fruizione. I percorsi trekking e econatura spaziano da quelli legati alla zone alpine e prealpine fino a quelli della zona collinare, fluviale e marittima.
I Borghi del Veneto
Cultura, natura, enogastronomia di qualità. Nel cuore del Veneto sono visitabili borghi di rara bellezza in un territorio suggestivo custode di saperi e sapori che rendono questa destinazione affascinante e ancora tutta da scoprire.
Tra le province di Belluno, Venezia, Padova, Treviso, Vicenza, Verona e Rovigo sorgono 14 borghi autentici e unici dove è possibile coniugare il piacere della gastronomia veneta di qualità, la possibilità di immergersi in emozionanti percorsi naturalistici e concentrarsi su affascinanti siti culturali e storici dove arte e architettura si fondono in una perfetta simbiosi.
Il tutto impreziosito da eventi di spessore legati alla storia ed alle millenarie tradizioni dei suoi borghi. L’identità dei borghi la si evince già dalla loro collocazione territoriale: si va da avamposti a forte vocazione storico-culturale (Este, Marostica, Soave), passando per borghi tipicamente montani (San Pietro di Cadore, Borgo Montebelluna) fino a realtà a vocazione marittima o termale (Dolo, Noale). Tutti hanno in comune una radicata tradizione enogastronomica che varia da ricette tipicamente montane a quelle più in linea con i piatti regionali veneti sia di terra che di mare.
Una varietà importante che consente di spaziare su varie tipologie con l’utilizzo di materie prime di qualità e prodotti certificati dei territori. Dal punto di vista naturalistico la destinazione offre numerosi spunti grazie al posizionamento dei borghi (offerta che va dai percorsi montani e collinari di trekking, bike e cicloturismo fino alle esperienze di pescaturismo delle zone marittime nel veneziano) ed al pullulare di associazioni locali, collegate a guide turistiche, escursionistiche e ambientali, che, in concerto con gli uffici turistici locali e regionali, garantiscono l’accesso a numerosi sentieri naturalistici in diversi mesi dell’anno.
Proprio le certificazioni e i riconoscimenti (culturali, gastronomiche e naturalistiche) rendono la destinazione, nel suo insieme, ben strutturata: siti Unesco, Bandiere Arancioni Touring Club, Borghi più Belli d’Italia, Città Slow, Città della Ceramica, Città del Vino, prodotti Dop, Doc, Igp, PAT. La quasi totalità dei borghi della destinazione rientra in DMO o ambiti turistici. Buona la raggiungibilità considerato che la maggior parte dei borghi ricade a ridosso delle principali arterie regionali di collegamento con le grandi città venete: buoni i collegamenti ferroviari.
Dalla sentiment analysis complessiva dei 14 borghi del territorio analizzato vengono confermati i tre seguenti asset: cultura, natura e enogastronomia come attrattori principali della destinazione veneta.
Il Cammino di Sant’Agostino
Il richiamo a percorrere i sentieri che un tempo furono percorsi dagli antichi pellegrini è indubbiamente irresistibile. Questo offre l’opportunità di riscoprire un autentico contatto con i territori e la natura, seguendo le stesse strade che hanno visto viaggiare generazioni di uomini, sfidando le forze della natura e le intemperie.
I cammini antichi rappresentavano le autostrade del passato, tracciati che risalgono fino all’epoca dell’Antica Roma e che nel corso dei secoli hanno visto il passaggio di commercianti e viaggiatori attraverso la penisola italiana.
Il Cammino di Sant’Agostino offre un’esperienza di trekking straordinaria lungo 353 km, divisi in 15 tappe, consentendo ai visitatori di esplorare i principali siti artistici e di interesse nella regione brianzolo-comasca, come chiese, monasteri, monumenti antichi e moderni, parchi e ville storiche.
Il Cammino di Sant’Agostino
Il Cammino di Sant’Agostino è un itinerario che collega Monza a Pavia, delineando una rosa simbolica con un “fiore” che abbraccia il Lago di Como, “foglie” che si estendono nella pianura settentrionale di Milano e un “gambo” che attraversa la città di Milano per raggiungere Pavia. Questo cammino offre oltre 900 chilometri di percorsi circolari, permettendo ai pellegrini di personalizzare il loro viaggio in base alle proprie necessità, con alcuni tratti adatti alla bicicletta lungo le “foglie” e percorsi su sentieri nella parte del “fiore”.
