A piedi nudi nel parco. Come nel celebre film del 1967 che aveva come protagonisti Jane Fonda e Robert Redford, a Morgex ci si toglie scarpe e calze e si cammina a piedi nudi, su un tracciato di circa 600 metri di lunghezza, situato nella zona del campo sportivo comunale. Sull’erba, ma anche su legno, pietra, muschio, fango, acqua e sabbia, e ancora su petali di fiori, aghi di larice, pigne. Si chiama barefoot ed è una pratica wellness di recente “invenzione”, che stimola i sensi, il corpo e la mente, grazie al contatto con questi elementi naturali, ma anche al silenzio, ai profumi nell’aria, alla vista dei “Giganti della Valle d’Aosta” che si stagliano all’orizzonte.
Destination: I Giganti della Valle d'Aosta: I 4000 metri della Valle d'Aosta
Il Monte Rosa da record
Sono ben 30 le cime superiori ai 4.000 metri incluse nel massiccio del Monte Rosa. Un numero importante che fa di questo gruppo montuoso quello con l’altezza media più elevata delle Alpi. E fra le 30 vette, la “regina” è la Punta Dufour, con 4.634 metri di quota, seguita dal gruppo del Breithorn, che culmina nei 4.165 metri del Breithorn occidentale, dai gemelli Polluce di 4.092 metri e Castore di 4.228, dal Lyskamm di 4.527 metri, la più elevata del Rosa in territorio valdostano, e ancora dal Colle del Lys, spettacolare passo alpinistico alto 4.153 metri e dalla Punta Gnifetti, 4.554 di quota, dove si trova la Capanna Regina Margherita, il rifugio più alto d’Europa.
Il Breithorn, in particolare, è il punto di riferimento per i frequentatori di Cervinia e in generale della Valtournenche, classica meta di avvicinamento alla pratica dell’alpinismo. Il Polluce invece si affronta partendo da Saint-Jacques, in Val d’Ayas, mentre da Gressoney-La-Trinité si parte alla volta della Punta Gnifetti e del Castore.
Lungo la Valle di Ayas e la Valle di Gressoney (o valle del Lys) si va alla scoperta della cultura walser ma anche di alcune delle destinazioni sciistiche più note dell’arco alpino: Verrès, Challand-Saint-Victor, Challand-Saint-Anselme, Brusson, Champoluc e Antagnod nella Valle di Ayas; Pont-Saint-Martin, Perloz, Fontainemore, Lillianes, Issime, Gaby, Gressoney-Saint-Jean, con il fiabesco Castel Savoia, e Gressoney-La-Trinité nella Valle di Gressoney.
I Giganti della Valle d’Aosta: I 4000 metri della Valle d’Aosta
Chi ama le alte vette, da guardare ma magari anche da sfidare, in ferrate, scalate e ogni altra forma di sport più o meno estremo, sa che la Valle d’Aosta è la Regione italiana che ha il privilegio di riunire nei suoi stretti confini quattro delle cime sopra i 4.000 metri, noti come i “Giganti delle Alpi”: iniziando dalla più alta, ecco il Monte Bianco, 4.810 metri di quota che ne fanno la montagna seconda in Europa solo all’Elbrus, del Caucaso. Scolpito nel granito, il Bianco è seguito dai 4.634 metri del Rosa, e dai 4.478 metri del Cervino, assai facilmente riconoscibile per la caratteristica forma piramidale. Infine, il Gran Paradiso, 4.061 metri ma tutti italiani, in quanto è l’unico dei “4.000” interamente compreso al di qua del confine.
La Valle d’Aosta è dunque una terra che sa incantare e dare vertigini, con spettacolari ghiacciai, pascoli e boschi, arditi profili di roccia che si stagliano nel cielo e panorami mozzafiato, invitando a scoprire l’emozione di vivere immersi nella natura più incontaminata, in gran parte protetta da aree soggette a tutela. Fra queste, per esempio, c’è anche il più antico Parco Nazionale d’Italia, quello del Gran Paradiso, fondato nel 1922, un modello che ha fatto scuola e che da allora regala l’emozione di potersi ritrovare faccia a faccia con esemplari di camosci, stambecchi, marmotte ed ermellini, che in estate si spingono a valle fino a lambire i centri abitati dei piccoli borghi di montagna, dove tradizioni enogastronomiche e folcloristiche fanno il resto.
Skyway Monte Bianco
Quanto ci vuole per coprire 2.000 metri di dislivello? Dieci minuti. Cinque per ognuna delle due tratte in cui è diviso il percorso dello Skyway Monte Bianco, un impianto funiviario che separa Courmayeur, situato a 1.300 metri, dalla stazione intermedia di Pavillon du Mont Fréty, a 2.200 metri, e da quella più elevata di Punta Helbronner, a quota 3.466. Un’esperienza di pochi minuti ma che sa già di viaggio, perché durante la salita la cabina di forma semisferica gira a 360° regalando l’occasione unica di ammirare da vicino il “Gigante delle Alpi” e panorami a dir poco indimenticabili, che abbracciano anche le cime di Cervino, Monte Rosa e Gran Paradiso. Non solo, entrambe le soste lungo la salita offrono comfort da resort di lusso: una cantina in alta quota, 2 ristoranti, una sala conferenze e una speciale shopping area al Pavillon, mentre a Punta Helbronner si trovano un bistrot e un’esposizione permanente di cristalli. Da qui, attraverso un tunnel, si può anche raggiungere lo storico Rifugio Torino, punto di partenza per percorsi alpinistici e fuori pista come quello del ghiacciaio del Toula, dei Marbrées e i 24 Km della Vallée Blanche, che conducono fino a Chamonix.