Da Pavia, ha inizio la Via degli Abati.
La Via Postumia
La prima tappa del percorso in Lombardia ha inizio a Peschiera del Garda (VR). Dopo circa 1 km, superando il Santuario del Frassino, si entra nel Comune di Ponti sul Mincio, in provincia di Mantova. Dopo un breve attraversamento in Emilia Romagna, si rientra in c con la tappa che si conclude a Voghera.
Il tratto da Peschiera del Garda a Mantova offre un percorso ciclabile lungo 45 km, che segue il fiume Mincio, regalando panorami mozzafiato. Tuttavia, la Via Postumia preferisce un percorso più interno, allontanandosi dal Mincio fino a Goito, per poi costeggiarlo fino a Mantova.
Da Mantova, il cammino prosegue per 70 km attraverso strade di campagna, sterrate e tratti di ciclabile fino a raggiungere Sabbioneta, un sito UNESCO, e Casalmaggiore.
Successivamente, una ciclovia lunga 60 km, la Ciclovia del Po, che a tratti costeggia il lato nord del fiume Po, conduce fino a Cremona. Qui, superando il Po, si entra in Emilia Romagna.
Da Cremona, esiste la possibilità di raggiungere Piacenza grazie a una moderna pista ciclabile lungo il Po. Tuttavia, la Via Postumia opta per un itinerario più breve (37 km anziché 52 km della pista ciclabile), sempre sul lato del fiume.
A partire da Piacenza, il paesaggio inizia a mutare. Attraversando e costeggiando il Trebbia, il terreno pianeggiante cede il passo a colline che raggiungono un’altezza di 300 m. Il dislivello non è eccessivamente impegnativo, offre tratti di cammino all’ombra dei boschi, in altitudine e in un ambiente molto diverso dalle pianure precedenti.
Le colline sono punteggiate da vigneti, con antichi borghi che si ergono sulle cime. Dopo aver lasciato la Val Tidone, si torna in Lombardia, attraversando un territorio collinare. Le salite si alternano alle discese, offrendo viste mozzafiato sulle distese di vigneti. Le ultime tappe, più dolci, conducono fino a Voghera, per poi entrare in Piemonte.
Per quanto riguarda l’accessibilità, sono disponibili percorsi alternativi al tracciato principale per consentire la percorrenza in handbike, rendendo la Via Postumia accessibile anche agli ipovedenti.
La Via Postumia
Il Cammino di Via Postumia offre un’esperienza di trekking che copre 251 km, divisi in 14 tappe. Nonostante alcune tappe possano essere impegnative per la loro lunghezza, l’intero percorso è classificato con una difficoltà di livello T (per tutti), poiché il grado di dislivello non è particolarmente significativo.
Il Cammino di Sant’Agostino
Il Cammino di Sant’Agostino è un itinerario di pellegrinaggio mariano ricco di significato storico e spirituale, dedicato a Sant’Agostino d’Ippona, filosofo, vescovo e teologo cristiano del IV e V secolo. Collega cinquanta santuari mariani della Lombardia, toccando luoghi chiave legati alla vita di Sant’Agostino, come Rus Cassiciacum (Cassago Brianza), Milano (dove fu battezzato) e Pavia (dove si trovano le sue reliquie).
Lungo 926 km da Pavia a Genova, il percorso è rappresentato come una rosa. Il fiore rappresenta un percorso circolare chiuso di oltre 350 km, iniziando e terminando a Monza, toccando 30 santuari mariani e transitando per Rus Cassiciacum. Le foglie orientali e occidentali offrono percorsi aggiuntivi da Milano a Monza attraverso canali e vie d’acqua, toccando santuari mariani e collegando l’aeroporto di Orio al Serio (est) e Malpensa (ovest) per i pellegrini.
Il gambo del fiore unisce Monza, Milano, Pavia e Genova lungo il Naviglio Grande, il Naviglio Pavese e la Via del Sale e si sviluppa per circa 68 km in Lombardia, sino a Pavia.
Questo cammino non solo offre un’esperienza di pellegrinaggio ma anche un viaggio attraverso la storia e il pensiero di Sant’Agostino, integrando elementi naturali e culturali lungo il percorso.